mercoledì 30 aprile 2008

Il nostro 25 aprile

12 ore a piedi e a pedali, che cominciano con una lenta planata di un gruppetto di amici, fino a Porta S. Paolo. Quando arriviamo è in pieno svolgimento il Trofeo Liberazione, di cui vediamo l'uomo al comando.


Poi il corteo, a piedi.



Qui sotto la preparazione della partenza della "staffetta partigiana", su itinerario Colosseo-via del Tritone-Pigneto, irto di sampietrini e rotaie del tram. Arrivo 5° col numero 43. A correre sul serio erano, credo, 7 o 8, comunque non 5, ci tengo a precisarlo.



Si cambia scenario e ci troviamo, nel tardo pomeriggio, tra sagome inossidabili, arrugginite e le ombre mobili dei ciclisti, pronti a partire per la Critical Mass di aprile. Raggiungendo Piramide ho appreso una straordinaria tecnica per fermare le automobili: non posso divulgare ulteriori particolari, perché è una tecnica segreta e in mano a persone inesperte potrebbe produrre dei danni.




La piazza si gremisce...




E si va (è uno spezzone quasi insignificante):






L'appuntamento per la Critical Mass interplanetaria è il 30 maggio alle 18 a Piramide. Verranno ciclisti da altri pianeti, forme di vita straordinarie, dotate di cento piedi e altrettanti pedali. Invitati tutti coloro che pedalano in mezzo al traffico, anche due volte all'anno.

Per chi suona la campana?

«C'è un'autopreservazione del ceto politico che riguarda anche la Sinistra l'Arcobaleno e che prende il sopravvento sulla necessaria riflessione che tutti dobbiamo fare. È necessario a questo punto un rimescolamento delle identità, delle appartenenze e degli schieramenti. Mi sembra un fatto necessario per ricominciare puntando sulle persone che meno sono state coinvolte in tutte queste vicende».
Din, don!
Sandro Portelli, oggi su Liberazione, intervista di Vittorio Bonanni, pp. 2-3.

martedì 29 aprile 2008

Le colpe del PD

Forse quelli del Pd avevano apparecchiato per un ballottaggio chic, invece è stato uno choc. Chi perde va a casa, nelle democrazie. Rutelli e Pecoraro Scanio dovrebbero farlo con la modestia di un rappresentante del popolo. In queste elezioni a Roma c’è stato tutto meno che il buonsenso popolare. Per Rutelli andava bene un posto da europarlamentare.

Quali menti raffinate governano oggi il Pd? Guicciardini, Spinoza, Vico? Il concetto di decozione, di ammuffimento non tocca questi fini analisti della politica italiana, al pari delle mummie egiziane. Infatti hanno perso. La geniale idea di ricandidare Rutelli dopo due mandati, invece di Zingaretti, era dettata da fine prudenza politica. Potevano candidare Forlani. Per dare una patina giovanile erano sufficienti l’economista Madia, in odore di Nobel, il self made man Colaninno Jr., la precaria dei call center, ancora più precaria in Parlamento. Per il posto di sindaco, no. Rutelli ieri si è arrabbiato: ha preso 55 mila voti in meno di Zingaretti, che ha conquistato la provincia di Roma. Intanto il sottobosco capitolino deve fare fagotto.

Oltre a essere nero, Alemanno è un po’ verde. Anni fa contribuì a salvare il parco del Pineto, alla Balduina, dalla speculazione edilizia. Scommettiamo che da nero-verde, diventa nero-grigio cemento?

Eia Eia, trallallà trallallà

Fatti non foste...

lunedì 28 aprile 2008

Sogno al crepuscolo di un ciclista urbano

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È importante

«È importante festeggiare la Liberazione. Per quelli che l'hanno vissuta ma anche per noi che ne godiamo i frutti».
Damiano Tommasi

giovedì 24 aprile 2008

In bici...

