venerdì 28 settembre 2007

consumi

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mercoledì 26 settembre 2007

Percorso consigliato per bici, Municipio XIX, Roma

Ieri pomeriggio abbiamo presentato la nostra ipotesi al consiglio del Municipio XIX di Roma, in una riunione nell'ambito di Agenda 21. Si invita la cittadinanza a suggerire ulteriori spunti per iniziative analoghe.


1. Introduzione

La proposta riguarda un percorso consigliato per ciclisti, con minimi dislivelli, percorribile anche da coloro che svolgono scarsa attività fisica e che intendono utilizzare la bicicletta per piccoli spostamenti o per raggiungere stazioni ferroviarie evitando le file e senza perdere tempo a cercare parcheggio. Il percorso si svolge in sede stradale (condivisa con le automobili e gli altri mezzi), con limitazione della velocità a 30 Km/h, un limite che, del resto, è in molti casi imposto dalle stesse condizioni del traffico. Questo itinerario può favorire la mobilità ciclistica all’interno del quartiere e incentivare l’uso della bici in persone che ne fanno uso solo occasionalmente, magari d’estate. È utile per fare la spesa, prendere libri in prestito, recarsi presso gli uffici del Municipio e la ASL di Santa Maria della Pietà. Dai confini del Municipio XIX, la via Boccea per intenderci (meno facile da valicare per i suoi dislivelli) si può raggiungere la stazione ferroviaria di Monte Mario, e viceversa.

Il percorso è il risultato di vari tentativi effettuati utilizzando unicamente la bicicletta.

2. Il percorso

2.1. Andata

Partenza: Da via Pasquale II, angolo via Boccea

via Pasquale II

Piazza Clemente XI

via S. Igino Papa

via Stefano Borgia

via Fanny Tacchinardi (unico breve tratto contromano, da adeguare; la strada è molto stretta, si potrebbere rendere a doppio senso solo per i ciclisti).

Via Tommaso Zigliara (gira a sin.)

[tra via Diano Marina e Via Simone Mosca c’è un passaggio stretto con tornello, che richiede un minimo di adeguamento].

Via Taggia

Via dell’Acquedotto Paolo [da qui a via Torrevecchia si potrebbe passare sul marciapiede, adeguandolo]

Via Torrrevecchia

Via Eugenio Tanzi [c’è da adeguare un passaggio, troppo stretto per alcuni tipi di bici]

Arrivo: stazione Treno Monte Mario

N.B.: lungo il percorso si incontrano almeno 6 scuole, tra asili nido (La casetta, v. Tacchinardi e Tondogiro, v. S. Igino), elementari (Alberto Sordi, ecc.) e l’ITIS Einstein, un mercato, una comunità terapeutica, l’Istituto missionarie della carità, il parco giochi pubblico (frequentato da moltissimi bambini) di v. S. Igino Papa; la Biblioteca del municipio XIX (v. Borromeo) è molto vicina. Quindi ci sarebbe una ricaduta positiva non solo in termini di riduzione dell’inquinamento, ma anche di quello della sicurezza stradale (basti pensare alla circolazione di passeggini o sedie a rotelle) e del rumore. L’unico intervento da compiere riguarda la segnaletica verticale, con indicazione “limite di velocità 30 Km/h” e dossi calibrati sul tipo di circolazione (tipo quelli allungati che sono stati messi a Ostia di recente) sulla strada che scoraggino velocità maggiori nei momenti in cui le strade non sono presidiate.

2.2. Ritorno

In direzione opposta, il percorso risulta più problematico, soprattutto perché è necessario passare per via di Torrevecchia. Ho provato varie strade parallele, ma l’itinerario è piuttosto contorto e richiederebbe diversi aggiustamenti di sensi di marcia. In attesa di soluzioni migliori, ho pensato che il percorso potrebbe essere:

Partenza: Stazione Monte Mario

Via Eugenio Tanzi

Via di Torrevecchia

Via Aloisi Masella

Via Bembo (si può rendere tutta a 30 Km/h)

Via Gasparri

V. Ascalesi (è già a 30Km/h, l’ultimo tratto è senso vietato, ma breve, si potrebbe rendere a doppio

Senso soltanto per i ciclisti).

