mercoledì 31 dicembre 2008

Riflessioni nella Bat-caverna

Finalmente ho dato una sistemata alla mia zona di lavoro. A cinque anni da quella che frugalmente potremmo definire Grande Resurrezione Ciclistica, ho disposto in ordine una serie di strumenti per la riparazione del mezzo a pedali. È un interno beckettiano in cui è difficile persino muoversi. A prevalere sono la stasi e la meditazione.



Come in quelle grotte in cui i monaci buddisti si facevano rinchiudere per 15-20 anni. Buon anno, comunque. C'è un'accozzaglia di oggetti, soprattutto di liquidi e paste: acetone, diesel, grappa, alcool, veleno per topi, concime, acquaragia, cera per il legno, svitol, soluzioni saline per lo sport, stucco, deodorante, grasso. Sarà mica pericoloso?

martedì 30 dicembre 2008

La crisi, la crisi...

Dicevo proprio ieri delle solite solfe tirate in ballo dall'industria dell'automobile quando arriva la crisi. "Un'azienda in ginocchio, famiglie sul lastrico, ecc." Sono cose vere, drammatiche, non dico che non lo siano; ma c'è anche molta retorica e molto immobilismo: si ripete lo stesso copione a distanza di anni. Intanto il mondo cambia, sta sempre peggio, per colpa dell'inquinamento prodotto dalla combustione del petrolio. Eppure, qualcuno si muove. Oggi leggo a pagina 30 de La Stampa, giornale di Torino che di industrie automobilistiche se ne intende: "Un boom verde. L'energia del vento fa ricca la Spagna". Dal settore 3 miliardi di euro all'anno e 38 mila posti di lavoro. La produzione di energia elettrica eolica ha superato quella delle 8 centrali nucleari spagnole. Lo scrive la Asociación Empresarial Eólica. L'eolico copre ormai l'11% del fabbisogno elettrico nazionale. Il totale prodotto in Spagna è di 15.576 MW; in Italia siamo soltanto a 2.726 MW.

lunedì 29 dicembre 2008

Scampoli di fine d'anno

Pigrizia molta, arguzia scarsa e fatica tanta a rimettere in sesto la Bat-caverna (di cui avrete presto delle foto).
La pioggia dei giorni scorsi ha fermato le mie pedalate, riprese qualche giorno fa con una Roma-Trevignano di cui la foto sotto è anonima testimonianza, fatta eccezione per lo splendido manto d'alluminio della mia bici. In aggiunta, qualche souvenir reperito sul percorso.



"La crisi è un'occasione straordinaria, ci libererà dal pensiero unico", sostiene il sociologo francese Edgar Morin. Ha ragione. Se la vendita di automobili non cresce in Italia non è un dramma: il dramma è non riconvertire l'industria a una produzione non inquinante e più utile all'umanità. Basta con le aziende inquinanti "in ginocchio". Bisognerebbe anche stabilire qualche priorità personale, tipo usare l'automobile con parsimonia. A me l'uso dell'auto sembra paragonabile all'alimentazione a base di carne: se la mangi tutti i giorni ti fa male; se la usi ogni tanto, quando hai male alle gambe o devi trasportare pesi notevoli, capisci la sua utilità; se ne fai a meno del tutto, campi lo stesso e c'è un sacco di gente al mondo che lo fa. Carne e automobile bruciano un sacco di energia che potrebbe essere usata per soddisfare i bisogni primari delle popolazioni in altre parti del mondo. Non è in questione l'uso, ma l'abuso. Personalmente, ormai preferisco prendere la pioggia che stare incolonnato nel traffico. Questione di gusti. Però a volte vado in macchina al lavoro, ancora più spesso pratico un auto+bici, e comunque mi porto appresso la bici, se posso, e al minimo accenno di traffico, parcheggio e proseguo a pedali, tra gli sguardi di chi rimane in fila.
Comunque ho pensato di stilare una lista di cose che mi piacerebbe che tutti facessero, molto soggettiva.

1) Farsi crescere la barba (per le donne, i peli sulle gambe, molto caldi in questa stagione) e non usare più penne usa e getta.
2) Non usare più batterie usa e getta ma quelle ricaricabili.
3) Fare il compostaggio.
4) Non usare più sacchetti di plastica.
5) Usare un aspirapolvere a bidone, che non ha i sacchetti, che costano un sacco e sono tutti diversi da marca a marca.
6) Usare la bici in città, con tutti i climi, se ne hai una e non la usi portala in una ciclofficina, se non ne hai una vai alla ciclofficina più vicina, prendila e aggiustala. Se ti trovi fuori mano, fonda una ciclofficina.
7) Bere latte crudo. Se hai paura delle notizie sul giornale, fallo bollire. Il latte crudo dà molto fastidio ai grandi produttori industriali di latte ed è una bella risorsa "dal basso" (e costa meno).
8) Usare meno il computer (pare che consumi un sacco di energia e inquini, sto pensando a un pannello solare, non ho mai tempo per fare qualche prova).
9) Consumare il meno possibile (questo, devo dire, mi riesce spontaneo).
10) Continuare la raccolta di materiali interessanti ai cassonetti, secondo il sistema "as is". Cioè, te lo prendi e te lo porti a casa; poi se non ti piace, lo riporti al cassonetto.
Insomma, ho scritto il mio decalogo di fine d'anno, buoni propositi per la Befana.

