venerdì 24 luglio 2009

Kostas Makedonas, To podilato

Bellissimo inno alla bici in questa canzone greca, To podilato, ossia 'La bicicletta'. Quasi una Critical Mass.
Vedi il video su youtube. Il blog chiude per vacanze.

giovedì 23 luglio 2009

Cavalca, dimentica e occulta

«La politica cavalca la sensibilità ambientale, che è vastissima, solamente il tempo della campagna elettorale, poi se ne dimentica e non impone controlli, oppure occulta i dati. Tanto gli effetti nefasti si producono nel tempo e i nessi di causalità sono difficili da dimostrare».
(Milena Gabanelli, Ecofollie, Rizzoli, Milano).

mercoledì 22 luglio 2009

Movida vetrata

«Continuiamo a considerare l'ordinanza antivetro una misura troppo severa e di dubbia utilità per contrastare il fenomeno della movida notturna» È un comunicato della Fipe-Confcommercio di Roma sull'ordinanza comunale anti-vetro. Non so se è utile a ridurre il disagio notturno dei cittadini, ma girando per le piste ciclabili di Roma, in particolare a Ponte Milvio, posso dire che un problema serio è la rottura delle bottiglie di vetro sia sui sampietrini (il che rende impossibile la pulizia con le scope) sia sulla ciclabile stessa (la pulizia lì è possibile, ma non viene fatta tutti i giorni). Un passatempo fastidioso e non sporadico, quello di rompere bottiglie o lasciarle in giro, che una volta era assente in città; solo qualche ubriacone professionista si dilettava a lasciare la "boccia" in mezzo alla strada. Adesso sembra una moda. Ovviamente l'idea di far pagare il vuoto farebbe inorridire quelli della Fipe-Confcommercio. Eppure, con addizionale di un euro a bottiglia, da restituire portando indietro il vuoto, certamente si vedrebbe in giro meno vetro, per la tranquillità delle nostre camere d'aria e della nostra pazienza.

Bici-valigia o bici-pacco?



Riflettevo, guardando questa immagine della bici-valigia di fabbricazione cinese e sui viaggi in bici-pacco più treno che ho fatto in questi giorni. La valigia a pedali è una fregatura, evidentemente, perché la valigia contiene solo le ruote, i pedali, ecc. Invece sarebbe interessante una valigia vuota più la bicicletta, ossia una valigia a ruote da riempire e su cui salire. L'altra opzione, parlando di treno (o autobus), è la bici da impacchettare. nel caso del treno in questo modo non si paga il supplemento bici, perché io sto trasportando un pacco, non una bici. Ho scritto di questa cosa in altri post. Si prendono due sacchetti grandi della spazzatura, nastro adesivo e corde, e il gioco è fatto. Sulla scelta del mezzo, la soluzione migliore mi sembra una single-speed bella leggera, più uno zainetto contenente lo stretto indispensabile (attrezzi, ricambi essenziali, spazzolino, mutande, pantaloni leggeri, un libro). Due settimane fa è andata così: tutto ok.
Invece, domenica scorsa ho viaggiato in treno con una bici da corsa con portapacchi e smontata, con tutto il bagaglio sopra: pesava davvero troppo. In più, le batterie dei fari si erano scaricate; sono arrivato alle 21.40: in zona Prati mancava l'illuminazione stradale. Davvero entusiasmante, tentare di emettere ultrasuoni come un pipistrello per orientarsi.

martedì 21 luglio 2009

Roma-Montebuono (RI)



Sabato giretto da diporto.
Preparazione dell'itinerario: «Prendo la Flaminia, poi chiedo»; niente mappe, navigatori, bussole, contachilometri. Cibo: pane, tonno e succo di limone puro da diluire

Ora di partenza: 8 a. m.

