A novant'anni in bicicletta: «Poco cibo, tanto ottimismo»
Raffaele Mele, nato il 10 aprile del 1922, ex commerciante, è il decano dei ciclisti salernitani
Raffaele Mele |
LO STILE DI VITA - Che consiglia a tutti come elisir di lunga vita. «Mi alzo alle cinque del mattino - si racconta - e faccio colazione: orzo con un cucchiaio di miele, 4-5 fette biscottate, una banana, una pera e un'arancia. Poi vado ad aprire l'edicola di mio figlio, gli metto i giornali a posto ed esco in bici per andare a trovare qualche amico o per fare commissioni. A mezzogiorno faccio un pranzo leggero: pasta asciutta o brodo vegetale e per secondo pesce oppure carne. Non mangio dolci nè formaggi nè uova nè insaccati. Il pomeriggio scendo all'edicola e sto con mio figlio. Me ne torno a casa alle otto e mezzo, cena leggera, e alle dieci sto a letto con la radio accesa. Ascolto le canzoni, mi aiutano a prendere sonno». Ma è di giorno, specialmente la mattina, che don Raffaele si fa notare in sella alla sua bici.
LA BICICLETTA - E, volendogli dare un'età, per come si destreggia nel traffico cittadino, si arriverebbe al massimo intorno ai settanta. «È la mia volontà che mi fa stare bene - osserva - ho avuto un sacco di problemi di salute, anche molto seri, ma non mi sono mai arreso. Guardo sempre davanti anche perchè dietro sono morti tutti quanti. Ed è quello che vorrei dire a tanti anziani che se ne stanno in pantofole a casa e si abbuffano. Uscite, camminate, questo è il modo migliore per vincere la noia e la depressione. Bisogna essere sempre attivi, chi si riposa è perduto».
LA FESTA - Per il suo compleanno, infine, chiede un solo regalo: tranquillità e pace. «Oggi purtroppo la famiglia non esiste più, prima si era più affezionati, ci si incontrava di più. Oggi si è persa la sostanza anche nei giorni di festa». La chiacchierata è interrotta dal trillo del cellulare. Il suo. Poi si rimette in sella e riprende a pedalare. Auguri don Raffaele.
Gabriele Bojano
10 aprile 2012
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