mercoledì 30 giugno 2010

Taglio pesante - mezzo miliardo di euro - sulla mobilità pubblica a Roma e parecchi passi indietro nella lotta al traffico e all'inquinamento. Anche una seria ipoteca sui progetti olimpici e di rilancio della Capitale, che senza mezzi pubblici non può andare da nessuna parte. Per chi pedala quotidianamente le cose forse cambiano poco, ma di questo passo l'intermodalità e compagnia bella si allontanano sempre più. 
Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, ha dichiarato qualche giorno fa: “Il taglio di 500 milioni di euro al trasporto pubblico locale è una violenta aggressione ai diritti dei cittadini ad avere un trasporto pubblico efficiente già oggi gravemente deficitario: è un’istigazione all’uso dell’auto, a cogestionare il traffico, quindi a inquinare la città di Roma e contribuirà all’aumento delle polveri sottili che già producono 1500 morti l’anno nella Capitale e costanop 3,8 milioni alle strutture sanitarie nel comune”.
I tagli al trasporto pubblico a livello nazionale ammonteranno a 3,5 miliardi di euro. È la manovra. Un danno incalcolabile alla vita dei cittadini che devono spostarsi per andare al lavoro. Trascorreranno ancora più tempo nelle automobili, a consumare benzina e a inquinare l'aria che respirano, fermi nel traffico; sempre meno tempo libero per gli italiani che, in questo modo, pagheranno la crisi e vedranno salire la pressione arteriosa, lo stress.

lunedì 28 giugno 2010

Indovinello estivo. Caro lettore, prova a intuire quale merce viaggia più spesso su mezzi a motore a scoppio?
Vi avverto che questo gioco non è per minori, perché può indurre seri dubbi sulla stabilità mentale della società italiana - dubbi, peraltro, fondatissimi. Pertanto è meglio che i minorenni non sappiano in quale mondo stanno crescendo.
La merce più trasportata su gomma in Italia è l'acqua minerale (35,14%). Riguarda un terzo del trasporto su gomma. A seguire i materiali da costruzione (15,71%), metallurgici (7,64%), alimentari (7,17%), prodotti petroliferi (4,07%). Pure questo è interessante: portare il carburante da qualche parte consumando carburante portato al distributore da un altro camion che ha fatto carburante da un'altra parte. La fonte è Osservatorio Airp - Associazione italiana ricostruttori pneumatici) sulla Mobilità sostenibile)


Leggete e fate leggere CicloStile critico, il nuovo giornale che tratta di Critical Mass, ciclofficine e dintorni. Il numero 0 si trova qui.

giovedì 24 giugno 2010

Allarme PM10. In Italia, quasi 6 mila morti all’anno

Le elevate concentrazioni di PM10 (polveri sottili) in atmosfera sono responsabili di 5.876 decessi all'anno. Lo attesta un rapporto di Nomisma, presentata al convegno VERT dedicato al trasporto sostenibile. La ricerca riporta i dati sui valori medi di concentrazione di polveri sottili nel triennio 2006-2008 delle prime 15 città italiane.
Roma (40,4) è ai primi posti; le altre città più inquinate si concentrano nell’Italia del Nord, in particolare nella Pianura Padana: Milano (49,2), Torino (56,5), Bologna (41,3), Verona (47), Padova (46,7). L'istituto di ricerca stima in 5.876 i decessi annuali imputabili alle elevate concentrazioni di PM10.
A Roma i morti stimati ogni anno sono 1.508. Per i responsabili, nessuna legge da applicare e impunità totale.
La Ciclofficina ExLavanderia, in tutto il suo splendore, sulla web tv di Repubblica.

martedì 22 giugno 2010

Ogni anno vengono dispersi nell'ambiente 4,5 miliardi di mozziconi di sigaretta. Si tratta di materiali inquinanti, in grado di uccidere pesci e uccelli. Di recente, è stato scoperto un sistema per rendere l'acciaio inattaccabile dalla ruggine con i mozziconi. Una scoperta fatta da alcuni compagni cinesi dell'università Xi'an Shiyou. Quindi fumate di meno, ma tenetevi i mozziconi per proteggere i telai.