giovedì 18 dicembre 2008

Detersivo alla spina

Ieri sono andato da Auchan, a Porta di Roma, con una tanica, deciso ad acquistare il tanto sbandierato detersivo alla spina. L'iniziativa è stata promossa da alcune aziende e dalla Regione Lazio. In altre parti d'Italia è già diffusissima (devo specificare quali?). La Regione Lazio ha giustamente pubblicizzato l'evento, che si sta progressivamente ampliando. La postazione del detersivo era deserta, né nel giro di diversi minuti qualcuno ha acquistato il prodotto. Chiedo se posso riempire la tanica a un addetto del supermercato che si trova nei pressi. mi dice: «No, bisogna usare l'apposito contenitore». Gli chiedo: «Quanto costa?». Mi risponde: «70 centesimi». Cioè la metà-unterzo del costo del detersivo liquido al prezzo più basso in tanica (recipiente da 4 litri, si badi). Mi sembra una cifra eccessiva, è assurdo promuovere il detersivo alla spina e vendere altri contenitori. Come mai? Qualcuno si dispiace se si consuma meno plastica? La mia tanica, con chiara indicazione della sua capacità, 5 litri, non andava bene? Se voglio comprare 5 litri di detersivo, devo comprare cinque contenitori? Anche la macchina erogatrice aveva sagomati sotto ai rubinetti del prodotto i lineamenti circolari della bottiglia della Regione Lazio per la vendita di detersivo alla spina. È un caso di masochismo per evitare di venderne troppo? Ci sono problemi dettati dalle sofisticate tecnologie messe in atto per la vendita di questo prodotto che impediscono di usare normali contenitori?

martedì 16 dicembre 2008

Nubifragi, parkour e incontri

Ieri sono andato a lavorare in bici, mi sono bagnato poco, nonostante il nubifragio che grava su Roma da qualche giorno. Il maggiore disagio sapete qual è stato? Che la ciclabile fino a Castel Giubileo era chiusa, è chiusa dal 24 novembre, perché stanno potando le piante! Al ritorno, nel buio, dopo Ponte Milvio, ho visto un enorme topo che attraversava la ciclabile; poco dopo ho redarguito un tizio che faceva retromarcia sulla stessa, scendendo da un marciapiede. M'ha detto con calma: «Non t'ho visto», come a dire, "'sti cazzi, pazienza se ti do una botta e ti faccio cadere". La ciclabile bagnata e piena di foglie mi ha fatto stare molto attento, con quelle sottili ruote slick. Però, nel complesso, mi sono divertito a pedalare nel buio umido della notte.
Voglio ricordare anche la bella giornata di lunedì 8/12. Sono andato a Monte Verde allo spettacolo organizzato da varie associazioni al Teatro Vascello, per la salvezza dello stesso, minacciato da un supermercato. E mi sono visto uno spettacolo di parkour, molto interessante, di cui offro un assaggio.



Ero con l'inquinante. Tornando verso casa, mi imbatto di un ciclista a bordo di una splendida Alan, una bici che mi piace molto e che non posseggo. Gli chiedo conferma dal finestrino: «Scusa, è una Alan?». Mi risponde: «Sì, l'ho trovata». La salivazione aumenta; possibile che io trovo solo bici Gorilla Lilla e tricicli Puzzottella, e gli altri scoprono bici da corsa intere e magnifici telai? Gli chiedo conferma: «Cioè, l'hai trovata per strada?». «Sì, ho trovato il telaio, questa l'ho fatta tutta io, ci ho messo i pezzi da solo», scandisce fieramente. «Bravo, lo sai che anch'io metto i pezzi, ho fatto delle bici, ne ho 9». E lui: «Io ne ho 12». Ma lo dice non in tono "pappappero", ma con spirito di complicità ciclistica. Ci salutiamo, il semaforo è diventato verde e lui svolta per via Boccea: i riflessi di alluminio si disperdono all'orizzonte.