...il traffico non esiste.

mercoledì 23 aprile 2008

Altre annotazioni più discorsive sui suv

Siccome un amico, ciclista e possessore di suv, mi ha fatto notare che la mia critica a questo tipo di automezzi potrebbe essere estesa anche agli altri e che il pericolo delle quattro ruote dipende dall'uso che se ne fa, cerco di argomentare meglio il mio pensiero, estrapolando alcuni passaggi da un'email già inviata all'amico in questione.

1) I miei attacchi ai suv hanno l'intento di scoraggiare altre persone a comprarne di nuovi e a scegliere auto meno ingombranti. Vorrei sottolineare le conseguenze negative che riguardano l'uso di questa auto in città, senza che il guidatore ne tragga alcun beneficio.

2) Un suv in mano a uno che ha bevuto o s'è drogato, o non ha la patente (come nel caso di Enna) è molto peggio di una bianchina in mano alla stessa persona.

3) C'è un fenomeno generale di aumento della cilindrata e della potenza che investe anche le due ruote; è il caso degli scooteroni a 600-800 cc., oggetti orripilanti sotto tutti i punti di vista, anche questi legati a a questioni di status symbol e competitività, derivanti dai dannosi modelli sociali offerti dalla pubblicità. Se poi il guidatore dello scooterone ha un testa un casco mimetico, non ci vuole Freud per inquadrare a grandi linee la psiche di queste persone.

4) La pericolosità (statistica, non individuale) dei suv è evidente: non mi dite che non avete mai visto un suv sfrecciare a 80-90 all'ora sul Lungotevere, la Cristoforo Colombo, ecc. Tempo fa, sulla via Pontina sono stato sorpassato da due Cayenne che andavano, credo, a 160-70!

5) Il fatto che il suv sia al centro dell'attenzione di chi va in bici non è una sorpresa. Questo tipo di automezzo è l'apoteosi dello strapotere delle quattro ruote. Uno se la potrebbe prendere anche con le centinaia di furgoni bianchi delle piccole ditte, che ogni giorno intossicano Roma. Il suv però non è funzionale a qualche lavoro: ha la struttura da fuoristrada, ma ha la carrozzeria tirata a lucido e al massimo metterà le ruote in una pozzanghera. A Milano, è stato osservato di recente su ciclistica.it, i carri attrezzi non ce la fanno a caricare i suv in divieto di sosta.

6) Il suv è diventato un oggetto di culto e in città non ha nessuna utilità pratica. Per inciso, se vedo una vecchia Land Rover Defender, mi fermo a guardarla, perché ha una sua funzionalità.

7) Un marciapiede o un dosso artificiale pensato per le auto normali non hanno lo stesso effetto su un suv, che diventa un oggetto molto pericoloso.

Molte delle cose dette per i suv valgono per tutte le automobili. Io vorrei che la gente usasse l'auto quando è necessario, per la spesa o perché ha male alle gambe, e si sedesse davanti al volante con la serietà e la concentrazione di un pilota, non guidando con un mano e scrivendo sms con l'altra.

martedì 22 aprile 2008

Suv: una macchina da stronzi

Un Suv travolge una 126 su una strada di campagna. Un morto.
La vittima è Michele Favella di 80 anni. Guidava una vecchia 126 sulle strade di campagna di Barrafranca, in provincia di Enna. Il Suv ha colpito l'auto in pieno e ha ucciso l'uomo sul colpo. Il giovane automobilista lo ha abbandonato sulla strada ed è corso dai carabinieri per tentare di costruirsi un alibi: "Mi hanno rubato il Suv".

Non perdere tempo...

...Muoviti in bici

lunedì 21 aprile 2008

Vittoria!

