martedì 20 settembre 2011

Cremona e annotazioni sul trasporto bici

A Cremona, la presentazione-incontro con i ciclisti si è svolta nel ristorante Tacabanda, che merita indubbiamente una visita. I piatti sono molto buoni (la torta fritta è garantita tutte le sere), le porzioni sono da ciclista (cioè molto abbondanti); i gestori sono molto entusiasti del loro lavoro, e apparentemente instancabili. Oerganizzano, fra l'altro, corsi di cucina e la cena con delitto, curata da una compagnia teatrale. Frequente la musica dal vivo. Organizza il tutto Biciclettando-Fiab.Il presidente è l'altrettanto apparentemente instancabile Piercarlo Bertolotti. Sul palco, una Bianchi del 1927 a freni interni, del collezionista Adelio Nolli, che l'ha prestata per l'occasione.
 
 All'alba del giorno dopo, vado in stazione e riparto.

Penso che quando si viaggia con la bici nel fagotto bisogna ricordarsi di alcune cose. Intanto l'occorrente. Il sacco (tre sacchetti aperti e uniti con nastro da pacchi), tre cordini, gli attrezzi per smontare la bici (brugola per manubrio e chiave inglese da 15, nel mio caso) e nastro da carrozziere, quello di carta, per chiudere il pacco e riaprirlo agevolmente senza danneggiarlo. Con un cordino terremo ferma la catena al telaio, con gli altri due fisseremo le ruote al tubo orizzontale e alle pedivelle, che disporremo orizzontalmente. Tutto questo viene fatto più agevolmente se avremo scelto una fissa o una singlespeed, ma si può fare anche con una bici da corsa. Il problema è soprattutto il trasporto del "pacco" quando si deve cambiare treno. Il pacco è chiuso, quindi non devo rendere conto di cosa vi sia all'interno, visto che c'è gente che viaggia con il contrabbasso, passeggini, ecc. D'altra parte, penso che al ferroviere freghi relativamente, basta che nessuno si faccia male con il nostro pacco. Quindi attenzione a chiuderlo bene. Ho notato che i portapacchi posteriori e le mtb creano qualche disagio. Ormai mi regolo così: graziella, fissa o  singlespeed.
È meglio avere un pacco leggero, anche perché nella salita sul treno (parlo di quelli veloci) bisogna cercare di accaparrarsi il posto migliore, che è il portapacchi in alto, meno ambito da chi trasporta valigie pesanti. Il problema vero si ha sui treni con un maggior numero di turisti. Molti viaggiano trasportando dei veri e propri bauli, dove trovano posto evidentemente frigoriferi, ferri da stiro, mute da sub e ombrelloni. Comunque stavolta è andata bene.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si aggiunga che per la modalita treno+bici l'ideale e' una pieghevole brompton,dahon,graziella o similari

ha detto...

ok, ok. Sicuramente la pieghevole è molto utile per i pendolari, si porta in ufficio, si smonta subito e si riesce a infilare sotto i sedili del treno. Personalmente, posso dire che se devo fare diversi chilometri, com'è successo per Milano-Castelleone (55 Km), preferisco avere le ruote grandi. È vero che con la pieghevole ci fanno anche viaggi lunghi. Solo una questione di abitudini? Fatemi sapere.