Il confronto di queste due notizie fa riflettere, ciascuno può trarne le sue conclusioni. La Fiab annuncia in un comunicato che, alla Fiera Eurobike di Friedrichshafen, conclusasi la settimana scorsa, è nato "Club Industria Ciclistica", accordo tra i principali industriali della bici nel mondo e l’European Cyclists’ Federation, con l'obiettivo di raccogliere 1 milione di euro per promuovere la ciclabilità in Europa e triplicare il numero dei ciclisti entro il 2020. All’ECF, Federazione dei ciclisti di tutta Europa, aderiscono 500 mila iscritti residenti in oltre 40 paesi.
Fra gli industriali hanno aderito finora l’olandese ACCELL, lo svizzero DT, il tedesco Schwalbe, l’italiana Selle Royal, le americane SRAM, Trek e Trelock.
Scrive la Fiab, “Gli industriali finanzieranno le attività dell’ECF finalizzate a promuovere le politiche della bici come mezzo di trasporto in tutta Europa. Il lavoro di lobby e di promozione per migliorare le condizioni generali di viabilità e sicurezza per i ciclisti è il migliore interesse del settore dei produttori di biciclette. Più persone si spostano in bici, più biciclette vengono vendute, più potere contrattuale hanno i portatori di interessi di settore nei confronti dell’Europarlamento”.
Fra gli industriali hanno aderito finora l’olandese ACCELL, lo svizzero DT, il tedesco Schwalbe, l’italiana Selle Royal, le americane SRAM, Trek e Trelock.
Scrive la Fiab, “Gli industriali finanzieranno le attività dell’ECF finalizzate a promuovere le politiche della bici come mezzo di trasporto in tutta Europa. Il lavoro di lobby e di promozione per migliorare le condizioni generali di viabilità e sicurezza per i ciclisti è il migliore interesse del settore dei produttori di biciclette. Più persone si spostano in bici, più biciclette vengono vendute, più potere contrattuale hanno i portatori di interessi di settore nei confronti dell’Europarlamento”.
Staremo a vedere come verranno impiegati i soldi, sperando che possano far bene alla bici e non servano solo per generare appalti inutili. Quindi una notizia né buona, nè cattiva, ma in qualche modo neutra. Non sia mai che il denaro raccolto venga impiegato in inizative tipo la Giornata Nazionale della Bicicletta...
Invece c'è un'altra notizia che è assolutamente negativa, perché impedisce di portare avanti l'obiettivo del Club suddetto, mentre alcune persone già stavano realizzando questo obiettivo a costo zero: la chiusura di una ciclofficina. La notizia è stata pubblicata dalla Stampa di Torino ed è circolata subito nella rete delle ciclofficine popolari.
Chiude la ciclofficina Tandem di Torino. Situata in via Virle 22, era diventata un punto d'incontro per tutti i ciclisti e aspiranti tali del capoluogo piemontese. Gestita dalla'associazione Muovi equilibri, era nata nel maggio 2009. I costi di gestione si sono rivelati troppo alti. L'associazione lavorava fra l'altro alla marchiatura delle bici e all'inserimento lavorativo in officina di persone con disagi psichici.
Chiude la ciclofficina Tandem di Torino. Situata in via Virle 22, era diventata un punto d'incontro per tutti i ciclisti e aspiranti tali del capoluogo piemontese. Gestita dalla'associazione Muovi equilibri, era nata nel maggio 2009. I costi di gestione si sono rivelati troppo alti. L'associazione lavorava fra l'altro alla marchiatura delle bici e all'inserimento lavorativo in officina di persone con disagi psichici.
Ma c'è anche la buona notizia: gli attivisti dell'associazione comunicano sul loro blog che stanno lavorando per aprire una nuova ciclofficina al Checchi point, in Via Cecchi 17.
La ciclofficina Tandem di Torino |
1 commento:
con loro col cuore.
se la scasso gliela porto.
in treno ma gliela porto.
mad max
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