lunedì 14 novembre 2011

Fonte: Cronacalive Veneto (con video)


Indignados di Padova in bicicletta paralizzano la città
Indignados in bici
PADOVA / Protesta degli Indignados a Padova. Allo scattare delle 11.11 dell’11/11/11 decine di giovani tra studenti, precari e ragazzi dei centri sociali si sono riversati per le strade della città a bordo di biciclette armati di cartelli al collo e striscioni. Da Prato della Valle, dove poche ore fa hanno piantato le tende, si sono diretti verso la “zona rossa” del centro, quella vietata alle manifestazioni politiche. “Ci riprendiamo la città per non pagare la crisi generata da loro”, urlano al megafono. Dopo aver applaudito ironicamente davanti alla sede della Banca d’Italia hanno protestato davanti alla sede del comune per l’assegnazione del premio ai dirigenti del valore di un milione di euro.
Quindi via ancora in bici “scortati” da almeno 10 vigili urbani oltre ad agenti di polizia in borghese. Verso piazzale Stanga dove hanno bloccato il traffico per alcuni minuti tra il nervoso di molti automobilisti. Blitz anche alla sede di Aps in via Corrado, quindi poi ancora in bici verso il Portello, la zona universitaria, la via dell’ospedale per ritornare a Prato della Valle.
Fischietti e bicicletta, rallentano il traffico per protesta ecologica
Fonte: Lecceprima
Fischietti e bicicletta, rallentano il traffico per protesta ecologica

Fischietti e bicicletta, rallentano il traffico per protesta ecologica

Singolare protesta ieri sera di una ventina di ciclisti che, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche ecologiche e sui diritti dei tanti appassionati delle due ruote, hanno inscenato una sorta di corteo spontaneo

di Redazione 12/11/2011
 


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LECCE - Singolare protesta ieri sera di una ventina di ciclisti che, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche ecologiche e sui diritti dei tanti appassionati delle due ruote, hanno inscenato una sorta di corteo spontaneo che ha percorso viale dell'Università a suon di fischietti e campanelli.
La protesta dei ciclisti, a quanto pare uniti solo dalla passione e senza sottostare ad alcuna sigla, però, ha creato non pochi disagi alla circolazione stradale e al traffico, suscitando l'irritazione di molti automobilisti, esasperati dai rallentamenti (voluti) e dall'ingorgo che si è creato lunga una delle strade più trafficate del capoluogo salentino.
A riportare la situazione alla normalità e a ripristinare la circolazione stradale ci hanno pensato gli agenti delle volanti, intervenuti dopo le numerose segnalazioni giunte ai centralini della questura di Lecce. La protesta dei ciclisti-ecologisti si è conclusa così dopo lo stop obbligato da parte degli agenti, con buona pace degli automobilisti salentini. Il drappello, a quel punto, è stato costretto a sciogliersi, lasciando spazio ai tubi di scappamento.


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Fonte: Il Giorno


La grande passione di Mario Monti?

Andare in bicicletta sulle valli varesine

La cappelletta dei ciclisti al Brinzio, il Sacro Monte e la salita dei Ronchi. Luoghi cari ai varesini e ai pedalatori. E al senatore a vita
Varese, 14 novembre 2011 - La cappelletta dei ciclisti al Brinzio, il Sacro Monte e la salita dei Ronchi. Luoghi cari ai varesini e ai pedalatori. E al senatore a vita Mario Monti, bosino di nascita e appassionato di due ruote come l’ex premier Romano Prodi, presidente della commissione europea quando Monti a Bruxelles si occupava di Concorrenza e Antitrust. «A Varese ho trascorso i primi due anni della mia vita - raccontò l’economista quando fu premiato con la Girometta d’oro - e non ho molti ricordi di quando ero bambino. Ma da grande ci sono tornato spesso e ci torno ancora per coltivare la mia passione più grande, la bicicletta». Un amore, quello per le due ruote, nato proprio sulle strade del Varesotto. Nel ’51, infatti, un piccolo Mario Monti fu fra i tifosi assiepati ai lati delle strade per assistere alla vittoria iridata dello svizzero Ferdi Kubler, bravo a beffare gli azzurri Fiorenzo Magni e Antonio Bevilacqua. In quell’occasione papà Monti e Mario percorsero il circuito lungo le salite del Brinzio. Una pedalata abituale per gli appassionati delle due ruote in provincia. Una gita affrontata dallo stesso senatore a vita in diverse occasioni.
Molte volte negli anni ’70, quando trascorreva le vacanze estive nella bella casa dei genitori a Sant’Ambrogio Olona. Più di rado negli anni successivi. A metà salita c’è la chiesetta dei ciclisti, realizzata nel ’63 e muta spettatrice di innumerevoli imprese di passisti e scalatori durante diverse edizioni del Giro d’Italia. Proclamata protettrice dei campioni del pedale ogni anno è tappa fissa di una corsa disputata da dilettanti ed ex campioni, soliti radunarsi in preghiera intorno al tabernacolo.
Altra ascesa amata dai ciclisti del Varesotto è la salita al Sacro Monte, vicinissima all’antica casa di famiglia dei Monti, sfollati a Varese per la guerra e tornati a Milano alla fine delle ostilità. La passeggiata è cara al presidente della Bocconi non solo per motivi ciclistici, ma anche perché la madre, piacentina di origine, fu mandata a studiare proprio dalle suore del Sacro Monte. La salita dei Ronchi, infine. Fascio di tornanti che muove dalla zona del lago di Varese e arriva alle porte del centro, fu uno dei tratti più duri nel tracciato dei mondiali 2008 disputati in città.
di Enrico Camanzi

