lunedì 28 febbraio 2011

Auricolari in bici

«Oltre un secolo fa, i primi ciclisti esaltavano la bicicletta nei confronti dell'automobile per l'assenza di rumore. Tra l fine del Novecento e l'inizio del Terzo Millennio l'introduzione di uno strumento come l'auricolare, utilizzato per comunicare con i direttori sportivi durante le gare, rende insensibile l'orecchio dell'atleta al paesaggio sonoro che lo circonda. Così, per esempio, Gianni Mura,, uno dei più noti giornalisti sportivi, riferendosi ai ciclisti del Tour scrive: "Forse li ispirerebbe solo una giornata tiepida e senza vento, con gli usignoli che cantano, ma tanto loro non li sentono, sentono solo l'auricolare"».

Stefano Pivato, Il secolo del rumore. Il paesaggio sonoro nel Novecento, Il Mulino, Bologna, 2011, p. 143. 

Bici elettrica da record

La PG-Bikes di Ratisbona, il cui sito verrà rilanciato in pompa magna il 1° marzo, sta per mettere in commercio una bicicletta elettrica da record, la Blacktrail.



Il prezzo è sicuramente il primo record: 59.900 euro. Anche la velocità, oltre i 100 Km/h, è da guiness per una bici di serie. Costruita in titanio, magnesio, fibra di carbonio e leghe d'alluminio. Pesa 19.8 Kg.

È consigliabile acquistare un piccolo rimorchio per trasportare i 37 lucchetti necessari a limitare il rischio di furti.

Padova, prima città del Veneto con piano clima

Emissioni ridotte del 4% da qui al 2020.

Secondo voi per combattere l'inquinamento, ci vogliono misure episodiche, rapsodiche, altalenanti o un dolce far nulla oppure misure strutturali durature, valide per tutti i cittadini, anche quelli in suv, auto blu, ecc.?

Efficienza energetica, pianificazione urbanistica, mobilità. Agendo su questi settori, a Padova, entro il 2020, si conta di ridurre le emissioni di circa il 4%, per un totale di 70.335 tonnellate di CO2, grazie allo sviluppo delle energie rinnovabili, una riduzione del 7%, pari a 135.000 tonnellate di CO2, mediante l'incremento delle aree verdi e interventi negli edifici, una riduzione del 3,7% (70.824 tonnellate di CO2, dall'efficientamento delle reti e dei servizi, una riduzione del 3%, pari a 58.836 tonnellate di CO2, grazie alle politiche per la mobilità e una riduzione di oltre il 2%, corrispondente a 46.417 tonnellate di CO2,  grazie ad interventi nel sistema imprenditoriale.

Asta di bici a Milano, ciclofficina Stecca

La ciclofficina Stecca è aperta mercoledì dalle 16 alle 20 e sabato dalle 11 alle 20.


http://www.piubici.org

Associazione +bc, ciclofficina in vicolo de Castillia a Milano
sede legale in via Pastrengo 7, 20159 Milano, telefono 0245498444

Il Tar conferma il divieto di commercializzare sacchetti di plastica

Comunicato stampa di Legambiente:

“E’ una grande soddisfazione. La conferma del Tar del divieto di commercializzazione dei sacchetti in plastica, difende le ragioni dell’ambiente e di chi, come Legambiente, si è battuto per difendere una legge innovativa che pone l’Italia all’avanguardia rispetto al grave problema dell’inquinamento causato dalla plastica dispersa”.
Così Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, commenta la decisione del Tar del Lazio di respingere la richiesta con cui l’Unionplast e quattro aziende produttrici sollecitavano la sospensione del provvedimento introdotto dalla Legge Finaziaria 2007 che mette al bando gli shopper in plastica tradizionale a partire dal primo gennaio scorso. Legambiente, infatti, era intervenuta ‘ad opponendum’ contro il ricorso dei produttori di plastica, sostenendo le ragioni del Ministero dell’Ambiente.
“Aver introdotto questo divieto – aggiunge Ciafani - ci colloca, in Europa e nel mondo, tra i Paesi più virtuosi proprio perché si tratta di una norma dalla grande valenza ambientale, soprattutto per un paese come l’Italia, dove si consuma addirittura il 25% dei sacchetti commercializzati nei 27 Stati membri e che si affaccia sul Mediterraneo, uno dei mari più colpiti dall’inquinamento da plastica come testimoniano i tanti rapporti dell’Unep su questo problema”.

venerdì 25 febbraio 2011

A respirare un po' di aria buona

Fonte: La Repubblica

Chernobyl, la prima visita guidata

Il ministro Viktor Baloga lo aveva detto lo scorso autunno. E ha mantenuto la sua personale promessa seppure con un mese di ritardo, febbraio (la fine) anziché gennaio. Ecco le immagini della prima visita guidata, ufficiale, sotto l'egida del governo ucraino, alla centrale di Chernobyl, il cui reattore 4 collassò nella primavera del 1986, provocando del più tragico disastro nucleare civile della storia. Alla vista sono ammessi solo maggiorenni, e sono escluse le donne in gravidanza. Il tour, come si vede dalle immagini di rovine e interni di abitazioni, comprende anche un'escursione alla vicina città abbandonata di Pripyat. Come si vede dalle immagini, i visitatori sono dotati di caschi, mascherine e rilevazione di radiazioni. Lo spegnimento definitivo dell'ultimo reattore, il 3, sarà completato nel 2015. Ma i pessimisti sostengono che il risanamento ambientale dell'area richieda ancora decenni

L'ostello di Roma

Comunicato stampa dell'Associazione Ex Lavanderia:


Ore contate per l'Ostello al Foro Italico?
Un'opportunità c'è, al Santa Maria della Pietà.
Da alcuni anni, l'Ostello del Foro Italico di Roma, l'unico vero e proprio ostello della città, è a rischio di chiusura.
L'Ente proprietario dello stabile, il Coni, ne rivendica la restituzione. In questi giorni sembra arrivare la stretta finale.
Sempre da anni l'AiG (l'Associazione italiana Alberghi della Gioventù), rivendica un intervento degli enti pubblici per salvare l'Ostello del Foro Italico ma anche per ampliare l'offerta di posti letto per il turismo a basso costo.

L'Associazione Ex Lavanderia ricorda che applicando almeno in parte il Protocollo di Intesa sul S.Maria della Pietà firmato nel 2007 si potrebbe costringere la ASL RME a rispettare i patti ed a liberare i 5 padiglioni destinati ad ostello.
Inoltre, Il Padiglione 28, attualmente occupato abusivamente da società private anch'esso ristrutturato nel 2000 e attrezzato per servizio mensa potrebbe essere recuperato alla sua funzione pubblica e valorizzare la struttura ricettiva.

Nel 2000, 5 padiglioni del S.Maria della Pietà furono ristrutturati per ricevere i pellegrini del Giubileo. Solo 2 anni dopo, violando la Legge che regolava i finanziamenti, la ASL RME cambiava la destinazione ricettiva di quelle strutture che erano pronte per diventare un Ostello della Gioventù con 400 posti e piena accessibilità per i disabili.
L'operazione della ASL RME (che faceva riferimento alla Giunta Regionale di Storace) trovò il silenzio del Comune di Roma (Veltroni). Poche voci tra cui quella dell'Associazione Ex Lavanderia si alzarono contro questo spreco di risorse pubbliche.
L'AiG, allora (articolo sul Corriere del 7agosto 2004) propose di prendere in gestione i 5 padiglioni impegnandosi a versare, oltre all'affitto di mercato, il 5% delle entrate. Purtroppo questa proposta non fu neanche presa in considerazione.
Il Protocollo di Intesa del 2007, destinava 4 dei 5 padiglioni in questione alla realizzazione della Casa dello Studente insieme ad altri 8 padiglioni destinati ad attività didattiche della Sapienza. L'ipotesi del polo universitario è naufragata definitivamente nel maggio 2010. Il motivo della rinuncia della Sapienza è il fatto che la ASL RME non ha mai liberato i padiglioni destinati ad essa come promesso nel Protocollo di Intesa. Anche i padiglioni destinati a casa dello studente dovevano essere resi disponibili entro la fine del 2007 cosa che la ASL non ha mai fatto.

