martedì 18 dicembre 2007

basta

Suvvia, basta.

giovedì 13 dicembre 2007

Grazie camionisti

Ieri sera percorrevo la ciclabile a fari spenti, in direzione Ponte Milvio. Buio quasi totale. Uno spicchio di luna in cielo lasciava trapelare chiaramente la parte in ombra. L’aria era tersa, fredda. Un cane ha attraversato velocemente la strada. Poi, in fondo i riflettori del deposito Atac e dei campi da calcio, i riflessi nelle pozzanghere lontane nei campi. Una stella cadente, lunghissima, quasi orizzontale, ha illuminato il cielo con la sua scia di tre secondi buoni. Nessun desiderio da esprimere per non perdere lo spettacolo. Più avanti c’era lo stadio Olimpico, tifosi che si spostavano velocemente a gruppetti, c’era una partita; poi affronto la salita sulla Farnesina in un traffico quasi inesistente, ma per questo più ricco di stronzi al volante (comunque l’aria è più pulita). Una calma provvisoria, per beneficio accordato dallo sciopero dei Tir, già ripartiti.

mercoledì 12 dicembre 2007

Blocco dei Tir

Grande caos nelle strade italiane, a causa del blocco dei Tir. Mai andato meglio in bicicletta a Roma. Ieri sera il traffico era scarso in alcune zone e completamente paralizzato in altre, anche a causa di alcuni incidenti: ormai tutte le strade hanno un’importanza cruciale e basta un tamponamento a rallentare fino all’inverosimile il traffico per un’ora buona. Sulle conseguenze del blocco dei Tir si sentono voci discordi: c’è chi sostiene che Roma sia sotto assedio e chi afferma di essere arrivato sul Grande Raccordo Anulare senza intoppi. Come sempre in questi casi, al problema reale si accompagna una psicosi collettiva. Il risultato è che gli scaffali dei supermercati si stanno svuotando e le pompe di benzina restano a secco. Il poco traffico induce a pensare che la maggior parte degli spostamenti che avvengono in automobile non sia strettamente necessaria. Esattamente lo stesso fenomeno che si verifica d’estate, nelle ore più calde della giornata. Certo, le chicche non mancano neanche ora. Ieri, mentre pedalavo sulla Flaminia, uno Stupid Utility Vehicle ha compiuto una manovra pericolosissima, da ritiro della patente, per guadagnare tre secondi sul suo percorso da cretino, sulla sua inutile esistenza di imbecille intermediario finanziario del cazzo. Ma, statisticamente parlando, meno traffico significa meno stupidità, se non altro perché il nervosismo indotto dalle lunghe attese in spazi angusti finisce per rendere tutti più ottusi. Godiamoci allora altri due giorni di rasserenante assedio.

lunedì 10 dicembre 2007

Cacca

Stamattina percorrevo la ciclabile in una nebbia fittissima. Fitta, ma non troppo. Non mi sono sfuggite infatti le generose quantità di cacca sparse sulla strada. Ho letto che membri delle forze armate a cavallo hanno cominciato a pattugliare la ciclabile; la settimana scorsa c’erano i vigili in moto, poi gli ausiliari in motorino. Inoltre, perdurano i giri del furgone per la manutenzione, che si sposta disinvoltamente alla ricerca di crepe. Ma, dico io, tra tutti i poliziotti, carabinieri, finanzieri, non c’è qualche cicloamatore che si possa offrire volontario nelle ore di servizio? Possibile che uno adesso, oltre ai vetri di Ponte Milvio, debba schivare pure le cacche di cavallo? E dire che c’è un pastore, bravissima persona, che quando transitano le sue pecore pulisce le cacchette con una frasca!

Karlheinz Stockhausen (1928-2007)

Ecco la musica è finita / gli amici se ne vanno / che inutile serata...

Sempre più melassa nella musica d'arte, sempre meno maestri in Europa e nel nostro «paese vischioso ridotto a una mucillagine» (lo dice l'ultimo rapporto Censis). Dopo Berio, Ligeti e gli altri, qualche giorno fa è scomparso Karlheinz Stochkausen. Profondo conoscitore dell'orchestrazione, del contrappunto, dell'elettronica, che scrivesse opere post-weberniane, intuitive o gli enormi cicli "cosmici" degli ultimi anni, è evidente che Stockhausen, con il suo ingente catalogo, è stato poco assimilato; ora rischia di essere rapidamente dimenticato, sostituito da facili discorsi sulla comunicabilità e il dialogo con il pubblico. Sarà forse stato megalomane, ma quando l'ultimo dei musicologi gli inviava una sua pubblicazione, gli rispondeva "grazie" e allegava due o tre partiture delle sue.

martedì 4 dicembre 2007

Meteo

Si promette un giorno in più di previsioni meteo,
un giorno in più di errori nuvolosi e toppe termometriche.

lunedì 3 dicembre 2007

Italian Express, again

Un'altra istantanea mi giunge da Enrico. Siamo a Roma, anno 1939. Remo si sposta per la Capitale in bici, elegantissimo.


venerdì 30 novembre 2007

Italian Express

Il mio amico Enrico, che ama girare per le montagne in bicicletta, mi ha spedito una foto d’epoca di suo nonno Remo, grandissimo pedalatore e operofilo accanito. Ciclisticamente parlando, le imprese più memorabili di nonno Remo erano le trasferte per andare a trovare la fidanzata, che non abitava certo dietro l’angolo. Negli anni Trenta, partiva da Roma alla volta della provincia di Udine, dove risiedeva la sua futura sposa, con un equipaggiamento minimo. Ho conosciuto il Sor Remo, che ci ha raccontato di quando andava a fare scampagnate ciclistiche con vari amici, tra cui c’era anche Romolo Lazzaretti, uno dei migliori ciclisti italiani degli anni Venti. Da grande amante della musica qual era, Remo aveva un prezioso ricordo: da bambino, al Teatro dell’Opera, aveva visto Puccini provare e gli aveva portato pure uno sgabello. Se non ricordo male, Enrico dovrebbe essere in possesso di altre foto ciclistiche molto suggestive, tra cui una con una didascalia scritta a penna stilografica, che definisce il gruppo “comitiva stappalenzola”. Questa foto colpisce per la sua estrema eleganza: le forme del mezzo, il cambio a leve, i parafanghi, l’abbigliamento da cicloturista e soprattutto lo sguardo magnetico di Remo.




© 2007 Von Rotz Trust

giovedì 29 novembre 2007

Homo Cyclicus

La fonte dominante di energia del pianeta Terra è il petrolio, da cui deriva il 38% dei consumi mondiali. Questa percentuale tende, molto lentamente, a ridursi. Nel 1975 era pari al 48% ed è lecito sperare in una sua ulteriore diminuzione nel futuro. Anche perché il petrolio non è infinito, ossia non è una fonte rinnovabile. Un dato fornito da David Lane, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia, riguarda il consumo procapite di energia. L’Homo Sapiens, afferma Lane «riusciva a mantenersi su quei 100-300 watts che era in grado di generare con il suo corpo e lottava per la sopravvivenza con artefatti costruiti a mano, utensili che sapeva riprodurre ed uilizzare personalmente. Che cosa fa un uomo a New York? In media sfrutta circa 10 mila watts per tutte le attività che compie in una sola giornata e i negozi della metropoli gli offrono circa 10 miliardi di differenti tipi di artefatti per realizzare ogni tipo di azione che potrebbe fare». Aggiungiamo il fatto che di quei 10 mila watts bisognerebbe affrofondire i connotati e la destinazione. Ma restiamo al fatto che spostandoci in bicicletta ci avviciniamo di qualche tacca alle abitudini dell’Homo Sapiens, ma anche a quelle degli anni Quaranta-Cinquanta del Novecento.

mercoledì 28 novembre 2007

Tu t'ammacchi, io m'ammazzo

Oggi me ne scendevo dall’Aeropago di Monte Mario per la Farnesina, diretto alla Immobil spa che mi dà lavoro. In prossimità di un istituto gestito da suore, sapete di quelli che non pagano l’Ici – il nostro credito pubblico è il primo in Europa, meglio alleviare questo peso con elargizioni conferite vox populi un’automobile parcheggiata in divieto di sosta guadagna la carreggiata con lenta e inesorabile mossa, mettendo a dura prova i freni del velocipede e i nervi. Segue una serie di definizioni monografiche su varie parti del corpo, poi il segno di “che cacchio vuoi” dell’automobilista mi invita a raggiungerlo all'inevitabile semaforo rosso. Nel bussare delicatamente al finestrino dell’automobilista distratto col mio guanto da lavoro, decido di percorrere nei pochi secondi prima che scatti il verde la via diplomatica e l’affabulazione pedagogica.