Il mezzo privato a motore ha fallito

Se girate per una metropoli italiana, è facile rendersi conto che il sistema della mobilità privata, così come viene attuato oggi, è in via di disgregazione. Nonostante tutta la pubblicità vomitata dai televisori, l'uso dell'auto, ma anche dello scooter di grosse dimensioni è ormai controproducente dal punto di vista logistico, oltreché economico. Il prezzo sociale del traffico è enorme, a livello individuale e collettivo. Le ore di tempo perse nel traffico, l'elevata mortalità, la spesa sanitaria legata a malattie legate all'inquinamento e agli incidenti, sono diventate in tempo di crisi una spesa impossibile da sostenere. Per questo, l'unico rimedio possibile è chiedere a chi usa l'auto di sostenere questa spesa, non solo con le cospicue accise pagate allo Stato con l'acquisto dei carburanti, ma anche attraverso un'oculata tassazione del veicolo e del suo uso. Più è grande il mezzo di trasporto, più si paga.
Recenti dati dell'Istat confermano che ai primi tre posti della classifica del proprio indice di soddisfazione, gli italiani mettono: il traffico (41,2%), i parcheggi (38%) e l'inquinamento (36,8%), segno inequivocabile del declino umano e intellettuale della nostra popolazione. Chi crea questi tre problemi in Italia? Forse i tedeschi, i norvegesi? Chi è che crea traffico, parcheggia e inquina? Gli italiani, no? Allora, mi chiedo - e questo momento di crisi è abbastanza propizio per cercare un modo di risparmiare soldi - una crisi, è vero, che può generare forme di ansia che fanno perdere un po' di lucidità, per quale motivo gli italiani continuano a usare l'auto, a trascorrere ore e ore fermi nel traffico, e altre oltre a cercare parcheggio (sempre incolonnati nel traffico), e quindi anche a inquinare? Quindi continuano a procurare i tre maggiori problemi, che poi segnalano a chi gli sottopone un questionario dell'Istat.
Tutto questo, con l'uso della bici, viene completamente azzerato. Si respira aria inquinata in bici, ma puoi andare dove ti pare, passare in un parco, su una pista ciclabile (se hai i copertoni anti-foratura è meglio). Puoi scendere dalla bici e camminare. Andando in giro in bici si eliminano istantaneamente tutti i problemi del traffico e del parcheggio (anzi col traffico si pedala molto meglio, stanno tutti fermi), e si impara a fronteggiare in qualche modo l'inquinamento, evitando per esempio le strade più trafficate.

Chi paga i danni del traffico? Tutti, anche i pedoni, i ciclisti, ecc.. Questo non è giusto. Io vado in bici, rischio, non inquino, mi intossico, e devo pagare le tasse per far riasfaltare la strada rovinata da auto e mezzi pesanti,  Perché?
Sarebbe anche bello, un giorno, poter prendere visione di come le amministrazioni comunali (in particolare per quel che mi riguarda, penso al Comune di Roma), spendono i soldi delle multe e dei parcheggi a pagamento. Come vengono impiegati?
Manutenzione delle strade, sicurezza stradale, stipendi per i vigili urbani, danni dell'inquinamento: tutto questo va addebitato a chi produce il problema, non a chi lo subisce.
Anche a Milano qualcusa si muove, dopo l'entrata in vigore a Londra della congestion charge.
Il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, forte della risposta dei cittadini ai referendum ambientali proposti a Milano assieme a quelli nazionali sull'acqua pubblica, contro il nucleare e il legittimo impedimento, ha decretato che dal prossimo 16 gennaio, a  Milano tutti i cittadini che vorranno andarsi a intasare nel centro della città in auto dovranno pagare 5 euro.
Verrà così tassato il 90% delle auto circolanti (con l'ecopass della Moratti lo era solo il 10%). Cose da fare per migliorare l'efficacia economica della tassa d'ingresso al centro ci sarebbero. Ha ragione Luca Fazio, nell'articolo pubblicato dal manifesto sabato scorso: bisognerebbe far pagare il biglietto in base alla cilindrata, che poi sarebbe un sano principio di "più inquini (e ingombri), più paghi". Se l'auto è un malsano status symbol, creiamo il biglietto della congestion charge nei formati silver, gold, platinum (per i suvvisti, ovviamente).
Aurelia: camion uccide ciclista
ROMA - Un ciclista è stato investito e ucciso da un camion con rimorchio al chilometro 19 della via Aurelia, in direzione Roma. La vittima è un 60enne romano, A.D.C., arrivato in ospedale senza vita. Il conducente del camion, un romeno, si è fermato a prestare soccorso. Sul posto per i rilievi la polizia municipale del Grupp XVIII.
Venerdì 11 Novembre 2011 - 14:29    Ultimo aggiornamento: 22:21
Comunicato di Radio Popolare Roma 
Sui 103.3 Mhz di Roma e provincia

In questi ultimi tre anni la “Casa della città”, la trasmissione che Radio Popolare roma manda in onda tutti i lunedì con la collaborazione della Rete Romana di Mutuo Soccorso,  ha consentito a centinaia di comitati e Associazioni di Quartiere di raccontare la propria vertenza, la problematica del proprio quartiere, di far conoscere le proprie proposte.

Mai come ora Roma, schiacciata tra un Sindaco privo ormai di ogni credibilità da un parte e una opposizione incapace di rinnovarsi partendo da un esame autocritico dell’azione di governo della ex Giunta Veltroni,   ha bisogno di una voce che consenta di ascoltare e far parlare i cittadini  auto organizzati.

Abbonatevi e fate abbonare.



“RICARICACI”. AL VIA LA CAMPAGNA DI SOSTEGNO 2012 DI RADIO POPOLARE ROMA

Cari abbonati e cari ascoltatori,
     dal 14 al 20 novembre Radio Popolare Roma torna a chiedere il vostro sostegno con la campagna abbonamenti. Come ogni anno saremo in onda con dirette speciali, eventi, spettacoli, incursioni in città, cene sociali, concerti e dj-set.
Per sette giorni lavoreremo per far conoscere anche quello che non si “sente” di Radio Popolare Roma: il suo progetto, il nostro lavoro quotidiano e anche i costi per mantenerlo e portarlo avanti.
Il 2011 è stato – e continua ad essere anche in queste ore – un anno difficile. Nonostante la fine conclamata di B. (finalmente!), l'attuale fase è segnata dalla crisi economica e dall'instabilità politica. Inutile dire che le conseguenze si sono fatte sentire anche su tutti noi e mettono a rischio la sopravvivenza della radio.
Per questo la campagna abbonamenti di quest'anno è un momento di vitale importanza: ora più che mai abbiamo bisogno del vostro sostegno.
Grazie ai vostri abbonamenti Radio Popolare Roma continuerà ad essere quella che conoscete: 10 ore di informazione al giorno, intrattenimento, musica e cultura. In diretta, ogni giorno, con le trasmissioni a diffusione nazionale di Popolare Network.
Per abbonarsi bastano 50 euro all'anno, (poco più di 4 euro al mese). Vi ricorderete che nelle scorse campagne chiedevamo 60 euro, quest'anno abbiamo deciso di chiederne 50, per consentire a tutti voi di mantenere accesa la radio. Noi ce la mettiamo tutta... partecipate anche voi!
Nelle prossime ore vi terremo informati su tutte le nostre iniziative, su come partecipare attivamente alla campagna, sulle azioni che tutti noi possiamo fare per aiutare e sostenere la radio.
RICARICACI! DAI CREDITO ALL'INFORMAZIONE INDIPENDENTE!