Oggi, ci troviamo di fronte ad uno scandalo. Roma che è già l'ultima in Europa per l'accoglienza del turismo giovanile ed a basso costo, rischia di perdere l'ultimo ostello.

recuperare a questa funzione i 5 padiglioni ristrutturati e la mensa sarebbe una possibile soluzione.

Regolarizzando, infine, come più volte promesso, le attività culturali del Padiglione 31 e quelle della Coop. integrata Passpartout al Padiglione 41 si recupererebbe, seppure in minima parte, quella funzione sociale e culturale dell'Ex Manicomio che migliaia di cittadini hanno chiesto negli anni nella sordità e nella gestione dissennata di un luogo prezioso come il S.Maria della Pietà di tutte le amministrazioni a prescindere dal loro colore.
Interessante studio sul Santa Maria della Pietà, Roma, percorsi dal basso e pianificazione urbana. Lo ha scritto la dott.ssa Ilaria Panato dell'Università di Roma Tre. Si trova qui.

Qui invece testimonianze di ex-prigionieri del manicomio di Roma, che hanno subito l'elettroshock.

giovedì 24 febbraio 2011

Il mozzo a contropedale

Un po' di tempo fa ho fatto una ruota con il mozzo a contropedale
.


Si apriva una dimensione nuova di pedalate molto silenziose, frenate che erano brusche e un attrito solo un po' superiore a quello di un mozzo normale.



            


C'era anche un rumore clac-clac, procurato dal pignone che, come si vede sopra, è bloccato da un anello di ferro zincato, coppiglia credo che si chiami tecnicamente. Ma balla e dopo un po' scimunisce. Mi sa che più la corona è piccola più balla, ma qui ci vorrebbe Lanerossi.

Il mozzo a contropedale velosteel
Il mozzo che ho comprato costava sui 22 euro. Prodotto dai compagni della repubblica ceca. Adesso hanno realizzato un modello in cui il pignone finalmente si avvita: penso dia risultati migliori e senza clac-clac. Ce l'hanno loro. Il mozzo a contropedale pesa un po', fa un po' più attrito, devi imparare a frenare gradualmente perché, al contrario della bici a scatto fisso, una volta che il contropedale entra in azione lo fa piuttosto bruscamente e finisce che sbandi o peggio, specie sul bagnato. Alla fine sarebbe meglio non averlo, il freno posteriore, ma più realisticamente bisognerebbe frenare con quello anteriore e solo leggermente con i pedali.

Inizio a pensare che sia il caso di levare di torno 'sta ruota, o smontarla; infatti faccio un'altra ruota con un mozzo flip flop e senza troppi complimenti la bici diventa una fissa. La ruota resta a riposare, ma la sua sorte sembra segnata. Se le va bene finisce su qualche bici da donna al prestito gratuito. Ma un giorno Piero mi dice che il freno a contropedale si può regolare e che è una buona soluzione. Allora mi metto al lavoro, perché quell'uomo non parla a caso. Nell'occasione, nei laboratori di Rotazioni viene messo a punto uno strumento molto utile:

   
Trattasi del Bike Components Sequencer®, che permette di mantenere in ordine le parti smontate (se hanno un buco), infilandole nelle due asticelle (L= parti smontate sul lato sinistro e R=parti smontate sul lato destro). Strumento utile al giovane apprendista e all'esperto, il BCS® dà modo di disporre le parti, mantenendo memorizzato il lato e il verso di ogni singolo componente. Costa niente ma è inevitabile un saliscendi di involtini primavera: infatti le bacchette del ristorante cinese sembrano insostituibili. Una volta regolati a dovere i coni, a cui i controdadi vanno serrati a dovere, è stata la volta del punto dolente del mozzo a contropedale, ossia la calotta antipolvere.


 Utile sì, ma in perenne attrito con il corpo del mozzo. L'ho smontata e il mozzo adesso è così:

Ottimismo

Livio Berruti, sull'ipotesi di Olimpiadi a Roma nel 2020: «Il vero handicap di Roma è il traffico. Però su questo si può lavorare» (La Repubblica, 24 febbraio 2011, cronaca di Roma, p. V).
Silvia Zambrini

"L’erosione del neutro" - Viaggio nella dimensione urbana dei sensi 
Edizioni Goliardiche, Trieste 2006
Le città tendono sempre più ad assomigliarsi nonostante le loro diversità. Questo saggio descrive i procedimenti attraverso cui lo spazio che si ascolta e che si percepisce diventa oggetto di progressiva erosione, mediante l’ induzione di sollecitazioni acustiche, immaginifiche ed ansiogene provenienti dalla ridondanza di veicoli in circolazione. Il verificarsi di assembramenti umani, prevalentemente finalizzati al consumo, rappresenta altresì una realtà che si scontra con il concetto di pubblica utilità dello spazio lungo tutti quei luoghi di raccordo, di attraversamento, di normale vivibilità. Il neutro, quale essenza della dimensione che più permette di agire e di pensare in totale autonomia con l’ambiente, costituisce un valore che a lungo è esistito, e che ora necessita di essere approfondito.

Bloccato lo spot del Forum Nucleare. Giurì: è ingannevole

 

22 febbraio, 2011
Lo spot promosso dal Forum Nucleare è ingannevole. Noi lo abbiamo denunciato subito, ma ora al nostro parere si è aggiunto quello del Giurì dell'Autodisciplina Pubblicitaria che ha chiesto il blocco della messa in onda dello spot.

Lo spot, trasmesso a dicembre su tutte le televisioni nazionali, usava la metafora della partita a scacchi in cui due opposte visioni si affrontano: una favorevole al nucleare e l'altra contraria.
L'intenzione apparente era quella di promuovere un dibattito aperto e spregiudicato sul tema nucleare. L'inganno reale era invece che lo spot cercava di pilotare un'opinione precisa creando un pregiudizio pronucleare.
Andando a  vedere chi erano i finanziatori dell'iniziativa - furbamente non dichiarati all'interno dello spot - si intuisce facilmente a quale mulino lo spot voleva tirare. Tra i soci del Forum Nucleare, ufficialmente un' associazione no-profit, troviamo i nomi noti dell'industria nucleare: Enel, Edf (Électricité de France), Ansaldo Nucleare, E.On Italia... Sono loro ad aver investito i 6 milioni di euro necessari per "stimolare" il dibattito nelle case degli italiani.


La risposta di Greenpeace

A gennaio rispondiamo con un contro spot e un sito web nei quali  - senza il bisogno di nascondere il nostro nome - mettiamo in evidenza le contraddizioni della campagna pubblicitaria del Forum.
In particolare:
  • “Le scorie si possono gestire in sicurezza”. E da quando? In sessant'anni l'industria nucleare non ha ancora trovato una soluzione per la gestione di lungo termine dei rifiuti nucleari;
  • “Tra 50 anni non potremo contare solo sui combustibili fossili”. È vero, ma anche l’uranio è limitato;
  • “Le fonti rinnovabili non bastano”. Sicuro? Uno scenario energetico 100% rinnovabile è possibile, come dimostrano analisi dell’Ue e dell’industria.
  • Il video, lanciato sul web senza gli ingenti investimenti pubblicitari del Forum Nucleare, è rimbalzato sulla rete grazie al passa parola, raggiungendo le 200.000 visite. Un buon risultato per noi, ma niente in confronto ai numeri raggiunti grazie alla televisione.
    Il presidente del Forum Nucleare Chicco Testa, noto nuclearista italiano e già presidente di Enel, aveva dichiarato: «La nostra è un'iniziativa molto equilibrata. Dubito che una campagna pubblicitaria di Greenpeace, ad esempio, saprebbe essere altrettanto onesta intellettualmente».
    A parte ogni considerazione sull'"onestà intellettuale" di Chicco Testa, vista la decisione del Giurì sarebbe adesso il caso di trasmettere anche il nostro spot in televisione, per avere un vero equilibrio nella discussione sul ritorno del nucleare in Italia.