Sulla Repubblica di oggi, nascosto fra i trafiletti: «Pordenone. Viene multato a 9 anni per un incidente mentre guidava la sua bicicletta, ma la sua famiglia fa ricorso e lo vince dimostrando che la segnaletica non era chiara. La vicenda risale al febbraio 2007 quando il bambino, andando a scuola in bicicletta per una via del centro di Pordenone, si era scontrato con un'auto che si stava immettendo in un parcheggio. Un mese e mezzo dopo la famiglia aveva ricevuto la multa perché con la bici aveva circolato fuori dalla carreggiata.

venerdì 18 aprile 2008

Istruzioni per l'uso

Mezzo di locomozione classe Euro 1999, motore bio, 5 anni a tasso zero, la finanziaria se la prende in quel posto e tu ridi di gusto. Carburante gratis, niente traffico, nessuna patente, nessuna targa, nessun colesterolo o glicemia alta. Basta una discreta consuetudine con la rotazione, che si acquisisce pedalando. Se sei stanco di pedalare scendi e cammini. Presso tutti i concessionari, che sono discariche, cantine, ciclofficine, soffitte, cassonetti. Rinasce l'abitudine al movimento.

giovedì 17 aprile 2008

Incidenti e dementi

Sto riacquistando lentamente la voglia di scrivere, dopo la sorpresa per questi risultati elettorali. Anche perché, sui giornali Berlusconi ha annunciato “misure impopolari”. Ah, ah, ah, si ricomincia a ridere: credete ancora alla befana, cari libertini?

Dopo 3 giorni felicemente “no oil”, stamattina alle 6.40 ho caricato due bici sull’inquinante per portarle dal dottore. Una in realtà non è una bici, ma lo sarà (e forse la mostrerò). Al ritorno, su via Mattia Battistini, saranno state le 7.20, il traffico era completamente bloccato. Procedo lentamente, fino a scoprire che il blocco è dovuto a un incidente tra un autobus e un’auto. Un’ambulanza è sul posto, con i lampeggianti accesi e due infermieri in abito fosforescente – una cosa da far svenire un daltonico – si trovano in mezzo alla strada, con sulla schiena una enorme scritta INFERMIERE, che anche l’analfabetismo medio degli italiani dovrebbe riuscire a comprendere. L’auto è abbastanza rotta, ma all’altezza del posto di guida tutto sembra quasi intatto. Una signora in evidente stato di choc cammina lentamente, ma parla, e viene accompagnata sottobraccio verso l’ambulanza. Ora, sapete che cosa facevano almeno 6-7 automobilisti nella coda? Si erano attaccati al clacson. Erano a cinque-otto metri dall’ambulanza.

Qui c’è davvero qualcosa che non va.

Superato l’ingorgo, mi dirigo verso via Pineta Sacchetti e cento metri più avanti vedo un auto seriamente danneggiata in mezzo alla strada con un furgone dei vigili urbani a stendere il verbale. Un altro incidente. Poi sono andato a casa, ho lasciato l’auto e ho preso la bici da corsa, quella che adesso monta degli stupendi copertoni da 28 mm, con cui sembra di andare su un hovercraft. E mi sono fatto 18 Km in santa pace, in mezzo alle auto, alla campagna, al vento, al cielo plumbeo e alla stronzaggine umana.

mercoledì 16 aprile 2008

Troppo stile

Sull'Espresso in edicola oggi si riferisce che Mario Draghi, Governatore della Banca d'Italia, spesso arriverebbe al lavoro in bici. Questo è stile: una cosa normale in Svezia o nei Paesi Bassi. Incomprensibile, temo, per le mandrie paesane.

martedì 15 aprile 2008

Nel buio

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lunedì 14 aprile 2008

Classifica destinazioni

Dunque, il risultato elettorale:

1) Barcellona
2) Valencia
3) Lisbona
4) Atene
5) Digione

venerdì 11 aprile 2008

Questioni e questionari

Dopo un periodo di silenzio totale, ho ricevuto ieri un invito a partecipare a un questionario sulla mobilità su scala cittadina, in vista di una conferenza dei cittadini intitolata "Muoversi insieme verso una nuova cultura della mobilità urbana nella Città di Roma". A parte che questi titoli lunghi sono insopportabili; bastava "Muoversi a Roma", o "Muoversi", ma queste sono mie idiosincrasie. Il testo completo della lettera si trova qui:

http://www.comune.roma.it/was/repository/ContentManagement/information
/P84385938/invito%20cittadini.pdf


Riporto un passo del testo: «Obiettivo del progetto è aumentare la consapevolezza dei cittadini e il loro apprezzamento della ricerca Europea sul trasporto urbano sostenibile. In altri termini, far conoscere ai cittadini coinvolti quanto la Comunità Europea sta contribuendo a fare mediante i progetti di ricerca finanziati».