RADIO POPOLARE ROMA | Popolare Network

In streaming su www.radiopopolareroma.it

Grossa crisi: il default è il meno

"Quando il governo che succederà a Berlusconi avrà fatto l'inventario, se mai avrà il coraggio e la capacità di farlo, di questi 17 anni della sua egemonia - esercitata sia dal governo che dall'opposizione - si troverà di fronte un deserto: uno «spirito civico» devastato in tutti i gangli dell'apparato istituzionale e in tutte le strutture imprenditoriali (corruzione ed evasione fiscale hanno ben lavorato...); un razzismo di stato ormai consolidato, che rende improbo ricreare le condizioni di una convivenza civile; scuola, università e ricerca alle corde; un tessuto industriale ridotto ai minimi termini da chiusure, delocalizzazioni, lavoro nero; tre dei maggiori gruppi industriali (Fiat, Finmeccanica e Fincantieri) in via di smantellamento, e impegnati a «recuperare» produttività con licenziamenti, chiusure e ritmi di lavoro insostenibili; le maggiori catene distributive in mani estere, a fare acquisti lontano dai produttori italiani; un'agricoltura che non esiste più; e pochi settori che ancora esportano, ma ormai incapaci di fare da traino al sistema. Che cosa significa «crescita» in queste condizioni? E di che crescita si parla? Tornare a produrre tante automobili Fiat (suv, soprattutto), portando via quote di mercato a Volkswagen? O tanti elettrodomestici Merloni a spese di Elettrolux? O tante navi da guerra, missili e carri armati in Fincantieri e Finmeccanica? O tante arance commercializzate da mafia e 'ndrangheta? O tanti visitatori stranieri nei nostri musei chiusi e dissestati o nei nostri alberghi formato rapina? O tanti Tav e Ponti e Mose da affidare in concessione, sacrificando la salvaguardia del territorio? O tanti palazzi, e uffici, e condomìni formato Ligresti sui terreni che l'expo avrà «liberato» dall'agricoltura? E può esserci una «crescita» dell'economia italiana, e tale da rimettere in sesto i conti, in un contesto in cui tutti i paesi dell'Occidente, e in parte anche quelli emergenti, prevedono un rallentamento, una stasi o un arretramento della loro? E perché chi continua a vedere nel ritorno alla crescita «la soluzione» non affronta mai queste questioni? Che sono in realtà quelle di una radicale conversione ecologica dell'apparato produttivo, degli stili di vita, della cultura.
È il pensiero unico, la fiducia nei «mercati», la convinzione che «non c'è alternativa», a spingere tutti a pensare che, una volta rimesso in moto il motore (con il taglio della spesa, delle pensioni, dei salari, dell'occupazione, dei servizi pubblici, della ricerca, dell'istruzione e, magari, con qualche miliardo da iniettare in un piano, possibilmente europeo, di «Grandi opere») il mercato, anzi, «i mercati», ci faranno ritrovare la strada della crescita. E a esentare tutti, quindi, dal pensare che cosa occorra veramente per promuovere, stabilizzare e qualificare l'occupazione, salvare il tessuto industriale, le professionalità e le competenze ancora esistenti, restituire fertilità ai suoli e sostenibilità all'assetto idrogeologico; contribuire a salvare il pianeta Terra dagli imminenti sconvolgimenti climatici. La crisi finanziaria ha distolto le menti da questi problemi - soprattutto dall'ultimo, che è il più grande e urgente: non solo in Italia ma in tutto il mondo che fa della crescita il suo feticcio: tanto che a Durban, dove sta per aprirsi la Cop 17, ultima occasione per prendere impegni contro il riscaldamento della Terra, non si concluderà, per l'ennesima volta, niente".

da Guido Viale, "Il default è un disastro ma è il male minore",  Il manifesto, 10 novembre 2011.

venerdì 11 novembre 2011

Comunicato dei Verdi


MALAGROTTA
BONELLI, BONESSIO (VERDI) INCREDIBILE CHE MONOPOLISTA “MONNEZZA” PERSEGUITI CITTADINI CHE SEGNALANO PROBLEMI

«Hanno tutta la nostra piena e incondizionata solidarietà i cittadini del Comitato Malagrotta e il loro presidente Sergio Apollonio che sono stati citati in giudizio penale e civile per aver “osato” inoltrare una segnalazione su un rigonfiamento sospetto del terreno in prossimità della discarica di Malagrotta – affermano il Presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli e il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio – L’utilizzo della giustizia contro i cittadini che protestano per la propria salute, utilizzando è un vero e proprio atto d’intimidazione fatto da un potente che pensa di poter disporre del territorio a suo uso e consumo senza dover rendere conto a nessuno».

giovedì 10 novembre 2011

Fonte: Corriere di Bologna


in zona fiera

Travolto sulla rotonda,
ciclista muore sul colpo

La macchina e la bici si sono scontrate in viale Europa. La vittima è un bolognese di 67 anni



BOLOGNA - Non ha avuto nemmeno il tempo di capire Paolo Masotti, pensionato bolognese di 67 anni, travolto ieri pomeriggio da un’automobile mentre in sella alla sua bicicletta percorreva la rotonda di viale Europa, in direzione San Donato. Poco prima dell’incrocio con via Viadagola è stato tamponato da una Ford Focus condotta da una cinquantottenne bolognese.
L’impatto, particolarmente violento, non gli ha lasciato scampo. L’uomo è finito sul cofano dell’automobile e nel ricadere ha battuto il capo sull’asfalto. È morto sul colpo per le lesioni riportate nello schianto. Quando il 118 è arrivato sul posto, non c’era ormai più niente da fare. Masotti, che abitava in via della Cooperazione, lascia una figlia che risiede in centro e che ieri è stata avvertita della tragedia dalla polizia municipale.
A dare l’allarme, ieri pomeriggio alle 15.30, è stata una pattuglia di vigili urbani in borghese che si trovava a passare casualmente da quelle parti. Quando gli agenti sono arrivati hanno visto l’uomo disteso a terra privo di vita e poco distante la cinquantottenne che si teneva il capo in stato di shock. La donna è stata trasportata per precauzione all’ospedale Maggiore dove è stata sottoposta al prelievo del sangue per i test sull’eventuale assunzione di alcol e droga.
I vigili hanno effettuato i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente e nel frattempo il pubblico ministero di turno ha disposto il sequestro dell’auto e della bicicletta, oltre alla rimozione della salma che è stata trasportata al Dos della Certosa. Dai primi accertamenti sembra che la donna alla guida della Ford Focus fosse in fase di sorpasso quando ha urtato la bicicletta. Forse un attimo di distrazione o magari una manovra sbagliata e per il povero Masotti è stata la fine. Probabilmente il sessantasettenne si stava recando al centro commerciale Meraville quando è stato travolto. Nel tardo pomeriggio la polizia municipale ha avvisato i parenti che abitano a Castel San Pietro e nelle prossime ore la figlia dovrà effettuare il riconoscimento. Sul luogo dell’incidente si è formata una piccola folla e la circolazione è stata interrotta per consentire la rimozione dei mezzi coinvolti e della salma.(Gianluca Rotondi)