    Entra in azione

    Il 2011 è un anno cruciale per fermare lo sviluppo del nucleare in Italia. Tra pochi mesi (la data non è stata ancora fissata) si terrà un referendum che può fermare i nuovi progetti di centrali nucleare per sempre. L'industria nucleare si sta già muovendo con un'imponente campagna pubblicitaria e di convincimento.
    Non farti contagiare, opponiti al nucleare. Aiutaci a contrastare la propaganda nucleare: scarica la pubblicità, condividila sul tuo profilo Facebook, inoltrala per e-mail ai tuoi contatti.
     
Il video di Greenpeace è qui.

PLEASE DON'T SMOG

PLEASE DON'T SMOG
GIORNATA NAZIONALE DELLA RIDUZIONE DELLO SMOG
PER VOLONTA' POPOLARE
Venerdi 25 febbraio 2011 in tutta Italia
Aderisce anche la FIAB



Anche la FIAB aderisce alla prima "Giornata nazionale della riduzione dello smog per volontà popolare" che si terrà venerdì 25 febbraio in tutta Italia su iniziativa dell'agenzia esterni www.esterni.org .

Una delegazione, guidata dalla coordinatrice regionale FIAB Lombardia, Giulietta Pagliaccio, sarà presente venerdì prossimo alle 13 in Piazza Duomo a Milano dove tutti i partecipanti con i loro corpi costruiranno una grande scritta HELP che sarà fotografata dall'alto.

L'iniziativa è finalizzata a sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sulla necessità non più rinviabile di mettere in atto azioni immediate e concrete per ridurre le emissioni atmosferiche, quindi i consumi energetici, a partire dalla riduzione dell'uso individuale dell'auto privata e dall'utilizzo di mezzi pubblici, navette aziendali, e soprattutto della bicicletta anche in combinazione con i treni.

Il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia dichiara: "Per la nostra Federazione, che da ormai 25 anni è in prima linea per chiedere che tutti i livelli di Governo assumano iniziative organiche e concrete a favore della mobilità ciclistica, aderire a questa iniziativa è un dovere istituzionale, oltre che un piacere per condividere la giornata di impegno civile con altri cittadini indignati. Andare in bicicletta fa bene alla salute individuale, a quella del pianeta e al bilancio familiare. Ma sono necessarie politiche a supporto della domanda e dell'offerta di mobilità in bicicletta".

mercoledì 23 febbraio 2011

Credevo fosse il Vernacoliere, era il Corriere

Tutti i media del Carroccio in mano a Renzo Bossi.

Verdini cacciatore di onorevoli "disgustato da alcune richieste".

Salta il concerto di Apicella. Venduto un solo biglietto.

Ciclismo urbano ieri pomeriggio e altro

Ieri pedalavo su Sabrina, luce dei miei occhi, per il quartiere Prati, in procinto di aggredire la salita che porta a Monte Mario. Nello zaino avevo dei vestiti, attrezzi vari, una bottiglia di vino, un chilo di carne e 6 uova. Quindi un senso di peso e fragilità, condito dagli scricchiolii di Sabrina, che ha bisogno di una revisione, ma che si comporta comunque benissimo.
Mi ha colpito la quantità di gente che va in giro in bici per Roma. Una signora con il figlio su via Andrea Doria. Un signore con una bici scassatissima che trasportava una piccola bombola di gas nel cestino. Due signore eleganti, un sacco di ragazzi e ragazze. Un ragazzo d'origine cinese andava come un treno sulla sua city bike.

Una realtà che il Comune di Roma continua a ignorare, ma che cresce di giorno in giorno. Mi piacerebbe un sacco sapere come passano le giornate all'Ufficio biciclette del Comune, che cosa c'è sul loro tavolo, di cosa parlano nelle riunioni. Ho imboccato viale delle Medaglie d'oro, mentre le auto facevano il solito accelera-frena-accelera-frena, e non volevano proprio accettare il fatto di essere temporaneamente sorpassate da una bici priva di rapporti e da un individuo a dir poco pittoresco con uno zaino ingombrante in spalla, che faticava e che però si divertiva, mentre loro né faticavano né si divertivano, anzi si innervosivano e i quattro salti in padella e il gelato confezionato facevano su e giù nell'intestino. Intanto il prezzo del petrolio saliva (oggi a 105,78 al barile, benzina a 1,5 euro, tanto aumenta lo stesso anche se il petrolio non sale o addirittura scende), perché oggi, ti spiegano, il petrolio fa andare avanti il mondo e ci si preoccupa ipocritamente della Libia che chiude i rubinetti mentre migliaia di persone vengono fatte a pezzi dall'artiglieria e, ancora molto cinicamente, ci si preoccupa dei rifugiati che arriveranno sulle nostre coste (dicono 300 mila, ma saranno ovviamente di più) e con grande faccia di bronzo si apre il comitato d'emergenza all'opposizione, e l'opposizione acccetta, eccetera. Insomma, pensavo che la rivoluzione a pedali sta avvenendo davanti ai nostri occhi, perché le persone si sono stufate di passare ore in auto, altre ore a cercare un parcheggio, poi a cercare i soldi del parcheggio che scade e si prende la multa, ma non sempre (che sarebbe meglio a livello logico), ma solo qualche volta, quindi la multa è percepita come un agguato maligno, un sopruso, solo perché ci si era fermati sulle strisce pedonali e vari disabili erano tornati indietro a casa loro, disperati, a guardare la tv, incazzati neri contro questo mondo a misura di automobile che cancella i diritti elementari...

La rivoluzione a pedali si fa in due modi. Il primo è popolare, ossia ciò che sta accadendo, e presumibilmente si continuerà nella stessa direzione. Anche perché la seconda eventualità, che spiegherò più sotto, non pare essere all'ordine del giorno nelle metropoli italiane. Sempre più persone si stancano dell'attuale modo di vivere, delle due ore se va bene di traffico al giorno, dei livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue, dell'impoverimento monetario che l'arbitrario prezzo della benzina impone. Si badi bene, che la maggior parte delle persone che oggi decidono di usare la bici non sono frequentatori abituali della Critical Mass o gagliardi giovani su bici a scatto fisso autocostruite, ma sono persone normali, comuni, che sembrano appena uscite da una Smart o da una NSU Prinz, di medie capacità fisiche, che si ingegnano a cercare una bici e a non farsela fregare, persone che hanno capito che l'uso della bici conviene perché la bici è più rapida, comoda, economica, salutare, intelligente, ecc.

E succede sempre più a persone di una certà età, che non si sospetterebbe mai possano cambiare abitudini così facilmente. Invece lo fanno, alla faccia delle multinazionali del petrolio e dell'automobile. Succede a persone con figli che dicono basta e non si torna indietro, che vendono l'automobile, la mandano a fare a pezzi dallo sfasciacarrozze, la mandano affanculo e imparano a spostarsi in un altro modo, oppure lo fanno part-time, ma risparmiano comunque un sacco di soldi. E qui bisognerebbe investire anche le assicurazioni di mezzi a motore che dovrebbero creare polizze assicurative a chilometraggio e far pagare un sacco di soldi ai proprietari di suv e di moto sopra una certa cilindrata. Penso che per i suv sarebbero giuste polizze assicurative sui 2000-3000 euro all'anno: tanto i proprietari sono ricchi, anzi si potrebbero vantare ancora di più del loro status del cazzo, tanto moriranno pure loro.

