L'artista Candy Chang, che lavora molto sull'urban planning e l'interazione sociale nelle città, ha offerto uno spazio bianco alla cittadinanza di New Orleans per esprimersi liberamente: "I wish this was...", 'vorrei che fosse...'.
Qualcuno ha ipotizzato un oggetto per uso ciclistico. Inevitabile, anche in città di Paesi civilizzati. Si può fare sempre qualcosa in più.
In Italia, nel 1998 è stata approvata una legge sulla mobilità ciclistica. Poi sono nate diverse leggi regionali. Almeno nel Lazio, non è stato fatto niente, a livello strutturale: solo qualche ciclabile, due rastrelliere, così giusto per fre qualcosa e per dire: non rompete i maroni.
L'anno scorso, però, il ministro dell'ambiente ha indetto la Giornata nazionale della bicicletta, in cui si invitava a fare le stesse cose definite dalla legge tempo addietro.
Gli effetti della giornata nazionale sulla ciclabilità italiana sono stati dirompenti. Proprio come a New York, Berlino, Parigi, Londra, Bogotà, Pechino, Auckland. Yes we can. Ora siamo alla vigilia, pensate, della seconda Giornata Nazionale della Bicicletta. Non oso pensare alle utilissime iniziative che verranno messe in atto quest'anno: tremo per l'emozione.
Date un'occhiata allo schema di disegno di legge.
Questo schema, che è uno schema di un disegno, quindi stiamo ancora visibilmente a carissimo amico, dopo che è stata approvata una legge nel 1998 che dice praticamente le stesse cose. Ma alla fine di questo schema di disegno di legge sta scritto un articolo, che manda tutto a carte quarantotto:
art. 6 (Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
2. Le amministrazioni competenti provvedono alle attività previste dalla presente legge con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
I wish this was..., come dice Candy.
Nessun commento:
Posta un commento