Ciclista. “Perdona le mie escandescenze. Sai, devi comprendere che in bici possono saltare i nervi. Tu ti ammacchi, ma io m’ammazzo”.

Automobilista: “Non capivo che faceva quello davanti, così sono partito, ma ho messo la freccia”.

Ciclista: “Vero, ma non sono invisibile, mi hai visto arrivare, per me era una situazione pericolosa”.

Automobilista: “Ti chiedo scusa”.


Rinfrancato da un confronto civile, che però non intacca la boiata (classico caso di prevaricazione gratuita nei confronti del ciclista urbano: della serie io vado, lui s'arrangi), e rinfrancato solo dalla speranza che il dialogo sia servito, imbocco la Tre palle sopra il cielo-Orchite Valley, dove ha sede la Immobil. Evito persino di evangelizzare i quattro vigili urbani che incrocio sulla ciclabile sull’opportunità di dotare la polizia municipale di Roma di guardie cicliste le quali, da quell'ineduto punto di vista, avrebbero materiale per elaborare sui loro blocchetti contravvenzioni un intero Ulisse sulla stronzaggine automobilistica e motociclistica.

martedì 27 novembre 2007

Cose buone dal '68

Non resta che osservare quello che è accaduto in quarant’anni: il potere accademico è rimasto intatto e invece è franata clamorosamente la qualità degli studi universitari. Sono aumentati vorticosamente gli iscritti nelle università italiane e, miracolo dei miracoli, sono aumentati anche i laureati. Osserviamo quanto è accaduto in area umanistica. Il sistema dei Cfu e del 3+2, dal punto di vista didattico, ha prodotto risultati molto discutibili; troppi laureati concludono i loro studi senza saper scrivere, non distinguono i diversi registri della lingua e arrivano a fatica a padroneggiare un lessico di 150 vocaboli. Si è persa la capacità di leggere e di studiare. Si vorrebbero spiegazioni fatte di sole immagini, a fumetti, o a slides, che fa più chic. E poi, detto sinceramente, le scienze della comunicazione ci hanno rotto i maroni!




Qualche controcorso torinese del '68 l'avrei seguito volentieri, magari non per intero. Sono tante le frasi profetiche scritte quarant’anni fa sul numero-manifesto dei Quindici, che vale la pena di rileggere: «I professori impongono un programma e questo viene spesso preparato su modesti riassunti tirando a indovinare. Si è giunti, in alcune Facoltà, all’assurdo: 600 studenti interrogati in tre giorni da un solo professore (Magistero, ottobre ’67) […] Il sistema di cooptazione dei professori, i quali vengono scelti da altri professori sulla base di criteri insindacabili: nepotismo, identità di vedute politiche, correnti filosofiche o culturali, sottogoverno, posizione nel mondo dell’industria […] Ma lo strumento di controllo maggiore nelle mani dei professori, quello che dà valore a tutti gli altri e la vera base politica del loro potere accademico è la collaborazione degli studenti. Senza collaborazione degli studenti, un professore, se non è anche un dirigente d’azienda o un ministro (cosa non poi tanto rara) non è più nulla». Vanno notate innanzitutto due cose. La prima è che il sistema di cooptazione dei professori è oggi molto peggiorato. Lasciamo da parte la sceneggiata dei concorsi; nell’individuazione dei candidati più opportuni, sono sparite completamente le motivazioni politiche e filosofiche, ed è rimasta in piedi soltanto la logica del sottogoverno, peraltro non suffragata da una comunanza intellettuale, ma soltanto da numerose ore di lavoro illegale, offerto a titolo gratuito e la cui autorialità non è riconosciuta, violando così al contempo le leggi del lavoro e quelle sul diritto d’autore. Detto in parole più chiare: sempre più spesso, i concorsi universitari vengono vinti da persone che non hanno scritto quasi nulla ma, stando alla commissione, hanno effettuato una prova di concorso di elevatissimo livello. I verbali dei concorsi oggi si trovano sul web, ma come mai molti di coloro che hanno vinto un concorso non mettono il loro curriculum online? Si vergognano?


30 percento

Ci si affanna nella pubblicità a rincorrere comportamenti più ecologici. Alcuni sono decisamente sarcastici. Tipo: "Mantenere un'andatura regolare in città è un bel segno di civiltà". 30 percento consumare meglio, guadagnarci tutti (ossia: consumare tutti, guadagnarci noi). Stamattina uscendo di casa con la bici non si riusciva neanche a immettersi sulla strada, a causa dell'elevata velocità delle auto, baldanzosamente scattate al verde di un semaforo. Aspetto con ansia il bike-sharing per vedere se questi signori al volante decideranno di scendere con i piedi per terra per inforcare una bici. Dopo trecento metri uno scooterone rovesciato per terra, una persona per terra e una di auto lunga un Km. La regolarità dell'andatura semmai è una prerogativa dei ciclisti: più sono regolari, più significa che sono esperti.

lunedì 26 novembre 2007

Il '68, tutta un'altra epoca


Esattamente quarant’anni fa, con l’avvio dell’anno accademico 1967-68, cominciava la stagione delle occupazioni da parte del movimento studentesco. Il 17 novembre si iniziava dalla Cattolica a Milano e il 24 era la volta di Palazzo Campana a Torino; nelle immagini riportiamo alcuni particolari della copertina del mensile Quindici (n. 7 , 15 gennaio 1968) che annunciava l’evento torinese, offrendo controcorsi e gruppi di studio. Diretta da Alfredo Giuliani, la rivista recava articoli programmatici su quella che sarebbe dovuta essere la presa di possesso dell’università. Un articolo firmato da Furio Colombo introduce un lungo programma, che si prefigge obiettivi precisi. La contestazione al potere accademico viene condotta con un’accurata indagine del quadro legislativo, un’indagine sui progetti dell’università torinese. Persone non eccessivamente politicizzate perseguivano la ricerca del cambiamento, ben coscienti delle interconnessioni tra politica, economia e accademica.


giovedì 22 novembre 2007

Il '68, quarant'anni fa


"Contro l’autoritarismo accademico, potere agli studenti": è questo lo slogan che attornia lo strepitoso professore universitario zombie nel manifesto dell’occupazione di Palazzo Campana all’Università di Torino (novembre 1967). All’epoca, i laureati in lettere andavano a lavorare nelle case editrici, se non c’era nulla di meglio si cominciava dalla scuola e si conducevano attività collaterali più gratificanti. No, non era un’età dell’oro, ma le cose erano forse più chiare. All’epoca, i laureati in lettere scrivevano bene in italiano. A quarant’anni di distanza da quelle prime occupazioni, urge una riflessione accurata sulle stagnazioni e i cambiamenti dell’università. Ogni volta che si affronta il tema ricerca-università ci si aggrappa a un paio di luoghi comuni. I più gettonati sono: la scarsa percentuale di Pil devoluta alla ricerca e i cervelli in fuga. Ma dimentica tutto il resto.

mercoledì 21 novembre 2007

Castel e Giubileo

Oggi c'erano sulla Ponte Milvio-Castel Giubileo c'erano vari mezzi, una trivella, vari furgono, vigili urbani. Mi è sorta spontanea una domanda: il vecchio ponte del G.R.A. verrà aperto al traffico locale e quindi anche alle bici? Castel Giubileo è come Budapest (da una parte c'è Buda, dall'altra Pest, da una parte c'è Castel, dall'altra Giubileo). Per andare via terra da una parte all'altra, se non hai l'automobile, che ti permette di passare sul G.R.A., hai due soluzioni: o vai a Monterotondo oppure devi percorrere la Salaria e l'Olimpica. Vi sembra normale? Se uno che abita a Castel ha il cugino a Giubileo e non ha l'auto, deve fare tutto il giro? L'ipotesi che Buda-Castel e Pest-Giubileo possano essere congiunte da un ponte ciclabile non sarebbe male.