I suv inquinano e ingombrano sempre, ogni tanto uccidono. Infestano le nostre città, con sopra persone che pesano 60 Kg al telefono, mentre sterzano. E nessuno dice niente.

Pensare che i vigili urbani possano fare qualcosa è difficile: sono come tramortiti, a parte casi virtuosi locali. E sono pochi.
Io purtroppo non capisco bene a cosa servano oggi a Roma gli agenti della Polizia Municipale. Se almeno applicassero una volta ogni tanto, nei casi più evidenti, l'articolo 141 del Codice della strada che permettere di multare chiunque adotti uno stile di guida pericoloso per l'incolumità altrui.
Però recentemente qualche posto di blocco l'ho visto fare nella mia zona. A via Igea, da anni, si assiste a un perenne imbottigliamento causato dalle auto in seconda e terza fila. Ho letto che qualche giorno fa sono arrivate parecchie vetture della municipale a fare multe e a una hanno tranciato le ruote.

La seconda possibilità per innescare una rivoluzione ciclistica nelle città italiane sarebbe quella istituzionale. Lo accenno soltanto perché non vedo alcun segnale da parte del Comune di Roma, di Milano, di Napoli, di Palermo, di Torino in questa direzione. Con Firenze e Bologna stiamo già in una dimensione europea per quanto, mi rendo conto, questo aggettivo non significa quasi nulla in termini di ciclabilità, perché esistono situazioni e soluzioni molte diverse. Ma Roma è al livello dei Paesi meno progrediti del pianeta, dove peraltro ci sono pochi suv, e scooteroni quindi noi stiamo peggio.

Pensiamo a questo scenario così, per gioco. Il Comune di Roma stanzia, entro pochi anni, una parte importante del suo budget, ottenuto dalle multe, da quote regionali delle polizze assicurative dei Suv e degli scooteroni, ecc. a favore della mobilità debole: per primi i disabili, che oggi non possono muoversi di casa, poi i pedoni (anziani con i riflessi rallentati, per cui 50 Km/h sono troppi, mamme con bambini, ecc.), e a seguire i ciclisti.

Le istituzioni hanno sulla coscienza 3 milioni di disabili, obbligati a stare in casa perché il vigile invece di fare le multe agli incroci è impegnato in altre attività. 

Qualche giorno fa ho cercato di fermare, con gesti piuttosto concitati, un'automobile della Polizia Municipale di Roma, perché c'era un cartello stradale riverso per terra davanti alle strisce pedonali. Una serie di tondini di ferro spuntava dall'asfalto e il cartello era stato messo lì apposta, ma qualcuno lo aveva preso con l'auto o con il suo grosso culo. I vigili senza rallentare mi hanno guardato e non si sono fermati. Come succede in alcuni Paesi molto poveri.

Qualche settimana fa ho passato 6 ore e 25 minuti al pronto soccorso dell'ospedale San Filippo Neri (riposi in pace) soltanto per avere conferma di quello che già sapevo: una frattura dell'alluce.
Voi due che leggete i miei post avrete notato uno iato di due settimane. Era il periodo di convalescenza dell'alluce. E non ho pedalato. Ma appena mi sono fratturato sono tornato a casa in bici a scatto fisso, questo per evidenziare la serietà del sottoscritto: comunque con l'alluce rotto è più facile pedalare che camminare. Se uno si frattura l'alluce, il tuo datore di lavoro non ci crede, per principio: vogliono il certificato, quindi devi farti vedere da un medico che guarda l'alluce e cerca di assumere un volto in qualche modo professionale, ma non sa se è rotto, perché è rotto l'osso, mica la pelle, quindi ordina di farti una radiografia e alla fine, dopo altra attesa nell'ospedale pubblico, un altro medico, specializzato in ortopedia, ti dice quello che già sapevi, lo sapevi perché ti era caduto un mobiletto molto pesante sull'alluce e siccome non sei fatto di titanio, l'alluce ha fatto quello che doveva fare: s'è ROTTO. Poi, ovviamente, ti dicono che non si deve né si può ingessare, quindi te lo tieni così. E devi indossare un calzino, per mantenere l'alluce unito al resto delle dita, sennò potrebbe andare dove gli pare.
"E non metta quei sandali, per favore".
"Sì, ma li ho messi per stare più comodo, sennò mi fa male".
"Il piede deve essere protetto. Metta un po' di ghiaccio e lasci stare le creme".
Serietà e competenza, sì, ma 6 ore e 25 minuti. E in tanti anni di rischi, cadute, meccanica, autocostruzione, smucinamenti, rimestamenti, ecc. un alluce rotto ci sta pure, anzi il bilancio resta in attivo, e sempre grattandosi le palle.

martedì 22 febbraio 2011

Cent'anni di presa in giro

«L'automobile elettrica è il mezzo ideale, in quanto più pulito, più silenzioso e molto più economico delle auto a carburante».

New York Times, 1911
La Jamais Contente, 105.88 km/h nel 1899
Oggi dalle ore 11.00, Verdi, Socialisti e Radicali, sono presenti davanti al Palazzo dei Congressi dell’Eur, dove stanno effettuando un sit-in di controinformazione, sulle politiche del sindaco di Roma Alemanno.

Durante il sit-in, sarà reso pubblico un dossier relativo alle emergenze di Roma, volto a svelare la manifesta incapacità di governare la Capitale, da parte del sindaco. Dallo smog, alla questione sicurezza, dal trasporto pubblico ai rifiuti, fino ai reali aumenti delle tariffe, alla diminuzione dei servizi sociali, dagli atti di omofobia ai diritti sociali, alla questione rom: saranno resi noti tutti i dati che segnano il fallimento della giunta di centrodestra.
Nuovo video di Ganahl sulla bici, qui.

The passion considered as an uphill bicycle race

or

I wanna be Alfred Jarry
.

venerdì 18 febbraio 2011

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PROMOTORE DELIBERA INIZIATIVA POPOLARE PER LA MODIFICA DEL REGOLAMENTO SULLE AFFISSIONI PUBBLICITARIE


In questi ultimi giorni abbiamo assistito sorpresi e increduli all’affissione nella nostra città di numerosi, enormi manifesti di grandezza m 3x8, utilizzando due cartelloni 3x4 contigui. Tutto ciò ad opera un piccolo gruppo politico che pubblicizza un imminente appuntamento politico, evidentemente incurante dello sfregio perpetrato ai danni della città.

Solo oggi abbiamo compreso il perché di tanta tracotanza e indifferenza nei confronti del decoro della nostra città. Lunedì 14 è stata approvata a beneficio dei partiti politici, nell’ambito del decreto cosiddetto mille proroghe, l’ennesima sanatoria per manifesto selvaggio.

Grazie a questo emendamento le "violazioni ripetute e continuate delle norme in materia di affissioni e pubblicità mediante affissioni di manifesti politici o di striscioni e mezzi similari, potranno essere definite in qualunque ordine e grado di giudizio, nonché in sede di riscossione delle somme eventualmente iscritte a titolo sanzionatorio, mediante il versamento, a carico del committente responsabile, di una imposta pari, per il complesso delle violazioni commesse e ripetute, a 1.000 euro per anno e per provincia". Il pagamento delle sanzioni dovrà essere effettuato entro il 31 maggio 2011.

Si tratta dell’ennesimo “tana libera tutti”, dell’ennesima dimostrazione di come i partiti si ritengano al sopra della legge. In una situazione di grave crisi economica in cui famiglie e imprese cercano di andare avanti, onestamente e stringendo la cinghia, si da il segnale che la legge non è uguale per tutti., si dà il via libera al quotidiano saccheggio del decoro delle nostre città e di Roma in particolare, ogni giorno offesa da manifesti e cartelloni di tutti i tipi in spregio del Codice della Strada e dei tanti vincoli esistenti.