lunedì 8 dicembre 2008

Batterie ricaricabili

Sapete quante batterie usa e getta si consumano annualmente in Europa? Siamo intorno ai 5 miliardi di unità (dati EPBA). Vanno a finire nelle discariche; infatti, solo un terzo viene smaltito regolarmente. Oltre che ai suoi figli e nipoti, in termini ambientali, costano molti più soldi al consumatore, che ogni volta deve comprare le batterie nuove. Sapete perché non decolla la vendita di batterie ricaricabili, e i supermercati e negozi espongono sempre grandi quantità di batterie usa e getta? Perché siamo dei coglioni. Ormai non è difficile trovare batterie ricaricabili – che costano quasi come quelle usa e getta e si ricaricano centinaia e centinaia di volte – e anche caricabatterie (al prezzo di 15-20 euro, anche meno se ci si impegna un minimo. A Natale fai un regalo intelligente: passa alle batterie ricaricabili.

venerdì 5 dicembre 2008

Poche idee ma chiare

Perché la bicicletta è un mezzo di trasporto democratico?
Perché per farla camminare devi faticare.

Non sarà mai completamente preda della pubblicità,
perché la fatica non è adatta a quel tipo di messaggio.

giovedì 4 dicembre 2008

Sacrilegio!

Traffico completamente bloccato, ieri sera. A bordo della graziella, m’infilo tra due auto. Un piccolo passo della fila e l’auto al mio fianco scatta in avanti, sognando verdi praterie completamente sgombre, ma sempre un metro è. Sorpreso dallo scatto, appoggio la mia lurida mano sacrilega da ciclista sul cofano della strabiliante Ford scolorita anni ’80, un’entità soprannaturale, una divinità, considerando la reazione scatenata nei due secondi seguenti. Evidentemente, ho invaso la zona proibita del sacerdote del dio cofano, situato all’interno del mezzo e alla guida dello stesso. Sacrilegio! L’empio ciclista deve morire, ha osato profanare lo spazio sacro. Tabù! Giù di clacson, con lunghe suonate punitive. Ancora sta suonando.

mercoledì 3 dicembre 2008

mercoledì 26 novembre 2008

Regalo di Natale

In anticipo, cominciano ad arrivare i regali di Natale. Volkswagen, Fiat, Renault e Psa fermeranno gli impianti di produzione a causa della crisi. Anche Audi e Porsche saranno costrette a fermarsi. Ce ne faremo una ragione. Volete sapere l'ultima novità? È il suv ecologico. Colpi di coda di una mobilità da ripensare radicalmente, come da ripensare è il mito della crescita, un mito ormai impresentabile. L'unico suv ecologico è quello che giace dallo sfasciacarrozze.

martedì 25 novembre 2008

Voragine



Stamattina, a via Mario Fani, era visibile una vera e propria grotta sotterranea. Al suo fianco, un'auto con gli air-bag scoppiati; io sono passato tranquillamente, un po' preoccupato solo dal fatto che da quell'imo antro potessero fuoriuscire con furia inaudita torme di diavoli sforchettanti, in cerca di esponenti del governo e dell'opposizione.

lunedì 24 novembre 2008

Cadute e abbattimenti

«Come ti senti? Ti portiamo al pronto soccorso? Vuoi un po' d'acqua? La pettorina fosforescente non la usi? Mettiti il casco, però». Sì, ma voi imparate a mettere la freccia...Il classico crescendo che dal terrore, negli automobilisti, passa anche a una discreta voglia di andarsene, una volta appurato che il ciclista respira e cammina. Meglio ancora, è illeso, salvo un paio di lividi. Una svolta senza freccia ed eccoci qua a raccontare la caduta di sabato. Più paura che altro, ma non è bello abbracciarsi un'auto che ti taglia la strada. Comunque m'ha protetto Santa Graziella; poco dopo mi univo ad altri e si andava tutti in giro per il quartiere ad avvertire la cittadinanza che c'è un progettino nell'aria: abbattere i pini secolari del Pineto per fare spazio a una specie di autostrada, che sarebbe l'attuale via della Pineta Sacchetti. Motivo: fluidificare il traffico. Ah, ah, ah! Ciò significa in altre parole spostare il traffico a Piazza Irnerio, ma intanto qualche ghiottone avrà concluso i suoi affari di cemento e asfalto. E i pini? Ma se ne piantano altri, poi ricrescono...

lunedì 17 novembre 2008

Retroguardia e avanguardia

«Si tratta di capire, di decidere che cos’è oggi una bicicletta. Da un lato è un reperto archeologico, perché tutti vorrebbero avere un motorino o una moto, dall’altro lato è una delle cose più eco-compatibili che ci siano, perché non consuma, non inquina, non ha clacson, va al ritmo che vuoi. Io credo che ci sarà sempre più gente che andrà in bicicletta, compatibilmente con le piste ciclabili che in gran parte d’Italia non ci sono. Alle volte, quando capiti in certe città, per esempio Ferrara, Mantova, Ravenna e vedi migliaia di persone che si spostano in bici, pensi: sono meglio loro di noi che viviamo a Milano…Quindi la bici da un lato è retroguardia e dall’altro avanguardia».

