mercoledì 18 aprile 2012

Sempre più persone abbandonano l'auto. Indietro non si torna

Bellissimo articolo di Cecilia Gentile. Cominciamo a essere parecchi: abbandoniamo i mezzi a motore per sempre. O per un mese. Ma è molto difficile ricominciare, una volta fuoriusciti dal Matrix quotidiano delle nostre città infernali.

Fonte e articolo completo: La Repubblica


Lascia in garage l'auto per un mese

"Una sfida, risparmio e niente stress"

"L'altra mobilità": l'esperienza di un imprenditore e famiglia. Due vetture rottamate nello stesso giorno, poi solo mezzi pubblici e bicicletta

di CECILIA GENTILE
Vivere senza l'auto. Mauro Di Giacomo, imprenditore, ha deciso di sperimentarlo per un mese insieme alla moglie e alle due figlie. Oggi sarà il trentesimo giorno e sul suo blog (qui) lui stilerà un bilancio più dettagliato della sua avventura. Ma ad una conclusione ci è già arrivato: "Si può fare e conviene. Dal punto di vista economico, per la sostenibilità dell'ambiente e della propria vita".

Sia chiaro: non che da domani il signor Di Giacomo, 43 anni, metterà al bando l'automobile. Ma la userà con molta più parsimonia, "un uso parco e moderato", assicura.

Tutto è cominciato un mese fa, quando Mauro si è trovato in un solo giorno a rottamare le due macchine di famiglia. "Per un mese faremo a meno dell'auto  -  concordano i quattro  -  La benzina a due euro a litro renderà tutto più facile". Chi deve muoversi di più è proprio Mauro, che fa il libero professionista e ogni giorno deve raggiungere posti diversi dal luogo di residenza, viale Angelico, nel quartiere Prati  -  Delle Vittorie. La moglie lavora vicino e anche la scuola delle figlie è raggiungibile a piedi.

Così il signor Di Giacomo comincia a sperimentare le gioie e i dolori degli spostamenti sui mezzi pubblici. Si aiuta tantissimo con lo smart phone e il sito di Atac mobile, che gli fornisce gli itinerari più diretti, la linea da prendere e il tempo di attesa alle fermate.
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Dopo 15 giorni Di Giacomo fa una prima valutazione economica: ha speso 70 euro di taxi, 40 dei quali solo per l'aeroporto, 25 euro di biglietti per bus e metro e 17 per le ferrovie metropolitane, perché di volta in volta ha comprato il biglietto anziché acquistare la tessera mensile che costa 30 euro. "Se avessi usato l'auto  -  stima  -  avrei speso 7080 euro di benzina, 30 euro per l'assicurazione, 40 per i parcheggi più eventuali multe, pari almeno a 39 euro ciascuna, che sono tasse occulte per i romani, più l'ammortamento del costo dell'acquisto dell'auto".

Viaggiando sui mezzi pubblici, il signor Di Giacomo comincia anche ad incontrare gli amici e a conversare con loro. "È come smettere di fumare  -  gli dice sul tram Claudio, che ha abbandonato l'auto anche lui". "E ricordati  -  lo ammonisce scendendo  -  indietro non si torna". Un'altra volta Mauro incontra Luca con la sua bici pieghevole. Lui ormai si muove solo con questo mezzo, spostandosi tra l'università Roma III dove insegna, piazza Bologna dove ha il suo ufficio e poi casa a Testaccio. "Se gli autobus non sono pieni riesco a far entrare facilmente la mia bici pieghevole  -  racconta Luca  -  in questo modo posso andare ovunque".

Mauro è scandalizzato e indignato quando arriva alla stazione Flaminio della Roma Viterbo, senza scale mobili e senza ascensori, e prende il trenino dell'Atac. "Se Monti salisse a bordo  -  scrive sul blog  -  sposterebbe i soldi dalla Tav per fare contenti i pendolari e rinnovare la linea".

Una grande prova di pazienza la famiglia deve affrontarla quando decide di servirsi dei mezzi anche di domenica. "Abbiamo atteso il 246 per oltre un'ora di attesa", racconta Di Giacomo. Poi arriva il momento della scoperta della bicicletta. Mauro ne compra una usata e comincia ad utilizzare le ciclabili di Prati, scende sulla banchina del Tevere, ma racconta di aver trovato la pista abbandonata al degrado. "Tenuta malissimo  -  dice  -  piena di interruzioni, buche, sporcizia".

"In questo mese ho provato tutto tranne il car sharing  -  racconta Di Giacomo  -  perché ho trovato molto macchinoso l'avvio delle procedure. Ma devo dire che il bilancio per me è stato assolutamente positivo. Ho risparmiato ed ho evitato il tempo perso nella ricerca del parcheggio". "Devo però ammettere  -  riprende Mauro  -  che Roma si muove a due velocità: nelle zone centrali e semicentrali è possibile spostarsi con i mezzi pubblici, ma la cintura periferica è terra di nessuno".
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(18 aprile 2012)

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