Lupercale

Scoperto sotto al Palatino quello che forse fu il lupercale, il luogo più sacro dell'Antica Roma in cui la lupa ha allattato Romolo e Remo. Al centro della cupola, decorata con conchiglie, un'aquila bianca si staglia sullo sfondo azzurro. Nel punto in cui tutti si sarebbero aspettati la lupa e i due gemelli, troviamo il simbolo della Lazio. Ipotesi: Augusto era laziale; lo è l'équipe di archeologi guidati da Irene Iacopi; quella della lupa è un'invenzione successiva dei romanisti.

venerdì 16 novembre 2007

Spot onirico

Anche il più distratto fruitore televisivo si sarà reso conto che in campo pubblicitario ha preso piede la moda "ecologica" per qualsiasi cosa. Anche del naufragio di petroliere potrebbe essere pubblicizzato il risvolto "verde": si poteva inquinare di più, il petrolio disperso in mare non verrà bruciato nell'atmosfera, e via di questo passo. Quindi ho deciso di impostare uno spot ciclistico. Un suv arriva alla stazione di servizio con due persone a bordo; mentre il benzinaio si avvicina per fare il pieno i due scorreggiano all'unisono, il suv si apre a buccia di banana e i due scattano in avanti a bordo di due reclinate ipertecnologiche su una autostrada del New Mexico. I due mostrano due vasetti di fagioli neri alla messicana e sotto la scritta: "Via col vento".

giovedì 15 novembre 2007

Forestali a due ruote

È nato il primo nucleo sperimentale velomontato del Corpo forestale dello stato. In altre parole, sei guardie forestali pattuglieranno parchi e boschi a bordo di una mountain bike. Un primo, timido, passo per un impiego della bicicletta per il controllo del territorio. Contribuiamo tutti a migliorare lo stereotipo del ciclista: non è un povero disgraziato che ansima nel traffico. ..

Sciopero del trasporto pubblico in Francia

Per la seconda volta in un mese, uno sciopero del trasporto pubblico e dell'energia blocca la Francia,
in risposta alle annunciate riforme del sistema pensionistico annunciate da Sarkozy. I ferrovieri hanno deciso per uno scipero a oltranza. Migliaia di persone si spostano a piedi o in bici.

La ciclabile oggi

Forse grazie alla assurda chiusura dell'altroieri, a pattugliare la ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo stamattina sono comparsi i vigili urbani, a piedi e in moto. Non che sia sempre possibile avere cinque vigili per un tratto di 10 Km, ma in tre anni di frequentazione della zona, questa è la prima volta che mi capita di incontrare un agente di polizia municipale.

mercoledì 14 novembre 2007

Riaperta la ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo

Ieri pomeriggio è stata riaperta la ciclabile. La chiusura è stata breve ma intensa.

martedì 13 novembre 2007

Ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo chiusa

La pista ciclabile è stata chiusa in mattinata per intervento del presidente del XX Municipio: il percorso alternativo, a cui nessuno ha pensato, per noi che andiamo al lavoro in bici è la via Flaminia, strada a quattro corsie notoriamente tranquilla per i ciclisti. Un po' di pazienza: la pista ciclabile riaprirà quando verrà definitivamente risolto il problema dei senzatetto a Roma, verso il 3500 d. C.

La ciclabile oggi

Oggi sulla ciclabile c'era un bel casino di furgoncini (tre), impegnati in riparazioni varie. C'era casino anche sul "Messaggero" e sul web, per via della notizia che il presidente del XX municipio, Massimiliano Fasoli, avrebbe predisposto la chiusura di tutta la pista ciclabile per motivi di sicurezza, fino a quando non saranno sgombrati tutti gli insediamenti rom e le varie baracche, tende, ecc. Va detto che già da qualche mese ci sono controlli in motorino, da parte di dipendenti della Multiservizi. Ora si annuncia anche il pattugliamento dei vigili urbani in moto. Poi ci sono i lavori: stamattina stavano coprendo delle tracce sotto il viadotto dell'Olimpica e più avanti ho incrociato due furgoncini, uno si spostava un po' troppo vivacemente sulla pista, pur prestando attenzione ai ciclisti. Infine, ci sono alcuni cani da pastore (cinque, per l'esattezza) nelle immediate vicinanze di Castel Giubileo i quali, se il pastore si assenta, diventano delle belve e fanno a gara tra loro a chi si avvicina e abbaia più forte al ciclista; ho avuto una brutta esperienza una decina di giorni fa (ma con gli umani della zona finora nessun problema). Mi sembra inopportuno chiudere tutta la ciclabile. Piuttosto, bisognerebbe ridurre la confusione, tra lavori in corso, pattugliamenti e certe idee drastiche e fuori tempo massimo.

Indovinello

Qual è il posto di Roma dove si buca la bici più facilmente? Tic, tac, tic, tac. Si trova davanti a Ponte Milvio, quel ponte pieno di lucchetti costruito dagli antichi Romani. È un tappeto di schegge di vetro, provenienti dalle bottiglie rotte dai giovani venuti a ricrearsi dalle fatiche dello studio e del lavoro. Non c’è nulla di più rilassante che rompere una bottiglia. Gli operatori ecologici puliscono quotidianamente, ma pulire in mezzo ai sampietrini è impossibile. Il risultato è che quando si arriva in prossimità delle scale che portano al tratto di ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo si deve scendere dalla bici. In Germania il vuoto di una bottiglia viene fatto pagare 1 euro, così ti ricordi di riportarlo, non lo butti nella spazzatura, né tantomeno lo spacchi per terra. Non ci vuole Al Gore per capire che una misura del genere risolverebbe i problemi di tutti. Per ora, quando arriviamo a Ponte Milvio con la nostra bici continuiamo a passare tre metri sopra il cielo per non bucare le ruote.

venerdì 9 novembre 2007

Immaginario e realtà

Non vi perdete "Il manifesto" di oggi, che dedica le pagg. 10 e 11 a uno speciale sulla bici in città, mettendo giustamente in secondo piano la notizia che rende questo periodo dell'anno particolarmente congeniale per parlare di bici: il "Salone del Ciclo e Motociclo" di Milano: più del motociclo che del ciclo, mi sa. Devo dire che questo speciale riflette bene il punto di vista concreto di chi si sposta in città in bicicletta. C'è un articolo di Franco La Cecla e uno del direttore della Fiab Luigi Riccardi che sottolinea come le nostre strade siano le più pericolose d'Europa, insistendo sulla necessità di porre limiti a 30 Km/h per percorsi consigliati; soprattutto, affronta il problema della revisione del Codice della strada, che permetterebbe alle bici di andare legalmente sui marciapiedi e in doppio senso nelle strade a senso unico per le auto. Parole sacrosante. non di sole piste ciclabili vive il ciclista! La Fiab ha già pronto un PGMC (Piano Generale della Mobilità ciclistica).
Lo speciale prosegue con un articolo di Doretta Vicini, vicepresidente della European Cyclist Federation sulle città europee, in cui la situazione generale, al contario dell'Italia, indovinate com'è? Un ultimo articolo è dedicato al Bike Film Festival in corso a Roma, al cinema Nuovo Olimpia, in via in Lucina, 16, vicino a via del Corso (il festival andrà poi a Milano): prevalgono nettamente i film sulla bici di ambientazione urbana. Distillato, succo, estratto di saggezza, la dichiarazione di Giovanni Pesce, uno degli organizzatori del Festival: «La cultura [di quel mezzo lì, che non scrivo per non attirarmi pubblicità automatica di micromezzi inquinanti che provocano il cancro, n.d.r.] si regge su un'imponente macchina da guerra comunicativa: Milioni di euro all'anno spesi in pubblicità che costringono gli editori a non parlar male delle [sempre quella cosa lì] , al massimo si può dire che inquinano, così l'industria può puntare su [quella cosa lì] "ecologica"». Il Bike Film Festival vuole lavorare ai fianchi dell'immaginario collettivo. Impresa difficile, ma non impossibile. Mi ha tirato su il morale, dopo aver visto stamattina uno seduto dentro un Succhia Umana Vita che, al Foro Italico, pascolava il cane lupo tenendo il guinzaglio dal finestrino.

