mercoledì 11 aprile 2012

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

A novant'anni in bicicletta: «Poco cibo, tanto ottimismo»

Raffaele Mele, nato il 10 aprile del 1922, ex commerciante, è il decano dei ciclisti salernitani


Raffaele Mele
Raffaele Mele
SALERNO — Ha la stessa età di Margherita Hack ma, a differenza dell'astrofisica alla quale di recente è stato negato il rinnovo della patente, non soffre problemi di mobilità. «Io tengo la macchina scoperta», dice indicando la sua inseparabile bici Legnano che gli permette ogni giorno di girare tutta Salerno. È un personaggio straordinario Raffaele Mele, novant'anni oggi, ex commerciante di biancheria e abbigliamento, molto conosciuto nel suo rione, il Gelso. Da dodici anni, ogni mattina, don Raffaele, a dispetto dell'età, inforca la bicicletta e pedala. Da un capo all'altro di Salerno. Partigiano a Cuneo (con buona pace di Totò), ha mutuato da quell'esperienza uno stile di vita quasi militaresco.

LO STILE DI VITA - Che consiglia a tutti come elisir di lunga vita. «Mi alzo alle cinque del mattino - si racconta - e faccio colazione: orzo con un cucchiaio di miele, 4-5 fette biscottate, una banana, una pera e un'arancia. Poi vado ad aprire l'edicola di mio figlio, gli metto i giornali a posto ed esco in bici per andare a trovare qualche amico o per fare commissioni. A mezzogiorno faccio un pranzo leggero: pasta asciutta o brodo vegetale e per secondo pesce oppure carne. Non mangio dolci nè formaggi nè uova nè insaccati. Il pomeriggio scendo all'edicola e sto con mio figlio. Me ne torno a casa alle otto e mezzo, cena leggera, e alle dieci sto a letto con la radio accesa. Ascolto le canzoni, mi aiutano a prendere sonno». Ma è di giorno, specialmente la mattina, che don Raffaele si fa notare in sella alla sua bici.

LA BICICLETTA - E, volendogli dare un'età, per come si destreggia nel traffico cittadino, si arriverebbe al massimo intorno ai settanta. «È la mia volontà che mi fa stare bene - osserva - ho avuto un sacco di problemi di salute, anche molto seri, ma non mi sono mai arreso. Guardo sempre davanti anche perchè dietro sono morti tutti quanti. Ed è quello che vorrei dire a tanti anziani che se ne stanno in pantofole a casa e si abbuffano. Uscite, camminate, questo è il modo migliore per vincere la noia e la depressione. Bisogna essere sempre attivi, chi si riposa è perduto».

LA FESTA - Per il suo compleanno, infine, chiede un solo regalo: tranquillità e pace. «Oggi purtroppo la famiglia non esiste più, prima si era più affezionati, ci si incontrava di più. Oggi si è persa la sostanza anche nei giorni di festa». La chiacchierata è interrotta dal trillo del cellulare. Il suo. Poi si rimette in sella e riprende a pedalare. Auguri don Raffaele.

Gabriele Bojano
10 aprile 2012

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