venerdì 23 dicembre 2011

Mobilità velocipedonale

Comunicato Associazione Diritti del Pedone


Noi (2.743.796 persone residenti in Roma Capitale, al dicembre 2009) abbiamo il riconoscimento ufficiale della emergenza traffico e mobilità (DPCM 4.8.2006) nella Città. Questa emergenza, dato il carattere egemone di Roma, si  riverbera sulla provincia di Roma (4.154.684 persone residenti) ed, anche, sull'intero Lazio (5.681.868 persone residenti). Di fronte a questa nefasta realtà, il provvedimento preso è quello dell'OPCM n. 3543 del 26.9.2006: nomina del Sindaco p.t. di Roma a "Commissario delegato alla emergenza traffico e mobilità di Roma". Cioè una persona con i poteri atti a  riportare ( se vuole e se ha la necessaria volontà politica) alla normalità la mobilità cittadina. Da quel 26.9.2006 sono trascorsi ben 5 anni e 88 giorni: con quale risultato? ZERO. (Si nota un po' di vergognicellina: è stato totalmente ignorato al recente Convegno alla LUISS su "Ambiente e mobilità: scelte per un futuro sostenibile" nel quale erano "attori eccellenti" un Ministro ed il Sindaco di Roma. E' stato "presente-distribuito" un volantino sul tema bici. I pedoni hanno cercato di "scuotere" i presenti .....)
Questo Zero viene perpetuato fino al 31.12.2012 grazie alla recente proroga concessa da Monti (preceduto da Prodi e Berlusconi). Come vedi, cambiano i musicanti ma la musica non cambia. Tutto cambia per non cambiare niente. In questo Paese, se si scrive "emergenza" si deve leggere "radicalità".
La UE e tanti Stati della UE si sono posti l'obiettivo di trasferire una buona percentuale dell'attuale loro mobilità dalla mobilità privata alla mobilità velocipedonale: passare dalla notte (morte, feriti, enormi costi sociali, inquinamenti, violenza, cultura dell'illegalità, ecc.) al giorno (meno incidenti stradali e, quindi, meno morti, meno feriti, meno inquinamenti, convivenza civile, ecc.).
......... 'addappasà a nuttata .........
se sapremo essere uniti e rifiutare il loro mistificatorio linguaggio e martellando le nostre parole di verità e realtà.
Per esempio. Roma non ha mai avuto e non avrà mai il bike sharing. Peggio, aveva attivato la concorrenza sleale con i gestori del noleggio dei velocipedi (o biciclette) sfruttando lo schermo del termine "bike sharing".
 
Rinnovo, a tutti, gli AUGURI per il 2012 di Buona salute e di un anno con (molto) meno fumo e (almeno) l'inizio a toccare l'arrosto.
 
Vito De Russis
per l'Associazione Diritti pedoni, membro del Coordinamento Roma ciclabile.

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