Dall'elemosina a meccanici delle bici
Fonte e articolo completo: TrentinocorrierealpiROVERETO. Dall'elemosina alle riparazioni delle biciclette: è partito la settimana scorsa il progetto della Ciclofficina. Fra un mese sarà aperto al pubblico, per ora sei ragazzi nigeriani, contattati tra quelli che chiedono l'elemosina in centro, stanno imparando ad aggiustare le biciclette. Il progetto è seguito dall'associazione Nuove Rotte e da alcuni volontari del centro per la Pace.
La ciclofficina si trova al centro Remida al polo tecnologico di via Zeni. Di loro spesso si sente dire che meglio farebbero ad andare a lavorare. Gran parte dei cosiddetti "accattoni" che si incrociano in città, però, lavorare non può proprio, e questo perché glielo impone la legge. Tra loro infatti ci sono molti richiedenti asilo, quindi la legge in questi casi è chiara: hanno il permesso di residenza, ma il divieto di lavorare. A queste persone, incontrate per le vie del centro mentre chiedevano l'elemosina, è rivolto il progetto, che è di tipo formativo. «In questa prima fase - spiega Manuela Gualdi di Nuove Rotte, responsabile del progetto - insegneremo ai ragazzi (per ora sono sei) cosa è una bicicletta, come funziona, come si ripara. Obiettivo è arrivare, tra un paio di mesi, ad aprire al pubblico la ciclofficina». Per ora ad insegnare la meccanica delle biciclette, e la tecnica per ripararle, è un formatore esperto.
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