mercoledì 2 novembre 2011

Piste ciclabili

Per iniziare un istruttivo documento sulle piste ciclabili, che proviene da New York (qui),una di quelle cittadine felici, tipo Ferrara e Reggio Emilia, in cui è possibile sviluppare la ciclabilità. I ciclisti a New York sono aumentati dell'80% negli ultimi dieci anni. Il ciclista del video viene multato perché non è transitato sulla ciclabile, ma sulla strada normale. Una regola che vige anche in Italia. È l'art.182 comma 9 del Codice della strada: "9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento."
Pedalando a Roma, la nostra magnifica Caput Mundi, visto che ora le foglie cominciano a cadere sul serio e che a un certo punto pioverà, sorgono spontanei alcuni dilemmi. È meglio farsi multare o scivolare sulle foglie bagnate? Meglio la multa o le forature a ripetizione? Meglio l'asfalto non drenato e pieno di crepe delle ciclabili o quello drenato e (relativamente) liscio delle strade, tirate a lucido dal passaggio delle automobili?

1 commento:

Anonimo ha detto...

A Roma non credo proprio che i pizzardoni multeranno mai uno perchè non usa la ciclabile.

In ogni caso io per primo, se c'è, la voglio usare: perchè è lontana dallo smog, dal pericolo auto, e poi perchè la considero come un'oasi protettiva...
Pure io incontro vetri che magari vengono rimossi solo dal passaggio delle altre bici nel giro di settimane e settimane; pure io per un periodo (quando hanno sfoltito le erbacce accanto) ho bucato a ripetizione; anche io vedo foglie sulla ciclabile, ma considero tutto ciò un male immensamente minore rispetto a quello di usare l'asfalto delle auto.

ANCHE IO SOGNO UNA CITTA' DOVE LE CICLABILI SONO TIRATE A LUCIDO DALL'AMA, DOVE NON SI BUCA E DOVE TROVO OFFICINE PER PICCOLE RIPARAZIONI AUTOGESTITE.

Luca