martedì 28 febbraio 2012

Ormai è su tutti i giornali il Gran Premio di Roma

Via dei Fori imperiali a 70 km l'ora
Parlamentari scrivono al ministro Passera

Il senatore Peduca: "E' indegno che accanto al Palatino sia consentito correre come suu una tangenziale". La velocità registrata dagli attivisti della campagna #salvaiciclisti, che ha già portato a due disegni di legge per aumentare la sicurezza di chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto

Lungo i Fori Imperiali a 70 km/h: lo scarso rispetto del limite di velocità urbano per le vie della capitale è stato registrato con strumenti tecnici da un gruppo di attivisti, alla presenza di un gruppo di parlamentari, che ora presenteranno una serie di interrogazioni sia alla Camera sia al Senato per chiedere conto della mancata vigilanza dei limiti di velocità in una delle strade più fotografate del mondo.

L'AUTOVELOX IN AZIONE


"E' indegno - dice il senatore Marco Perduca - che nella capitale d'Italia e a fianco del Palatino sia consentito ai mezzi privati di correre come se si fosse lungo una tangenziale". Le velocità medie rilevate alle 13.30 di oggi erano intorno ai 70 km/h; "ma solo perché è fine mese e si risparmia sulla benzina", ironizza uno dei partecipanti alla rilevazione.

L'iniziativa è stata promossa dagli attivisti romani della campagna "#salvaiciclisti", che in queste settimane spopola sui social network e ha trovato sponda in un nutrito drappello di senatori e deputati, oltre al consenso di migliaia di persone in tutta Italia. La campagna, finora, ha prodotto due disegni di legge identici nei due rami del Parlamento in cui si accolgono una serie di interventi chiesti dai ciclisti urbani per migliorare la percorribilità in sicurezza delle città italiane.

E sembra non fermarsi qui: su richiesta degli attivisti,
i senatori e deputati sostenitori della campagna invieranno a breve "una lettera al ministro delle Infrastrutture, Passera, per convincere il governo - dice Perduca - a iniziare un percorso esecutivo il prima possibile per rimettere l'Italia al passo dei paesi più moderni e già ciclabili, come Olanda e Danimarca".

Nella lettera a Passera, che verrà firmata dai parlamentari presenti all'incontro con i ciclisti (oltre al radicale Perduca, anche i Pd Andrea Sarubbi e Leana Pignedoli), si legge che "è giunto il momento di riconoscere, ad ogni livello amministrativo e politico, la ciclabilità non solo come parte integrante della moderna mobilità quotidiana ma come l'unica soluzione efficace e a impatto zero per gli spostamenti cittadini personali su mezzo privato.áDeve essere riconosciuto l'elevato valore sociale della mobilità ciclistica".

Da qui la richiesta al governo Monti di studiare una serie di misure da subito applicabili per ottenere in prima battuta "la limitazione e la moderazione del traffico veicolare a motore. L'attenzione del legislatore alla sicurezza deve dunque essere spostata dal mezzo bicicletta ai mezzi motorizzati, con decise azioni di limitazione della velocità in ambito urbano di questi ultimi e con tutte le azioni che disincentivino la mobilità personale in automobile e incentivino, anche sotto forma di sgravi fiscali, la mobilità ciclistica".

Gli stessi concetti sono alla base del ddl presentato al Senato, a firma Ferrante (Pd) e altri 62 di vari schieramenti politici (tranne la Lega). "C'è una priorità, ed è quella di difendere la sicurezza dei ciclisti: stanno aumentando, e ahimè la lugubre statistica aumenta gli incidenti se non cambiamo modo di stare in strada".

La quota di ciclisti abituali aumenta costantemente anche per causa della crisi, osserva Ferrante, e "cambiando le pessime abitudini stradali degli italiani - aggiunge - possiamo cambiare finalmente le nostre città, e questo vale per tutti. siamo avvelenati dal traffico, le strade sono caotiche, gli scontri mortali sono in aumento: è ora di fare qualcosa, e la campagna #salvaiciclisti è la benvenuta".
(La Repubblica, 28 febbraio 2012)

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