Ci aspettiamo che l’Amministrazione Capitolina colpisca con tutti i mezzi a sua disposizione la protervia di chi ogni giorno infanga l’immagine della nostra città e mette a repentaglio la sicurezza dei suoi abitanti.

I Romani sono stanchi di collusioni e lassismo.
Oggi il grande Alfredo Martini compie 90 anni. Auguri!

«E poi sai cosa c'è di bello nel ciclismo? Mentre pedali puoi pensare, in tanti altri sport no».

Alfredo Martini a Gianni Mura, "I novant'anni di Alfredo Martini l'uomo-borraccia che univa i grandi", La Repubblica, 17 febbraio 2011, p. 68.

mercoledì 16 febbraio 2011

Una buona notizia



Una buona notizia, la prima da molti anni a questa parte per il ciclismo urbano di Roma. Dopo 14 mesi di incontri con le associazioni dei ciclisti, e anche dopo molte promesse da parte di un assessore che ora si è dimesso, qualcosa si sta muovendo con il nuovo Assessore alla mobilità del Comune di Roma, Antonello Aurigemma.

Sono tre le novità:
1) Dal 1° marzo sarà possibile caricare la bici sulle linee A e B della metropolitana e sulla ferrovia Roma-Ostia, non più soltanto la domenica, ma anche il sabato.

2) Durante la settimana le bici potranno salire sulla metro a partire dalle ore 20 (non più le 21).

3) Le bici pieghevoli, opportunamente chiuse, potranno salire sulla metropolitana ogni giorno, a qualsiasi ora, senza pagare il biglietto.

Su come è stato possibile ottenere questo risultato, cfr. qui e qua.
A Roma verrà sospeso il servizio "scuolabus a piedi", introdotto nel 2003, per mancanza di finanziamenti. Lo ha dichiarato l'assessore comunale alla scuola, Gianluigi De PaloAssurdo. Un modo di andare a scuola non inquinante, spesso molto più rapido che su mezzi a motore, viene archiviato. Uno schiaffo all'educazione dei bambini e alla riduzione dell'inquinamento e dei consumi, in una città carente di mezzi pubblici e bloccata dal traffico privato.
Un'altra ciliegina sulla torta.
«Dobbiamo cacciare una classe dirigente di amici e sodali di dittatori, mafiosi, ruffiani, una corte dei miracoli segnata dall'antropologia dei lelemora e dei fabrizicorona. Dobbiamo congedarci da un enclave di affaristi che ha calcato la scena pubblica confondendola con il Bagaglino".
"Per ridare all'Italia l'ossigeno che il berlusconismo le ha tolto urge rimuovere le macerie della Seconda repubblica. Ma se è genuino questo allarme bisogna evitare le inopinate aperture di credito a quei leghisti che sono un elemento centrale del degrado civile del Paese. Facciamo allora un coalizione di emergenza democratica, reclutiamo le migliore competenze giuridiche e occupiamoci delle cose fondamentali: legge elettorale, una buona norma sul conflitto d'interessi e sul sistema informativo. Poi, ognuno per la sua strada».

Nichi Vendola, su La Repubblica, 16 febbraio 2011, p. 13.

Riconvertire una fabbrica d'auto si può



Lo dimostra il recentissimo caso di Termini Imerese (Palermo). Se ogni volta che si toccano i diritti dei lavoratori si fa leva sui licenziamenti e la chiusura degli impianti, il caso di Termini Imerese dimostra che è possibile riconvertire questo settore industriali, creando posti di lavoro in attività meno inquinanti. E non stare sempre a sbandierare i suv come ottimo bisiness e fonte di lavoro, com'è stato fatto anche recentemente dalla Fiat. L'industria automobilistica terminerà la produzione a fine anno. Il Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, ha dichiarato: «Integrale riassorbimento dei 1.500 lavoratori Fiat e aumento dell'occupazione a 3.300 persone».
Gli investimenti sono sostanziosi, un miliardo di euro, ma l'area è grande e le potenzialità molte. Speriamo solo che non si mangino tutto in cannoli.
L'accordo è stato siglato da Fiat, Regione Sicilia, Provincia, Comune e dall'Asi (area di sviluppo industriale, proprietaria dei terreni). Sette i progetti. Previsti investimenti pubblici per 450 milioni: 100 milioni dal ministero e 350 milioni dalla Regione Sicilia.
La Fiat cederà gli impianti a patto che ci sia la ricollocazione integrale di tutti gli attuali dipendenti dello stabilimento.
Romani ha sottolineato che «da una situazione di crisi ne abbiamo ricavato una straordinaria case history italiana di ristrutturazione aziendale e industriale che dà alla Sicilia la possibilità di raddoppiare l'occupazione».
La firma ufficiale dell'intesa, ha detto Romani, è prevista per oggi.
Che cosa si produrrà in questo polo industriale? Ancora auto, certo, ma anche altro. Lo leggiamo da La Repubblica, cronaca di Palermo, 14 febbraio:

«In linea con la tradizione automobilistica dell'area si apprestano a sbarcare a Termini Imerese la De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (per produrre auto di lusso) ed il finanziere siciliano Simone Cimino insieme all'alleato indiano Reva con il progetto Sunny Car: produzione di auto elettriche e una rete solare per rifornirle di energia.

L'ottava offerta, rimasta fino ad ora fuori dalla lista finale dell'advisor Invitalia, è quella del costruttore molisano di auto Dr Motor Company, di Macchia d'Isernia, che punta all'intero sito per "mantenere lo stesso assetto della Fiat: lastratura, verniciatura e assemblaggio" per produrre 60mila auto l'anno in quattro modelli. Proposta "arrivata tardi" ed ora "in panchina", ha spiegato il ministro Romani.

A Termini Imerese guardano aziende impegnate nella produzione televisiva ma anche aziende di floricoltura. Ciccolella è uno dei gruppi leader in Europa nei settori della produzione e della commercializzazione di fiori recisi e piante da vaso, prima azienda florovivaistica quotata in borsa in Europa. Affianca alle serre progetti innovativi nell'energia. A Termini dovrebbe portare serre fotovoltaiche.

Il progetto med-studios pensa invece ad una Hollywood siciliana: teatri di posa per cinema e fiction tv per la Einstein Multimedia. Le altre manifestazioni di interesse selezionate sono delle Lima (protesi mediche ortopediche) New Coop (logistica e grande distribuzione) Biogen Termini (produzione energia da biomasse).

martedì 15 febbraio 2011

Comunicato stampa dei Verdi:
SFRATTO ESECUTIVO CONTADINI ACQUAFREDDA: E’ PREVISTO L’INTEREVENTO DELLA POLIZIA

DOMANI 15 FEBBRAIO DALLE ORE 7:00 PRESIDIO CONTRO LO SFRATTO VOLUTO DAL VATICANO

“Nonostante la manifestazione davanti al Vaticano, i servizi televisivi, tra i quali quello di “Striscia la Notizia” e i molti articoli di giornali la procedura di sfratto dei contadini dalle terre del Parco dell’Acquafredda prosegue e domani è previsto l’intervento della polizia. – afferma il Presidente nazionale e Capogruppo dei Verdi in Regione, Angelo Bonelli – Noi Verdi domani mattina dalle ore 7:00 saremo a via Acquafredda numero 88, presso la Torre Medioevale per opporci in maniera non violenta e pacifica a questo ingiusto provvedimento di sfratto a opera del Vaticano nei confronti dei contadini che in questa maniera perderanno in un colpo solo sia il lavoro sia la casa”.
CINI: CAMPAGNA 005 - STUNT 17 FEBBRAIO ORE 12:00 P.ZZA MONTECITORIO
GIOVEDI’ 17  FEBBRAIO 2011 – ORE 12.00
PIAZZA MONTECITORIO – ROMA
  Roma, 14 febbraio 2011_ Giovedì 17 febbraio la Campagna 005 per l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie – in contemporanea con le campagne gemelle in oltre 30 Pesi nei 5 continenti – porterà in piazza Montecitorio il tiro alla fune che si sta consumando tra un manipolo di avidi speculatori da una parte e l’intera società civile globale dall’altra. Gli uni intenti a difendere i loro maxi-bonus, extra-guadagni e benefit gli altri impegnati a salvaguardare i beni comuni come istruzione, sanità, ambiente, lavoro, sviluppo e cooperazione internazionale. Spettatori distratti di questo confronto o ammiccanti agli interessi degli speculatori, i leader politici italiani.

