Fonte: Corriere della Sera
REGOLE E DIRITTI
A Roma oltre 600 manifestazioni l'anno
Ma i ciclisti non possono fare un corteo
Autorizzazione negata per la protesta su due ruote del 28 aprile: non si può fare con «veicoli». La giornata per la sicurezza era organizzata in contemporanea con Londra
Una manifestazione festosa con le biciclette a piazza del Popolo (Jpeg)
ROMA - Oltre 600 manifestazioni autorizzate in un anno. Poi l'ordinanza anti cortei dopo gli scontri del 15 ottobre 2011. Infine la sentenza del Tar che ritiene illegittime le limitazioni alla libertà di manifestare nel centro di Roma. E di nuovo cortei, sit-in, marce di metalmeccanici, No Tav, edili, dipendenti del commercio, nonchè adunate di partito. Eppure c'è una categoria che a Roma non può manifestare: i ciclisti. Almeno a dar retta alla legge. Gli amanti delle due ruote ecologiche romani, infatti, si sono visti negare dalla Questura l'autorizzazione ad una manifestazione in bici in programma il 28 aprile prossimo. Perchè una legge vieta di protestare «a bordo di veicoli». Ciclisti ai Fori Imperiali
SALVACICLISTI AL PALO - Si tratta di un appuntamento della campagna «Salvaiciclisti», lanciata dal Times di Londra qualche settimana fa: in calendario la biciclettata per la sicurezza dei ciclisti in conteporanea sul tamigi e sul Tevere. Data fissata: il 28 aprile. E i ciclisti romani - che hanno aderito all'appello dei colleghi inglesi - non vorrebbero mancare l'appuntamento. Al momento, però, riferisce Paolo Bellino per «Salvaiciclisti», la manifestazione non si può fare perchè vietata. NO CORTEI CON MEZZI - L'ostacolo è solo normativo: «Il funzionario di turno della Questura - dice Bellino che ha indetto la manifestazione per conto di Salvaiciclisti - ha subito detto no alla nostra richiesta, asserendo che l'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, vieta di svolgere manifestazioni a bordo di mezzi. Abbiamo fatto presente che avremmo avuto solo accanto le nostre biciclette, ma è stato ribadito il no ad una manifestazione che tra l'altro è statica». DEGRADO PISTE CICLABILI - I ciclisti però non intendono rinunciare alla manifestazione del 28 aprile («la faremo comunque») e chiedono al ministro Cancellieri di «verificare i motivi del diniego della Questura». Il progetto Salvaciclisti è stato rilanciato dai bloggers europei e italiani. Sotto accusa i problemi che i ciclisti affrontano quotidianamente nella Capitale: degrado in molti punti delle piste ciclabili (ad esempio alla Magliana), scarso sviluppo dei percorsi stessi, bike sharing da implementare e, più in generale, un piano quadro della ciclabilità che aspetta il via libera definitivo dal Comune da un anno.
9 marzo 2012 | 17:29
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LA MANIFESTAZIONE LANCIATA DAL «tIMES» DI LONDRA
«Salvaciclisti» riceve il "no" della Questura
Il movimento: «Lo faremo comunque»
L'appuntamento fissato dai colleghi inglesi per il 28 aprile, riguarda la sicurezza stradale delle due ruote
ROMA - Procede la campagna “Salvaiciclisti”, lanciata dal Times di Londra qualche settimana fa: in calendario c'è ora una manifestazione per la sicurezza dei ciclisti. Data fissata nella capitale londinese: il 28 aprile. Anche i ciclisti romani - che hanno aderito all'appello dei colleghi inglesi - non vogliono mancare l'appuntamento. Ma, al momento, riferisce Paolo Bellino per "Salvaiciclisti", la manifestazione non è stata autorizzata dalla Questura di Roma.NO CORTEI CON MEZZI - L'ostacolo pare essere normativo: "Il funzionario di turno della Questura - dice Bellino che ha indetto la manifestazione per conto di Salvaiciclisti - ha subito detto no alla nostra richiesta, asserendo che l'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, vieta di svolgere manifestazioni a bordo di mezzi. Abbiamo fatto presente che avremmo avuto solo accanto le nostre biciclette, ma è stato ribadito il no ad una manifestazione che tra l'altro è statica".
DEGRADO PISTE CICLABILI - I ciclisti però non intendono rinunciare alla manifestazione del 28 aprile ("la faremo comunque") e chiedono al ministro Cancellieri di "verificare i motivi del diniego della Questura". Il progetto Salvaciclisti è stato rilanciato dai bloggers europei e italiani. Sotto accusa i problemi che i ciclisti affrontano quotidianamente nella Capitale: degrado in molti punti delle piste ciclabili (ad esempio alla Magliana), scarso sviluppo dei percorsi stessi, bike sharing da implementare e, più in generale, un piano quadro della ciclabilità che aspetta il via libera definitivo dal Comune da un anno.
9 marzo 2012 | 15:57
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