Si chiede poi di compilare un questionario che permetterà di selezionare «
un panel di 25 cittadini residenti nel comune di Roma o pendolari dai comuni limitrofi verrà selezionato fra coloro che manifesteranno l’interesse a partecipare».

Testuali parole: «Vi invitiamo quindi ad inviare i questionari per partecipare alla selezione del panel di cittadini al più tardi entro il prossimo 5 Maggio, scaricando sin d’ora il questionario da compilare disponibile sul sito del progetto Move Together: www.movetogether.net».
Vado al sito: non esiste.
Quello vero è: http://www.move-together.net .
Adesso me lo studio. Guardando i marciapiedi, il traffico, le invisibili striscie pedonali, le buche, le auto e i camion in sosta su via Torrevecchia, finora di Unione Europea da queste parti se ne è vista poca.

La seduta plenaria del PI si chiude

Ho capito, va bene, basta: voterò per la maggiore coazione, giuro è un refuso, coalizione dicevo di centrocentrocentrosinistra, perché diversi miei amici credono che l'altra mia ipotesi di voto sia determinante per far vincere il signor B. Quindi passerò il tempo fino alle elezioni buonissimo, fermo, con i tappi alle orecchie, occhiali scuri, per evitare di cambiare idea. Non sarà il Rinascimento, ma proviamo a evitare un nuovo periodo di oscurantismo medievale.

giovedì 10 aprile 2008

Martino Gamper, artista del riciclo

Compulsando il magazine del Corriere della sera, 10 aprile 2008, apprendo dell'esistenza di tale Martino Gamper, evidentemente un fratello. Chiamato al cellulare risponde: «Qui a Londra sta diluviando e sto tornando a casa in bicicletta, sentiamoci tra mezz'ora». Glossa dell'articolista, Fabrizio Sclavi: "Chissà se nel tragitto ha scovato qualche sedia abbandonata sul marciapiede o tra i rifiuti". L'artista meranese, 35 anni, raccoglie vecchi mobili, perché ognuno ha la sua storia. Ha smontato e rimontato in altro modo alcuni mobili di Gio Ponti. Mi viene in mente la geniale operazione di Simon Starling della sedia d'alluminio trasformata in bicicletta e della bicicletta trasformata in sedia. Detto questo, non è tanto la qualità delle realizzazioni di Gamper e di altri che mi colpisce, quanto piuttosto la ricorrenza - nella storia dell'arte novecentesca - dell'artista che raccoglie scarti e li riutilizza, vuoi per il costo zero dei materiali, vuoi per la loro qualità vissuta, che supera in qualche modo la materia di cui sono fatti.

Come raggiungere Monte Mario

Sperando che possiate venire in massa all’appuntamento di sabato per l’inaugurazione della ciclofficina exlavanderia, a partire dalle ore 15, vi elenco le varie strade possibili con qualche annotazione. Sono tutte in salita.

La ciclofficina è situata nel parco di Santa Maria della Pietà (l’ex-manicomio di Roma), nel padiglione 31. Al parco ci si arriva dalla via Trionfale, svoltando al semaforo situato all’altezza del civico 8920, o giù di lì. Se si va verso fuori Roma si deve svoltare a sinistra.

Ecco le principali strade possibili per chi vuole raggiungere il parco in bicicletta.

1) Da San Pietro: mura vaticane – Ospedale San Carlo di Nancy – Largo Boccea – via Pineta Sacchetti. Abbastanza facile, il tratto iniziale è un po’ faticoso, ma si può fare, nonostante lo smog.

2) Da Trastevere: via Dandolo, Gianicolo, via Aurelia Antica, Largo Boccea, via Pineta Sacchetti. Un po’ ripida la salita al Gianicolo, poi tranquilla, a parte il traffico dall’Aurelia in poi.