lunedì 21 giugno 2010

C'è modo di adattare una forcella a una ruota più piccola, ma bisogna studiare bene la situazione, perché le sollecitazioni in campo durante la frenata sulle ganasce sono consistenti. Per adattare una ruota da 26 pollici a una forcella da 28, si può provare a trovare delle pinze freno più grandi. Altrimenti, bisogna ricorrere a un adattatore. Quello che vedete nella foto è di ferro e funziona bene. Il ferro dev'essere spesso, il bullone che si attacca alla forcella (foro superiore) dev'essere robusto e anche la pinza del freno dev'essere di buona qualità, perché le pinze di latta si storcono e possono anche schizzare via dalla bici. Succede sul freno anteriore, perché quello posteriore frena meno ed è tenuto anche dal telaio; m'è capitato, è un'esperienza molto brutta, anche perché la pinza ti può colpire o può colpire altri.
La buonanima di Sheldon Brown aveva approntato un adattatore di alluminio, molto più raffinato di questo tocco di ferro che vedete sopra. Adesso non trovo il link, ma intanto potete girovagare nel suo sito

giovedì 17 giugno 2010

Dice che la mia con le marce non è regolare, ma chi sta in zona dovrebbe fare un salto a Bergamo il 26 giugno, perché ci sono le Grazielliadi.


Tutte le informazioni qui: Grazielliadi di Bergamo

venerdì 11 giugno 2010


L'idea è di fornire la graziella di un cambio a 6 rapporti. Ho appena iniziato, fissando il deragliatore e cambiando la catena. Davanti la situazione richiederebbe un deragliatore con attacco al movimento centrale (ne esistono). Oppure si può scegliere di azionare solo il deragliatore posteriore e, se serve, manualmente, si sposta la catena sulla corona piccola. Mi sa che farò così.

giovedì 10 giugno 2010

«Qui vorrei capire aprire il capitolo delle intercettazioni telefoniche, che sono assolutamente indispensabili per scoprire i responsabili di gravissimi reati. Bene, è in cantiere una riforma sulle intercettazioni che in buona sostanza vieta, o riduce di molto la possibilità di usarle. Ciò significa impunità per fior di delinquenti, compresi assassini, rapinatori, sequestratori, estorsori, stupratori, pedofili, sfruttatori di prostitute, trafficanti di droga, usurai, corruttori, concussori, bancarottieri...Ora, tra i princìpi scritti nella Costituzione c'è anche quello della ragionevolezza che deve ispirare ogni legge ed è per questo motivo che la Carta costituzionale entrerà in tensione con la progettata riforma delle intercettazioni». Gian Carlo Caselli, Di sana e robusta Costituzione, add editore, Torino, 2010, p. 54.

mercoledì 9 giugno 2010

Ogni volta che vedo le bottiglie di plastica m'incazzo. Dicono che esagero. Le bottiglie da mezzo litro, poi, mi esasperano: le usano molto le donne (stanno nella borsetta, dicono). Una bevuta, una pisciata e ti tieni la bottiglia per mille anni. L'idea che quello che succede in discarica non ci riguardi è pessima. Ma c'è anche il rischio di danni diretti sulla salute, perché la plastica non è sana, è un prodotto del petrolio, che come è noto, non è adatto a fare i gargarismi. E di nuovo dicono che esagero, che la plastica loro la buttano nel cassonetto della raccolta differenziata. E allora ribatto che la metà di tutta la plastica riciclata, non di quella consumata e dispersa, finisce nei termovalorizzatori, ossia gli inceneritori, perché la plastica è un eccellente combustibile.
Da un po' gira sul web un bellissimo filmato sull'acqua in bottiglia, che consiglio di vedere se capite l'inglese, ma anche se non lo capite, perché il senso della questione si afferra lo stesso. Il video è qui.

martedì 8 giugno 2010

La libertà di stampa nella Repubblica Italiana è stata progressivamente ripristinata dopo la caduta del regime fascista di Benito Mussolini, il 25 luglio 1943 (dalla voce Wikipedia).
«Il nostro corpo è fatto di quel che mangiamo e respiriamo. Sono preoccupata: anche se la vita si allunga, tanti giovani e persone di mezza età muoiono di tumore. E tra le cause c'è anche l'inquinamento».
Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario del FAI.

lunedì 7 giugno 2010

La mia amica ciclista Elena, sabato scorso, a Roma, zona Ostiense, è stata presa in pieno da uno scooter. Lui si immetteva sulla strada principale guardando indietro. Si è rigirato troppo tardi. Dice di non averla vista. Poi ha anche provato a dire che era lei che si era inserita e gli si era parata davanti. Un'infermiera, mentre la caricava sull'ambulanza, le ha detto perché non vai sulla ciclabile. Lui si è fatto più male di lei, che cammina, fasciata e illividita, con qualche ferita profonda. Questi scooter purtroppo sono molto più potenti dei cervelli che li guidano.