giovedì 8 novembre 2007

Salone del ciclo 2007

Oggi apre al pubblico, alla Fiera di Milano, il Salone del ciclo e del motociclo. In visita anche l'ex-premier Berlusconi, che ha incontrato i campioni del mondo su strada Bettini e Pozzato: «I ciclisti? Io li beatificherei», ha detto tra la folla che applaudiva. Ma sì, beatifichiamoli tutti, tanto una beatificazione ormai non si nega a nessuno. Ma non solo i campioni, anche quelli che respirano schifezze nel traffico, intestarditi a spostarsi pedalando. Tra poco però, con il barile a quasi 100 dollari, ci sarà da beatificare anche coloro che si ostinano a usare l'auto, mettendo nel serbatoio una parte della propria busta paga per poter andare al lavoro per poi fare il pieno, pagare le multe, il parcheggio a pagamento...Vi rendete conto che quotidianamente viviamo in una condizione assurda? Se andate all'Eicma (io non so ancora) godetevi il velodromo montato all'interno del padiglione 7, dove da oggi a domenica si corre una mini sei giorni.

lunedì 5 novembre 2007

Perplessità

Si addita l’esempio parigino come un caso particolarmente virtuoso di investimento dei comuni nella viabilità. Si parla di “velorution”, anche oggi sul supplemento economia del "Corriere della Sera", ma il meccanismo è alquanto farraginoso. A Parigi sono state messe a disposizione 10.648 biciclette: per noleggiarne una si paga 1 euro per un giorno, 5 euro per una settimana o 29 euro per un anno. Il ciclo può essere usata al massimo per 30 minuti, dopodiché scatta una tariffa di 1 euro per la prima mezz’ora e di 2 euro per ogni mezz’ora successiva. Beh, ragazzi, mi sembra una boiata pazzesca...Una bici usata può costare 50-100 euro: te la rimetti a posto da solo, ti compri catena e lucchetto e monti in sella. Le cantine e i garage italiani traboccano di bici, basterebbe tirarle fuori non solo la domenica, e trasformarle in commuter con poca spesa. Bisognerebbe cambiare mentalità e considerare la bici un mezzo di locomozione per evitare il traffico e non avere più il problema del parcheggio, della benzina, ecc. Anche la continua invocazione alla mancanza di piste ciclabili a Roma e Milano è un po’ noiosa. Il fatto non va sottovalutato, ma non si può pensare di promuovere la ciclabilità soltanto realizzando, o dipingendo, piste ciclabili. Prima ancora di diventare un mezzo di trasporto urbano, la bici rischia di diventare una moda astratta per articoli di colore e discorsi lambiccati. Voi ce lo vedete uno ad annaspare su via Baldo degli Ubaldi, verso le sei di pomeriggio, per non far scadere la prima mezz’ora di affitto? Se restiamo con i piedi per terra ci sono altre priorità: i vigili urbani in bici, percorsi su strade a 30 Km/h, alzare le tasse di circolazione e le assicurazioni ai suv e agli scooteroni, ecc. L’altra mattina ho visto un ciclista su una Benotto d’epoca sfrecciare sulla Flaminia con quattro mazzi di fiori nello zaino. E poco più tardi, su via del Corso, è passato un artista ciclotrasportato, con i disegni al seguito alloggiati su un carrellino: ognuno rimedia ai suoi problemi come meglio crede. L’automobile, semplicemente, comincia a non convenire più.

giovedì 1 novembre 2007

Alfred Jarry


Alfred Jarry, poeta, drammaturgo e ciclista

8 settembre 1873-1° novembre 1907


«L'émotion esthétique de la vitesse dans le soleil et la lumière, les impressions visuelles se succédant avec assez de rapidité pour qu'on n'en retienne que la résultante et surtout qu'on vive et ne pense pas» (1897).




mercoledì 31 ottobre 2007

G 8

Non volere una commissione d’inchiesta sul G8 di Genova significa non considerare grave quel che è successo. Voti contrari e assenze da parte di rappresentanti dei partiti al governo hanno impedito che si formasse un organismo in grado di far luce su quanto innumerevoli testimonianze e le indagini della magistratura hanno già definito. I fatti della scuola Diaz e di Bolzaneto hanno provocato violenze del tutto gratuite su ragazzini indifesi, che hanno gettato fango sulla parte sana delle forze dell’ordine (che, continuiamo a credere, sia la maggior parte), come mai si era visto nella storia dell’Italia repubblicana. Molti funzionari responsabili al G8 sono stati promossi, non si capisce se per i disagi sopportati nelle indagini o se per gli ordini eseguiti. A qualcuno non è sembrato vero di poter giocare nella stanza dei bottoni, con le conseguenze che tutti sappiamo: gente che non ha mai imparato – né tantomeno provato a studiare – le regole della democrazia e della Costituzione della Repubblica Italiana stabilite dopo la Seconda Guerra Mondiale, conflitto voluto da S. E. cav. Benito Mussolini, forse è meglio ricordarlo, perché manca solo che qualcuno affermi che è stato Stalin a dichiarare guerra agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia a nome dell’Italia. Ma se volessimo fare la conta degli errori compiuti a Genova si dovrebbe partire dalla scelta, davvero geniale, della città italiana meno adatta ad accogliere un gran numero di manifestanti...

giovedì 25 ottobre 2007

Salvi dal rotocalco

Messo sotto la lente di zelanti lettori, Cesare Salvi ha ribattuto a dovere sulle pagine del magazine del Corriere della Sera. p. 26 (che sulle bici non è sempre preciso, vedi post 18 ottobre 2007), affermando che è costata meno di 200 euro ed è stata prodotta dalla ditta Collalti (che si trova in via del Pellegrino, Roma). Non ho mai lasciato la mia bici a riparare lì, ma scambiando qualche chiacchiera con il titolare, che mi è sembrato serio. Le bici che produce hanno un grande pregio: sono esteticamente sobrie. Salvi conclude consigliando alla signora «una quotidiana biciclettata, come faccio io da anni. Oltretutto calma il sistema nervoso». Questa è saggezza.

mercoledì 24 ottobre 2007

Rivoluzione ciclistica

Il Comitato Centrale del Partito Taoista Trotzkista di Monte Mario saluta il 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. In Russia c’erano gli zar prima, ci sono stati dopo e c’è pure oggi. Parafrasando Einstein, se ci sarà un’altra rivoluzione, sarà fatta in bicicletta. Risparmio energetico, salute della persona, attenzione alle connessioni tra mente e corpo...Un groviglio di pensieri nevrotici alberga nella mente di chi è costretto a passare un’ora da criceto nella sua automobile, senza neanche il bonus della ruota che gira. Invece girano le ruote del tovarish ciclista urbano che pedala verso un più ecologico sol dell’avvenire. Spasiba.

giovedì 18 ottobre 2007

Articolo ciclabili magazine "Corriere della Sera"

Leggo sul settimanale magazine del Corriere della Sera di oggi un servizio sulle piste ciclabili in italia, ospiti d’eccezione i neocampioni del mondo di ciclismo Paolo Bettini e Marta Bastianelli. L’Italia, come è noto, ha pochi kilometri di piste ciclabili rispetto agli altri paesi europei, in cui esiste una radicata cultura sull’uso quotidiano della bicicletta; ci sono 24 bici per 1000 abitanti, la metà della media europea. Arriviamo al nocciolo della questione. Scrive Stefano Landi, autore del servizio: «Per garantire sicurezza servono soldi». Pecoraro Scanio ha già stanziato 15 milioni di euro. Altri ne servirebbero. Ecco, per promuovere l’uso della bici nelle città italiane non servono molti soldi, non servono soltanto nuove piste ciclabili, basta creare percorsi ciclistici consigliati, abbassare il limite di velocità a 30 Km/h sulle strade interessate e reprimere duramente, multandoli in continuazione, gli automobilisti che trasgrediscono a questo divieto. Come quando finalmente si è deciso di applicare la normativa sulle cinture di sicurezza o quando è entrato in vigore nel Codice della Strada l’obbligo di accendere i fari sulle strade extraurbane. Allo stesso tempo, bisogna assumere in ogni città 4-8 vigili urbani ciclisti che sorveglino il traffico e facciano multe, tanto per cominciare.

