PROVENTI DELLE MULTE E CONTRIBUTO SANITARIO RCAuto
Presentate da FLG, IICA CILD due distinte istanze di accesso a 15 città (Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Palermo, Torino, Trieste, Venezia, Verona) e al Ministero della Salute per chiedere conto rispettivamente della sorte dei proventi contravvenzionali e dei contributi dei premi assicurativi. La sicurezza delle strade inizia dal corretto impiego dei denari a ciò destinati tanto più se si tratta di soldi dei contribuenti.
Il tema della sicurezza stradale interroga con sempre maggiore urgenza la collettività, a fronte del crescere dei costi umani e sociali che le problematiche legate alla mobilità stradale portano con sé.
Come in moltissime altre situazioni, anche su questo versante nel nostro Paese non sono le norme che mancano: sono state introdotte nel tempo, infatti, misure dirette non solo a ridurre l’incidentalità stradale, ma a soddisfare esigenze di prevenzione e riabilitazione, come ad esempio specifici corsi sulla sicurezza stradale rivolti ai minori, percorsi riabilitativi per i soggetti coinvolti in incidenti gravi, ecc.
In particolare l’art. 208 del Codice della Strada statuisce che il 50% degli importi derivanti da sanzioni amministrative comminate per violazioni del codice della strada siano reinvestite dagli enti locali proprietari delle strade, per una puntuale serie di attività volte all’implementazione della sicurezza stradale; così del pari il legislatore ha statuito che i premi per l’assicurazione RC Auto vengano maggiorati di una percentuale aggiuntiva del 10,5 % a carico degli assicurati per il rimborso al SSN delle prestazioni erogate ai danneggiati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti.
Tutto bene dunque? Non tanto, perché il dubbio sull’impiego concreto che di tanto denaro viene fatto, sorge, come dire, spontaneo se è vero, come è sotto gli occhi di tutti, che le misure cui tali fondi sono destinate non sempre trovano riscontro nei fatti.
Con l’intento specifico di valutare l’aderenza della spesa al dettato normativo, le tre associazioni di cui sopra, rispondendo ai propri fini statutari, hanno presentato due istanze di accesso ex L. 241/90 rispettivamente alle 15 città metropolitane (per aver conto dell’impiego dei proventi delle multe) ed al Ministero della Salute (per aver conto dell’impiego dei contributi delle assicurazioni private).
Tra titubanze e reticenze, sinora hanno risposto in maniera chiara i soli comuni di Trieste, Cagliari e Venezia, dando ampio conto (in particolare Trieste) di un impiego dei proventi contravvenzionali del tutto conforme al dettato normativo ed agli interessi dei cittadini.
Gli altri comuni interpellati, di contro, o hanno taciuto (Bari, Firenze, Messina, Milano, Palermo, Reggio Calabria, Torino, Verona) o hanno rinviato la palla ad altri uffici o enti (Bologna, Genova, Napoli, Roma).
Last but not least anche il Ministero della Salute non ha ritenuto esimersi dal solito rimpiattino, rinviando per competenza alle singole regioni nonché al Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui ora chiederemo risposte.
Resta inteso che di tutte le mancate risposte, Fondazione Luigi Guccione, I.I.C.A e CILD si riservano, come da specifica previsione normativa, di chiedere conto al T.A.R.
Qualora si dovesse appurare una omessa destinazione del denaro agli scopi stabiliti per legge, le tre associazioni si riservano di far ampio uso della propria legittimazione processuale chiedendo al giudice il sequestro conservativo delle somme da devolvere alla sicurezza stradale o intraprendendo altre iniziative giudiziarie.
La sicurezza stradale inizia dalla certezza del diritto.
1 commento:
ascoltate cosa dicono della ciclabile su via nomentana qui
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