La giornata globale di mobilitazione è stata indetta dal network delle campagne internazionali che chiedono ai leader europei di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie capace di moderare gli eccessi delle speculazioni finanziarie e di generare un gettito rilevante da utilizzare per finanziare le politiche sociali, il welfare, la cooperazione internazionale e la tutela dell’ambiente.

La tassa di importo molto contenuto - pari allo 0,05% sul valore di ogni transazione sui mercati finanziari - non scoraggerebbe chi investe sui mercati in un’ottica sana di medio - lungo periodo e a sostegno dell’economia reale, ma sarebbe in grado di arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia di volte in un solo giorno per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore. Un’imposizione dello 0,05% - se applicata su scala globale - sarebbe in grado di generare un gettito di 655 miliardi di dollari l’anno da destinare alle politiche per uscire dalla crisi, per gli obiettivi del millennio e per la salvaguardia dell’ambiente. La tassa sarebbe applicabile in modo efficace anche a livello regionale, per esempio nella sola area euro.

Lo stunt avrà un forte impatto d’immagine! Giornalisti, fotografi e video maker sono invitati a partecipare! Immagini e video saranno scaricabili qui

Il Domenicale del Sole-14 ore è morto

Dopo rapida agonia da nuovo formato e abbrutito da titoli illegibili, non ce l'ha fatta. Non ce la facciamo noi, soprattutto. Dopo aver dedicato un articolo alla figlia di Le Pen come "personaggio", la foto di Jovanotti a tutta pagina, le impaginazioni assurde e la grafica poco chiara, con continui articoli pro-Ogm (andate a cagare) e la geniale innovazione dell'apertura del supplemento su tematiche assolutamente confuse.

Ne danno il triste annuncio i lettori affezionati che in tutti questi anni hanno atteso la domenica per suggerimenti, sferzate e approfondimenti, anche su temi lontani dai loro interessi.
Dispiace solo per alcune firme molto valide, intrappolate in cotanta bruttezza.


Non lo leggerò più. Amen.

A Roma vanno a ruba i box sotterranei

Se abiti a Roma non farti sfuggire un'occasione unica. Affitta per 99 anni uno splendido box sotterraneo, in cui la tua amatissima vettura potrà dormire tranquilla, lontana da tutti quei pericoli della strada che la potrebbero rovinare. Affrettati, i posti stanno finendo! 

Se vorrai farti ibernare all'interno della tua auto, ti risveglieremo fra 99 anni, quando il petrolio sarà sicuramente finito.

Pensa, potrai avere il tuo parcheggio a soli 100 mila euro!

lunedì 14 febbraio 2011

Potete vedere i Geschwister  Weisheit in azione.
Oppure ammirare con il fiato sospeso la traversata di Nik Wallenda del 2009, negli Stati Uniti..


 81 metri a 31 metri d'altezza (Nik Wallenda, 2010)

Wallenda appartiene a una dinastia di funamboli (sette generazioni).
Qui la famiglia Wallenda al Madison Square Garden di New York, nel 1935.



Qui l'ultima generazione dei Wallenda in cima alla piramide.

Le bici sono senza copertoni.

L'aria è un po' meno inquinata, lassù.

E non ci sono i suv.

C'è anche chi cammina su un altro tipo di filo:
COMUNICATO STAMPA: 

Il Municipio XIX prende posizione per salvare il Parco del S.Maria della Pietà   Finalmente il Consiglio Municipale discute l'OdG per salvare il Parco del S.Maria della Pietà. Dal 2008, infatti, i 27 ettari di parco di grande pregio botanico sono minacciati dall'incuria e dall'invasione di automobili. L'Ordine del Giorno fa parte del pacchetto di proposte dell'Associazione Ex Lavanderia raccolte e presentate a settembre dai Consiglieri Ortale, Cirelli, Simoniello, Conte e Barletta (Fds-PRC, PD e API). Nell'ultima seduta il Consiglio ha approvato all'unanimità la proposta di impegnare il Presidente e la Giunta ad adoperarsi per rivendicare la gestione comunale del parco e la sua utilizzazione come parco pubblico pedonale. L'attivazione della navetta elettrica e l'utilizzazione dell'area esterna di Via Vinci come parcheggio sono alcuni degli impegni presi. L'Associazione Ex Lavanderia si impegna a sua volta ad operare perché le decisioni prese non cadano nel vuoto e perché questo splendido parco rimanga a disposizione dei cittadini e venga tutelato e valorizzato. Invitiamo le associazioni ed i cittadini a fare altrettanto.
 
Associazione Ex Lavanderia
LUNEDI   14  febbraio - ORE 13,00 - RADIO POPOLARE ROMA - LA "CASA DELLA CITTA" - IN COLLABORAZIONE CON LA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO
                                                      FREQUENZA FM 103,3   (ascoltabile in streaming su  www.radiopopolareroma.it) - Intervenite telefonando al  06899291

Il 20 dicembre la trasmissione “La casa della città” si occupò dello scempio che le ruspe dell’imprenditore Caltagirone stavano compiendo, per realizzare Tor Pagnotta 2  (5 palazzoni di 8 piani) in uno dei luoghi più belli dell’Agro romano a Tor Chiesaccia, a via Castel di Leva fra Spinaceto e Castel di Leva. In quella trasmissione intervenne anche Silvio Talarico per, denunciare le illegalità di quella lottizzazione, i silenzi, le complicità dei pubblici poteri.
Il 28 gennaio Silvio Talarico è stato oggetto di una selvaggia e violenta aggressione da parte di lavoratori usciti da uno dei cantieri dell’imprenditore romano, per impedirgli di documentare l’illegale proseguimento dei lavori.
Oggi 14 febbraio torneremo a parlare di questa vicenda. Non solo per significare concretamente la vicinanza di Radiopopolareroma e della Rete Romana di Mutuo Soccorso a  Silvio Talarico ma soprattutto per cercare di svelare quel che c’è di preoccupante in quel brutale pestaggio.
Preoccupante perché la distruzione di Tor Chiesaccia è solo la piccola evidenza di un processo di cementificazione dell’Agroromano e delle sue bellezze, che con Alemanno non si è mai fermato, ma è continuato e che ora la Giunta Comunale si appresta a rilanciare in maniera selvaggia nei prossimi mesi.
Preoccupante perché evidenzia la tracotanza ed il senso di impunità dei Palazzinari romani, certi ormai di dettare l’agenda economica della ed alla città.
Preoccupante perché svela che l’illegalità ormai incomincia a farla da padrone in molti cantieri romani e tra i lavoratori mettendo in discussione anche gli spazi di libertà e democrazia  fuori e dentro i posti di lavoro.
Ospiti della trasmissione saranno: Silvio Talarico, giornalista e ambientalista, Lorenzo Romito di Primavera Romana, Vezio De Lucia, urbanista, Antonio Castronovi, Responsabile del Progetto politiche urbane per una nuova confederalità della Cgil di Roma e del Lazio, Marcello Paolozza, Rete Romana di Mutuo Soccorso

mercoledì 9 febbraio 2011

Martin Angelov

Sempre avanti, verso un futuro sostenibile, in barba alle cariatidi del motore a scoppio che vorrebbero montarlo anche sull'aspirapolvere. Il giovane architetto bulgaro Martin Angelov ha recentemente messo a punto un sistema di micro-pista ciclabile sospesa, denominato Kolelinia, che permette di sorvolare le strade intasate dai mezzi a motore.

