Se digitate short cuts, 'scorciatoie', nelle immagini su google verranno fuori tagli di capelli. Non è un caso. La scorciatoia è fuori moda nelle città. Le piante urbane che riproducono il castrum romano, fino a Manhattan e alle nuove città cinesi, non permettono scorciatoie. Gli angoli sono a 90°, non c'è niente da tagliare. Monotonia e ordine. L'abuso di mezzi a motore ha limitato molto la cultura della scorciatoia. Chi va a piedi o in bicicletta, invece, continua a praticare questa mappatura alternativa della città. Conosce strade alternative, più belle, meno trafficate, sconosciute a chi non è del luogo o quel luogo frequenta da tempo. Mi piacerebbe inzeppare questo blog di esempi di scorciatoia: dal sentiero tracciato su un prato incolto da chi è più saggio dell'urbanista che ha disegnato le strade ufficiali, fino ai passaggi da casbah di certe strade romane in cui un assetto nuovo ha lasciato sacche di ruralità, di passaggi irrisolti, corsie troppo strette, strade di servizio, ecc.
Comincio con una scorciatoia bellissima, che ogni tanto faccio in bici. Unisce via Flaminia a Via dei Due Ponti. Per me è di monumentale bellezza.
Nella zona di Monte Mario, a Roma, ce n'è un'altra, che unisce via Camillo Mariani a via Floridiana (mappa google qui). Generosamente interdetta ai motorini. Una strada più grande qui non si può fare. Una porzione di territorio libera per sempre. Un esempio per gli urbanisti. Eccola:
E, sempre rimandendo nel quartiere, questo è il passaggio tra via Monfortani e la stazione ferroviaria di Monte Mario. Per sempre interedetta alle auto e alle moto. Pedoni e bici passano. Strade più strette e più verdi.
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