lunedì 26 marzo 2012

Piste ciclabili, biciclette in trappola al Basso Isonzo

Continua la campagna web di monitoraggio delle piste ciclabili cittadine: al Basso Isonzo nasce un comitato di residenti per segnalare i punti pericolosi  (25/3/2012)

di Aldo Comello 
 
PADOVA. Il Parco del Basso Isonzo doveva essere il polmone verde di Padova. Il grande anello di campi e giardini con rustici e fossati, nelle intenzioni dell’urbanista Luigi Piccinato avrebbe bilanciato con spazi a misura d’uomo l’espandersi vorticoso della città delle auto.
La realizzazione dopo furiose polemiche tra ambientalisti e fautori di un progresso motoristico-edilizio è, per dirla patavinamente, ‘na scarpa e un soccolo: orti, giardini, campi coltivati, alberi, ma anche nuovi scatoloni residenziali. Resta incantevole via Bainsizza, ma via Isonzo e via Monte Pertica in qualche punto sono estremamente pericolose, delle vere e proprie trappole per ciclisti. Nasce così un comitato di residenti, chiedono un dialogo con gli assessori responsabili, poi il tragico incidente in via Monte Pertica che costò la vita a un bambino ha reso la materia incandescente. Va detto che in tutta la zona la velocità massima consentita è di 30 chilometri l’ora, va anche detto che molti automobilisti di questo limite se ne infischiano.

Fonte e articolo completo:Il Mattino di Padova

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