Gianni Mura intervistato da Alessandro Leogrande, Lo Straniero, numero 102-103, dicembre 2008-gennaio 2009, pp. 135-36.

Ponte ciclabile

Qualcuno sa quando aprirà il ponte ciclabile sotto al Grande Raccordo Anulare, che permette di andare dalla Flaminia alla Salaria? Il ponte è finito, ma è stato chiuso con un cancello.

mercoledì 12 novembre 2008

La mia nuova bici




Semplice, leggera e riciclata (a parte le ruote e la guarnitura), è costata sui 60 euro. Le ruote le ho fatte io e mi hanno dato molta soddisfazione (cerchi Ambrosio Explorer e raggi d'acciaio). Sul telaio si noterà la scritta Bianchi, pixelata dagli agenti atmosferici. Un campanello cinese degli anni '90 svetta sul manubrio di una bici trovata per strada.



Anche il telaio l'ho trovato e pure i freni; mi sono permesso una divagazione luminosa sull'attacco della dinamo:



la guarnitura è una 42, un po' leggera, ma buona per le salite che conducono a "mi barrio".

martedì 11 novembre 2008

Allargamento inutile

Questo è un post di campanilismo puro, anzi una cronaca di quartiere, il quartiere Monte Mario, perché sono le cose che ci stanno sotto il naso quelle che ci appaiono più assurde.



A chi non ha percorso migliaia di volte, a tutte le ore, questo tratto di via Trionfale, i lavori di allargamento della curva potranno sembrare importanti e necessari. A me no. Io qui non ho mai visto un intasamento, mai. I problemi sorgono un centinaio di metri più avanti, dove c'è un noto venditore di panini al colesterolo e patatine. Lì, ogni pomeriggio, è intasamento puro. E non ci sono rimedi. Quindi, perché allargare la curva? Il tira e molla con la caserma dell'esercito è durato parecchi anni, ma arrivo a pensare che era meglio quando su questo tratto di strada ci sgommavano i carri armati. Adesso ci sgommeranno i Suv, raggiungendo velocità ragguardevoli, alla faccia dei ciclisti i quali, ovviamente, non avranno neanche uno straccio di corsia, come è accaduto recentemente con il nuovo tratto di via Trionfale bis, una vera e propria autostrada, ma con limite ipocrita di 50 Km/h (da usare in caso di incidente). Lì non hanno fatto marciapiedi, qui non so che faranno: a Roma vanno poco di moda, lo sappiamo.

lunedì 10 novembre 2008

Cambio di stagione

Le giornate si accorciano drasticamente, i ciclisti della domenica se ne stanno a casa, viene il freddo, la pista ciclabile diventa un altopiano tascabile pieno di stelle, con le luci dei campi sportivi come faro.



La ciclabile venerdì scorso, verso sera.

giovedì 6 novembre 2008

I candidati alle elezioni europee

Stamattina, mentre pedalavo sulla ciclabile alle 8 e mezza, mangiando un panino con il capocollo, e vista la splendida vittoria di Obama, mi è sorta spontanea una domanda. Non riguardava la bici sulla quale ero seduto - meraviglioso mezzo spinto da forza animale - ma le candidature del Partito Democratico e dei partiti di sinistra alle prossime elezioni europee. Probabilmente stavolta non andrò a votare, ma la domanda me la sono posta lo stesso. Quali candidati scenderanno nell'agone politico? Si continuerà a proporre schiere di vip e vippetti, oppure si sta già lavorando per rilanciare questi partiti, con una nuova e chiara proposta politica? Si voterà per le europee il 7 giugno 2009; non è una data molto lontana. Voi avete sentito parlare di candidature? Non vorrei che un mese prima uscisse la solita minestra insipida. Il futuro prossimo del centrosinistra ne uscirebbe compromesso. Il maggior grigiore dell'altra sponda finirebbe per essere premiato.

mercoledì 5 novembre 2008

The future

Certo è strano essere superati a sinistra dagli Usa.
Per l'Italia si intravede un futuro roseo solo per sommelier, croupier, camerieri, guide turistiche, giardinieri e albergatori. Le scuole statali chiuderanno, tanto Leonardo da Vinci era autodidatta, c'è la scuola della vita; chi vuole imparare, impara lo stesso. Oppure paga.

