Comunicato Fiab
Allarme da Bruxelles: bici a pedalata assistita più potenti e più pericolose
Rischio di maggiori incidenti stradali a seguito di modifiche alla normativa europea
Da Bruxelles, l'European Cyclist Federation lancia un allarme: a seguito di modifiche alla normativa europea sulla sicurezza e la qualità dei nuovi prodotti, c'è il rischio che sia aumentata la potenza delle biciclette a pedalata assistita, attualmente equiparate alle bici a propulsione muscolare, con gravi rischi e pericoli della strada sia per lo stesso conducente che per gli altri utenti non motorizzati e possibile introduzione di sistemi di sicurezza penalizzanti anche per i ciclisti .
Cosa sta succedendo?
E' in fase di modifica alla Commissione europea la normativa sull'"Approvazione Tipo" dei nuovi prodotti, tra cui veicoli, cellulari, apparecchiature elettriche, ecc.
L'Approvazione Tipo di un nuovo prodotto consente al produttore la libera vendita all'interno del mercato comune. I prodotti privi di tale approvazione possono essere venduti solo nel paese di origine.
Tra i veicoli a motore sono inclusi tutti quelli a due, tre e quattro ruote, da quelli elettrici agli scooter al quadricli (quad). Le biciclette a pedalata assistita, pur essendo classificate come veicoli motorizzati in quanto muniti di motore elettrico, sono esonerate da tale normativa e assogettate, al pari delle bici a propulsione muscolare, a quella del Comitato europeo di normalizzazione (CEN) e dell'Organizzazione internazionale di normalizzazione (ISO), a condizione che rispettino particolari caratteristiche
Quali sono le caratteristiche tecniche limite che rendono equiparabili la bici a pedalata assistita alla bici tradizionale?
- La velocità massima di 25 Km/h raggiungibile con l'ausilio del motore elettrico;
- la pedalata assistita, quindi se non si pedala non vi è il funzionamento del motore;
- la potenza massima di 250 Watt.
Cosa è successo? Che i Verdi europei, evidentemente per dare una mano al mercato dei veicoli elettrici e alla cosiddetta "green economy", hanno proposto una modifica di tali standard, in particolare rendendo illimitata la potenza massima ed eliminando la pedalata assistita, confermando l'esonero per i nuovi mezzi dalla normativa sull'Approvazione Tipo.
In questo senso scriteriato ha operato inizialmente l'europarlamentare tedesco Michael Cramer con una proposta presentata alla Commissione TRAN (Trasporti e Turismo). Ma l'ECF è riuscita ad intervenire sensibilizzando il proponente a ritirare l'emendamento. Successivamente, però, un’altra europarlamentare Verde, la tedesca Heide Rühle, componente la Commissione UE Mercato Interno e Protezione di Consumatori (IMCO), ha riproposto la norma che è stata invece approvata.
Cosa succederà ora? L'ECF, tramite le sue associazioni aderenti, interverrà per sensibilizzerà gli europarlamentari di tutti gli schieramenti a non votare tale modifica nella seduta plenaria prevista presumibilmente a marzo 2012. Ma la situazione è complicata.
“E’ un disastro” dichiara Ceri Woolsgrove, Responsabile ECF per le politiche di sicurezza stradale. Che spiega: “Per effetto di tale revisione legislativa, anche se il motore elettrico staccherà quando sarà raggiunta la velocità massima di 25 Km/h, per effetto della potenza illimitata, il nuovo veicolo avrà maggiore accelerazione che potrebbe causare problemi di sicurezza agli incroci e su strade in dislivello. Un vero pericolo sia per lo stesso conducente che per gli altri utenti non motorizzati!".
Già oggi, dove sono diffuse le bici a pedalata assistita, è aumentato il numero di incidenti stradali anche perchè non sempre è necessario pedalare per azionare l'assistenza del motore: alcune bici si muovono pure senza pedalata.
"A nostro parere - conclude Ceri Woolsgrove dell'European Cyclists' Federation - questi mezzi dovrebbero essere assogettati alle normativa sull’ “Approvazione Tipo” piuttosto che essere esonerati e godere della regolamentazione delle bicicletta tradizionali. La norma approvata dalla Commissione IMCO, se passerà anche al Parlamento europeo, di fatto modificherà anche gli standard della bicicletta tradizionale che non sarà più definita come avente potenza di 250 Watt (che è il potere di un ciclista di alto livello) o munita di pedali. Infine se dovesse aumentare il numero degli incidenti stradali gli organismi CEN e ISO potrebbero introdurre sistemi di prevenzione come l’uso obbligatorio del caso e del patentino, indiscriminatamente, tanto per i nuovi veicoli elettrici che per le bici tradizionali. Un vero guaio a cui occorre porre rimedio. La green economy si favorisce anche soltanto lasciando la situazione pre-esistente e creando migliori condizioni di ciclabilità urbana ed e
xtraurbana tali da portare la media europea di spostamenti in bici al 15%, come peraltro sancito dalla Carta di Bruxelles”.
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