09 novembre 2011(ultima modifica: 10 novembre 2011)

Stasera CM a Milano

Oggi sul manifesto
Pedalare per Giacomo, di Luca Fazio

[...]
"Che il Comune [di Milano] faccia piuttosto delle piste "autabili", 25 chilometri riservati a chi si ostina a far morire di traffico, che imponga il limite dei 30 Km/h, che sequestri le auto in seconda fila, che licenzi il capo dei vigili, perché bisognerà pur dare un segnale di cambiamento nella gestione del controllo e della sicurezza. Non sarebbero scelte impopolari, ma doverose, perché Giacomo è morto. Stasera una critical mass meno spensierata del solito pedalerà in via Solari, luogo della tragedia, Poi, bisognerebbe fare tappa a palazzo Marino per chiedere qualcosa in più. Forse, questa volta, non sarebbe fatica sprecata".  
Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
Comunicato stampa
Ex fiera
Bonessio (Verdi), squali cemento pronti a nuovo sacco cementizio per azzannare ex fiera con appoggio Alemanno

“Pensando forse che con l’inerzia tutto si aggiustasse ora arrivano dal Campidoglio le linee per riqualificazione dell’ex Fiera di Roma che sono irricevibili. – afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio – Irricevibili perché, con una variante al Prg si prevedono ulteriori 300mila metri cubi di cemento in una zona semicentrale. In pratica si vorrebbe saltare a piè pari qualsiasi forma di confronto forse evitando la proposta alternativa redatta dal Municipio di concerto con le associazioni, i comitati e gli urbanisti. Evidentemente i soli 120mila metri quadrati aggiuntivi previsti nel piano del Municipio non sono sufficienti a sfamare gli appetiti degli ‘squali del cemento’ che vogliono fare dell’area un sol boccone da 300mila metri cubi, senza verde, senza servizi e degradato fin dall’inizio, facendo solo cassa e speculazione. È assolutamente incredibile che si pensi ancora alla città con una logica votata al cemento per la levitazione della bolla immobiliare e che Alemanno si affidi a stratagemmi di questo tipo. Per fortuna esiste il regolamento sulla partecipazione in base al quale è stata indetta un’assemblea per il prossimo 17 novembre alla quale invitiamo i cittadini del XIII Municipio a partecipare in massa per evitare quest’ennesimo “sacco cementizio di Roma””.

martedì 8 novembre 2011

Comunicato Comitati No Pup

Al II Municipio passa a sorpresa una mozione del PD per l’espunzione del parcheggio interrato di Via Stern
IL PUP PERDE SEMPRE PIU’  PEZZI
Durante il consiglio sono intervenuti  i rappresentanti dei   Comitati del Flaminio che hanno chiesto  di aprire un tavolo con l’amministrazione per discutere tutti gli interventi previsti nel quartiere

Roma, 8 novembre 2011. Dopo la decisione  del X Muncipio di sospendere  tutte le attività di cantiere per la realizzazione dei parcheggi interrati, in corso e futuri, e dopo la decisione del Sindaco di bloccare  l’espianto dei platani in Via Fermi per effettuare ulteriori verifiche sulla fattibilità di un altro parcheggio, oggi si è tenuto un consiglio straordinario in II Municipio per discutere del previsto parcheggio  di via Stern.
Da anni i comitati cittadini del Flaminio si battono contro questo intervento che,   per   realizzare solo 83 posti auto - 58 box pertinenziali e 25 posti a rotazione - metterebbe a rischio la stabilità degli edifici limitrofi, parte dei quali hanno già criticità pregresse, comporterebbe l’eliminazione delle alberature, tra cui  5 lecci ottuagenari, e deturperebbe irrimediabilmente la piazzetta storica Perin del Vaga, autentico gioiello architettonico degli anni ’20.
Durante il Consiglio odierno, dopo un dibattito  durato più di due ore,  è stato approvato l’ordine del giorno  presentato dal PD che impegna il Presidente del II Municipio a stralciare la  localizzazione dal PUP e ad aprire un tavolo  con le associazioni di quartiere del Flaminio. Il risultato è stato ottenuto  grazie al voto non solo dei consiglieri del Partito Democratico, ma anche dell’UDC, di La Destra, di Sinistra e Libertà, e all’astensione dell’unico rappresentante del PDL presente in aula.
Il Comitato Stern e il Coordinamento dei Comitati NO PUP si augurano che il Sindaco e l’amministrazione comunale  sappiano leggere in questi segnali sempre più numerosi che  provengono dal territorio l’inadeguatezza dell’attuale sistema e  decidano di  fermare gli interventi previsti e ripensare a un nuovo Piano Urbano Parcheggi, che aumenti le garanzie per i cittadini e che risponda a criteri di pubblica utilità.
"Vi aspettiamo in cyberspazio, la tv mentale senza tv o senza bisogno di oggetti, anche senza immagini. Senza emittenti, senza immagini".

