Siamo sempre più grassi, vecchi e pigri. In Italia ci sono sempre meno giovani, anche perché molti emigrano e pagano le tasse altrove (gli altri sono quasi tutti disoccupati). Ma sono anche gli altri due aspetti, pigrizia e peso corporeo, strettamente correlati, a porre seri problemi sociali ed economici sul lungo termine.
Diminuiscono i giovani, e quindi cresce la quantità di popolazione anziana (65-74 anni) e molto anziana (75 anni e oltre). Nel complesso, la popolazione in età 65-74 anni rappresenta il 10,3% del totale, e quella oltre i 75 anni il 9,8%.
In futuro si assisterà a un ulteriore crescita della popolazione anziana dovuto a un aumento degli individui che attualmente si trovano nelle classi di età centrali, oggi le più numerose.
Anziani sempre più pigri e sovrappeso, sempre meno autonomi. Dipendenti dall'automobile e quindi dalle tariffe stabilite dall'Unione Petrolifera, se si avranno i soldi per mantenere il mezzo a motore.
Si sta delineando un futuro di giovani e anziani ricchi, abbastanza su di giri, con la plastica facciale, scatenati alla guida di suv ultrasicuri contro anziani poveri, costretti a camminare per strada con il carrello della spesa come guerriglieri in ritirata braccati da robot sterminatori.
Questo futuro è già qui tra noi, osservatelo.
Cresce, infatti, anche il divario economico tra le classi sociali. Pochi ricchissimi, moltissimi poveri e anche parecchi poverissimi.
Con le attuali, ottuse, leggi sull'immigrazione e le inesistenti politiche legate al lavoro c'è da pensare che la situazione peggiorerà.
2 commenti:
A conferma di questo scenario, potete leggere su L'Espresso del 17 marzo 2011, oggi in edicola, l'articolo "Super ricchi o super-poveri", pp. 46-51.
L'articolo si trova anche qui:
http://www.ow27.rassegnestampa.it/italialavoro/List.aspx?Date=Today
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