Obama

La prima buona notizia del decennio.
«Rosa Parks sat so that Martin Luther King could walk. Martin Luther King walked so that Obama could run. Obama's running so that we all can fly». Jay-Z

martedì 4 novembre 2008

L'infelicità del traffico

Due romani su quattro si sentono soli e infelici. Lo si legge nella ricerca Eurodap. Triplica il numero di coloro che si rivolgono allo psicologo (il 60%, il numero è triplicato negli ultimi 5 anni). Aumentano i problemi di lavoro. Su questo ultimo aspetto non si può fare molto, ma quando si capisce che una buona parte dello stress dei romani dipende dal traffico, allora viene di dire: “Ribellatevi e prendete la bici”. Andare in giro in bici ti farà bagnare se piove, ma ti toglie tanti di quei problemi. Non parlo di uso esclusivo della due ruote, ma di un uso nel traffico, quindi l’80% degli spostamenti. Se poi una volta devi andare in un giorno meno trafficato con moglie, figli e bagagli da qualche parte fuori Roma, allora puoi andarci pure con l’inquinante.
Le ore nel traffico, ai semafori producono uno stress continuo. A Roma il traffico è cronico. Non c’è traffico a Ferragosto e il 25 dicembre alle 14-14.30. Per il resto, il traffico c’è e lì rimane, nonostante i lavori inutili di ampliamento delle strade e tutte le menate che non fanno altro che aumentarlo. Poi basta che piova e si blocca tutto, perché a Roma i cilindri dei motori sono fatti di zucchero e si squagliano. Chi va in bici, poi, migliora il suo tono muscolare e anche le endorfine rendono il mondo più bello di quello che sembra all’interno di un’automobile fornita di lettore mp3. Ci sono molte persone che soffrono la depressione, gli attacchi di panico, ma basterebbe andare a pedalare per risolvere tanti di questi problemi.
Molti hanno paura di essere rapinati. Non portatevi niente appresso e la paura sparirà.

lunedì 3 novembre 2008

Dilemmi ricorrenti

Una bici da corsa leggerissima per andare veloce, con il minimo indispensabile per le riparazioni, anzi neanche quello, oppure una mountain bike lenta e implacabile con portapacchi e sacche, frutta secca, un libro, acqua, impermeabile, parafanghi, luci, per arrivare ovunque in qualsiasi condizione atmosferica?
Bagaglio nullo o sostanzioso negli spostamenti urbani? Usando la metafora alpinistica, stile alpino oppure sovietico?
Ruote sottili e veloci o larghe e robuste per affrontare le buche? E quanto sottili? Sulla bici da corsa: 20 mm o 23? 25 mm, oppure addirittura 28 (se entrano nel telaio, ovviamente)? Passando alla mountain bike, meglio una slick da un pollice e 20, velocissima, o una 1.40? Ho montato anche una ruota da 1 pollice, che ha trasformato il mezzo in una bici da corsa poco veloce e poco faticosa. Certo, non sarebbe male neanche la 1.35 un po’ scolpita che ho visto una volta, ma non ho più ritrovato.

venerdì 24 ottobre 2008

Crisi

«I veri padroni di questo andazzo sono stati i troppi manager che si sono arricchiti con stock option e bonus miliardari e che hanno fatto ricche le società di consulenza, gli avvocati d'affari e, giù per li rami, quel grande indotto che ha lucrato su un sistema avvelenato» (Francesco Micheli su Prima Comunicazione, ottobre 2008). La vendita di suv, quindi, decrescerà rapidamente.

mercoledì 22 ottobre 2008

Giubbe Rosse

Al via il nuovo progetto del Comune di Roma per rendere più visibili gli ausiliari del traffico. Verranno dotati di giubbetti rossi. Una novità accompagnata dallo slogan "prevenire prima di multare" e della campagna "trasparenza e sicurezza" di Trambus.
Comunque non dimentichiamoci un altro motto: "Multare prima di chiudere gli occhi o non esserci". Le auto in seconda fila costituiscono un serio pericolo per la circolazione in generale, ma soprattutto per i ciclisti, costretti a transitare in "terza fila" con automobilisti che sorpassano in "quarta fila", pure un po' innervositi.

lunedì 20 ottobre 2008

Gita a Firenze

A Firenze la bici è cultura. Non è appannaggio di una cerchia ristretta di persone che suda e impreca in mezzo al traffico, ma fa parte della vita quotidiana.



All'uscita della Stazione di Santa Maria Novella ti sorprende la quantità di bici ospitate in uno dei parcheggi. Ma in tutta la città ci sono spazi per le due ruote:



Li rispettano, i ciclisti, a Firenze, perché è parte di una cultura - la cultura dei pedali - che il capitalismo rapace dei petrolieri e delle fabbriche di automobili e scooter e minicar ha fatto dimenticare ai distratti cittadini del nulla, agli abitanti dei tanti non luoghi d'Italia. Guarda caso, a Firenze c'è ancora il senso del quartiere. Va in bici il postino con una grande borsa, va in bici il falegname, appoggiando sul pedale due tavole di legno. E le auto vanno piano. Le strisce pedonali sono sopraelevate. È pieno di piste ciclabili, alcune decorate per l'autunno.



