Fonte: Il Giornale
Vigile ucciso con il Suv: proprietario identificato Il pm: nessun indagato
Continuano le indagini per risalire ai colpevoli dell'omicidio di Niccolò Savarino. E' giallo sui colpevoli: potrebbe essere una persona sola. Identificato il proprietario del Suv, ma non si trova.
L'omicidio del vigile a Milano
Così come è stata smentita la notizia della caccia a due rom sinti, sospettati dell'omicidio e fermati a Ventimiglia. "I fermi non riguarderebbero gli occupanti del Suv che ha travolto e ucciso ieri a Milano un vigile urbano", ha riferito il comando dei vigili.
Anche il pm che si sta occupando dell'indagine, Mauro Clerici, è intervenuto annunciando di avere aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio volontario. Adesso, si vagliano le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona del delitto e si cerca l'autovettura.
Anche la dinamica dell'omicidio è ancora da chiarire del tutto. Nel parcheggio della Bovisa un camper di nomadi sporgeva in modo tale da creare intralcio al passaggio delle macchine che facevano fare manovra. I due vigili di quartiere hanno detto a un anziano zingaro, che si trovava fuori dal camper, di spostare il mezzo e permettere alle altre auto di passare.
Ma il Suv nero è passato ugualmente a bassa velocità, nonostante gli spazi ristretti, e ha investito il nomade passandogli su un piede. I due vigili in bicicletta hanno inseguito l'autista: Savarino è riuscito a precedere il Suv al varco d’uscita del parcheggio e gli si è parato davanti con la bicicletta per impedire che si dileguasse. A questo punto il conducente della Bmw X5 ha accelerato travolgendo il 43enne e trascinandolo per 200 metri lungo la strada finché il corpo non è caduto sull’asfalto. La bicicletta invece è rimasta attaccata all’auto per altre centinaia di metri.
Adesso, gli investigatori stanno controllando le telecamere di sorveglianza vicine al luogo del delitto per cercare di ricostruire la dinamica dell'accaduto e risalire all'identità dei colpevoli.
L’uccisione di ieri è il terzo caso in pochi mesi di follia al volante in Lombardia. Il 19 novembre, a Cremona, un pensionato di 76 anni, Guido Gremmi, era stato travolto e ucciso dopo una lite per un parcheggio destinato alla sua compagna disabile, Bruna Dondi, 79 anni. L’investitore, Angelo Pelucchi, ex imprenditore di Bassano Bresciano, incensurato, si era costituito l’indomani ai carabinieri.
Cinque giorni dopo, il 24 novembre, è stato condannato a sedici anni di carcere per omicidio volontario Vittorio Petronella, il 71enne pensionato che, il 25 luglio scorso inseguì, travolse e uccise il 35enne Alessandro Mosele. I due litigarono a un semaforo in Via Andrea Doria per motivi di viabilità, e Petronella, ex direttore commerciale di un’azienda, si gettò all’inseguimento di Mosele che era in sella al suo scooter. Il pensionato ha sempre detto di non aver avuto intenzione di uccidere e di non avere urtato il 35enne, a differenza di quanto dichiarato dai testimoni sentiti dalla Procura.
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