Videosapere, 31 ottobre 1995

Città italiane illegali

Comunicato Codacons

CICLISTI A RISCHIO NELLE CITTA' ITALIANE PER LA VIOLAZIONE DELL'ART. 3 E 7 DEL CDS

I COMUNI NON DISTANZIANO LA SOSTA DALLA CARREGGIATA

Dopo l'incidente mortale verificatosi a Milano sabato sera, con la tragica morte di un dodicenne, ucciso a seguito dell'apertura improvvisa di una portiera, il Codacons solleva il problema sicurezza per bici e motorini.
Infatti i comuni italiani violano il Cds non distanziando la fascia di sosta laterale dalla parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli, ossia dalla carreggiata. La mancata apposizione di questa striscia bianca discontinua, da porre accanto alle strisce blu o gialle che indicano la parte della strada destinata al posteggio, non consente di delimitare la fine della carreggiata e di separare adeguatamente i veicoli posteggiati da quelli che circolano. Le biciclette ed i motorini, quindi, viaggiano troppo rasenti alle auto e, in caso di apertura improvvisa di una portiera, non hanno lo spazio per evitare l'ostacolo.
Ricordiamo che per l'art. 143 del Cds tutti i  veicoli devono circolare "in prossimità del margine destro" della carreggiata, "anche quando la strada è libera", ma i veicoli sprovvisti di motore "devono essere tenuti il più vicino possibile al margine destro della carreggiata", in pratica devono viaggiare lungo la striscia bianca che delimita la carreggiata.
Proprio per questo è di fondamentale importanza avere questa striscia bianca discontinua, distanziando l'area dedicata alla sosta dalla carreggiata, per evitare che l'apertura di una portiera anche solo di pochi centimetri, possa causare un incidente. Ma, come sollevò anche la trasmissione di Italia 1  " Le jene", le città italiane, per ragioni di spazio, non separano quasi mai con una striscia di margine discontinua bianca la carreggiata, destinata allo scorrimento dei veicoli, dalla fascia di sosta laterale, come previsto invece dall'art. 3, comma 1, punto 23 del Cds, dall'art. 7 comma 6 del Cds,  e dall' art. 141 del regolamento del Cds. E' evidente che, facendo coincidere le due strisce, bianca e blu (o bianca e gialla),  i veicoli viaggiano necessariamente rasenti alle auto posteggiate, aumentando il rischio di incidenti.

Fonte: Il Giornale di Vicenza

Alberto, un appello anche su Internet

IL CASO. Il tecnico di Grisignano, 27 anni, è sparito venerdì mattina e, da allora, nessuno dei parenti né degli amici lo ha più visto né sentito. La richiesta d'aiuto della sorella Federica sulla pagina Facebook: «Per favore, chi sa qualcosa su mio fratello ce lo dica subito»
08/11/2011
Zoom Foto
Alberto Pozzan, 27 anni, è sparito da casa venerdì scorso
Grisignano. Un altro giorno di ricerche, di attesa vicino al telefono e di angoscia. Da venerdì nessuno ha più notizie di Alberto Pozzan: né i suoi genitori, né la fidanzata Silvia, né i tanti amici che, in questi giorni, sulle pagine di Facebook, stanno lanciando appelli nella speranza che ritorni.
LE RICERCHE. Il ragazzo, che ha 27 anni e vive con la famiglia a Grisignano, in via Roma, è sparito venerdì mattina. È stato visto in sella alla sua bicicletta dalle 7.30 alle 9.30 e poi, di lui, più nessuna traccia. Ha lasciato a casa l'auto, i due telefoni cellulari e con sé avrebbe dei contanti, bancomat e documenti. Ieri le ricerche, da parte dei carabinieri di Camisano e della protezione civile sono continuate per tutto il giorno, con l'ausilio dei cani del gruppo alpini di Lumignano, già impiegati, nei mesi scorsi, per le ricerche di Yara Gambirasio.
È il terzo giorno consecutivo che Grisignano e paesi limitrofi vengono passati a setaccio. È stata perlustrata prima tutta l'area vicino alla linea ferroviaria, quindi sono stati controllati anche vecchi casolari e stabili abbandonati. Per ora, però, nessun risultato. Non ci sarebbero novità nemmeno sul fronte telematico. Del caso, infine, si sta occupando anche la trasmissione di Rai3 "Chi l'ha visto?"
LA SCOMPARSA. Alberto è uscito di casa molto presto, venerdì mattina. Quando la madre, come sempre, è andata in camera sua per svegliarlo non lo ha trovato. Mancavano un paio di jeans, una felpa grigia e, sembra, solo un paio di ciabatte.
Ha lasciato l'abitazione molto silenziosamente: i genitori non hanno sentito nulla e neppure il loro cagnolino che tengono in casa: l'animale è solito abbaiare al minimo rumore, ma in questo caso non lo ha invece fatto. Il ragazzo ha preso la sua bicicletta ed è stato visto in centro a Grisignano.
Testimoni riferiscono di averlo notato mentre pedalava per le vie del paese dalle 7.30 alle 9.30. Poi più nulla. Alberto lavora in una ditta di Milano come tecnico informatico: un lavoro che gli dà soddisfazioni e che lo porta a viaggiare molto in tutta Italia, soprattutto nel Nord - Est.  Proprio venerdì avrebbe dovuto recarsi in due banche di Verona per aggiornare i loro software.
In nessuna delle due, però, si è mai presentato. La bici è stata trovata appoggiata al muro della stazione.
Se Alberto abbia preso un treno, però, non si sa. Non c'è una biglietteria, quindi nessun dipendente può dire se abbia acquistato un biglietto oppure no. A Grisignano passa un treno ogni venti minuti circa, quindi capire quale possa aver preso e, soprattutto diretto dove sembra essere impossibile.
GLI INTERROGATIVI. La famiglia Pozzan non riesce a darsi pace e, soprattutto, non riesce a capire il perché della scomparsa improvvisa.
Nulla avrebbe lasciato presagire quanto accaduto e non vi sarebbero problemi tali da giustificare una sparizione improvvisa: oltre ad un buon impiego, infatti, il perito ha molti amici, tantissimi interessi, anche nell'ambito del sociale e del volontariato (collabora con alcune associazioni locali) e, soprattutto, un solido legame sentimentale con Silvia. Lui e la fidanzata hanno deciso di sposarsi e hanno fissato la data del matrimonio in primavera.
Fonte: Sardegna oggi

Cagliari, la bici è il mezzo più rapido per spostarsi

La bicicletta si conferma il mezzo più rapido per gli spostamenti a Cagliari, anche per percorrere un anello attorno al centro storico. Lo dimostra un nuovo test sulla mobilità effettuato ieri in città dall'associazione "Amici della bicicletta" che ha messo a confronto i tempi di percorrenza con pullman (Ctm), auto o moto privata.

