Con il decreto salva Italia la benzina super tassata: crollo record dei consumi
di Stefano FilippiI consumi sono in calo da anni, la stangata della manovra «salva-Italia» ha assestato un colpo da ko. Un crollo. Le tabelle con i confronti tra 2011 e 2010 sono piene di segni negativi. Soprattutto a novembre e dicembre, i mesi dello spread impazzito, dell'arrivo di Mario Monti, delle mazzate fiscali.
Quarant'anni fa lo shock petrolifero provocato dalla guerra tra Israele e Paesi arabi cambiò la vita dei Paesi occidentali. Il prezzo dell'oro nero andò alle stelle e per gli italiani si aprì la stagione della cosiddetta «austerity», già allora si preferiva dirlo all'inglese, forse per convincerci che non era colpa nostra. La benzina centellinata. Le prime domeniche a piedi. Le targhe alterne. Il riscaldamento condominiale a ore. L'illuminazione stradale ridotta. Sparirono gli addobbi natalizi, i bar dovevano chiudere a mezzanotte, la Rai mandava tutti a letto alle 23. Il buio accompagnava la metamorfosi delle nostre abitudini.
Quando morde la crisi, c'è una vittima predestinata: il prezzo dei prodotti del petrolio. Una volta sarà per il rincaro della materia prima, un'altra per la strizzata fiscale, fatto sta che il primo a risentirne è il prezzo della benzina. Rispetto a un anno fa, oggi un pieno di carburante costa mediamente 15 euro in più. Così si comprano meno auto (le immatricolazioni nel 2011 sono diminuite di quasi l’11 per cento), ci si sposta con oculatezza, si vaga alla ricerca del distributore senza marca ma più conveniente, si prendono i mezzi pubblici, nelle zone di confine riprende la spola per rifornirsi all'estero. Il calo dei consumi petroliferi è il segnale inequivocabile che i tempi duri sono già arrivati.
1 commento:
...da che parte guardi il mondo tutto dipende...
:-)
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