3) Da Prati: Piazzale degli Eroi, Viale Medaglie d’oro, via Trionfale. La strada meno ripida, ma un po’ più lunga e affumicata.

4) Da Prati: via Trionfale (bella, non molto trafficata, ma un po’ ripida: al limite, i meno allenati si faranno un pezzo a piedi) – via Igea – via Trionfale.

5) Da Piazzale Clodio, viale Falcone e Borsellino, detta anche la “panoramica”: sconsigliabile, ripida e trafficata. Nessuno si aspetta ciclisti su questa strada, in cui il limite è comunque di 30 Km/h.

6) Dallo Stadio Olimpico: via Edmondo De Amicis (il cosiddetto “K2”): la più ripida di tutte e difficile da raggiungere. Poco traffico, ma praticamente impossibile.

7) Da Ponte Milvio (la mia preferita): via Colli della Farnesina (attenzione: ‘Colli’, non ‘Orti’, che è un’altra via). Si imbocca a destra del ministero degli Esteri. Poche auto (alcune del Corpo Diplomatico, occhio) e zero traffico pesante. Giunti alla fine della via, si svolta a sinistra su via della Camilluccia, poi a destra per via Stresa (con le ultime due salitelle), da cui si imbocca via Trionfale.

8) Da Ponte Milvio: via della Camilluccia-Via Stresa-Via Trionfale. Salita piuttosto consistente, ma non impossibile. Poco traffico, ma le macchine corrono, alla faccia dei limiti di velocità.

9) Da via Flaminia, Corso Francia, Piazza dei Giochi Delfici, e dintoni, percorrendo un tratto di via Cassia, si può prendere via Cortina d’Ampezzo. Ci si arriva da via Cassia La mia seconda in classifica. Meno trafficata di altre: è una bella salita, ma meno ripida di via Trionfale. Strada con limite a 30 Km/h (molto teorico, cè bisogno di dirlo?). Il primo tratto rettilineo si può fare sul marciapiede destro (perennemente deserto), in modo da evitare le auto.

Ovviamente ci sono anche altre soluzioni.

Per coloro che prenderanno il treno, la linea è la Fr3, direzione Viterbo (o Cesano) per chi viene dal centro. La stazione a cui si deve scendere si chiama Monte Mario.

Potrei installare un segnale inequivocabile su via Trionfale, ma questa è una sorpresa.

mercoledì 9 aprile 2008

Nuova ciclofficina a Monte Mario

Finalmente a Roma anche la gente dell'Altopiano - Monte Mario, Primavalle, Balduina, ecc. - avrà la sua ciclofficina. Sabato 12 aprile alle 15 si inaugura con una festa la ciclofficina Exlavanderia, situata nel parco di Santa Maria della Pietà. Maggiori dettagli al sito della Critical Mass di Roma.

martedì 8 aprile 2008

La statistica non è un'opinione

Girando in bici ci si può guardare meglio intorno; infatti l'attenzione è l'unica alleata. Si possono notare più facilmente certe cose. Impressionano certe ricorrenze. Quindi propongo di decurtare, direttamente dal concessionario, 5 punti dalla patente per guida con il cellulare a tutti coloro che acquistano una Smart. Gingillino e gingilletto sembrano un binomio indissolubile per aspiranti vallette, avvocati di grido e di urlo (il nostro). Le forze di terra, d'aria, di fiume e motorizzate della polizia municipale buttino un occhio.

Usando la bici tutti i giorni

Un fisico più efficiente, colesterolo azzerato, zuccheri bassi, donne con glutei da favola, umore eccellente, sonni tranquilli, risparmio economico, niente multe, niente parcheggi a pagamento e nemmeno "non trovo un posto", niente taxi, niente trapanamento di scroto in mezzo al traffico.

