ALLA VIGILIA DELLA «SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA'»
I ciclisti stranieri denunciano Roma: «Non applica la legge sulle ciclabili».
Trecento dipendenti Fao di 5 continenti contro il Campidoglio; ignorata la «366». Il Coordinamento di Traffico si Muore: la città fa brutta figura in Europa
ROMA - I ciclisti stranieri a Roma vanno all'attacco del Campidoglio. Alla vigilia del «Forum sulla ciclabilità» (dal 16 al 22) - che si celebra da venerdì nell’ambito della European Mobility Week - 300 amanti delle due ruote ecologiche denunciano la mancata applicazione da parte del Comune di Roma della legge che impone di creare piste ciclabili ogni volta che si realizza una nuova strada o se ne risistema una già esistente.
Sono i membri di Cycom, associazione di ciclisti urbani della Fao, che ha l'obiettivo di promuovere e incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile nella Capitale: a partire dall'uso delle due ruote ecologiche per andare al lavoro o a fare la spesa. E proprio intorno alla Fao la ciclabile tra Circo Massimo e Appia Antica è quanto di meno regolare si possa desiderare.
«Da tre anni mi sono attivato in prima persona e in collaborazione con molte associazioni ciclistiche di Roma - spiega Calderini - affinché si vedesse affermato quantomeno un principio di legalità nel modo in cui il governo della città affronta il tema della ciclabilità». Affinché, continua Calderini, «le amministrazioni recepissero e, soprattutto applicassero, le norme base sancite dal codice della strada e in particolare quanto imposto dalle legge 366 in materia di sviluppo della mobilità sostenibile».
«VIOLATA LA NORMATIVA» - In particolare, secondo Cycom, il Comune non rispetterebbe l'obbligo di accompagnare la realizzazione di «ogni strada di nuova costruzione o sottoposta ad interventi straordinari di manutenzione straordinari» con «un percorso ciclabile adiacente, laddove previsto da piani pluriennali». Senza seguito, fanno sapere i ciclisti della Fao, è anche l'obbligo di legge di «destinare, in misura non inferiore al 20%, i proventi delle sanzioni amministrative alla realizzazione di interventi in favore della mobilità ciclabile».
Aggiunge Calderini: «Il bilancio di tre anni spesi tra decine di comunicazioni, esposti, segnalazioni, incontri, tavoli tecnici e sopralluoghi è stato oggettivamente desolante e demotivante. Soprattutto per la semplice constatazione che, aldilà di ogni problema tecnico od economico, esiste un problema politico: la totale mancanza di una concreta volontà politica di realizzare una mobilità sostenibile, tanto meno ciclabile, a Roma».
LA PISTA SUL MARCIAPIEDI - Tanto per fare un esempio, proprio vicino alla fao, la bella ciclabile che passa davanti alle Terme di Caracalla, si interrompe da un lato all'inizio dell'Appia Antica, dall'altro al Circo Massimo, dove prosegue con uno sviluppo «al risparmio»: la pista è tracciata con semplice vernice bianca sul marciapiedi. Per questo, prosegue Calderini, «non resta quindi altro che il dovere civico di riportare tutto ciò all'attenzione di chi vorrà affermare finalmente il primato della Legge sulla politica, identificare i responsabili e impartire le opportune condanne».
TAM TAM IN RETE - I ciclisti Cycom provengono dai cinque continenti. La notizia della denuncia contro Roma Capitale comincia già a rimbalzare sulla Rete. Di blog in blog. Appoggiano l'iniziativa di Cycom i ciclisti romani del Coordinamento Di Traffico si Muore: «Quanto denunciato da Cycom è un fatto grave perché viola una legge e perché Roma fa per l'ennesima volta una brutta figura a livello internazionale - fa sapere Paolo Bellino del Coordinamento -. Cycom ha un blog letto ovunque in Europa e Roma perde di nuovo la faccia sul tema della mobilità sostenibile». Bellino rincara la dose: «Stiamo tentando di far capire al Comune che il traffico ha raggiunto livelli parossistici e l'unico modo per evitare situazioni al limite come quelle che si verificano in metropoli tipo El Cairo e Città del Messico, le città più congestionate del pianeta, è affidarsi a bici e mezzo pubblico come si fa in tutto il nord Europa».
SOSTEGNO DEI PEDALATORI ROMANI - Dal Coordinamento di Traffico si Muore rilanciano: «Torniamo a chiedere che fine ha fatto la promessa di istituire una ciclabile circolare intorno al Palatino in memoria di Eva, la ragazza investita e uccisa su via dei Fori Imperiali mentre tornava a casa in bicicletta. E che fine hanno fatto anche i controlli della velocità su via dei Fori Imperiali - conclude Paolo Bellino. - Insistiamo sui Fori: sono il nostro biglietto da visita, dove passano tutti i giorni migliaia di turisti che visitano la Capitale».
Tema affrontato anche nella denuncia presentata da Cycom: «Si è certi che l'aver formalmente denunciato Roma Capitale contribuirà a costituire quantomeno una migliore coscienza - conclude Francesco Calderini - ed una base giuridica sulla quale affrontare in maniera diversa l'individuazione delle responsabilità in occasione di qualunque disgrazia che certamente vedrà ancora tragiche vittime coloro che a fatica scelgono di muoversi in bicicletta in questa città: chi muore in bicicletta a Roma non sarà più vittima di una disgrazia, ma della firma di chi ha violato la legge».
SITUAZIONI CRITICHE PER LE DUE RUOTE - E sempre dalla Rete arrivano decine di segnalazioni sul degrado delle piste ciclabili romane (realizzate e mancate). Qualche esempio? BiciRoma ha più volte sottolineato la mancanza di sicurezza di diversi tratti, primo tra tutti, sul percorso verso Mezzocammino all'altezza di Tor di Valle, teatro dell'aggressione mortale a un ciclista. Degrado diffuso sotto il viadotto della Magliana, con cumuli di rifiuti che ostruiscono la pista. Altre criticità sulla pista lungo la Togliatti, con diversi punti dissestati o coperti dalla vegetazione. Dove non è la struttura a presentare criticità, è il comportamento incivile di alcuni scooteristi e automobilisti, che parcheggiano all'imbocco della pista ciclabile o, peggio, al di sopra: accade, spesso, in via Nocera Umbra e in via Cicerone. Sulle nuove realizzazioni, le polemiche non risparmiano il percorso previsto nella zona della Cervelletta.
Simona De Santis 15 settembre 2011 09:00
2 commenti:
voglio vedere alemanno che spalma il bitume per completare la ciclabile da valle aurelia a montemario...no parole...fatti!
Siete i soliti disfattisti: si farà un sentiero in sterrato per downhill con salti mozzafiato.
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