Ci sono soluzioni escogitate ad hoc per i ciclisti. Qualcuno ha speso tempo per risolvere questi problemi. Più tempo che soldi.



Voglia più che soldi. Basta pensare alle zone 30 Km/h, qualche pianta nelle aiuole desertificate. La voglia, agli amministratori pubblici, non gliela fa venire Babbo Natale, gliela fanno venire i cittadini. Non basta non andare a votare.
C'è una grande varietà di mezzi a due ruote, a Firenze, a un'ora e mezza (più mezz'ora di ritardo) di treno da Roma.



"Il" bici della Bianchi



Normale amministrazione: due mezzi da carico.

Un produttore di bici di cognome si chiama Bianchi: ha superato con elegante noncuranza il problema:



E poi un centinaio di colonnine elettriche per i più pigri e per i mezzi da carico più consistenti:







Non di solo Perseo si pasce l'uomo del XXI secolo, ma di più di cento colonnine elettriche. Che cosa mi consigli la moto elettrica se non so dove ricaricarla?



Per favore, non continuiamo a propagandare la stupidaggine che a Roma ci sono i sette colli. La Critical Mass è stata inventata a San Francisco, una città che fa venire il vomito con i suoi saliscendi pure se ci cammini. A Roma, a parte Campidoglio, Gianicolo e Monte Mario-Monte Verde non mi pare che ci siano tutte queste salite. E poi solo pedalando s'impara.

venerdì 17 ottobre 2008

Calo di vendite

Dove non può la coscienza ecologica, può la crisi. È in calo del 25%-28% il mercato vendite dell'automobile in Italia (dati AsconAuto). Non c'è euro 5, lettore mp3 o altro accessorio che tenga. I soldi sono finiti. C'è la più alta concentrazione di auto per abitante del mondo. Adesso stiamo a vedere che cosa si inventeranno, dopo gli incentivi: tipo se vuoi mandare il figlio alla scuola pubblica, devi comprare almeno un auto ogni tre anni. Negli Usa drastico ridimensionamento del settore Suv. In Italia anche, ma chi ce l'ha continua a sfrecciare a 90 all'ora tra Tangenziale e Olimpica, come mi è capitato di vedere stamattina (almeno quattro), e nonostante il traffico.
La pubblicità correrà ai ripari con clamorosi spot in cui il proprietario dell'auto incontra Dio sul cruscotto e ascende in paradiso tra colonne di angeli e musica di Haendel. Ma poi le cazzate finiranno. Il calo produttivo non è male, significa meno inquinamento. Qui di solito si alzano alte grida: «I posti di lavorooo!». Chi produce suv, per quanto mi riguarda, può perdere il posto subito. ma anche chi li compra. Devi soffocare di debiti, come io soffoco di smog quando pedalo a Roma.

giovedì 16 ottobre 2008

Rimozione forzata bici

Vorrei tornare sulla vicenda di Largo Arenula, Roma. L'ufficio decoro del Comune ha rimosso varie biciclette, rompendo le catene con le tronchesi. Mi piacerebbe capire in base a quale legge si può fare una cosa del genere, a parte il fattore scatenante, che può essere stato il malumore di qualche gerarca affacciato alla finestra e infastidito dalle bici, o qualcosa del genere. Se lascio un'automobile per strada due anni, a un certo punto (non è sicuro) qualcuno la rimuove per "evidente stato d'abbandono". Il mezzo è trattato come un rottame e viene portato in discarica. Quello che vorrei capire è: in base a quale legge la mia bici nuova, seppure parcheggiata male, viene rimossa e, invece di essere portata in un deposito, come accade per le automobili (non i suv che sono troppo pesanti), ma viene portata alla discarica?

lunedì 13 ottobre 2008

Articolone su "La Stampa"

Sulla "Stampa" di oggi, a pag. 23, c'è un articolo sul "Cycle Show" di Londra contenente diverse corbellerie, che connotano lo stato attuale dell'informazione generalista sul tema bici. Si intitola "Pedalare sì, ma con stile". Già nel titolo si capisce l'andazzo.
Perle tipo: "Il ciclismo sta correndo il rischio di diventare un'attività troppo narcisistica e un po' fetish". Ditelo ai miei calzettoni di cotone a un euro del mercatino che pedalano - i pedalini - da mane a sera. Ragazzi con i "calzoni altrettanto aderenti. No. Non è sicuramente vestiti in questo modo che andremo al lavoro". E io invece ci vado da cinque anni, guarda un po', con i pantaloni nello zaino.
L’articolo, rigorosamente anonimo, prosegue osservando che “in un paese che a malapena ha qualche collina [si parla della Gran Bretagna], crescono le vendite delle mountain bikes, che vengono impegnate su uno sterrato con la stessa frequenza delle auto a trazione integrale che percorrono Piccadilly: mai”. Ma le mtb servono anche ad attutire le buche, quando piove forte e ti sei caricato sul portapacchi un bagaglio di 10 Kg, ecc. Vallo a spiegare all’ignoto commentatore. Che invece azzecca sulle priorità del ciclista urbano: lucchetti leggeri e inviolabili, trasporto in sicurezza dei bambini. E chiude con un elogio delle vecchie bici, o meglio di arguti e astuti remake, che piacciono molto a chi ha poca voglia di pedalare, ma vuole fare un po’ il fico la domenica mattina.

