lunedì 9 aprile 2012

A Roma non si può fare nulla

Le strade di Roma sono pericolose: lo dicono i vigili urbani. Ma a chi lo dicono?

Fonte: Corriere della Sera

Andare in bici contromano
«Ma a Roma non si può»

Il Campidoglio: mancano i requisiti, troppi rischi. Le associazioni: strade adatte nell'area storica. L'indicazione del ministero era che potrebbe essere possibile con vie larghe

Il Campidoglio: mancano i requisiti, troppi rischi. Le associazioni: strade adatte nell'area storica. L'indicazione del ministero era che potrebbe essere possibile con vie larghe

ROMA
- Addio sensi unici per i ciclisti? A Roma non sarà così facile. Le indicazioni del ministero Infrastrutture e trasporti, che dovranno essere recepite dai singoli comuni per consentire a chi è in sella a una bici di andare contromano, ma solo su «strade larghe 4,25 metri, con limite di velocità a 30 chilometri, nelle zone a traffico limitato e in assenza di mezzi pesanti», incontrano più perplessità che pareri favorevoli.

Il Campidoglio
«Sono curioso di ascoltare il parere dei tecnici del Comune sulla fattibilità. Bene le agevolazioni alla mobilità sostenibile, ma non queste - dichiara l'assessore alla Mobilità di Roma capitale, Antonello Aurigemma -. Nelle strade consolari non sarà possibile attuarle e nella Ztl mancherà il presupposto della larghezza delle strade». Anche il vice comandante generale operativo della polizia locale di Roma Capitale, Donatella Scafati, è scettica: «La prima cosa che mi viene in mente è il rischio per i fruitori, che siano ciclisti o automobilisti. Perché Roma ha un traffico sostenuto e strade pericolose».

I quartieri
I municipi dove l'uso delle biciclette è più diffuso sono il I e il XVII. «I ciclisti oltre alle piste devono avere sicurezza - afferma Emiliano Pittueo, assessore all'Ambiente del I municipio -. Le strade del centro storico spesso non rispettano le dimensioni stabilite. Non mi sembra una gran trovata e farei subito un provvedimento contrario». Il collega del XVII municipio, Roberto Tavani, sarebbe invece «favorevole. Certo però andrebbero studiati degli accorgimenti dal momento che a Prati il limite di velocità è 50 e non 30».

La mappa
Eppure, per i ciclisti urbani, le strade dove stabilire il limite a 30 chilometri orari esistono. E anche l'ampiezza permetterebbe la circolazione contromano. «Manca la volontà di cambiare tra gli amministratori», ribattono i ciclisti. Dal centro storico a Prati e Testaccio, le vie (a senso unico) che le associazioni vorrebbero accessibili alle bici sono molte: da via Urbana, via Due Macelli, via del Corso (da largo Goldoni a largo Chigi), via XX Settembre (da via Palestro a largo Santa Susanna), via della Scrofa, via del Viminale, via Ludovisi e, a Testaccio, via Giovanni Branca, via Caio Cestio, via Bodoni. Ancora a Prati: via Germanico, via Boezio, via Tacito, via Plinio.

Le associazioni
La maggior parte plaude al via libera del ministero alla possibilità per le bici di procedere contromano nelle strade. «Una decisione, su proposta della Fiab, che ci avvicinerebbe a standard europei», fanno sapere le associazioni aderenti alla campagna nazionale «Salvaiciclisti». Ma a Roma, un simile provvedimento è realizzabile? «A Reggio Emilia è già in atto da anni - risponde Paolo Bellino del Coordinamento di Traffico si muore -: chi sostiene che a Roma il progetto non sia realizzabile non l'ha capito. Gli unici ostacoli? Le mancate sanzioni per la sosta selvaggia e gli eccessi di velocità delle auto, i veri pericoli per la sicurezza dei ciclisti».
Simona De Santis Clarida Salvatori7 aprile 2012 | 12:01

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