Martin Angelov

Il sistema appare quantomai estremo. Le biciclette scorrono in canaline metalliche di ridotte dimensioni, la bici è agganciata a funi di sicurezza:

Il progetto di ciclabile sopraelevata a due corsie di Angelov
L'idea non sembra adatta a tutti i tipi di ciclista, ma è probabile che in un prossimo futuro soluzioni analoghe verranno adottate nei Paesi civili che stanno sviluppando un sistema credibile di ciclabilità urbana.




Fa un certo effetto, ma la sicurezza è probabilmente maggiore che nelle strade di Roma. Non bisogna guardare sotto. E non si possono sorpassare i baby pensionati sulle bici da corsa di carbonio....












martedì 8 febbraio 2011

L'attacco agli incentivi alle rinnovabili mette in discussione gli obiettivi europei

Comunicato stampa congiunto di Greenpeace, Legambiente e WWF
 
Si attaccano gli incentivi alle rinnovabili per favorire il nucleare, quando per anni i soldi sono andati per la maggior parte alle cosiddette “assimilate”, cioè ai combustibili fossili e inceneritori. Greenpeace, Legambiente e WWF esprimono grave preoccupazione per le prese di posizione e strumentalizzazioni di questi giorni promossi dall’Autorità per l’Energia: si tratta di un attacco che mette in discussione il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020, che sono vincolanti.
Una campagna miope e strumentale per almeno due motivi: 1) L'impatto macroeconomico e occupazionale dello sviluppo delle rinnovabili è rilevante e fa sì i maggiori costi abbiano effetti netti positivi, oltre che sull'ambiente, anche sull'economia (da 23 a 27 miliardi di euro al 2020 secondo lo studio IREX 2010); 2) Tutto il mondo sta investendo sulle rinnovabili, mentre gli investimenti sulle altre tecnologie sono in caduta libera. 
L’opinione dell’Autorità, che concentra i suoi sforzi per ridurre la bolletta sulle rinnovabili, senza invece essere riuscita ad eliminare l’obbrobrio delle assimilate e di altri costi, è contraddetta anche in sede europea, in particolare dalla Comunicazione della Commissione europea “Renewable Energy: Progressing towards the 2020 target”, dove  - nel quadro dei suggerimenti per garantire il conseguimento degli obiettivi al 2020 - a proposito dei costi delle incentivazioni testualmente si afferma che “è essenziale che tali costi siano «fuori bilancio», cioè sopportati dai consumatori di energia piuttosto che dalla fiscalità,  in modo da evitare le tipiche interruzioni «stop-start» ogni qual volta i bilanci degli stati diventano più vincolati”. E’ evidente che in tempi di magra, legare gli incentivi alle rinnovabili, cioè all’economia del futuro, alla bolletta, garantisce dai continui tagli di bilancio che hanno rischiato di cancellare persino la defiscalizzazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (e nel 2010 ne hanno modificato in peggio le modalità).
Va inoltre rilevato che gli incentivi non rappresentano soltanto un costo, hanno ricadute positive in termini economici (per non parlare di quelli sociali) che alla lunga prevalgono sui costi. Su questo tema esiste una vasta letteratura internazionale, e anche  istituzioni scientifiche e  autorevoli società di consulenza italiane sono pervenute a conclusioni analoghe. Inoltre, quando si contrappongono alle costose rinnovabili i cicli combinati o il nucleare, nessuno ricorda quanto il loro sviluppo è costato ai contribuenti, anche per il loro legame con le ricerche per scopi militari. Gli incentivi alle rinnovabili sono l’equivalente civile di quanto hanno fatto per altre tecnologie energetiche i programmi militari e spaziali, cioè incentivi all’innovazione.
Non ci si straccia le vesti, peraltro, per quanto previsto dall’articolo 17 del decreto legislativo 31/2010 (Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare): “Con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze sono individuati gli strumenti di copertura finanziaria e assicurativa contro i rischi di ritardi nei tempi di costruzione e messa in esercizio degli impianti per motivi indipendenti dal titolare dell’autorizzazione unica, con esclusione dei rischi derivanti dai rapporti contrattuali con i fornitori”.
Per due reattori EPR localizzati in un sito, una simile copertura potrebbe comportare oneri fino a diversi miliardi di euro. Soldi buttati, sia perché l’energia nucleare sta diventando obsoleta, sia perché gli Italiani il nucleare non lo vogliono, sia perché comunque arriverà tardi e costerà molto, ma molto di più delle rinnovabili.

Inoltre, perché l’Autorità non diffonde i dati su quanto ha pagato sinora il contribuente italiano per il nucleare? I costi del passato gravano ancora sulla nostra bolletta, ma questo non scandalizza l’Authority, e a quanto ci risulta ammontano a circa 400 milioni di euro l’anno.

Gli ambientalisti notano infine che i nuclearisti, ancora una volta, non riescono a usare il linguaggio della verità: affermano di non voler essere in competizione con le rinnovabili, e poi attaccano proprio gli incentivi alle rinnovabili. Forse per coprire l’enorme danno economico, oltre che di perdita di tempo, che il nucleare rappresenterebbe per l’Italia.
Bambini di Chernobyl

Cani e bici

Recentemente, l'etologo Danilo Mainardi (ne Il cane scondo me) ha proposto di includere nello stato di famiglia anche i cani. Dichiarando all'anagrafe gli amici dell'uomo, le persone diventerebbero - secondo l'etologo - più responsabili. il cane ha sentimenti e vuole stare con il padrone. Ma che fare se il padrone è un appassionato ciclista urbano? La soluzione più semplice sarebbe condurre il cane al guinzaglio (non per farsi trainare). Ma ciò comporta dei problemi per adattarsi alla velocità.
Deve qui subentrare la naturale propensione al fai-da-te che anima il ciclista urbano. Anche il solo fatto di girare in bici implica che il fai-da-te ha superato il fate-voi e il conseguente asservimento meschino alle logiche del capitalismo, giustamente ripagato con interminabili code e la mancanza di posti auto.
Giovanni mi scrive da Milano. Ha escogitato una soluzione semplice e leggera per il suo amico. Sul sito piste-ciclabili.com, Giovanni ha postato la sua creazione. Eccola:

Il portapirolo di Giovanni

Il cane ha un miniappartamento abbastanza confortevole, sta a contatto con il suo padrone, che lo può consolare, soprattutto all'inizio quando deve abituarsi.


Ma cosa si può fare se la stazza del nostro amico comincia a essere ragguardevole? In questo caso bisognerà ricorrere a un carrello, come quelli che nei Paesi civilizzati si usano per trasportare i bambini. Certo, se il cane è da slitta verrebbe la tentazione di...No, no, pedaliamo e lasciamo in pace il simpatico quadrupede. La soluzione del carrello, però, ad alcuni non va a genio.
Ci sono altre soluzioni, e qui faccio un esempio che ci porta nelle alte sfere dell'autocostruzione ciclistica. Siamo di fronte a un mezzo da carico a due ruote di impressionanti prestazioni. Il Long John della ciclofficina Don Chisciotte. Ecco il mezzo in azione con Kodama, cane cicloattivista.