giovedì 9 ottobre 2008

All'Eroica/4 e fine

Un'ultima annotazione sulla mia permanenza a Gaiole in Chianti, e poi, giuro, la smetto con Eroica e dintorni. Come avete visto dalle foto postate - mosse per la troppa eccitazione - c'erano vari stand con bici e accessori più o meno d'epoca. Non distratto dall'imminente prestazione, l'occhio vaga ammirato tra cose belle e bellissime. Lasciando stare un banchetto davvero d'epoca, in cui vendono viti singole di bici antiche, con l'acquolina in bocca plano su una sezione di mozzi anni Sessanta-Settanta, fino a inquadrare un paio di mozzi Campagnolo mai usati e in scatola, incamerati a 50 euro. Ci sono dei pedali, pure Campagnolo, da corsa, nuovi, a 100, ma sono troppi. Poi mi giro e vedo alcuni telai Fausto Coppi di Masciaghi, tubi Columbus. C'è un 58, e il signore mi dice il prezzo: con la forcella, lo mette a 20 euro! A momenti tracollo. La salivazione raggiunge livelli preoccupanti.
Quindi, vi dico, non date retta ai Sor Carucci di turno che chiedono 80 euro per un telaio qualsiasi: se ne trovano anche a buon prezzo. Girate, sbattetevi e dite che sapete che il 4 ottobre scorso un tizio ha comprato un telaio di buona fattura a 20 euro.

mercoledì 8 ottobre 2008

All'Eroica/3

Se non era per Giuseppe, veterano trevigiano dietro al quale ho percorso gli ultimi 35 Km, non credo che sarei arrivato. La foto è stata scattata alle 19.30 al traguardo.

martedì 7 ottobre 2008

All'Eroica/2

Memorie ciclistiche in uno degli stand di Gaiole in Chianti:



Selle d'epoca, prevalentemente Brooks (costano più o meno come quelle nuove):



Altre bici parcheggiate; una è di un emulo di Rotafixa, almeno nel telaio:




Una bellissima Gazelle olandese e un'altra delizia, anche cromatica:



Durante l'Eroica, le pause ristoro sono state uno dei momenti migliori:



Ma non di solo cibo si pasce il ciclista:

lunedì 6 ottobre 2008

All'Eroica



Non riesco ancora ad articolare parola, mi fa male tutto il corpo, ma ieri ho fatto l'Eroica, partendo alle 6 da Gaiole in Chianti. Ho fatto il percorso lungo, oltre 200 Km. M'ero iscritto a quella da 135, ma ho sbagliato strada e ho fatto il giro grande, che include circa 115 Km di strada sterrata. Un'esperienza molto interessante sui miei limiti (e anche sulla mia capacità d'orientamento). Ho pensato di ritirarmi quattro volte, più o meno, di grattugiarmi sullo sterrato almeno tre volte e che l'asfalto è una grandissima invenzione è stato un pensiero quasi ossessivo, ma avrò tempo di ritrattare. La cosa migliore: la ruota anteriore che ho costruito da solo ha retto benissimo; cosa peggiore: nessuna attenzione ai rapporti della ruota posteriore, con conseguente necessità di camminare su varie salite. Lo so, è molto disdicevole, ma non importa più di tanto. Ecco qualche foto in ordine sparso; mon ne ho fatte molte, ma cercherò di pubblicarne altre. Sono quasi tutte mosse, segno evidente della concitazione.


Le magnifiche Alan di due ciclisti tedeschi:



Montalcino, città del miele???



la mia Bianchi e la maglia:



Una Pedersen:



La minieroica di sabato 4 ottobre:



Ho fatto la foto al traguardo il giorno prima, per scaramanzia forse:




Vecchie splendide bici (per i miei gusti oggi siamo regrediti):








Una fissa all'Eroica: aoh, ma 'sti fissati stanno ovunque...