La pista ciclabile va bene per diporto, per pattinare, ma ci porta dove vuole lei; io voglio andare in bici dove dico io. Chiaro?

La foto della Bastianelli, alle pagg. 38-39 è stata fatta sotto il cavalcavia dell’Olimpica: ci passo tutti i giorni. L’acqua, eliminata ieri o l’altroieri, non era causata dalla pioggia, come scritto nella didascalia, ma da una tubatura che perdeva da qualche settimana. Non so se ci sono altre zone in cui la ciclabile viene sommersa, ma siccome a Roma non piove praticamente da sei mesi, e la Bastianelli ha vinto da poche settimane i mondiali, la bufala è evidente.

Le classifiche sui metri di ciclabile a persona per ogni città sono un’idiozia, utile a stendere altro asfalto e a far spendere soldi. Bastano i cartelli 30 Km/h, bisogna riprendersi le strade davanti alle scuole, agli ospedali, ai parchi. Bisogna divulgare una nuova cultura dello spostamento urbano. È necessario dare l’esempio, pedalare sotto l’acqua davanti alle file di auto bloccate nel traffico.

mercoledì 17 ottobre 2007

La mascherina

Si dice sempre che la mascherina antismog è necessaria nel traffico per respirare meno schifezze. Se si acquista un prodotto specifico, tipo mascherina anti-pm 3, sicuramente è molto utile. Ma ci sono almeno tre controindicazioni. Una riguarda il nostro clacson naturale, la voce, che viene ridotto quasi al silenzio e in situazioni d'emergenza è fondamentale per avvertire della nostra presenza anche i citrulli che scrivono messaggini in prossimità degli incroci. La seconda riguarda le salite, quando serve più fiato: è vero che lo smog viene ridotto, ma riduciamo pure l'ossigeno. L'ultimo problema, a cui forse si può rimediare stringendo bene la mascherina sul naso, riguarda la formazione di vapore acqueo su eventuali occhiali, strumento utile (per quanto mi riguarda soprattutto quando comincia il freddo).

martedì 16 ottobre 2007

Bikes belongs in traffic!

Sulle colline di San Francisco sono in tanti ad andare in bici. Anche la polizia usa la bicicletta per pattugliare le strade. Un video illustra ad automobilisti e ciclisti le regole del codice della strada. Andatevelo a vedere, se vi va al sito www.sfbike.org/?bikelaw_sfpd_video. È molto istruttivo. Vedrete che verbali, che multe, quante precauzioni per favorire il traffico su due ruote a pedali in una città che in fatto di altimetria fa venire il mal di mare, in cui i ciclisti aumentano giorno dopo giorno. La bici fa parte del traffico, ci viene ricordato; e lo riduce di molto.

Alla fiera della bibita

Della bibita per due soldi una bottiglia l'allocco si comprò.
Ne fecero una versione più leggera, senza zucchero, e l'allocco si adeguò: non sapeva di niente, ma non si chiese perché ne aveva bisogno. Poi ne idearono una versione ancora più spartana: era acqua nera, ma l'allocco continuò a comprarla. Comprò anche scatole d’acqua minerale, ignorando che sempre e comunque l’acqua è minerale, senza peraltro saper leggere i valori dei sali contenuti, ignorando che faceva il giro d’Italia per arrivare al supermercato sotto casa sua, fingendo di ignorare le tonnellate di plastica delle bottiglie vuote che intasano le discariche.

lunedì 15 ottobre 2007

zerbino

Ecco, in anteprima mondiale, i due splendidi zerbini di materiale riciclato, ideali per docce post ciclistiche. Occorrono camere d'aria vecchie e mastice. Il primo modello è in versione corsa:





L'altro è per terreni più accidentati e strade sterrate. È ricavato da una camera d'aria per mtb:

giovedì 4 ottobre 2007

Più uguali degli altri

Leggo sul Corriere della sera di oggi una dichiarazione di Vittorio Ripa di Meana, presidente della Grande Cucina, a proposito del ristorante della Casina Valadier, dove un pranzo costa come una discreta bici d'acciaio usata. I ricavi sono cresciuti del 34%, ma ci sono ancora alcuni problemi.
«Con la Ztl a colazione non è possibile arrivare qui in macchina, abbiamo chiesto al Comune di trovare una soluzione: dei permessi, delle card per i clienti. Ancora nulla». E menomale.

Sputnik

Спутник 1 - Sputnik 1






4 ottobre 1957


Cinquant'anni fa gli scienziati sovietici mandavano in orbita il satellite Sputnik dal cosmodromo di Baikonur.

lunedì 1 ottobre 2007

Mini Suv

Si annuncia l'arrivo dei mini Suv: una mini rottura di maroni per tutti.

venerdì 28 settembre 2007

consumi

Scopri come ridurre i consumi dell'auto del 30%: lasciala a casa.

mercoledì 26 settembre 2007

Percorso consigliato per bici, Municipio XIX, Roma

Ieri pomeriggio abbiamo presentato la nostra ipotesi al consiglio del Municipio XIX di Roma, in una riunione nell'ambito di Agenda 21. Si invita la cittadinanza a suggerire ulteriori spunti per iniziative analoghe.


1. Introduzione

La proposta riguarda un percorso consigliato per ciclisti, con minimi dislivelli, percorribile anche da coloro che svolgono scarsa attività fisica e che intendono utilizzare la bicicletta per piccoli spostamenti o per raggiungere stazioni ferroviarie evitando le file e senza perdere tempo a cercare parcheggio. Il percorso si svolge in sede stradale (condivisa con le automobili e gli altri mezzi), con limitazione della velocità a 30 Km/h, un limite che, del resto, è in molti casi imposto dalle stesse condizioni del traffico. Questo itinerario può favorire la mobilità ciclistica all’interno del quartiere e incentivare l’uso della bici in persone che ne fanno uso solo occasionalmente, magari d’estate. È utile per fare la spesa, prendere libri in prestito, recarsi presso gli uffici del Municipio e la ASL di Santa Maria della Pietà. Dai confini del Municipio XIX, la via Boccea per intenderci (meno facile da valicare per i suoi dislivelli) si può raggiungere la stazione ferroviaria di Monte Mario, e viceversa.

Il percorso è il risultato di vari tentativi effettuati utilizzando unicamente la bicicletta.

2. Il percorso

2.1. Andata

Partenza: Da via Pasquale II, angolo via Boccea

via Pasquale II

Piazza Clemente XI

via S. Igino Papa

via Stefano Borgia

via Fanny Tacchinardi (unico breve tratto contromano, da adeguare; la strada è molto stretta, si potrebbere rendere a doppio senso solo per i ciclisti).

Via Tommaso Zigliara (gira a sin.)

[tra via Diano Marina e Via Simone Mosca c’è un passaggio stretto con tornello, che richiede un minimo di adeguamento].

Via Taggia

Via dell’Acquedotto Paolo [da qui a via Torrevecchia si potrebbe passare sul marciapiede, adeguandolo]

Via Torrrevecchia

Via Eugenio Tanzi [c’è da adeguare un passaggio, troppo stretto per alcuni tipi di bici]

Arrivo: stazione Treno Monte Mario

N.B.: lungo il percorso si incontrano almeno 6 scuole, tra asili nido (La casetta, v. Tacchinardi e Tondogiro, v. S. Igino), elementari (Alberto Sordi, ecc.) e l’ITIS Einstein, un mercato, una comunità terapeutica, l’Istituto missionarie della carità, il parco giochi pubblico (frequentato da moltissimi bambini) di v. S. Igino Papa; la Biblioteca del municipio XIX (v. Borromeo) è molto vicina. Quindi ci sarebbe una ricaduta positiva non solo in termini di riduzione dell’inquinamento, ma anche di quello della sicurezza stradale (basti pensare alla circolazione di passeggini o sedie a rotelle) e del rumore. L’unico intervento da compiere riguarda la segnaletica verticale, con indicazione “limite di velocità 30 Km/h” e dossi calibrati sul tipo di circolazione (tipo quelli allungati che sono stati messi a Ostia di recente) sulla strada che scoraggino velocità maggiori nei momenti in cui le strade non sono presidiate.