Roma-Prima Porta: 18 Km
Prima-Porta-Rignano Flaminio: 26 Km
Rignano-Borghetto: 21 Km (pausa)
Borghetto-Otricoli: 10 Km
Otricoli-Calvi dell'Umbria: 10 Km
Calvi-Montebuono: ca. 6 Km

Totale: ca. 91 Km
ora di arrivo: 13.30
Problemi: uscire da Roma e mancanza di fontanelle (quella sopra sembrava un miraggio, verso la fine del percorso)

venerdì 17 luglio 2009

In orbita attorno a Roma



Oggi bellissimo giro di tre ore per Roma e mi ritrovo a un certo punto qui, nella riserva della Marcigliana, rimirando in lontananza la coltre di smog. Solo un attimo, per poi rientrare. Ma la fuga dalla città è possibile.

mercoledì 15 luglio 2009

Europarlamentari a pedali

Edvard Kožušník, 38 anni, eurodeputato neoeletto in rappresentanza della Repubblica Ceca con l'ODS, un partito conservatore, ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale.
Kožušník è partito da Praga in bici e ha raggiunto Strasburgo pedalando per 647 Km. Una specie di fioretto, ma anche dimostrazione di coerenza e affidabilità; Mastella invece ha protestato per la diaria di 290 euro, considerandola troppo bassa (La Repubblica, 15 luglio 2009, p. 13). Speriamo che alla prima salita parlamentare il neoletto non si fermi.

Evoluzione

Da una notizia Ansa del 13 luglio apprendiamo che Fernando Alonso vorrebbe finanziare una nuova squadra ciclistica con Alberto Contador come capitano. Il due volte campione di F1 è appassionato di ciclismo. Se spegnesse anche il motore sarebbe meglio.

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero

Diritto di parola, diritto di cronaca, diritto di critica, diritto di satira.

lunedì 13 luglio 2009

Pista ciclabile laser



Vuoi per forza andare su una pista ciclabile, ma il sindaco della tua città pensa soprattutto a tenersi buona la lobby dei commercianti? Vorresti portare una ciclabile ovunque, anche nei boschi, come reclamano certe associazioni? Niente paura da oggi c'è LightLane, la pista ciclabile laser che cammina con te e definisce il tuo spazio. Qui un video. Non so se davvero migliora la sicurezza, ma si tratta di un'esperienza interessante.

venerdì 10 luglio 2009

Anti-SUV: sindaci, prendete esempio

Meno di cinque anni fa entrava in vigore a Firenze un'ordinanza anti-SUV. Un caso di saggezza, nonostante i forti interessi economici che sorreggono e drogano il mercato di queste auto: infatti questa ordinanza ha pochi eguali nel nostro Paese.
La riporto integralmente (da http://www.comune.firenze.it/servizi_pubblici/trasporti/divietoSUV.htm):
C'è un errore di grammatica, nell'ordinanza firmata sulle rive dell'Arno: si dice 'degli pneumatici', e non 'dei pneumatici'. Ma la sostanza non cambia. L'ordinanza è molto saggia e applicabile a quasi tutte le città italiane. Città stratificate, in cui si intrecciano Antichità, Medio Evo, Rinascimento e tutto il resto. Città delicate. Mete di turismo, non autodromi.




Imbecilli: un Hummer usato per andare a pedalare nel bosco. Come usare il trapano per togliere un punto nero sulla faccia.



COMUNE DI FIRENZE
ORDINANZA DEL SINDACO
Numero: 2004/M/09189
Del: 27/12/2004
Esecutiva da: 27/12/2004
Proponente: Direzione Mobilita,Posizione Organizzativa (P.O.) Manifestazioni e autorizzazioni

