Non è vero che Roma è una città derelitta, piena di immondizia, in cui gli autisti dell'Atac fanno turni massacranti mentre l'Atac rischia di fallire. Roma ha anche il coraggio della sperimentazione. Di cosa? Chiudere un intero quartiere al traffico motorizzato? No. Creare zone a 30 Km/h in ogni municipio? No. Fermare tutti i veicoli a motore tutte le domeniche per due mesi? No. Regalare biciclette a studenti e precari? No, troppa fantasia.
La sperimentazione riguarda l'apertura delle corsie preferenziali degli autobus alle moto.
Verranno escluse le corsie dei tram, perché sono pericolose per le due ruote e le minicar. Insomma, a frenare questa ansia di sperimentazione delle massime autorità comunali, pare esserci qualcuno che ha un po' di buonsenso.
Il test riguarderà soltanto le corsie di alcune strade. L'annuncio è stato dato dal sindaco, dopo un incontro con Max Giusti (non so chi sia, ma viene presentato come uno famoso).
Il sindaco ha detto: «Se l’idea funziona la estenderemo in tutta Roma perché i motociclisti meritano il riconoscimento per il loro sacrificio quotidiano evitando di prendere la macchina».
Non riesco a proseguire, scusate. Mi sono commosso, pensando al sacrificio quotidiano di chi sale su uno scooter 600 cc. La fatica, le noie con la copertina del Tucano sulle gambe. Mi ricorda Enrico Toti che, colpito a morte, scaglia la stampella contro il nemico.
Si vede proprio che a Roma i ciclisti non contano nulla.
Quindi pare di intuire che fra qualche giorno vedremo sindaco Alemanno e vicesindaco Cutrufo su qualche preferenziale in sella a un motorino battere il cinque con gli arditi centauri romani.
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