CAGLIARI - L'Obiettivo del test era quello di verificare, su un percorso stabilito di 9,5 Km, in un giorno feriale e in ore di punta, i tempi di percorrenza con i diversi mezzi di trasporto. I partecipanti sono partiti da piazza Giovanni XXIII per poi tornarvi passando attraverso via dei Giudicati, via Liguria, via Is Mirrionis, via Emilia, piazza San Michele, piazza S. Avendrace, viale S. Avendrace, viale Trieste, via Roma, viale Diaz, viale Cimitero e via Dante.

Il passeggero del bus è stato penalizzato dal fatto che non esiste una linea di bus su questo percorso e ha dovuto prendere due linee (la n.3 e l n.1) con cambio di bus in via Emilia e in piazza S. Michele. Di conseguenza, il percorso del bus è risultato piu' lungo, pari a 10,18 Km.

Se si considera solo il tempo trascorso (46 minuti) sui pullman la velocità sarebbe di 12.39 Km/h. Secondo gli "Amici della bicicletta", l'anello attorno al centro storico ha tutte le caratteristiche per la definizione e realizzazione di una pista ciclabile. In effetti, i ciclisti del test hanno impiegato 23 minuti (velocita' circa 25 Km/h), i motociclisti 26 minuti (velocita' circa 22 Km/h), mentre chi si e' mosso in auto ci ha messo 32 minuti (velocita' di poco inferiore ai 18 Km/h).
Ultimo aggiornamento: 08-11-2011 09:18

 Fonte: Corriere d'Abruzzo

Tortoreto: auto investe donna in bicicletta

TORTORETO - Ieri mattina, verso le 8:30, un'anziana donna di 69 anni è stata investita da un'autovettura nella centralissima Via Giovanni XXIII di Tortoreto.
Secondo gli accertamenti, pare che l'auto stesse procedendo in senso contrario e stesse svoltando in Via Leonardo da Vinci quando è avvenuto il brutto incidente.
La pensionata è stata immediatamente soccorsa da un'ambulanza della Croce Rossa di Alba Adriatica, coadiuvata dall'automedica dell'ospedale di Giulianova, per essere trasportata al nosocomio di Teramo dov'è stata ricoverata in prognosi riservata. Infatti, i sanitari le hanno riscontrato una serie di traumi e fratture multiple. Le condizioni sarebbero gravi a causa di un trauma addominale e uno femorale.
La Polizia Municipale che indaga su questo episodio ha effettuato i rilievi di rito sul luogo e sembrerebbe che l'incidente sia stato provocato da una banale distrazione dell'uomo alla guida dell'auto.
Comunicato Fiab-Ciclobby

Come abbiamo riferito nel comunicato di ieri, nel novembre 2009 il vicesindaco Riccardo De Corato, da poco subentrato a Edoardo Croci come assessore ai trasporti e alla mobilità, bloccò il piano delle corsie riservate presentato da Atm e condiviso con l’assessore Croci.

Il “piano per lo sviluppo e il potenziamento delle corsie riservate” era già stato approvato ed era attribuito l’incarico dal Comune ad ATM per la sua attuazione.
L’idea di privilegiare il trasporto pubblico evidentemente non era però da tutti condivisa, forse anche perché questo implicava un contrasto alla sosta abusiva, ampiamente diffusa e tollerata.

Tra i primi interventi del nuovo assessore, vi fu tra l’altro la cancellazione di due corsie riservate, che erano state appena realizzate: Foro Buonaparte e via Ponte Seveso (è possibile leggere l’articolo apparso sul Corriere della sera facendo clic qui).

Fra le corsie contenute nel documento vi era quella di via Solari, dove è avvenuta la tragedia in cui sabato sera ha perso la vita Giacomo, a soli dodici anni, in sella alla sua bici.

Rendiamo disponibile sul nostro sito (a questo link) una estrazione del piano di ATM sopra citato, proprio per la parte relativa a via Solari, dove viene descritta la situazione attuale e quella finale, a seguito dei lavori che erano stati decisi.
Lavori il cui avvio era previsto entro marzo 2010 (ulteriore link). Ma che qualcuno ha fermato.
Perché?

lunedì 7 novembre 2011

Fonte La Repubblica


Il tragico incidente di via Solari
accende la rabbia del quartiere

I residenti protestano: “E' un dramma annunciato. Da anni chiediamo una corsia separata per i tram”. L’assessore Maran: stavamo già pensando a una protezione. Il sindaco: “Siamo annichiliti dal dolore”

di SANDRO DE RICCARDIS Morire a dodici anni per evitare l’impatto con un’auto che non doveva essere lì. Nella tragedia di Giacomo Scalmani, il ragazzino di 12 anni morto sabato sera sotto il tram della linea 14 in via Solari mentre tornava a casa in bici, c’è la tragica fatalità di un asfalto reso scivoloso dalla pioggia, la sfortunata coincidenza di un tram che passava proprio al momento della caduta, ma anche regole e divieti mai rispettati in strada. Per questo parenti e residenti parlano di «tragedia annunciata».
«Sono anni che chiediamo la corsia riservata per i mezzi pubblici e parcheggi» denunciava un abitante del quartiere, ieri mattina, mentre deponeva un mazzo di fiori nel punto in Giacomo è stato trascinato dal tram. Di «continua sosta selvaggia» parla anche il comitato di zona. «Negli ultimi dieci anni con la ristrutturazione delle aree industriali con decine di nuove abitazioni, uffici, showroom questo è divenuto il quartiere della moda con eventi che ogni mese ingorgano di auto le vie». I residenti parlano di «grave carenza di parcheggi» con i «vigili che da anni sanzionano in continuazione i residenti, mentre le berline degli stilisti parcheggiate abusivamente sulle strisce gialle durante gli eventi non vengono mai sanzionate».

Sabato Giacomo stava tornando a casa dopo una serata in oratorio. Poco dopo le 21 era in bici con la madre, che però era più avanti nella via, quasi all’altezza di via Stendhal. La donna a un certo punto si è accorta che il figlio non la seguiva più e, tornando indietro, si è accorta della tragedia: una Yaris, con un gruppo di ragazzi arrivati nel quartiere per una serata nei locali di via Savona, era ferma dove non poteva, anche se parcheggiare l’auto lungo il marciapiede è una consuetudine di tutti, durante il giorno e la sera, soprattutto nei weekend. Per questo, auto e moto sono costrette a invadere la carreggiata centrale riservata ai tram. Le bici invece restano nella corsia, come stava facendo Giacomo, finché una ragazza seduta sul sedile posteriore della Yaris non ha aperto improvvisamente lo sportello provocando la tragedia.