2.2. Ritorno

In direzione opposta, il percorso risulta più problematico, soprattutto perché è necessario passare per via di Torrevecchia. Ho provato varie strade parallele, ma l’itinerario è piuttosto contorto e richiederebbe diversi aggiustamenti di sensi di marcia. In attesa di soluzioni migliori, ho pensato che il percorso potrebbe essere:

Partenza: Stazione Monte Mario

Via Eugenio Tanzi

Via di Torrevecchia

Via Aloisi Masella

Via Bembo (si può rendere tutta a 30 Km/h)

Via Gasparri

V. Ascalesi (è già a 30Km/h, l’ultimo tratto è senso vietato, ma breve, si potrebbe rendere a doppio

Senso soltanto per i ciclisti).

P.za San Zaccaria Papa

Via F. Borromeo

Piazza Clemente XI

Arrivo: Via Pasquale II, angolo via Boccea.

venerdì 21 settembre 2007

Cani e miccette

Sono già due volte che sulla ciclabile, verso Castel Giubileo, un pastore abruzzese senza pecore né pastore accenna un inseguimento ringhiando. Oggi ho sfilato il casco e gliel’ho roteato: se ne è andato quasi subito, ma qualche timore per il polpaccio c'è stato. Mi sono ricordato allora di un conoscente di mio padre, abruzzese, che al paese affronta in bici le strade di campagna con in tasca un pacchetto delle mitiche miccette e un accendino. Certo, i tempi di reazione non sono rapidissimi, ma un bel botto può risolvere il problema, senza doversi portare appresso dei bastoni. Non riesco però a trovare più le mitiche file di miccette; ne ho comprata una scatola e sono sciolte. State attenti, hot dogs!

giovedì 20 settembre 2007

Vigili ciclisti

Una volta a Houston, Texas, durante un viaggio in autobus, mi imbattei di due colossali neri in mountain bike, pantaloncini da ciclista, caschetto, radio, manette, pistola, due esimi membri dell’HPD, Houston Police Department, che si riposavano all’ombra di un grattacielo, annusando un profumo che uno aveva comprato e salutando un paio di ragazze. La temperatura era oltre i 40 ° C, ma quei due non stavano ammazzando il tempo, controllavano il territorio pedalando. Quindi mi chiedo: possibile che i Comuni, e adesso mi concentrerò su Roma, non possano assumere quattro-otto bravi ragazzi cicloamatori disposti a presidiare le strade, le piazze, il centro storico? Perché la polizia municipale non può dare lavoro a otto giovani pedalatori, impiegati nel controllo del traffico, anche per sottolineare il punto di vista di chi gira in bici e si vede sfrecciare a dieci centimetri le auto e le moto a 80 Km/h? Per esempio, le auto in seconda fila bloccano il traffico, a volte si prendono una multa, ma per i ciclisti costituiscono un serio pericolo. Evidentemente, l’idea di un pattugliamento in bici per le strade di Roma sembra ancora troppo peregrina, nonostante i Km di piste ciclabili. Non si inquinerebbe, si potrebbero pattugliare parchi e ville romane, accrescendo la sicurezza dei cittadini. Le autorità di pubblica sicurezza assumerebbero un aspetto e un comportamento che a troppe persone sembra bizzarro o eccentrico. Magari i vigili urbani potrebbero periodicamente cimentarsi in gare cicloamatoriali; si innescherebbero abitudini nuove: il ciclista che fa le multe nella giungla.

Bici e autobus

Oggi, in pieno sole, scivolando sull’asfalto del Lungotevere, sponda sinistra, all’altezza di Ponte Milvio, un autobus del servizio pubblico urbano Atac, linea 910, mi ha baldanzosamente tagliato la strada, per poi fermarsi alla fermata, 20 metri più avanti. Si ribadiva così il concetto del ciclista trasparente, a cui la precedenza va accordata se proprio non se ne può fare a meno o in rari casi, a mo’ di opera di carità: questo argomento, però, merita un discorso a parte, che prima o poi affronterò. Invece, vorrei riflettere su un altro punto, che riguarda il rapporto tra autisti di autobus urbani e ciclisti. Premetto che dai 13 ai 25 anni ho avuto la tessera intera rete e ho viaggiato quasi esclusivamente in autobus. Aveva dell'incredibile l'autocontrollo dei vecchi autisti, con i capelli all’indietro e il pettine nel taschino, alla guida di veicoli verdi con il cambio manuale: non perdevano la pazienza di fronte a nulla, o quasi. Ora sono cambiati, sono mediamente più giovani, mediamente più impazienti; soprattutto, è cambiata Roma. Se mi metto dalla parte di chi deve destreggiarsi nel traffico tutto il giorno, posso riuscire a capire che un tizio in bici sul lato destro della carreggiata a 20-30-40 Km/h possa generare insofferenza: certamente non genera traffico. Da qui il mio tentativo di stare a destra il più possibile, di fare qualche gesto per segnalare che ho visto l’autobus, qualche volta aggiungere un invito a sorpassare: ma più di tanto non è possibile fare. Veniamoci incontro e, soprattutto, manteniamo la calma. Forse si dovrebbe organizzare una serata di chiarificazione tra ciclisti e autisti.

martedì 18 settembre 2007

Impressioni ed espressioni di settembre

Ieri riflettevo, mentre me ne andavo da Castel Giubileo a via Arenula e poi, passando per Trastevere, ormai al buio, raggiungevo Monte Mario. Da Ponte Amedeo d’Aosta a Ponte Garibaldi sono passato sulla strada insieme alle auto, anche per evitare la ciclabile di sampietrini destinata al freeride (o almeno così sembra), situata sugli argini del Tevere. Riflettevo, guardando le auto, gli scooteroni uscire a 80 Km/h dal sottopassaggio nei pressi di Piazza Cavour, per poi fermarsi dopo venti metri; affannarsi per arrivare al semaforo giallo e poi rosso; scattare al verde per incolonnarsi di nuovo dopo due metri; spostarsi a destra e a sinistra per fare ancora mezzo metro; scattare e rifermarsi; scattare, fare dieci metri e rifermarsi. Motori a scoppio in mano a coscienze medievali, dimentiche del carro d’Apollo a pedali dell’infanzia.

lunedì 17 settembre 2007

nuovo scooterone 800 cc

La Gilera annuncia l'uscita di un nuovo strumento semovente. Il suo ruolo nel pandemonio urbano verrà presto apprezzato. Si tratta di un scooter mosso da un motore bicilindrico a V di 90° a 4 valvole per cilindro con una potenza di 75 cavalli a 7.250 giri e una coppia massima di 76, 4 Nm a 5.750 giri. Risultato: una velocità massima di quasi 200 Km/h. Pesa 245 Kg e avrà un prezzo di 9.200 euro. Va da 0 a 100 Km/h in 6 secondi. Un vero proiettile. La cilindrata di questi mezzi, in cui il guidatore sta troppo comodamente seduto in poltrona, è destinata a salire. Sembra infatti che la gara tra le grandi case, tra cui le giapponesi Honda, Suzuki, Yamaha, sia proprio quella: aumentare la potenza. In città ne vedremo delle belle...

venerdì 14 settembre 2007

scipero benzinai 2

Vado sul sito di Repubblica per leggere l'articolo su Prodi, alla conferenza sul clima "Energie rinnovabili, siamo in ritardo" e mi appare la pubblicità di una nota casa automobilistica..."Serve una nuova alleanza con la natura", ha detto il premier. "Serve un nuovo modo di vivere e questo è qualcosa che si decide localmente". Lo decidi tu che stai leggendo, partecipando direttamente, uscendo dall'esoscheletro metallico che ti intrappola ogni giorno in code chilometriche.