P.za San Zaccaria Papa

Via F. Borromeo

Piazza Clemente XI

Arrivo: Via Pasquale II, angolo via Boccea.

venerdì 21 settembre 2007

Cani e miccette

Sono già due volte che sulla ciclabile, verso Castel Giubileo, un pastore abruzzese senza pecore né pastore accenna un inseguimento ringhiando. Oggi ho sfilato il casco e gliel’ho roteato: se ne è andato quasi subito, ma qualche timore per il polpaccio c'è stato. Mi sono ricordato allora di un conoscente di mio padre, abruzzese, che al paese affronta in bici le strade di campagna con in tasca un pacchetto delle mitiche miccette e un accendino. Certo, i tempi di reazione non sono rapidissimi, ma un bel botto può risolvere il problema, senza doversi portare appresso dei bastoni. Non riesco però a trovare più le mitiche file di miccette; ne ho comprata una scatola e sono sciolte. State attenti, hot dogs!

giovedì 20 settembre 2007

Vigili ciclisti

Una volta a Houston, Texas, durante un viaggio in autobus, mi imbattei di due colossali neri in mountain bike, pantaloncini da ciclista, caschetto, radio, manette, pistola, due esimi membri dell’HPD, Houston Police Department, che si riposavano all’ombra di un grattacielo, annusando un profumo che uno aveva comprato e salutando un paio di ragazze. La temperatura era oltre i 40 ° C, ma quei due non stavano ammazzando il tempo, controllavano il territorio pedalando. Quindi mi chiedo: possibile che i Comuni, e adesso mi concentrerò su Roma, non possano assumere quattro-otto bravi ragazzi cicloamatori disposti a presidiare le strade, le piazze, il centro storico? Perché la polizia municipale non può dare lavoro a otto giovani pedalatori, impiegati nel controllo del traffico, anche per sottolineare il punto di vista di chi gira in bici e si vede sfrecciare a dieci centimetri le auto e le moto a 80 Km/h? Per esempio, le auto in seconda fila bloccano il traffico, a volte si prendono una multa, ma per i ciclisti costituiscono un serio pericolo. Evidentemente, l’idea di un pattugliamento in bici per le strade di Roma sembra ancora troppo peregrina, nonostante i Km di piste ciclabili. Non si inquinerebbe, si potrebbero pattugliare parchi e ville romane, accrescendo la sicurezza dei cittadini. Le autorità di pubblica sicurezza assumerebbero un aspetto e un comportamento che a troppe persone sembra bizzarro o eccentrico. Magari i vigili urbani potrebbero periodicamente cimentarsi in gare cicloamatoriali; si innescherebbero abitudini nuove: il ciclista che fa le multe nella giungla.

Bici e autobus

Oggi, in pieno sole, scivolando sull’asfalto del Lungotevere, sponda sinistra, all’altezza di Ponte Milvio, un autobus del servizio pubblico urbano Atac, linea 910, mi ha baldanzosamente tagliato la strada, per poi fermarsi alla fermata, 20 metri più avanti. Si ribadiva così il concetto del ciclista trasparente, a cui la precedenza va accordata se proprio non se ne può fare a meno o in rari casi, a mo’ di opera di carità: questo argomento, però, merita un discorso a parte, che prima o poi affronterò. Invece, vorrei riflettere su un altro punto, che riguarda il rapporto tra autisti di autobus urbani e ciclisti. Premetto che dai 13 ai 25 anni ho avuto la tessera intera rete e ho viaggiato quasi esclusivamente in autobus. Aveva dell'incredibile l'autocontrollo dei vecchi autisti, con i capelli all’indietro e il pettine nel taschino, alla guida di veicoli verdi con il cambio manuale: non perdevano la pazienza di fronte a nulla, o quasi. Ora sono cambiati, sono mediamente più giovani, mediamente più impazienti; soprattutto, è cambiata Roma. Se mi metto dalla parte di chi deve destreggiarsi nel traffico tutto il giorno, posso riuscire a capire che un tizio in bici sul lato destro della carreggiata a 20-30-40 Km/h possa generare insofferenza: certamente non genera traffico. Da qui il mio tentativo di stare a destra il più possibile, di fare qualche gesto per segnalare che ho visto l’autobus, qualche volta aggiungere un invito a sorpassare: ma più di tanto non è possibile fare. Veniamoci incontro e, soprattutto, manteniamo la calma. Forse si dovrebbe organizzare una serata di chiarificazione tra ciclisti e autisti.