Riflessioni di aprile

Qualche riflessione dopo otto giorni senza motori a scoppio e l'equivalente di due mie buste paga consegnato all'officina autorizzata che ha riparato l'inquinante (che altrimenti non avrebbe superato la revisione). Vorrei che tutto questo non mi riguardasse direttamente.
In città, l'uso dell'auto si manifesta in tre forme dannose o letali: missile, ciminiera e gabbia. L'aspetto positivo è che si possono spostare carichi discreti in un certo tempo, sempre maggiore a causa del traffico e sempre più a caro prezzo. Il problema dell'auto-missile si risolve soltanto con la repressione, non c'è un altro sistema. Se tutti coloro che superano i limiti di velocità, passano con il rosso, compiono le inversioni più assurde avessero diciamo un 30% di possibilità di essere multati, si starebbe tutti più tranquilli
L'auto-ciminiera verrebbe ridimensionata con l'uso di mezzi alternativi, in primis la bici, ma anche con l'uso di auto elettriche, per le quali i Comuni dovrebbero investire, garantendo ricariche gratuite per un certo numero di tempo e con incentivi per l'acquisto.
L'auto-gabbia è una vera jattura, ma ah ah ah, è anche un'alleata, perché forse potrebbe scuotere la passività di chi trascorre ore in coda, magari con il colesterolo alto.

lunedì 7 aprile 2008

Promesse del candidato sindaco

La fonte è il Corriere della Sera, Cronaca di Roma, p. 4, 7 aprile 2008. Sollecitato a proposito dell'impegno a favore della bici, nel corso di una visita al Quadraro, Rutelli ha dichiarato: «Se sarò eletto ci vediamo subito dopo per un piano per le piste ciclabili, le trasversalità per i quartieri e per un riassetto da costruire insieme con le associazioni dei cicloamatori». Poi aggiunge: «La strada va vissuta come momento di aggregazione: la spinta ad uscire di casa e a ritrovarsi ha reso Roma unica in questi 10 anni di governo di centrosinistra». Al nostro candidato sindaco non fa difetto l'ottimismo. È noto che Roma (dati Eurostat) è la capitale europea dei morti per incidenti stradali. La strada è quasi sempre un Far West, in particolare per quanto riguarda l'eccessiva velocità. Si poteva alludere ai dopolavoro, ai negozi, ai centri commerciali, insomma ad altri luoghi di incrocio, non vorrei dire di incontro. Ma per citare le strade come caso virtuoso a Roma, bisogna pedalare ancora parecchio. Speriamo anche che la consultazione delle associazioni ciclistiche non diventi il solito giochino con persone che vanno poco in bici. Un'ultima annotazione riguarda l'uso della bici in città: non importa quanti ci vanno adesso, ma quanti ce ne potrebbero andare. Già se si riuscisse a far uscire tutti i giorni i ciclisti della domenica, sarebbe un bel passo in avanti.

L'esempio di Berlino

Megalopoli di importanza europea, Berlino fa una vera e propria politica ambientale, non basata sul fumo verde negli occhi, ma su investimenti sostanziosi e svolte drastiche. ora sono 317 le automobili per 1000 abitanti (a Berlino abitano 3 milioni 400 mila persone). Un vero e proprio rilancio della bicicletta, già tradizionalmente diffusissima, è uno degli ingredienti fondamentali: rispetto al 2001 l'incremento di ciclisti urbani è del 18%. In quartieri centrali come Mitte e Prenzlauer Berg, l'aumento di ciclisti ha raggiunto punte del +40%.
Noi a Roma stiamo aspettando ancora il mirabolante lancio del bike-sharing. Se il Vaticano pagasse l'Ici si potrebbero costruire treni sopraelevati di titanio.

Una sessione infinita

Nella seduta plenaria del Comitato Centrale del PI (Partito Interiore) sembra stia prevalendo l'ipotesi di un voto ideologico, tutto SA, con qualche tentazione di astensionismo al municipio. Stavo quasi pensando di annullare la scheda, infarcendola con una fetta di pista ciclabile, viste le promesse non mantenute con il progetto di Agenda XXI. Ma la seduta continua fino a giovedì. Potrebbero esserci altre sorprese.

