mercoledì 2 novembre 2011

Sciopero dei benzinai: un'occasione di crescita

Il benzinaio dal suo lavoro guadagna poco, circa 5 centesimi al litro. Respira schifezze tutta la vita, e le fa respirare anche a chi abita vicino alla stazione di servizio. È l'ultimo anello di una catena che regge il mondo: basta guardare la classifica mondiale delle multinazionali, dominata dalle industrie petrolifere e di mezzi a motore.

Sono troppi, secondo alcuni, i distributori, soprattutto in città. Ma secondo i benzinai sono posti di lavoro.
Comunque i benzinai a novembre scioperano.  
Un'occasione d'oro per iniziare a usare la bici quotidianamente. Fate attenzione! Se iniziate, difficilmente smetterete. 


Quattro giorni di stop, dall'8 all'11 novembre. In tutto saranno 15 i giorni di sciopero, annunciati dalla Fegica (Cisl) e dalla Faib Confesercenti, contro "la più assoluta inerzia del governo" nei confronti della "mancata liberalizzazione del settore" che mette "a rischio di fallimento circa 25 mila  piccole imprese e 140 mila posti di lavoro", impedendo loro di "competere sul libero mercato". Pompe chiuse, allora, dalle 19.30 di martedì 8 novembre alle 7 dell'11. In autostrada si fermeranno invece dalle 22 dell'8 alle 6 dell'11. Le Federazioni di gestori e benzinai contestano anche "la decisione di azzerare l'abbattimento forfettario"
(le deduzioni al reddito d'impresa), un vantaggio fiscale fin qui usato "per riconoscere alla categoria il ruolo essenziale di sostituto d'imposta ricoperto a favore dello Stato", ovvero i circa 35 miliardi di accise che i gestori "incassano, custodiscono e riversano all'erario, sotto la loro assoluta responsabilità e a rischio della propria incolumità".
Con 35 miliardi di accise incassate soprattutto con i mezzi di trasporto privato, secondo voi gliene frega qualcosa del trasporto pubblico? E della bicicletta in città? E dello smog, del traffico e compagnia bella?

Cittadino! Esci dalla tua condizione di schiavo ammaestrato e inforca la bici!

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