Un pezzetto di filmato:

venerdì 3 ottobre 2008

Si può

È incredibile come, navigando casualmente sul web, si scoprano incredibili prodezze a pedali. Eccone una che ho scovato oggi qui.

giovedì 2 ottobre 2008

Bici, treno e cani

Singolare proposta della FIAB, Federazione italiana amici della bicicletta, per protestare contro i ritardi e le inadempienze di Trenitalia nei confronti di chi viaggia con bici al seguito. L'occasione, invero un po' pretestuosa, è stata la rapida soluzione del problema dei cani al seguito dei passeggeri dei treni, soluzione intervenuta dopo la disposizione di vietare la presenza di cani di peso superiore a sei kilogrammi e per obbligarli a stare nei trasportini.
Tutto questo mentre le richieste dei ciclisti rimangono inascoltate. Cito dal comunicato Fiab: Trenitalia non è disposta a introdurre un abbonamento annuale per viaggi con bici al seguito, a riservare spazi sui nuovi treni, a consentire l'uso dei vani delle motrici 464, nonostante il simbolo della bici all'esterno.
Il presidente della Fiab, Dalla Venezia, lancia un'iniziativa: "Chiederemo a tutti gli italiani possessori di cani di salire sui treni muniti anche di biciclette al seguito." Quando si dice senso della strategia...Perché non portarsi pure un windsurf?
Abbiamo già insistito nel post del 1° luglio e altrove sull'unico sistema per trasportare la bici in treno senza avere rotture di coglioni. Si spera che l'uso del sacco di plastica diventi massiccio e che alla fine Trenitalia trovi una soluzione; per farlo, è necessario che tanti prendano il treno in bici, altrimenti i 464 continueranno a esser chiusi e le altre istanze dei ciclisti inascoltate.

martedì 30 settembre 2008

Smontaggio cerchio alla pecorara®

Se vuoi smontare un cerchione senza dover togliere i raggi dal mozzo e rifare da capo la ruota, puoi usare il mio sistema di smontaggio alla pecorara®. Si può fare quando devi togliere un cerchio molto storto per raddrizzarlo, oppure quando sostituisci un cerchio con uno di dimensioni analoghe.



Una volta tolto il cerchio, i raggi rimangono in posizione grazie al nastro da carrozziere.



Non resta poi che rimontare il cerchio e i nipples. Cerchio alla pecorara®, ovunque tu sia, ovunque tu vada. Una riposta ai tuoi interrogativi più nascosti.

lunedì 29 settembre 2008

Roma-Ornaro: tramontana e pedali

Alle 9 di sabato scorso ho infilato i piedi nelle gabbiette dell'Atala, che monta una corona 52-42, e ho imboccato Camilluccia e Olimpica per andare a prendere la Salaria. Destinazione i dintorni di Rieti. La strada è la Salaria vecchia, o quello che ne rimane. Per un bel pezzo è tutta pianura; c'è solo il vento e il freddo che rompono.



Poi, a un certo punto, è Sabina.



Dice una signora in un supermercato che la Salaria vecchia si chiama Palombarese, poi è stata ribattezzata di nuovo, comunque nessuno la ripara. Tanto il traffico passa sulla Salaria grande. A Osteria di Nerola...



...forse una delle ultime lapidi profane in latino, o dico una stupidaggine?



poi go go go...




Ultime indecisioni ai bivi...




Barlumi di Francigena...



Poi si comincia a salire; e ci si ferma un attimo:



In soldoni: 75 Km, 4 ore di pedale e gamba pesante.

martedì 23 settembre 2008

Che strano...

Una piccola annotazione su una cosa che mi è successa ieri sulla ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo. Mentre di solito la pista è percorsa da esercito e polizia in jeep, municipale in moto e polizia a cavallo, oltre che dai due-tre furgoncini della manutenzione, ieri la pista alle 8.30 era vuota. Forse perché è cominciato l'autunno, fa freddo e i ciclisti non ci sono più. Non lo so. Comunque non era proprio deserta. Un cane piuttosto grosso, che sembrava un rottweiler stazionava di schiena all'altezza del maneggio e del circolo sportivo. La creatura, dotata di collare, era evidentemente sfuggita al padrone, o il padrone le aveva detto "vai a farti un giretto, ormai sei grande, è ora che tu conosca il mondo". Comunque, per fortuna la bestia mi dava le spalle. Scatto con tutta la potenza repressa della mia strizza e mi lancio. L'animale, quando mi vede, scatta per inseguirmi, ma ormai è troppo tardi. Per questa volta me la cavo.

lunedì 22 settembre 2008

Cyclidic art

La noia, la continua presenza di accessori, pezzi di ricambio, scarti di bici, continua a produrre i suoi effetti delirante sulla mente del ciclista urbano. Ogni stupidaggine è buona per riaffermare la bellezza recondita della bici tradizionale e delle sue singole componenti: chissà se la cyclidic art durerà come la cycladic art. Di sicuro, però, non toccherà a certi casermoni ambulanti a motore di latta e plastica rappresentare il bello del XXI° secolo! Forse qualcosa del XX° si potrà essere digerito nei musei intergalattici, ma per il resto caliamo un velo pietoso...




Disinfesting fumigator holder from a spoke, Cyclidic art, XXIth Cent.