OGGETTO: DIVIETO SUV
I L S I N D A C O
Vista la propria ordinanza 2004/M702701 con la quale viene definita la disciplina e normativa della Zona a Traffico Limitato;
Rilevato come si vada intensificando l’utilizzo anche sulle strade del centro cittadino di veicoli comunemente denominati "fuoristrada da città", caratterizzati dall’immatricolazione come "autovettura" ma con una massa ed un diametro ruote notevolmente superiore alle comuni vetture da città;
Considerato come le strade ed i marciapiedi del centro cittadino, abbiano per la loro origine storicamente antica, dimensioni particolarmente ridotte e quindi siano assolutamente inidonei a sopportare il transito e la sosta dei veicoli di cui sopra;
Rilevato anche che le grosse dimensioni dei pneumatici di questi veicoli, studiati per superare i dislivelli delle dissestate strade di campagna, facilitino manovre vietate e scorrette, quali la salita e discesa dal marciapiede, provocando oltre al pericolo ed intralcio alla circolazione dei pedoni, anche danneggiamenti alla pavimentazione;
Ritenuto opportuno per le considerazioni di cui sopra, al fine di dare un primo segnale per scoraggiare l’utilizzo di questi veicoli nell’inidoneo contesto urbano del centro storico, di vietare a partire dalla data stabilita nella parte dispositiva della presente ordinanza, il rinnovo ed il rilascio di nuovi permessi per la circolazione nella ZTL di Firenze a veicoli immatricolati come "autovetture" con diametro delle ruote, pneumatici compresi, superiore a 730 mm, esentando comunque da questo provvedimento i veicoli intestati a persone fisiche anagraficamente residenti in ZTL, gli autocarri e quelli che vengono ricoverati in autorimesse o aree private;
Visti gli artt. 6 e 7 del Codice della Strada approvato con D.L. n.285 in data 30/04/92 con i quali si dà facoltà ai Comuni di stabilire obblighi, divieti e limitazioni a carattere permanente o temporaneo per quanto riguarda la circolazione veicolare sulle strade comunali;
Visto l’art. 81 del vigente Statuto Comunale:
O R D I N A
Che con decorrenza dal 1° Gennaio 2005 e fino a nuova disposizione , NON siano rinnovati o rilasciati nuovi permessi di transito per la Zona a Traffico Limitato alle categorie previste dall’ordinanza 2004/M/02701 e di seguito riepilogate, per i veicoli immatricolati come "autovettura" caratterizzati da ruote con diametro, compreso lo pneumatico, superiori a 730 mm.
Punti dell’ordinanza 2004/M/02701 a cui si applica il provvedimento di cui sopra:
• Cap.III punto 7 esclusi i punti 7.4, 7.11, 7.12, 7.15
• Cap.IV punto 8 escluso il punto 8/e
• Cap.VI punto 16
• Cap.VII punti 17,18,19,20,21,24,26,29,30,31 e 31/bis
• Cap.IX punto 35 escluso i veicoli immatricolati come "Autocarri", e punto 35/bis
• Cap.X esclusi i veicoli immatricolati come "Autocarri"
I permessi rilasciati in data antecedente al 1° Gennaio 2005, restano comunque validi fino alla scadenza, ma non saranno rinnovati.
La Direzione Mobilità, è incaricato della esecuzione della presente ordinanza. La soc. concessionaria Firenze Parcheggi, gli Agenti di Polizia Giudiziaria ed a chi altro spetti sono incaricati dell’osservanza della presente ordinanza.
I contravventori alla medesima saranno puniti ai termini di legge.

Firenze, lì 27/12/2004
Sottoscritta digitalmente da
Sindaco
Leonardo Domenici


Addenda: l'ordinanza non è passata tranquillamente. In una puntata di Report, Claudio Del Lungo, Assessore all'Ambiente del Comune di Firenze, dichiara:

«Nel frattempo noi abbiamo avuto il ricorso delle 20 più grandi case automobilistiche del mondo, dalla General Motors, alla Ford, alla Fiat, alla Porche, alla Volkswagen, tutte coalizzate contro il comune di Firenze in un ricorso al Tar che hanno perso e la sentenza del Tar sostanzialmente dice che un sindaco puo’ determinare, basta che sia in maniera chiara e riconoscibile, quali veicoli possono circolare e in che modo e in che zone».

Un precedente sul quale sarebbe molto utile proseguire una battaglia di civiltà e rispetto dei pedoni, innanzitutto, dei ciclisti, dei bambini in passeggino. Il rispetto dei deboli contro la prepotenza di chi viaggia in SUV e con altre auto di grandi dimensioni, inutilmente potenti.

Il ciclista di East

Bellissima la copertina dell'ultimo numero di East, rivista internazionale di economia, politica e cultura:


giovedì 9 luglio 2009

Il cicloviaggiatore giapponese e Luigi Masetti

Stamattina, sulla via Trionfale, ho visto un giapponese cotto dal sole, con la faccia rossa e marrone e nera, che entrava a Roma con la sua bicicletta da corsa. Il portapacchi posteriore era stracarico, ma non pesantissimo, e chiuso da un telone impermeabile. A un elastico, posteriormente, era fissato un bastone corto ma solido, probabile rimedio anticane o antitutto. Camicia leggera bianca aperta, pantaloncini arancio larghi, l'uomo scandiva lentamente la pedalata, come a tenersi appena in equilibrio nel liquame di smog e abbrutimento del traffico stradale e nei meccanismi del pensiero arteriosclerotico. Come se, provenendo dalle correnti irregolari ma terse dell'atmosfera, dovesse prendere terra con un aliante su un prato mosso dal vento.
Proprio stamattina stavo leggendo le gesta di Luigi Masetti (1864-1940), nel bel libro curato da Luigi Rossi (Ediciclo, Portogruaro, 2008) intitolato L'anarchico delle due ruote.
Dopo la sua morte, la figura di Masetti è caduta nell'obìo, ma vecchi ritagli di giornale, lettere, quaderni e altri appunti manoscritti hanno permesso a Rossi di ricostruire le sue gesta ciclistiche e anche la sua discreta fama, oggi diremmo mediatica, in particolare fra gli sportsmen e i velocipedisti, cioè quelli come noi.



Masetti fu un cicloviaggiatore italiano che tra fine '800 e primi del '900 compì numerosi lunghi viaggi in bicicletto (così era chiamato il nostro amato mezzo). Il più eclatante dei suoi viaggi fu, nel 1893, un Milano-Londra-New York-Chicago-Milano, all'epoca definito il "viaggissimo"; ma si fece anche un Ceuta-Capo Nord e numerosi viaggi europei.
Una frase mi ha colpito, mentre ancora proseguo la lettura. Scrive Masetti nelle sue corrispondenze pubblicate dal Corriere della Sera:

«Il pensiero senza sforzo riunisce di un volo l'istante presente col lungo passato e il lunghissimo avvenire: e il piacere viene a soffocare un primo senso di mestizia, la quale nasce forse dal sapere che la vita nostra non dura sempre...Io sorrisi di gioia nel rimontare in sella».

mercoledì 8 luglio 2009

La felicità: molto meno, molto meglio

Il progresso, i soldi, le automobili, gli elettrodomestici sempre più inibenti e invadenti non portano felicità. la felicità nel mondo sta da un'altra parte. Felicità è pedalare, è l'amore, ritmi lenti, spazio per la riflessione, non solo per la schiavitù manuale o informatica, veder crescere una pianta di pomodori per raccoglierli. La "New Economic Foundation", organizzazione non governativa britannica, stila ogni anno una classifica; ecco l'ultima pubblicata (Happy Planet Index):

1 - Costa Rica
2 - Repubblica Dominicana
3 - Giamaica
4 - Guatemala
5 - Vietnam
6 - Colombia
7 - Cuba
8 - El Salvador
9 - Brasile
10 - Honduras

Per quello che ho potuto vedere da turista - quando ero giovane e giravo per il mondo - c'è gente che sta mediamente molto meglio di noi, sa riparare qualsiasi cosa, economizzare, si hanno meno soldi ma ancor meno problemi. L'Italia, pensate un po', è al 69° posto: troppo generosi! Va bene, è vero, la campagna umbra fa media con Roma e alla fine esce fuori una posizione migliore di Francia e Gran Bretagna. Se si prendessero da sole le metropoli la situazione sarebbe peggiore, con le strade intasate di auto ferme e l'aria irrespirabile. Comunque è ovvio che l'America Latina detti la linea della felicità.
la mappa della felicità mondiale è qui. Con molto meno, molto meglio.

Welcome Mr Obama



Welcome to Italy, not a bike-friendly country but full of cyclists...

martedì 7 luglio 2009

A noi "Il Giornale", in Svizzera "SlowUp"

Mentre noi ciclisti veniamo sbeffeggiati, paragonati ad animali, impenitenti trasgressori, ecc...in Svizzera si mette in pratica da tempo la giornata "SlowUp". Si tratta di giornate su scala regionale senza automobili per promuovere il piacere di spostarsi liberamente in bicicletta o sui pattini. In regioni interessanti dal punto di vista paesaggistico, per un giorno vengono chiusi al traffico motorizzato circa 30 km di strada. Ad accompagnare la manifestazione un programma culturale, gastronomico e sportivo, destinato a tutti. Ogni anno queste manifestazioni attirano circa 500 mila partecipanti. Tutte le informazioni qui.

Elastico portapacchi


Completamente riciclato, questo esemplare di elastico portapacchi o portabagagli, è stato assembrato con un pezzo di camera d'aria e due pezzi di raggio in acciaio.