martedì 18 settembre 2007

Impressioni ed espressioni di settembre

Ieri riflettevo, mentre me ne andavo da Castel Giubileo a via Arenula e poi, passando per Trastevere, ormai al buio, raggiungevo Monte Mario. Da Ponte Amedeo d’Aosta a Ponte Garibaldi sono passato sulla strada insieme alle auto, anche per evitare la ciclabile di sampietrini destinata al freeride (o almeno così sembra), situata sugli argini del Tevere. Riflettevo, guardando le auto, gli scooteroni uscire a 80 Km/h dal sottopassaggio nei pressi di Piazza Cavour, per poi fermarsi dopo venti metri; affannarsi per arrivare al semaforo giallo e poi rosso; scattare al verde per incolonnarsi di nuovo dopo due metri; spostarsi a destra e a sinistra per fare ancora mezzo metro; scattare e rifermarsi; scattare, fare dieci metri e rifermarsi. Motori a scoppio in mano a coscienze medievali, dimentiche del carro d’Apollo a pedali dell’infanzia.

lunedì 17 settembre 2007

nuovo scooterone 800 cc

La Gilera annuncia l'uscita di un nuovo strumento semovente. Il suo ruolo nel pandemonio urbano verrà presto apprezzato. Si tratta di un scooter mosso da un motore bicilindrico a V di 90° a 4 valvole per cilindro con una potenza di 75 cavalli a 7.250 giri e una coppia massima di 76, 4 Nm a 5.750 giri. Risultato: una velocità massima di quasi 200 Km/h. Pesa 245 Kg e avrà un prezzo di 9.200 euro. Va da 0 a 100 Km/h in 6 secondi. Un vero proiettile. La cilindrata di questi mezzi, in cui il guidatore sta troppo comodamente seduto in poltrona, è destinata a salire. Sembra infatti che la gara tra le grandi case, tra cui le giapponesi Honda, Suzuki, Yamaha, sia proprio quella: aumentare la potenza. In città ne vedremo delle belle...

venerdì 14 settembre 2007

scipero benzinai 2

Vado sul sito di Repubblica per leggere l'articolo su Prodi, alla conferenza sul clima "Energie rinnovabili, siamo in ritardo" e mi appare la pubblicità di una nota casa automobilistica..."Serve una nuova alleanza con la natura", ha detto il premier. "Serve un nuovo modo di vivere e questo è qualcosa che si decide localmente". Lo decidi tu che stai leggendo, partecipando direttamente, uscendo dall'esoscheletro metallico che ti intrappola ogni giorno in code chilometriche.

sciopero benzinai

Peccato che con molta probabilità i 15 giorni di sciopero dei benzinai rientreranno. Sarebbe una bella dieta disintossicante per tutti gli automobilisti. Nessuno nega l’importanza dell’auto, ma per troppe persone è l’unico mezzo di spostamento e, quel che è peggio, appare irrinunciabile. Non bastano i più di 80 dollari al barile. Intossicati dalla pubblicità televisiva, in cui una grossa fetta è costituita da automobili, continuiamo a incolonnarci e imprecare tutti i giorni nelle grandi città senza il coraggio di reagire. Il lavaggio del cervello funziona bene. Le reazioni degli automobilisti, viste dalla bicicletta, appaiono deliranti: dover frenare per dare la precedenza è visto come un fastidio. Uno scooterone stamattina mi ha superato a destra, sfiorando il marciapiede: il guidatore aveva un casco che scimmiottava un elmetto militare. Non si diceva blood for oil? Che venga un bello sciopero, anche di un mese.

