venerdì 9 novembre 2007

Immaginario e realtà

Non vi perdete "Il manifesto" di oggi, che dedica le pagg. 10 e 11 a uno speciale sulla bici in città, mettendo giustamente in secondo piano la notizia che rende questo periodo dell'anno particolarmente congeniale per parlare di bici: il "Salone del Ciclo e Motociclo" di Milano: più del motociclo che del ciclo, mi sa. Devo dire che questo speciale riflette bene il punto di vista concreto di chi si sposta in città in bicicletta. C'è un articolo di Franco La Cecla e uno del direttore della Fiab Luigi Riccardi che sottolinea come le nostre strade siano le più pericolose d'Europa, insistendo sulla necessità di porre limiti a 30 Km/h per percorsi consigliati; soprattutto, affronta il problema della revisione del Codice della strada, che permetterebbe alle bici di andare legalmente sui marciapiedi e in doppio senso nelle strade a senso unico per le auto. Parole sacrosante. non di sole piste ciclabili vive il ciclista! La Fiab ha già pronto un PGMC (Piano Generale della Mobilità ciclistica).
Lo speciale prosegue con un articolo di Doretta Vicini, vicepresidente della European Cyclist Federation sulle città europee, in cui la situazione generale, al contario dell'Italia, indovinate com'è? Un ultimo articolo è dedicato al Bike Film Festival in corso a Roma, al cinema Nuovo Olimpia, in via in Lucina, 16, vicino a via del Corso (il festival andrà poi a Milano): prevalgono nettamente i film sulla bici di ambientazione urbana. Distillato, succo, estratto di saggezza, la dichiarazione di Giovanni Pesce, uno degli organizzatori del Festival: «La cultura [di quel mezzo lì, che non scrivo per non attirarmi pubblicità automatica di micromezzi inquinanti che provocano il cancro, n.d.r.] si regge su un'imponente macchina da guerra comunicativa: Milioni di euro all'anno spesi in pubblicità che costringono gli editori a non parlar male delle [sempre quella cosa lì] , al massimo si può dire che inquinano, così l'industria può puntare su [quella cosa lì] "ecologica"». Il Bike Film Festival vuole lavorare ai fianchi dell'immaginario collettivo. Impresa difficile, ma non impossibile. Mi ha tirato su il morale, dopo aver visto stamattina uno seduto dentro un Succhia Umana Vita che, al Foro Italico, pascolava il cane lupo tenendo il guinzaglio dal finestrino.

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