lunedì 5 marzo 2012

Comunicato Legambiente 

Tav. Appello a Monti
Legambiente: “Un tavolo di confronto reale, ora, per superare i conflitti”

“Le nostre motivazioni contro la realizzazione di questo progetto per l’alta velocità sono sostenute dalle opinioni di autorevoli studiosi, tecnici ed esperti del settore. Per questo riteniamo fondamentale ottenere ora, a lavori ancora fermi, un incontro con il Presidente del Consiglio Monti, affinché la politica intelligente e lungimirante possa far superare questo conflitto che rischia di svilire e inquinare la lecita opposizione e i contenuti della protesta, che deve essere sempre corretta, pacifica e trasparente”.
Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sintetizza così l’appello rivolto oggi al Premier Monti da numerose personalità politiche, istituzionali e della società civile affinché con la rapida convocazione di un tavolo di confronto su opportunità, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali alternative, questo governo dimostri attenzione e interesse per l’interesse pubblico.

“I problemi posti dal progetto di costruzione della linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione non si risolvono con lanci di pietre e con comportamenti violenti – si legge nell’appello -. Da queste forme di violenza occorre prendere le distanze senza ambiguità. Ma non ci si può fermare qui. Non basta deprecare la violenza se non si fa nulla per evitarla o, addirittura, si eccitano gli animi con comportamenti irresponsabili o riducendo la protesta della valle a questione di ordine pubblico da delegare alle forze dell’ordine. La contrapposizione e il conflitto possono essere superati solo da una politica intelligente, lungimirante e coraggiosa. La costruzione della linea ferroviaria (e delle opere ad essa funzionali) è una questione non solo locale e riguarda il nostro modello di sviluppo e la partecipazione democratica ai processi decisionali. Per questo è necessario riaprire quel dialogo che gli amministratori locali continuano vanamente a chiedere. Oggi è ancora possibile. Domani forse no”.

“Chiediamo alla politica e alle autorità di governo di avere responsabilità e coraggio – ha aggiunto Cogliati Dezza - . Di ricevere gli amministratori locali e ascoltare le loro ragioni senza riserve mentali. Dalla decisione di costruire la linea ad alta capacità sono passati vent’anni, due decenni durante i quali tutto è cambiato. Va aperto quindi ora un tavolo di confronto con la partecipazione di esperti nazionali e internazionali, perché domani potrebbe essere troppo tardi rispetto all’avanzamento dei lavori”.

“Un Governo di “tecnici” – conclude l’appello - non può avere paura dello studio, dell’approfondimento, della scienza. Numerose scelte precedenti sono state accantonate (da quelle relative al ponte sullo stretto a quelle concernenti la candidatura per le Olimpiadi). Noi oggi chiediamo molto meno. Chiediamo di ascoltare autorevoli voci del mondo tecnico scientifico, di approfondire i problemi, di non deludere tanta parte del Paese, di dimostrare con i fatti che l’interesse pubblico viene prima di quello dei poteri forti. Lo chiediamo con forza e con urgenza, prima che la situazione precipiti ulteriormente.

Primi firmatari dell’appello:
don Luigi Ciotti (presidente Gruppo Abele e Libera)
Livio Pepino (giurista, già componente Consiglio superiore magistratura)
Michele Curto (capogruppo Sinistra, ecologia e libertà, Comune Torino)
Ugo Mattei (professore diritto civile, Università Torino)
Marco Revelli (professore Scienza Amministrazione, Università del Piemonte orientale)
Giorgio Airaudo (responsabile nazionale auto Fiom)
Niki Vendola (presidente Regione Puglia)
Monica Frassoni (presidente Verdi europei)
Michele Emiliano (sindaco di Bari)
Luigi De Magistris (sindaco di Napoli)
Tommaso Sodano (vicesindaco di Napoli)
Paolo Beni (presidente nazionale Arci)
Vittorio Cogliati Dezza (presidente nazionale Legambiente)
Filippo Miraglia (Arci)
Gabriella Stramaccioni (direttrice Libera)
don Armando Zappolin (presidente nazionale Cnca)
don Tonio dell’Olio (Libera international)
Giovanni Palombarini (giurista, già Procuratore aggiunto Cassazione)
don Marcello Cozzi (Libera)
Sandro Mezzadra (professore Storia dell dottrine politiche, Università Bologna)
Giovanni Valentini (giornalista)

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