giovedì 29 marzo 2012

Punti verdi, appalti senza gara. Sotto inchiesta altri funzionari

Pressing al telefono alla Belviso. "Vedo che posso fare". La bufera dopo gli arresti. L'inchiesta promette nuovi scenari e nuovi protagonisti

Fonte e articolo completo: La Repubblica 

di MARIA ELENA VINCENZI
 
L'inchiesta sui punti verde qualità non si ferma. Anzi, promette nuovi scenari e nuovi protagonisti. Altre aree, altri imprenditori, altri funzionari comunali in odore di corruzione. È chiaro il gip nell'ordinanza con cui martedì ha disposto gli arresti per due architetti del Campidoglio e due imprenditori che avevano in gestione alcuni pvq, aree che l'amministrazione ha dato in gestione a privati per riqualificare il verde pubblico.
Di spunti ce ne sono parecchi. A partire dalle aree finite nel mirino dei procuratori aggiunti Alberto Caperna e Nello Rossi e dei sostituti Francesco Minisci, Giorgio Orano e Alberto Pioletti e dei finanzieri del I gruppo di Roma e del nucleo di polizia tributaria: molte di più rispetto alle tre per cui sono state disposte le misure (
Tor Sapienza, Feronia e Spinaceto). I due imprenditori arrestati Marco Bernardini e Massimo Dolce, avevano le mani in pasta anche altrove. In una intercettazione telefonica del 7 dicembre scorso, Dolce parla con Stefano Volpe (architetto responsabile dei punti verde finito in manette) e lascia intendere, sottolinea il gip Nicotra,"che truffe e fenomeni corruttivi sono stati commessi e sono in atto anche con riferimento alla realizzazione di altri pvq, in particolare parco Feronia e parco Kolbe". Non sono i soli: l'ordinanza parla anche di Pino Lecce e Casa Calda (venduti da Dolce a Fabrizio Moro), di Torrevecchia e di Forte Ardeatino.
(29 marzo 2012)

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