venerdì 4 giugno 2010

Anche se la nazionale italiana di calcio, imbottita di nutella, ha perduto contro il Messico (non me ne frega assolutamente nulla), oggi mi sento animato da spirito patriottico. Mi sono scordato di parlare del 2 giugno. La parata militare, i suoi costi, in epoca di crisi, mettono un po' in ombra il motivo per cui si celebra questa ricorrenza, facendola sembrare al pubblico televisivo più la festa delle forze armate che la festa della Repubblica Italiana. Con l'andare del tempo, poi, i ricordi si offuscano e si semplificano; gli uomini scompaiono e la storia diventa imbalsamata e fredda, mentre forze oscure da lungo operanti tentano di cambiare la Costituzione. Sto leggendo un libro molto bello che si chiama Di sana e robusta Costituzione, intervista di Carlo Alberto dalla Chiesa a Oscar Luigi Scalfaro e a Gian Carlo Caselli, add editore, Torino, 2010. Caselli ricorda quanto ha scritto Piero Calamandrei, una cosa commovente che voglio riportare. «Dietro ogni articolo di questa Costituzione, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, giovani che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta...che è un testamento, un testamento di 100.000 morti. Se voi dovete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione».

giovedì 3 giugno 2010

Ciemmona partimonio Unesco subito!

Da qualche giorno sto sfogliando la nuova guida Italia in bicicletta edita da Lonely Planet-Edt, Torino, 2010, scritta dalla cicloviaggiatrice, scrittrice e insegnante di yoga Ellee Thalheimer. Di yoga ce ne vuole molto per viaggiare in bici nel nostro paese. Il libro è edito anche in inglese e ha una diffusione importante fra i cicloturisti di tutto il mondo. È quindi anche un momento di verifica di ciò che sperimentiamo quotidianamente come ciclisti urbani e cicloviaggiatori autoctoni.
Mi interessa soprattutto lo sguardo dall'esterno di una realtà che ci appare molto poco a misura di bici. Le descrizioni sono meno drammatiche di quanto mi aspettassi. Certo, bisogna aggiungere il "correttivo" di uno sguardo trasognato e vacanziero, quello del cicloturista straniero, che raramente combacia con il nostro, che si punta sui particolari, più che sugli elementi rilevanti che attraggono i forestieri di passaggio. Sono troppo astratto? La chiudo qui. Il libro, per scontentare la Lega Nord e il ministro Maroni in particolare, inizia descrivendo Roma, invece di Varese. Davvero un'ingiustizia. Dopo aver liquidato la storia di Roma in venticinque righe, e descritto a volo di razzo l 'ambiente, il clima e le cartine necessarie al viaggio, indovinate di cosa parla la nostra tenace autrice? Dei Fori Imperiali? No. Parla della Ciemmona.
Invocando il diritto di cronaca, in questo paese giunto ormai a livelli birmani, cito testualmente: «Se vi trovate a Roma in bicicletta nell'ultimo weekend di maggio potete partecipare alla più grande manifestazione su due ruote dell'anno, la Ciemmona. Durante questo raduno i ciclisti si impossessano delle strade cittadine per protestare contro la cultura incentrata sull'uso dell'auto. [...] La Ciemmona richiama in città ciclisti provenienti da tutto il paese, dall'Europa e perfino da altri continenti. Si tratta di una manifestazione molto pittoresca e variopinta durante la quale le vie di Roma, in genere invase dalle auto, vengono conquistate da un numero incredibile di biciclette. una rumorosa folla di appassionati, difensori e fanatici della bici trascorre una giornata al sole, pedalano in zone della città normalmente off-limits per i ciclisti. È un momento molto divertente che permette di capire meglio i problemi legati all'uso della bicicletta a Roma. In genere l'atmosfera è spensierata, ma tenete presente che gli animi possono scaldarsi parecchio».
La Ciemmona è un patrimonio da salvaguardare, magnete turistico e culturale di una città disorientata, in cui la schiavitù dal petrolio e la mancanza di investimenti nella mobilità sostenibile genera il disagio nei cittadini. Un disagio che cresce ogni giorno.