Kodama sul Long John


Kodama si ripara dal freddo

Ovviamente il web deborda di immagini di cani in bici, che spaziano da proposte serie a cretinate che rispettano poco questi animali. Mi fermo qui, alle foto inviate da amici. Se volete aggiungere le vostre, scrivetemi pure.
Storica sentenza della Corte di Cassazione. Gli alberi delle strade italiane devono distare almeno 6 metri dalla carreggiata.  Erroneamente si dice che sono fuorilegge gli alberi, ma in realtà lo sono le strade. Quindi l'idea è di cominciare a trasformarle in piste ciclabili (a norma), riservate a pedoni, cavalli, carriole, monopattini, skate board, sedie a rotelle, handbike, monocicli, bici, tricicli, risciò.
Gli alberi (e anche i pali, di qualsiasi tipo, ma su questo la Corte non si è pronunciata) sono pericolosissimi per i veicoli, anche nel caso che vengano rispettati i limiti di velocità (ipotesi remota, oggi in Italia).
Spero anche che vengano prese decisioni sulla pericolosità dei suv, delle microcar e degli scooteroni, fino al bando finale di questi mezzi dalle strade italiane, in particolare nelle città.

Gustav Klimt, Avenue in Schloss Kammer Park (1912)
BIKE IS AN INSTRUMENT OF LIBERATION

lunedì 7 febbraio 2011

No suv

Dall'inizio di quest'anno a Parigi è partito un programma di limitazione dell'accesso dei veicoli più inquinanti in alcune zone della città. Lione, Grenoble e Aix-en-Provence stanno mettendo a punto strategie simili per combattere l'inquinamento. I suv, ovviamente, non potranno entrare in queste zone. Una decisione che non trova d'accordo le associazioni di categoria dei costruttori.
A Padova si pensa di vietare l'accesso in città ai suv: decisione che non trova d'accordo l'Unrae e la Porsche. L'assessore all'Ambiente Alessandro Zan spiega che la decisione non deriva solo dall'inquinamento, ma anche dalle grosse dimensioni degli unitili pachidermi, totalmente inadatti alle strade strette del centro città.
«Non è una battaglia ideologica contro chi possiede macchine di grande cilindrata - sostiene Zan - però queste hanno un peso e una dimensione incompatibili con la struttura del nostro centro. Si tratta semplicemente di tutelare il centro storico da veicoli che sono troppo invasivi. La larghezza delle ruote e il peso dell'auto rischiano di compromettere il delicato equilibrio del centro storico: ad esempio sul ciottolato».
Si fa strada, quindi, una nuova sensibilità ambientale in alcuni amministratori. Ma stiamo parlando di città già molto ciclabili. Nelle metropoli italiane, è probabile che il potere capitalistico combatta molto più duramente questo tipo di decisioni.
Per ora non c'è alcun pericolo. I suv continuano a parcheggiare sui marciapiedi, a ingombrare strade e parcheggi, ad ammorbare ancor di più l'aria. I suv di Roma e Milano continueranno a girare impunemente con a bordo il fortunato possessore al cellulare o la signora un po' inesperta a cui il ricco marito ha comprato il carro armato per stare tranquillo.  
Da Legambiente:

In Piemonte scontro tra manifestanti e forze dell’ordine per passaggio treno carico di scorie
Legambiente: “Mancanza di trasparenza e militarizzazione, brutta premessa per nuovo corso atomico”


“Quanto accaduto questa mattina all’alba in Piemonte in occasione del passaggio di un treno carico di scorie nucleari proveniente da Saluggia e diretto in Francia è una brutta premessa al nuovo corso atomico progettato dal governo. Mancanza di trasparenza e militarizzazione del territorio non ci sembrano un metodo praticabile per la gestione di rifiuti e impianti nucleari”.
Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza commenta gli scontri avvenuti questa mattina all’alba alla stazione di Condove-Chiusa di San Michele tra manifestanti antinuclearisti e le forze dell’ordine che li hanno duramente contrastati.
“La mancanza di trasparenza su tutta la filiera del ciclo dei rifiuti del nostro ‘vecchio’ nucleare è grave – prosegue Cogliati Dezza – ed è grave che in Piemonte non venga rispettata la legge regionale che prevede che i cittadini residenti nei territori attraversati dai convogli carichi di scorie vengano debitamente informati sui trasporti e sui piani di emergenza associati. E’ chiaro che la gestione delle scorie radioattive, per non parlare dei nuovi impianti che il governo vorrebbe realizzare, non può avvenire all’oscuro delle popolazioni e senza condivisione”.
A Saluggia, dove è al momento custodito l’85% dei rifiuti nucleari italiani, senza informare la popolazione, partono le barre per l’impianto di trattamento di La Hague; nessuno dice che i rifiuti radioattivi torneranno poi in Italia, nessuno dice come saranno solidificati e portati via da Saluggia i rifiuti radioattivi liquidi, quelli che da oltre trent’anni costituiscono un rischio enorme. Intanto, all’oscuro della popolazione, va avanti l’autorizzazione per i nuovi depositi.
Dalla Rete romana di mutuo soccorso:

L’11 marzo 2010 sono iniziati i lavori per la realizzazione del megaparcheggio multipiano sospeso sopra i binari della stazione Termini.
Il progetto, reso noto la prima volta sotto l’amministrazione Veltroni, ripreso e rilanciato dal nuovo sindaco Gianni Alemanno, e dall’Ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti prevede la costruzione sopra gli attuali binari, dopo 50 mesi di cantiere ed 82 milioni di euro di spesa,  di 3 nuovi piani  capaci di ospitare 1400 auto e 180 moto. Il parcheggio, prima opera di questo tipo in Europa, sarà accessibile per le auto da Via Marsala e sarà collegato con 10 ascensori e 12 gruppi di scale alla stazione. 10.000 metri quadri di pannelli fotovoltaici saranno collocati sul tetto dell’opera e produrranno 500 kw di potenza. Le biglietterie, attualmente al piano terra della stazione, saranno spostate su una piastra in cima all'edificio per avvicinare gli sportelli a chi arriva alla stazione in macchina e, soprattutto, per liberare il vasto atrio, che affaccia su piazza dei Cinquecento, destinandolo ad ospitare nuove attività commerciali che, con le altre già esistenti, faranno della stazione anche un polo di attrazione per lo shopping.
Totalmente contrario all’opera Il Comitato Cittadino “Giù le mani da Termini”, composto da residenti e lavoratori della zona, per il quale l’opera è totalmente inutile in quanto nella zona esistono già quattro parcheggi a pagamento attualmente scarsamente utilizzati”, ed destinata ad aumentare in maniera esponenziale la congestione del traffico, l’inquinamento acustico e atmosferico, con conseguenti disagi per i residenti. Inoltre il Comitato ritiene che il nuovo centro commerciale darà un colpo mortale alle centinaia di piccole  e medie attività commerciali presenti nella zona, già duramente provate dalla crisi.

Commento del blog Rotazioni: si fa fatica a credere che le biglietterie verranno avvicinate al parcheggio delle automobili e che i passeggeri a piedi, in bicicletta, su sedia a rotelle, dovranno recarsi sul tetto a fare il biglietto del treno. Questo comporterà problemi e ritardi. Un danno per tutti i passeggeri e un vantaggio per gli automobilisti. Una illogica e tortuosa scelta per tutti coloro che vorranno prendere il treno da Roma Termini. I parcheggi vuoti già esistenti dimostrano le intenzioni di chi ha avviato i lavori. Roma si riempie di parcheggi vuoti, sopra e sotto la terra. A chi giova?
Intervista a Karl Lagerfeld su Donna, supplemento de La Repubblica, 5 febbraio 2011, p. 110.



Com'è arrivato alla donna con stivali da cowboy che gira in bicicletta decorata da zip?
»Adesso è basta. Non è facile metterlo in parole, è il momento in cui si sta vivendo. Quella donna non dobbiamo forzarla, la moda è una scelta libera. Comunque i buyer hanno adottato la collezione, tocca a loro vestire le donne...».

Moda e bici è un binomio indissolubile. La bici tira da matti, nell'immaginario. Nella realtà si continua a morire e a non rispettare le regole. Ora la moda del Comune di Roma consiste nell'invocare futuri scenari di ciclabilità urbana, mentre si continua a non far nulla.