venerdì 2 settembre 2011

Novità (ovviamente inquietanti) sull bike sharing a Roma

(Fonte: Corriere della Sera, 1 settembre 2011) 

ASSOCIAZIONI DI CICLISTI IN ALLARME

Bike sharing, il servizio torna ai privati
nuove bici in cambio di pubblicità

Il Campidoglio affida all'Agenzia per la mobilità il compito di lanciare il bando. In progetto 36 nuovi stalli
e 850 veicoli in più: in cambio di contestati cartelloni

ASSOCIAZIONI DI CICLISTI IN ALLARME
Bike sharing, il servizio torna ai privati, nuove bici in cambio di pubblicità
Il Campidoglio affida all'Agenzia per la mobilità il compito di lanciare il bando. In progetto 36 nuovi stalli
e 850 veicoli in più: in cambio di contestati cartelloni

La postazione bike sharing di largo Argentina (Jpeg)
La postazione bike sharing di largo Argentina (Jpeg)
ROMA -
Da Cemusa ad Atac. Dal gestore privato al pubblico. E ritorno. Il servizio di bike sharing romano sta per cambiare di nuovo gestione. I ciclisti della capitale segnalano sui loro blog che «il fondamentale servizio di noleggio biciclette a Roma potrebbe tornare ancora una volta ai privati». E mettono in guardia il Comune sulle modalità del nuovo appalto, «per far sì che l'ennesimo cambio di gestione non si trasformi in un fallimento (come quello che si verificò con il gestore spagnolo, poi sostituito dall'Atac), bensì in un'occasione di rilancio del bike sharing».
NOVITA' E DUBBI - Il 3 agosto scorso, il Campidoglio ha affidato all'Agenzia per la Mobilità - con la delibera 284 - il compito di sviluppare il servizio affidando, tramite bando, la gestione a una società esterna. Nel bando è previsto il rinnovo delle 29 postazioni esistenti e la creazione di altri 36 nuovi stalli (più altre 5 postazioni): fino ad arrivare a quota 70. E fin qui, tutto bene. Ma sono le modalità di incremento delle postazioni che sollevano le perplessità delle associazioni di ciclisti.
Il bike sharing alle spalle di Montecitorio (Jpeg)
Il bike sharing alle spalle di Montecitorio (Jpeg)
BARATTO NON EQUO -
La novità contestata - che fa sobbalzare le associazioni degli amanti delle due ruote ecologiche - è quella relativa allo scambio spazi pubblicitari/biciclette: «Ci giunge notizia - fanno sapere dal Coordinamento di Traffico si Muore - che la società appaltatrice fornirà 850 nuove biciclette a fronte dell'assegnazione di 1.500 metri quadrati di pannelli pubblicitari sparsi per Roma». Un baratto ritenuto non equo, poco conveniente per l'amministrazione comunale, a detta dei ciclisti. Così l'associazione rilancia: «Siccome la Capitale è già piena di pubblicità, chiediamo che venga concessa una bici per ogni metro quadrato di pubblicità: ergo 1.500 nuove biciclette. Così, forse, riusciremo a far decollare seriamente il servizio».

Un'officina per biciclette nella capitale
Un'officina per biciclette nella capitale
2 MILA EURO L'ANNO PER BICI -
Secondo il tam tam lanciato in Rete dalle associazioni, il costo di manutenzione di una bici in condivisione calcolato dal Comune si aggirerebbe «intorno ai 2 mila euro all'anno». Troppo, «perchè ci sono ciclo officine che offrirebbero il servizio per 300-400 euro a bicicletta», sottolinea il popolo dei pedali.
Una cosa è certa, comunque. Dopo inciampi e alterne vicende, appalti contestati e furti di biciclette, polemiche e rilanci, il servizio di bike sharing romano è arrivato alla dead line: chiudere o ripartire. Con efficienza, questa volta.
Un parcheggio del bike sharing romano vuoto vicino a largo
 Argentina (foto Paolo Cerino)
Un parcheggio del bike sharing romano vuoto vicino a largo Argentina (foto Paolo Cerino)
LA SITUAZIONE ATTUALE -
Al momento, le biciclette a noleggio del Comune di Roma sono circa 300 (271 per l'esattezza), distribuite in 29 ciclo-posteggi. Tre di questi stalli si trovano a Ostia. Per utilizzare il servizio, occorre l’iscrizione in una delle 10 biglietterie Atac autorizzate, nelle stazioni della metro A e B. Qui, è possibile acquistare, con 10 euro (5 per la tessera e 5 come prima ricarica) la smartcard necessaria per operare con il sistema. Le successive ricariche sono di libero importo. Ogni mezz’ora di utilizzo costa 50 centesimi, fino a un massimo di 24 ore consecutive.
I 10 punti vendita delle smartcard - che sono Termini, Lepanto, piazza di Spagna, Anagnina, Ottaviano, Cornelia, Battistini, Ponte Mammolo, Eur Fermi, Laurentina - sono operativi nei feriali dalle 7 alle 20, nei festivi tra le 8 e le 20.
Bike sharing a Londra (foto Zanini)
Bike sharing a Londra (foto Zanini)
L'ESEMPIO DI LONDRA E ALTRE CITTA' -
Il paragone con altre realtà metropolitane italiane ed europee è impietoso. A Londra, dove il bike sharing è partito solo il 29 luglio 2010, il servizio vede già 400 posteggi attivi con 6.000 biciclette. Inserendo la carta di credito in uno dei «totem» della capitale britannica, si può noleggiare la bici, con prezzi equivalenti: 1 sterlina per una giornata, 5 sterline per la settimana, con la prima mezz’ora gratuita.
A Parigi, le due ruote disponibili sono addirittura 8.000. Per usufruire del «Vélib», chi ha l’abbonamento annuale (effettuabile anche on-line), non deve far altro che recarsi presso una delle 750 stazioni, dove può prelevare la bici dopo il riconoscimento della tessera. Chi avesse voglia di una pedalata per una sola ora o giorno, può introdurre la carta di credito nella colonnina: purché abbia sulla carta la disponibilità di 150 euro (a titolo precauzionale), prende la bicicletta al costo di un euro per un giorno, 5 euro per una settimana. A Milano, per il «Bikemi», oltre all’abbonamento annuale è possibile quello giornaliero, a 2,50 euro, effettuabile, preventivamente, on-line sul sito www.bikemi.com. Una volta completata la procedura, si ottiene un codice che si può digitare in qualsiasi colonnina.
Simona De Santis
01 settembre 2011 08:10

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