Il conducente del 14 — finito sotto shock in ospedale — non ha potuto evitare l’impatto: per bloccare il tram deve azionare un freno a mano, con un tempo di reazione che è stato fatale a Giacomo. Ora sarà la magistratura a chiarire eventuali responsabilità. Il pm Cristiana Roveda sta ricostruendo, insieme ai vigili del nucleo Radiomobile, la dinamica dell’incidente e potrebbe iscrivere nel registro degli indagati la ragazza che ha provocato inavvertitamente la caduta fatale del dodicenne.

Il sindaco Giuliano Pisapia e la sua vice Maria Grazia Guida si sono detti «annichiliti dalla tragedia». «Pur consapevoli che niente potrà alleviare il dolore della perdita di un bambino di dodici anni — hanno detto — ci stringiamo in un fortissimo abbraccio alla famiglia. Un pensiero speciale va alla sorellina di Giacomo». Ieri mattina in via Solari è arrivato anche l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. «Siamo tutti scioccati dalla morte di un ragazzo di 12 anni — ha detto Maran — . Stavamo già progettando di proteggere la preferenziale di via Solari, ne avevo anche scritto qualche giorno fa, ora lo faremo con anche maggior determinazione». Sulla tragedia interviene anche Ciclobby: «Da anni, quella strada è un vero pericolo, ripetutamente denunciato. Anche oggi, nonostante la nuova e chiara segnaletica verticale e orizzontale, le auto sono posteggiate, senza soluzione di continuità, in sosta vietata, lungo la carreggiata di scorrimento delle auto. A queste situazioni occorre avere il coraggio di dire basta, reagendo concretamente».
(07 novembre 2011)

domenica 6 novembre 2011

Occorre cambiare molte cose nella nostra vita, lo dice il Presidente

Piena sintonia con il Presidente della Repubblica.

Fonte Agi
(AGI) Conversano (Bari) -Coesione sociale, cambiare stili di vita: in un clima di guerra politica l'Italia la sua strada. Cosi' il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si e' rivolto al pubblico del Pala San Giacomo, di Conversano, in provincia di Bari, dove stamane si sono svolte le celebrazioni del 90esimo anniversario dell'assassinio di Giuseppe Di Vagno. "Occorre una forte coesione sociale e nazionale - ha detto il Capo dello Stato - di fronte alle prove che il Paese deve affrontare e di fronte alla crisi che sta affrontando l'Italia". "Bisogna cambiare molte cose nella nostra vita - ha proseguito Napolitano - nel modo di vivere, di lavorare, di comportarsi da parte di tutti noi. Occorre spirito di sacrificio".

Una parola magica, oggi: bicicletta.

Dodicenne in bicicletta travolto e ucciso da tram a Milano

Fonte: Ansa
 
L'incidente in via Solari, la madre ha assistito alla tragedia 
06 novembre, 12:58(ANSA) - MILANO, 6 NOV - Tragedia a Milano dove un dodicenne in bicicletta e' morto travolto da un tram lungo la linea 14 in via Solari. A causare l'incidente, ieri sera, e' stata l'apertura della portiera di un'auto che si era appena fermata, e dalla quale stavano scendendo i passeggeri. Il ragazzo, Giacomo Scalmani, una volta colpito e' rimbalzato sotto le rotaie proprio mentre passava il tram. La madre, che sempre in bici precedeva il figlio, ha assistito alla tragedia.

sabato 5 novembre 2011

Svolta spontanea e consistente: a Milano i ciclisti aumentano

Comunicato Fiab-Ciclobby, Milano

Presentati i risultati del 10° censimento dei ciclisti milanesi

Il censimento annuale realizzato da Fiab Ciclobby è stato presentato ieri alla Commissione Ambiente del Comune di Milano.
In assenza di dati ufficiali relativi alla mobilità ciclistica, la storica associazione milanese e il centro di studi Polinomia hanno presentato all’Urban Center due rilevazioni che, con metodologie differenti, verificano la consistenza dei ciclisti a Milano.
Il censimento di Fiab Ciclobby, relativo ai passaggi all’interno della cerchia dei navigli in una giornata lavorativa, ha impegnato più di 70 volontari con quasi venti postazioni di rilevamento lungo l’intero arco della giornata.
I dati sono quest’anno decisamente positivi. Dopo un paio d’anni in cui si era riscontrata una sostanziale stasi del numero dei ciclisti circolanti in città, sono stati rilevati oltre 33.000 passaggi con un aumento rispetto all’anno scorso dell’8% e del 13 % rispetto al 2009.
Oltre a rappresentare un’importante inversione di tendenza, si tratta del miglior risultato mai registrato in questi primi dieci anni di rilevazioni.
La distribuzione dei passaggi durante la giornata mette in luce due picchi fra le 8,30 e le 9,30 e fra le 18,00 e le 19,30, confermando in maniera inequivocabile un uso della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro.
Sorprendente è anche il dato di Corso Buenos Aires, dove il rilevamento è iniziato a partire dal 2009, anno in cui Ciclobby aveva raccolto oltre 3.000 firme a sostegno di una petizione volta a chiedere al Comune, nella realizzazione della riqualificazione in atto, anche interventi per la ciclabilità.
Lungo la direttrice di corso Buenos Aires sono stati registrati quasi 5.000 passaggi con un incremento di circa il 25 % rispetto al dato dell’anno scorso, confermando che l’asse Loreto-Venezia-San Babila rappresenta l’itinerario più utilizzato dai ciclisti milanesi.
L’incremento dell’utilizzo della bici anche al di fuori del centro risulta evidenziato anche dalla rilevazione, condotta da Polinomia, lungo un itinerario fisso periferia-centro, da Baggio a Porta Venezia.
I conteggi effettuati, in questo caso durante tutto l’anno, hanno messo in luce un dato che il censimento di Ciclobby non poteva evidenziare: la forte stagionalità dei flussi ciclistici, con il numero delle biciclette circolanti che aumenta da gennaio a maggio, cala alla chiusura delle scuole, riprende a crescere in settembre e ottobre, per poi riabbassarsi con la stagione fredda, e un incremento dei flussi avvicinandosi dalla periferia verso il centro.
Anche in questo caso, se i dati degli ultimi tre anni non consentivano di riconoscere cambiamenti significativi, quelli del 2011 attestano con rigore statistico l’esistenza di un incremento importante, confermando addirittura l’elevato valore di crescita riscontrato lungo l’asse di corso Buenos Aires.
I due censimenti segnalano quindi una svolta spontanea e consistente nell’uso quotidiano della bici.
Un dato particolarmente interessante, come evidenziato da Carlo Monguzzi, presidente della Commissione Ambiente, in un momento in cui la nuova amministrazione sta avviando una serie di interventi e progettazioni in materia di ciclabilità.
E un’occasione in più per ribadire che la bicicletta non rappresenta un problema, ma può costituire uno degli ingredienti essenziali per la risoluzione dei problemi del traffico e dell’inquinamento in città.
Ciò che richiama la necessità e l’indifferibilità di interventi efficaci, per favorire la bici dalla periferia al centro.