sciopero benzinai

Peccato che con molta probabilità i 15 giorni di sciopero dei benzinai rientreranno. Sarebbe una bella dieta disintossicante per tutti gli automobilisti. Nessuno nega l’importanza dell’auto, ma per troppe persone è l’unico mezzo di spostamento e, quel che è peggio, appare irrinunciabile. Non bastano i più di 80 dollari al barile. Intossicati dalla pubblicità televisiva, in cui una grossa fetta è costituita da automobili, continuiamo a incolonnarci e imprecare tutti i giorni nelle grandi città senza il coraggio di reagire. Il lavaggio del cervello funziona bene. Le reazioni degli automobilisti, viste dalla bicicletta, appaiono deliranti: dover frenare per dare la precedenza è visto come un fastidio. Uno scooterone stamattina mi ha superato a destra, sfiorando il marciapiede: il guidatore aveva un casco che scimmiottava un elmetto militare. Non si diceva blood for oil? Che venga un bello sciopero, anche di un mese.

giovedì 13 settembre 2007

mal di schiena

Me lo disse l'anno scorso il gestore dell'Atala point di Latina, ora purtroppo chiuso. Il telaio piccolo non è tanto un problema di gambe: si può alzare la sella o ci si può adattare, specialmente per brevi tratti. Il guaio maggiore deriva dalla distanza dal manubrio: se le braccia non possono stendersi, sacrosante parole del gestore dell'Atala point di Latina, «dopo i 40 Km ti viene un mal di schiena tra spalla e collo che non ti si leva più». Sante parole, tutto vero, confermato; da un mese e mezzo il mal di schiena non se ne va: penso che per la vecchia "fetusa" sia giunto il momento della rottamazione. Non c'è pipa o manubrio che possano ovviare a un telaio 52.

mercoledì 12 settembre 2007

posteggiatori

Sull’ultimo Vanity Fair, 13 settembre 2007, p. 14, Enrico Mentana parla a ruota libera di immigrati, premettendo che crede alla legalità e paga le tasse: decide in realtà di occuparsi soltanto degli stranieri che si dedicano alle attività più precarie e anche illegali, come se nessuno di loro in Italia lavorasse in fabbrica, nei cantieri, nelle cucine e negli ospedali. Poi annota: «I lavavetri ci tampinano, ma i vu cumprà sui marciapiedi non hanno un grado ben maggiore di illegalità? [...] Più simpatico però, a parità di illegalità, il posteggiatore abusivo che ti fa parcheggiare in tripla fila, e poi ci pensa lui. Ci sono illegalità intollerabili, perché non ne traiamo un vantaggio, e illegalità funzionali, perché ci guadagniamo anche noi, in tempo, o fatica o soldi». Per i ciclisti, le seconde e terze file sono un vero incubo: mettici pure l’apertura di una portiera...È la strapotere dell’auto sul pedone e il ciclista.

martedì 11 settembre 2007

clero-equipaggiamento

Su La Repubblica di ieri, a pag. 23, si recensiva il libro di memorie del teologo Hans Küng, che lamentava alcuni doppi giochi da parte di un suo illustre collega sacerdote, Joseph Ratzinger. Come il futuro papa, Küng insegnava a Tubinga, anzi fu proprio lui a farlo chiamare da Münster. Per tre anni i due andarono apparentemente d’accordo. Cito testualmente dall’articolo di Andrea Tarquini: «Küng all’epoca amava le Alfa Romeo, Ratzinger andava in bici. Spesso, col maltempo, Küng dava un passaggio a Ratzinger caricando la sua bicicletta nel vano bagagli della sportiva italiana». In certe condizioni climatiche va benissimo farsi dare un passaggio, ma Ratzinger non aveva la mantellina catarifrangente?

venerdì 7 settembre 2007

Il Panorama pende su Calasso

Se vi capita di leggere l'articolo di Stella Pende su Calasso (pp. 38-42), nel numero in edicola oggi di Panorama,
vi ricordo che Iosif Brodskij è morto nel 1996. E che Boby Bazlen, è meno affettuosamente conosciuto con il nome di Roberto Bazlen, co-fondatore di Aldelphi.

Gare sulla ciclabile

Anche se infagottato con pantaloni, zaino con 25o fotocopie e attrezzi vari, senza acqua, se qualcuno, baby-pensionato e depilato, con una bici da 10 mila euro, mi sorpassa con uno scattino che vuole suonare come "tanto adesso ti semino", anche in queste condizioni, mentre vado al lavoro, non riesco a trattenermi dal mettermi a ruota e far scattare una gara. E vinco, almeno per oggi.

lunedì 3 settembre 2007

La città si riempie

Ieri, alle 15, ho fatto un giretto in bici per salutare la fine della quiete urbana. Oggi sono tutti ai loro posti: scooteroni, suv e compagnia bella. Strade intasate e pazienza poco allenata. Ma è di ieri che voglio parlare, di un bel giretto segnato da un vento di traverso piuttosto forte, almeno all'andata, un Roma-Cesano-Aguillara-Trevignano-Roma (83 Km) no stop, che in 3 ore e 35 mi riporta a casa un po' cotto. Sulla Cassia ci sono già delle belle file di gitanti semismadonnanti. Bye bye aria pulita! E in mezzo al traffico pochissimi pensano a una soluzione alternativa, per esempio un veicolo a pedali.

mercoledì 29 agosto 2007

Principii della vera dottrina esoterica riguardante il ciclo

Capitolo I. I quattro elementi del velocipede

Devi prestare la massima attenzione a quanto io ti dico, perché le cose invisibili nel velocipede sono più importanti di quelle che il tuo occhio può accogliere. La bicicletta contiene i quattro elementi, ma queste cose il volgo non intende e solo a pochi è accordata la comprensione dei misteri ciclistici più reconditi. L’aria sta nelle ruote e solleva il mezzo da terra. Senza aria il velocipede non cammina, come senza aria nei polmoni il ciclista non può inoculare la sua potenza nei pedali. Tutta la linea di trasmissione del movimento è impregnata di fuoco, che risiede sommamente nel movimento centrale e nelle corone, attorno alle quali tutto gira e, in via secondaria, si diparte dai mozzi delle ruote e si insinua fino ai raggi. Lì comincia l’azione della terra, elemento inerte ma prolifico, che risiede in special modo nel telaio, la parte che tutto sorregge e attorno alla quale tutto ruota, fino al sellino, al manubrio e alla forcella, i forcellini dove si pone in diretta comunicazione con l’elemento fuoco. E l’acqua non è soltanto l’acqua della borraccia e il corpo del ciclista, ma soprattutto quella dei liquidi lubrificanti, ovvero olio e grasso. La misteriosa commistione di acqua e fuoco nelle ruote, nel movimento centrale, lo scivolare della catena sulle corone e sui pignoni ben oliati, produce il movimento incessante della rotazione.

martedì 28 agosto 2007

Due giri extraurbani

Ogni tanto ci vuole un po' aria di montagna. Di due giri vi voglio parlare.
Il 19 agosto (16.30-20.00) ho fatto una bella scarpinata abruzzese sulla rotta Tagliacozzo-Villa San Sebastiano-Capistello-Canistro superiore e inferiore-Capistrello-Petrella Liri-Verrecchie-Tagliacozzo. Totale 56,50 Km, con la mia vecchissima mtb "Fetusa" (con corone di ferro grigio) e la salita Canistro-Petrella che non finiva mai. Risultato migliore: scorpacciata di more e di acqua minerale.
Poi, il 23 e 24 agosto, assieme a Massimo (su una mtb Bottecchia) ci siamo imbarcati in una Scauri-Conca della Campania-Scauri (circa 80 Km). Stavolta avevo la mia Giant Cadex, con ruote da 1", leggerissima, ma con zaino in spalla.