Robusto, economico, non ossida, l'elastico portapacchi è sempre a portata di mano nelle tue escursioni cittadine. Assembla da solo il tuo elastico e portatelo in vacanza. Con noi, la sicurezza di non aver speso un euro e non aver inquinato. Riusa-Ripara-Ricicla-Rigenera-Rotola.

lunedì 6 luglio 2009

"Il Giornale" contro i ciclisti urbani

Su Il Giornale di sabato 4 luglio, p. 23, ci sono due articoli dedicati ai ciclisti urbani. Il primo è di Tony Damascelli. Senza smentirsi, il quotidiano affronta la questione in modo fazioso, a cominciare dal titolo: "Basta impunità, ora multe anche per i ciclisti". Cosa non vera, perché le multe i ciclisti le hanno sempre prese. Nell'occhiello si legge: "Fino a oggi i vigili chiudevano un occhio (anzi tutti e due) davanti a chi passava col rosso o pedalava contromano". Adesso basta, Charles Bronson è tornato. David Cameron, leader dei conservatori inglesi, è stato beccato contromano a Londra da una telecamera e ha chiesto scusa.
Si vede che Damascelli è un fine ambientalista quando scrive: "Se un ciclista (ma potrebbe trattarsi anche del guidatore di un carro trainato da quadrupedi, scegliete un po' voi la bestia)". Io l'ho scelta: è Damascelli! "Credo che il problema solleverà discussioni di ambito costituzionale, la solita baruffa nostrana". Grazie al ciufolo, ma quale baruffa nostrana: ti levano i punti della patente per la guida dell'auto mentre compi infrazioni in bicicletta. L'articolo, però, si chiude con un momento di saggezza, evocando norme "scritte su due piedi più che su due ruote".
L'orgasmico appello alla sicurezza ha preso un po' la mano ai legaioli.
Annesso all'articolo d Damascelli, un altro, altrettanto fiacco di argomenti e gonfiato da un accanimento aprioristico contro tutti i ciclisti, a firma Camilla Golzi Saporiti. L'articolo prende di mira le Critical Mass milanesi, a cui la giornalista ha partecipato per fare il suo scoop. La CM viene definita "punta estrema di chi si muove in bici per la città e crede di essere sopra le regole e fuori la legge". I partecipanti alla CM vengono poi definiti "vandali notturni". Quindi, pare di capire, che tutti coloro che vanno in bici infrangono le regole, come più avanti viene ribadito: "I ciclisti normali, quelli che la mattina usano la bici per andare in ufficio o all'università o a fare la spesa. loro, sono silenziosi e spesso discreti. Però infrangono le regole come noi che adesso stiamo vagando per Milano". Perché "chi pedala crede di non essere sulla strada come gli altri".
Fin qui l'articolo, che penso si commenti da solo, con i suoi pregiudizi.
Chi va in bici è molto cosciente di stare sulla strada: altrimenti muore. È colui che siede in un automobile, smanettando con l'autoradio e il cellulare, a pensare spesso di trovarsi nel salotto di casa.
No, cara signora Golzi Saporiti, chi pedala conosce bene la strada e anche i suoi pericoli. Rischia la vita o di farsi male seriamente, per merito dei suoi rispettosissimi amici camionisti, scooteristi e automobilisti. Quotidianamente, almeno a Roma, dal sellino della mia bici, verifico una situazione di illegalità strutturale nella guida di automezzi, in particolare nell'atteggiamento di numerosissime persone che guidano con il cellulare all'orecchio: sbandano, si distraggono, alcuni addirittura scrivono e leggono Sms; nel superamento sistematico dei limiti di velocità; nello stato deplorevole delle strade, pericolo costante per i ciclisti; nel mancato rispetto dei segnali di precedenza; nella mancata segnalazione del cambiamento di direzione (freccia).