venerdì 4 aprile 2008

Comitato centrale del PI

È attualmente in seduta plenaria il Comitato Centrale del Partito Interiore. Gli argomenti all'ordine del giorno sono come sempre disparati, ma soprattutto urge la questione del voto di aprile. Se dalla regione in giù le cose sono chiare, fermo restando che sulla questione della viabilità nel Municipio XIX s'è fatto poco e non si capisce che cosa si farà, il problema resta a chi indirizzare il proprio voto per Camera e Senato. Al PI, ben conscio e anche un po' demoralizzato per l'uniformità dei due maggiori schieramenti, la priorità appare quella di NON RIVEDERE AL GOVERNO QUELLE 2 FACCE DA SCAMORZA RINSECCHITA, non per motivi estetici, ma per più concrete preoccupazioni morali e materiali. Dalla seduta plenaria, come sempre, trapela poco, ma sembra che il Comitato Centrale sia orientato ad appoggiare gli unici che potrebbero farcela: non sono comunque momenti sereni.

giovedì 3 aprile 2008

G & L bike workshop

Propongo alcune realizzazione del workshop G&L in materia di progettazione e reinvenzione ciclistica.







mercoledì 2 aprile 2008

Senza rotelle

Dopo essermi chiesto come avevo fatto, come aveva fatto mia madre all'epoca, se mi aveva lanciato o lasciato andare, se con una mano sul collo, se fai da solo, dopo tutti questi dubbi è arrivato il mio turno. Non mi ricordavo e non sapevo assolutamente come si facesse a insegnare ai propri figli ad andare in bici senza rotelle. Dopo aver cercato invano sul web qualche consiglio, e averne trovato di vaghi e conflittuali, ho provato da solo. I figli hanno ormai sei anni, era ora. L'estate scorsa ci sono stati alcuni tentativi, che alla fine non avevano dato risultati. Stavolta ho riprovato con maggior convinzione, dopo aver visto in Abruzzo un bambino di cinque anni che pedalava su una ruota, derapava e faceva i testa-coda. Stavolta i due ciclisti si sono comportati bene e dopo una mezz'ora di tentativi sono andati da soli (cadendo qualche volta, ma bisogna imparare pure a cadere, mi raccomando il casco).
Gli elementi cruciali sono tre: 1) equilibrio (infondere calma nel neofita, anche specificando che qualsiasi problema si risolve con il punto 2); 2), insegnare a frenare e a mettere il piede per terra; 3) pedalata d'avvio (un piede e poi l'altro). Vale a dire: 1) percorso, 2) arrivo e 3) partenza.
So che non sono stato chiaro, ma ce la potete fare anche voi, questo è il succo del discorso. I neociclisti hanno prodotto diversi materiali interessanti sulla bicicletta, che prossimamente metterò online.

martedì 1 aprile 2008

Notizie dalla ciclabile

Su Viale Angelico, a Roma, un tratto di ciclabile (vicino alla pista di pattinaggio) è costeggiato da un periglioso gradino in travertino basso basso, completamente inutile, che un geometra poco ispirato ha disposto per selezionare i ciclisti più abili e togliere di mezzo quelli distratti. Si può ovviare con uno scalpello, una mazza da 1.5 Kg e un po' di cemento.


Procedendo verso Ponte Milvio, un grazioso animale mi comunica che il tratto di strada che costeggia la ciclabile per un Km ca. viene utilizzato da numerosi motoveicoli come piccola autostrada personale.




Le velocità sono ragguardevoli, si arriva anche a 70-80 Km/h; si tratta di mezzi potenti, anche scooteroni da 400 cc. Alla fine del percorso ci sono dei cordoli che i motociclisti aggirano tranquillamente. Incontro anche due vigili a cui comunico le osservazioni del volatile. Le violazioni del Codice della Strada sono quotidiane, da parte di persone che usano questa "autostrada" tutti i giorni. Mi si dice che loro sono addetti al semaforo, quindi "a terra", e che informeranno la pattuglia. Faccio presente che la ciclabile non ha alcuna protezione rispetto alla strada e ribadisco che si supera costantemente e abbondantemente i limiti di velocità. Tutti i giorni, a tutte le ore.