martedì 22 marzo 2011

Ganahl è chiaro: Il petrolio si batte in bici

Imperdibile intervista sul manifesto di oggi a Rainer Ganahl, artista che dedica un buona parte del suo lavoro alla bici, oltre a pedalare e a fare film, performance di grande impatto emotivo con velocipedi di varie epoche. L''intervista è di Arianna Di Genova e si intitola "Il petrolio si batte in bici, contromano" (pp. 12-13).
Qualche estrattino: «Sia che le nostre strade di città vengano adibite solo al traffico delle macchine (è questo il caso di molte metropoli americane) sia che si voglia dividerle con pedoni e ciclisti, dietro c'è sempre una scelta politica».

The Ten Thousand Mile Race (bicyclilng between Vladiwodstock - Paris against a train


Rainer esorta gli amministratori pubblici a fare il gran salto: 50% delle strade per le auto e 50% per le bici e i pedoni.
Forse ci arriveremo, ma probabilmente a suon di crisi. Il culo pesa tanto, poi chissà com'è i pigri quando si vota sono tutti arzilli...
Self Portrait with Hummer Bicycle, Hangzhou China, marzo 2008

Molto note le performace di Rainer compiute in varie città del mondo (Roma, Damasco, Mosca, ecc.), pedalando contromano e senza mani. Ne ha fatto dei video che fanno drizzare i capelli.
Alla fine dell'intervista, Ganahl evoca il mitico Alfred Jarry, un suo idolo a cui ha dedicato diverse opere, e il perpetual motion food, cibo afrodisiaco e dopante a base alcolica: «Gli dovrebbe essere dedicata una stauta fatta di bici, pillole e altre cose proibite».
The Passion Considered as an Uphill Bicycle Race

Potete verdervi il bel film That-Which-Rolls - Early forms of rollin' rocks (2008), ispirato ad Alfred Jarry qui.

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