venerdì 3 luglio 2009

Il pacco sicurezza e la bici

Nel Pacco sicurezza del Governo, appena approvato, fra le tante sorprese nefaste ve n'è una che riguarda i ciclisti, in particolare coloro che girano in città. Chi va in bici e commette infrazioni può vedersi decurtare punti dalla patente di guida dell'auto, se è possessore di tale documento. Pietro mi ha girato la strabiliante notizia, apparsa su un articolo del Corriere della Sera che trovate qui. Quindi se io passo su un marciapiede per salvare la cotenna, sono come un automobilista che sale sul marciapiede? No? Io salendo su un marciapiede commetto un infrazione come se fossi un automobile. No? Io, se salgo sul marciapiede incappo in una ronda, che mi fanno? Con la bici è come se avessi l'automobile e perdo lo stesso numero di punti, quindi tanto vale usare un schiacciasassi tanto la penalità prevista è la stessa.
Tutto questo, però, se il ciclista possiede una patente. Altrimenti no, si paga solo la multa. Quindi la conseguenza più logica è che per un ciclista è meglio non avere la patente. Oppure giocarsi i punti e poi, progressivamente disintossicato, fare a meno di guidare l'auto.

giovedì 2 luglio 2009

Carolina da Roma 2



Ciao, lo vedi il cratere? Qui sorgeva il Velodromo Olimpico di Roma, proprietà del Coni, teatro di grandi record e di più modeste pedalate. Negli anni lo hanno lasciato deperire, perché era di legno e richiedeva una discreta manutenzione. Poi hanno detto: "Costa troppo recuperarlo". I lavori di demolizione sono stati avviati in piena estate, come certi bandi di concorso dell'università italiana. Poi lo hanno fatto saltare in aria: il velodromo se ne è andato per sempre, in una nuvola d'amianto.
Nei tempi gloriosi, tutti i tesserati Fci potevano prendere una bici della loro misura e fare un po' di giri. poi si facevano la doccia e si cambiavano. Tutto pubblico, un servizio sociale, quello dell sport per tutti. Nel Velodromo si era stabilito anche uno dei migliori meccanici e telaisti italiani, Pino Morroni, che costruiva le sue bici, torniva le parti che gli servivano e mandava a quel paese un po' di gente. Qui Francesco Del Zio rimase per più di due ore in surplace, un record tutt'ora ineguagliato. Tante gare, tanto sudore. Adesso si concentra su questa area un lucroso affare edilizio: "La città dell'acqua e del benessere". Che nome di merda! Il nome evoca una pubblicità tutta rosa e azzurrina, con una bella ragazza in pantaloncini che scende dalla Smart e si mette a saltellare al rallentatore. Intanto il velodromo, lo sport pubblico e i cittadini sono stati fottuti.
A Roma si sentiva davvero l'esigenza di altre piscine: ce ne sono davvero troppo poche!

mercoledì 1 luglio 2009

Cartolina da Roma



Ciao. Buone vacanze a tutti. Qui a Roma noi che c'avemo er SUVVE famo come ce pare. Siccome la maghina è lunga, noi la parcheggiamo un pezzo sur marciapiede. Si viene er viggile, je dimo: nun c'entra, e come faccio, la taglio? Così la vita passa felicemente tra un semaforo e un lavori in corso. C'ho 'na maghina potente, che tutti me invidiano. Però 'sta cosa der traffico nun me va ggiù; per questo me devo da dda fa' e vado contromano, sarto sui marciapiedi, me 'nvento sempre quarche cosa ppe ariva' prima. Primoooooo! Ho vinto iooo. Tanto sò grosso, mica me rompo...

Un'altra ciclofficina, altri ciclisti

Ricevo e volentieri riecheggio questa bella iniziativa che si svolge a Milano.




giovedì 2 luglio ore 19.00, alla Stazione delle Biciclette, MM3 San Donato

CiclOklahoma presenta:

Il lungo viaggio in bicicletta - dal mucchio di rottami al mare, con le nostre mani e le nostre gambe.

Oklahoma, una comunità per minori a Gratosoglio, ha utilizzato la bicicletta come strumento di aggregazione e riscatto, ne è nato il progetto CiclOklahoma e un bel documentario sul viaggio che i ragazzi hanno fatto con bici totalmente autocostruite.
Alle 19.30 si proietta il documentario CICLOKLAHOMA 2008,
A seguire scambio di opinioni sull'organizzazione di un viaggio in bici, insieme agli autori, ai protagonisti e a Matteo Scarabelli, autore dei libri di viaggio: "Europa Europa" e "C'è di mezzo il mare", di Ediciciclo Editore.

Chiudiamo con calma tra chiacchiere e piccolo aperitivo casalingo

http://www.oklahoma.it
http://www.ediciclo.it