giovedì 13 settembre 2007

mal di schiena

Me lo disse l'anno scorso il gestore dell'Atala point di Latina, ora purtroppo chiuso. Il telaio piccolo non è tanto un problema di gambe: si può alzare la sella o ci si può adattare, specialmente per brevi tratti. Il guaio maggiore deriva dalla distanza dal manubrio: se le braccia non possono stendersi, sacrosante parole del gestore dell'Atala point di Latina, «dopo i 40 Km ti viene un mal di schiena tra spalla e collo che non ti si leva più». Sante parole, tutto vero, confermato; da un mese e mezzo il mal di schiena non se ne va: penso che per la vecchia "fetusa" sia giunto il momento della rottamazione. Non c'è pipa o manubrio che possano ovviare a un telaio 52.

mercoledì 12 settembre 2007

posteggiatori

Sull’ultimo Vanity Fair, 13 settembre 2007, p. 14, Enrico Mentana parla a ruota libera di immigrati, premettendo che crede alla legalità e paga le tasse: decide in realtà di occuparsi soltanto degli stranieri che si dedicano alle attività più precarie e anche illegali, come se nessuno di loro in Italia lavorasse in fabbrica, nei cantieri, nelle cucine e negli ospedali. Poi annota: «I lavavetri ci tampinano, ma i vu cumprà sui marciapiedi non hanno un grado ben maggiore di illegalità? [...] Più simpatico però, a parità di illegalità, il posteggiatore abusivo che ti fa parcheggiare in tripla fila, e poi ci pensa lui. Ci sono illegalità intollerabili, perché non ne traiamo un vantaggio, e illegalità funzionali, perché ci guadagniamo anche noi, in tempo, o fatica o soldi». Per i ciclisti, le seconde e terze file sono un vero incubo: mettici pure l’apertura di una portiera...È la strapotere dell’auto sul pedone e il ciclista.

martedì 11 settembre 2007

clero-equipaggiamento

Su La Repubblica di ieri, a pag. 23, si recensiva il libro di memorie del teologo Hans Küng, che lamentava alcuni doppi giochi da parte di un suo illustre collega sacerdote, Joseph Ratzinger. Come il futuro papa, Küng insegnava a Tubinga, anzi fu proprio lui a farlo chiamare da Münster. Per tre anni i due andarono apparentemente d’accordo. Cito testualmente dall’articolo di Andrea Tarquini: «Küng all’epoca amava le Alfa Romeo, Ratzinger andava in bici. Spesso, col maltempo, Küng dava un passaggio a Ratzinger caricando la sua bicicletta nel vano bagagli della sportiva italiana». In certe condizioni climatiche va benissimo farsi dare un passaggio, ma Ratzinger non aveva la mantellina catarifrangente?

venerdì 7 settembre 2007

Il Panorama pende su Calasso

Se vi capita di leggere l'articolo di Stella Pende su Calasso (pp. 38-42), nel numero in edicola oggi di Panorama,
vi ricordo che Iosif Brodskij è morto nel 1996. E che Boby Bazlen, è meno affettuosamente conosciuto con il nome di Roberto Bazlen, co-fondatore di Aldelphi.

Gare sulla ciclabile

Anche se infagottato con pantaloni, zaino con 25o fotocopie e attrezzi vari, senza acqua, se qualcuno, baby-pensionato e depilato, con una bici da 10 mila euro, mi sorpassa con uno scattino che vuole suonare come "tanto adesso ti semino", anche in queste condizioni, mentre vado al lavoro, non riesco a trattenermi dal mettermi a ruota e far scattare una gara. E vinco, almeno per oggi.

lunedì 3 settembre 2007

La città si riempie

Ieri, alle 15, ho fatto un giretto in bici per salutare la fine della quiete urbana. Oggi sono tutti ai loro posti: scooteroni, suv e compagnia bella. Strade intasate e pazienza poco allenata. Ma è di ieri che voglio parlare, di un bel giretto segnato da un vento di traverso piuttosto forte, almeno all'andata, un Roma-Cesano-Aguillara-Trevignano-Roma (83 Km) no stop, che in 3 ore e 35 mi riporta a casa un po' cotto. Sulla Cassia ci sono già delle belle file di gitanti semismadonnanti. Bye bye aria pulita! E in mezzo al traffico pochissimi pensano a una soluzione alternativa, per esempio un veicolo a pedali.