Uno strano rumore segnalava che qualcosa non andava bene. Eppure, con Sabrina, ne abbiamo fatti di percorsi. Varie trasferte e una bellissima Capranica-Civitavecchia sullo sterrato, sotto l'acqua battente, entrando in gallerie buie, piene di mucche e di cacca, il giorno prima della beatificazione di Woityla. Mi sono accorto con orrore che la bella Sabrina si era dissaldata. L'ho smontata completamente, pensando che avrebbe raggiunto il mondo della sperimentazione più bieca.
Invece, un luminare saldatore mi ha detto "Sei pazzo?" e qualche giorno fa si è messo con impegno a risolvere il problema. Hans Danilus Lavandaius - del laboratorio saldobrasatura niente paura della ciclofficina popolare Ex Lavanderia - ha riparato brillantemente la frattura, saldando al cannello con apporto di parecchio ferro, quasi ridisegnando la parte sminchiata. Ho messo il metallo rovente sotto il lavandino, temprando il metallo (così almeno m'illudo, vedremo se tiene), con sbuffi di fumo, e poi in venti minuti ho rimontato tutto. Ora Sabrina risplende di luce propria, ho pure trovato una pipa da mtb che va bene, ma devo trovare un manubrio molto alto, perché così è uno stillicidio. In una salita a Monte Mario, nonostante l'amore per questa bicicletta, qualche giorno fa ho detto molte parolacce. Davvero grazie, Danilus.
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