domenica 5 febbraio 2012

Una folata di saggezza su Roma


Da venerdì ci sono un sacco di disagi a Roma per la neve. E molte cose da imparare dalla natura e dai suoi rovesci che, con il riscaldamento globale e l'inquinamento, saranno sempre più violenti a tutte le latitudini. Una grande lezione di saggezza. Gli alberi, non abituati alla neve, si rompono; neanche le persone sono abituate. Ci si chiede: "Il Comune cosa fa?". La verità è che la neve ha imposto una pausa a tutti. Forse breve, ma illuminante. Il mezzo di locomozione migliore sono i piedi. E bisogna camminare con attenzione. In mezzo alla strada, perché i marciapiedi sono ingombri. Le poche automobili vanno piano. Nessuno guida con il cellulare in mano. Nessuno suona il clacson istericamente. Si deve stare molto attenti, nessuno si distrae. Non dovrebbe essere sempre così? Le catene da neve impongono a tutti basse velocità, anche quando la strada è sgombra. Catene da neve sempre su tutte le auto in tutte le stagioni! 
Suv e altre inutili mostruosità a quattro ruote sono fermi, quasi scomparse sotto la neve come maritozzi alla panna, con la loro inutile massa di latta e plastica. Gli scooteroni pure. Con la neve, questi mezzi dimostrano la loro totale inefficacia.
Suv fermo con rami sopra
Gente che cammina in mezzo a via Trionfale
Nel pomeriggio di sabato ricomincia a circolare qualche due ruote a motore, fanno capolino nella mia zona anche un paio di mountain bike. Qualcuno, anche durante le manovre in mezzo alla neve, risfodera il cellulare alla guida, parte qualche colpo di clacson, la velocità sale. Altri sudano in tenute da sci fosforescenti.
Poi con il buio scende il gelo e si rallenta di nuovo. Ma è soltanto una parentesi di saggezza in una città delirante.

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