venerdì 18 marzo 2011

Milano, la città sigillata

Da leggere su Internazionale del 17 marzo 2011, a p. 39, l'articolo della scrittice italoindiana Gabriella Kuruvilla sui luoghi pubblici di Milano, di cui riporto l'inizio.
Gabriella è anche un'artista e questa sotto è una sua opera. Mi sa che gira pure in bici. Il suo sito è qui:

 
«Mentre a Londra l'occupazione di case sfitte non è reato e gli squatter si prendono le ville dei vip (l'ultima è quella del figlio di Gheddafi, Saif al Islam), a Milano sono i vip a "impossessarsi" di singoli appartamenti o di interi edifici, pagando canoni mensili irrisori o realizzando abusi edilizi. Ma invece di contrastare questi fenomeni, il comune sembra impegnato in un'altra lotta, quella per la chiusura di qualsiasi luogo pubblico. L'odio del vicesindaco Riccardo De Corato per gli spazi di socialità si è espresso più volte e in vari modi: recintando quasi tutti i giardini pubblici, imponendo il coprifuoco in varie zone, limitando la capienza di alcuni locali e decretando la fine di altri. [...] E i centri sociali non se la cavano meglio».

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