Siamo partiti alle 15 sotto il solleone, dopo un lauto pranzo preparatoci dalla signora Roberta. A Suio abbiamo aggredito un'interminabile salita che si è conclusa praticamente all'arrivo. Nessuna foratura, ma la compagnia irritante dei tafani mi ha costretto per lunghi tratti a frustarmi con un asciugamano, dinanzi allo sguardo perplesso dei rari passanti. Ma siamo stati ricompensati da una cena luculliana presso i nostri gentilissimi ospiti. Il giorno dopo, il viaggio di ritorno si è svolto quasi senza pedalare, una lunga discesa, con visita finale alle foci del Garigliano. Risultato migliore: recapitare una guantiera di sfogliatelle pressoché intatta.
Adesso si torna in città, si torna al lavoro. La Lazzaretti da corsa avrebbe bisogno di una riverniciata: ma chi ha il coraggio di metterci mano?

martedì 7 agosto 2007

Altri Luca Conti

Vorrei ricordare i diversi Luca Conti visibili sul web:

1) Blogger, ambientalista, esperto di new media: www.lucaconti.it www.pandemia.info

2) Esperto di jazz e traduttore di romanzi noir: jazzthetic.splinder.com

3) Assessore alla Comunicazione Provincia di Perugia: www.provincia.perugia.it

4) Il sottoscritto: www.lucaconti.net

Se sei anche tu un Luca Conti e non sei incluso nella seguente lista, puoi scrivermi.

mercoledì 1 agosto 2007

sgonfia e cadente settimana di ciclismo

Non sarò breve. Devo giustificare la lunga assenza di aggiornamenti, a scopo didattico per i ciclisti urbani o aspiranti tali. Diario di una grigia e molto sgonfia, cadente, settimana di ciclismo urbano. Evento unico e irripetibile.

Lunedì 2 luglio: mentre vado al lavoro in bici , a 200 metri da casa, cado per l’uscita della catena, mentre ero in piedi sui pedali. Per fortuna non è sopraggiunta nessuna macchina. In ultimo la colpa era del deragliatore anteriore, mal regolato, che mi ripromettevo di mettere a punto, ma non lo avevo ancora fatto. Bravo pirla. Risultato: paura, escoriazione e gonfiore pronunciato al ginocchio per la caduta e soprattutto buco al ginocchio medesimo per penetrazione del fottuto pedale di alluminio zigzagante che ho immediatamente tolto (ve ne farò vedere la foto, non del fiotto di sangue, ma del fottuto pedale); inoltre una costola dolorante, incrinata, boh. E un paio di ematomi minori. Tornato a casa, lascio la mtb e prendo una di quelle da corsa. In nome del concetto che se non risali subito in bici non ci rivai più, o cose del genere. Una buca sulla via Cortina d’Ampezzo mi fa forare. Cambio la camera e riparto. Un lieve rigonfiamento della ruota mi fa alla fine fermare sulla Flaminia per dare una sistemata. E la camera cede, bucata. Proseguo a piedi (3 Km ca.) fino al posto di lavoro. Al ritorno chiedo un passaggio a un collega. Chiaro che il problema è del cerchione. Controllo nipples e raggi (ma, mi dirà il cicloriparatore di fiducia, Colopardi, che non può dipendere da quelli, piuttosto da un flap danneggiato o, aggiungo io, anche da abrasioni laterali del cerchio d’alluminio che con le alte pressioni di gonfiaggio, possono bucare la camera). Rimonto la ruota, sembra tutto a posto.

Martedì 3 luglio: dopo due Km, a Monte Mario, ribuco. Torno a casa in autobus. Cambio la bici, prendo la mtb Atala “Mortilla” non ancora a puntino. Infatti il cambio cede, anzi è mezzo rotto, e mi faccio la ciclabile a 3 Km/h, superato anche da novantenni obesi su bici medievali. Al ritorno faccio tappa ai riparatori di Ponte Milvio, sulla ciclabile, che consiglio vivamente se avete problemi meccanici seri da quelle parti (spero di essere stato abbastanza chiaro, e comunque ci sono riparatori di bici che non consiglio neanche se le ruote vi sono diventate triangolari). Lascio la bici e mi viene consegnata una mtb di circa 30 Kg. Tipo auto di servizio. Compro il sushi da Daruma, come forma di consolazione esistenziale, e affronto la via Camilluccia. Indovinate che succede? La ruota posteriore comincia a sgonfiarsi. Ma lentamente. La rigonfio con la pompa e arrivo a casa.

Mercoledì 4 luglio (giornata della mia dipendenza dalla bici): la mattina dopo la trovo a terra: cambio la camera e vado al lavoro. Il mezzo, ora che ci ho fatto un minimo di amicizia, sembra pesare 28 Kg. Al ritorno, recupero la bici, pago dieci euro di troppo, ma non dico niente e riparto. Il cambio non è che funzioni bene, anzi, mi è è stato detto che il deragliatore anteriore non è compatibile, ecc. Arrivo a casa, non dico risollevato.

Giovedì 5 luglio: ho risistemato la bici della cadutadi lunedì e la giornata, ciclisticamente parlando, fila liscia. Lo stesso il giorno dopo.

Le mie vicissitudini mi portano a un cambiamento (che vivo periodicamente, smontando e rimontado pezzi). Torno a una concezione cicloturistica del mio girovagare per Roma. Ruote larghe, andatura lenta, borse dietro, piene di ogni bendidio, tipo magliette, asciugamani, acqua, cibo, libri, attrezzi per riparare qualsiasi cosa. Due camere d’aria. Ipotesi di parafanghi per l’inverno e portapacchi anteriore. L’altro estremo è bici da corsa+zaino, ma per ora può aspettare, nonostante tre puledre d'acciaio fremano nella stalla.

Il post

A volte ci si sveglia di mattina presto perché si sente una spinta irrefrenabile a fare un post.

Altre volte capita che la mattina non si faccia il post, ma se ne senta il bisogno più tardi, magari mentre si è in fila alla post, e non si è wireless ma neanche cablati, quindi il post non si può fare e bisogna pazientare.

Può anche passare qualche giorno senza che si faccia un post. A quel punto la nostra memoria di massa sembra soffrirne perché, insomma, va detto, ogni giorno bisognerebbe scrivere un post.

In certi casi il post viene corto, talvolta è più esteso, a volte è morbido, a volte è più consistente. Di vari colori, il post. Senza scadenza, il post. Insomma, meglio non tenerlo sul davanzale per troppo tempo.

venerdì 22 giugno 2007

Aforisma

Pesante come una moto, lenta come un trattore.
Tu chiamala se vuoi pedalata assistita.

giovedì 7 giugno 2007

Una gita sul Tevere

Ricordo di un sabato pomeriggio trascorso a pranzare con pasta alle vongole e angello sulla riva del Tevere. Rumore zero, smog zero. Il tutto sotto l'Ara Pacis, nel pieno centro di Roma. Brezze fluviali, un sole che cuoce la pelle. Bambini felici di giocare all'aria aperta e moglie serena. E, in un angolo, un reperto di paleoculturismo romano: il bilanciere di Ursus e Maciste.


aforisma

Meglio quando c'è traffico, così andate piano.

martedì 5 giugno 2007

aforisma

un camion è un camion guidato da un camionista,
un suv è un camion guidato da un cretino.

martedì 29 maggio 2007

weekend a Valencia, 2007 (4)

un capitello?
piani, linee, tensioni



weekend a Valencia, 2007 (3)

dio, quel tetto...

nei dettagli, reminiscenze di Gaudí
o forse di "Guerre stellari"
movimento di linee

weekend a Valencia, 2007 (2)

2 ruote robustissimo

democrazia semaforica
Calatrava

weekend a Valencia, 2007 (1)

Il ghiotto parcheggio cicli alla Ciudad de las Artes y las Ciencias, ovvero Ciutat de les Arts i les Ciències.




Sedia-wc






Critical Mass Roma, 26/5/2007 (6)


Pedersen bike
Fa caldo...

Lungotevere, ore 19,45: qui mi sgancio e punto su Monte Mario

Critical Mass Roma, 26/5/2007 (5)






Critical Mass Roma, 26/5/2007 (4)

su una ciclabile fresca fresca
riflessioni in viaggio
Piazza della Croce Rossa
bici a vela

Critical Mass Roma, 26/5/2007 (3)

Ci si muove...
Direzione Muro Torto
Saluti alla partenza...
mezzi a motore disorientati...

Critical Mass Roma, 26/5/2007 (2)