4 novembre 2011
Le relazioni presentate sono disponibili sul sito di Ciclobby.

venerdì 4 novembre 2011

A Firenze si lavora alle piste ciclabili. Stanziati 800 mila euro

Fonte: Corriere fiorentino

A ricucir le piste, per le biciclette Da piazza Ferrucci a piazza Alberti, passando per il Ponte da Verrazzano. I ciclisti non dovranno più scendere dalla bici per andare a cercare dove prosegue la pista ciclabile  Da piazza Ferrucci a piazza Alberti, passando per il Ponte da Verrazzano. I ciclisti non dovranno più scendere dalla propria bicicletta per andare a cercare dove prosegue la pista ciclabile. Parte l'operazione di «ricucitura». Piccoli interventi che serviranno a unire i percorsi riservati alle due ruote. Ed è in arrivo una nuova pista anche nel sottopasso della stazione di Rifredi. Sono alcune delle novità del piano bici in preparazione a Palazzo Vecchio, che per ora ha accolto anche il via libera delle associazioni dei ciclisti fiorentini. Perché uno dei problemi più grandi della rete di piste ciclabili in città è proprio quello della loro brusca interruzione in diversi tratti. «Abbiamo deciso di porre l'unificazione delle piste ciclabili come priorità — spiega il consigliere speciale per la bici Giampiero Gallo — prima di passare all'allargamento della rete intendiamo migliorare quella esistente».  Sono già stati stanziati 350 mila euro, che serviranno a ricucire numerosi tratti di piste. Uno di quelli che più urgentemente necessitano di un intervento è il collegamento fra lungarno Cellini e lungarno Ferrucci. Una «cesura» che costringe i ciclisti a dover fare il giro della piazza per riconnettersi alla pista: ora sarà realizzata una sede protetta sfruttando i semafori esistenti e risagomando le aiuole presenti. Su ponte da Verrazzano saranno create due piste ciclabili, una per ciascun senso di marcia, che si ricollegheranno a via De Sanctis e ai percorsi su lungarno Colombo. Qualche miglioramento sarà apportato anche in piazza Alberti e in piazza Ravenna. Ancora sono previsti interventi nella zona dell'Isolotto: la pista ciclabile di viale Talenti si ricongiungerà con un nuovo tratto di percorso che andrà da via del Sansovino fino a piazza Batoni, sul lato di via del Bronzino per intenderci. Altra novità sarà il congiungimento di via Panciatichi con via Ricasoli, sfruttando il sottopasso della stazione di Rifredi: «Crediamo che questa novità sia importante per garantire l'intermodalità — dice Gallo — e soprattutto per migliorare i collegamenti con il nuovo Palazzo di Giustizia e il polo universitario. Lì verranno anche messe delle nuove rastrelliere per incentivare l'uso della bicicletta soprattutto per i pendolari che arrivano in treno». Mentre verrà anche ricongiunta la pista di viale Corsica con viale Redi passando da Ponte all'Asse; in questo caso dovrà essere rialzato il parapetto del ponte per questioni di sicurezza.  Altri 450 mila euro saranno impiegati per riasfaltare sette chilometri di piste già esistenti. Ma al posto della classica vernice rossa, facilmente deperibile e soggetta a costante manutenzione, verrà utilizzato dell'asfalto rosso. Ma l'elenco degli interventi di rinnovamento per garantire una migliore viabilità ai ciclisti non finiscono qui. Fra le piste ciclibili destinate a un profondo restyling troviamo anche viale dei Mille, viale Don Minzoni, viale Fanti, via Lungo L'Affrico e via Piagentina. E lungo i percorsi saranno messi anche i cosiddetti «occhi di gatto», ovvero rifrangenti per aumentare la visibilità, specie la sera. Alle fermate della tramvia, lungo la linea 1, arriveranno invece nuove rastrelliere e altri 400 posti bicicletta saranno sparsi per tutta la città, seguendo, come criterio guida, le segnalazioni che arriveranno dai cittadini.  I tempi dell'operazione? Alcuni dei cantieri per «ricucire» le piste partiranno prima di Natale, ma per la maggior parte bisognerà aspettare il bel tempo perché le piogge impediscono i lavori. I tecnici della mobilità, con il consigliere speciale Gallo, la scorsa settimana hanno presentato il piano alle associazioni di bici cittadini. E sembra che l'operazione di ricucitura abbia convinto anche chi usa ogni giorno le due ruote: «Si tratta di soluzioni valide, una manciata di interventi, ma che vanno a rimediare a errori passati — dice Valerio Parigi, di Firenze in bici — e c'è anche un altro aspetto positivo: i progetti ci sono stati presentati in anticipo, un netto progresso rispetto a decisioni prese in passato».  Federica Sanna 04 novembre 2011
La bici indiana, un mezzo irrinunciabile, glorificata nell'arte di Subodh Gupta, artista di New Delhi. Tre mucche, sacre e da trasporto, per trasferire il latte.
Subodh Gupta, Three Cows (2003)

Cartelloni abusivi mortali

Comunicato della Rete romana di mutuo soccorso

A seguito dell'incidente mortale verificatosi ieri sulla Tuscolana all'altezza di Arco di Travertino, dove un motociclista si è schiantato con un impianto abusivo e una ragazza è in fin vita, il Comitato promotore della delibera d'iniziativa popolare contro Cartellone selvaggio e come blog Basta Cartelloni abbiamo indetto un sit in di protesta contro il lassismo di questa Amministrazione Comunale.


E' il momento di gridare basta! Di farlo compostamente e civilmente. Ma con durezza e indignazione. Sabato prossimo 5 novembre, alle ore 11.00 appuntamento a piazza dell'Ara Coeli, accanto ai capolinea degli autobus di piazza Venezia, per una grande e pacifica manifestazione.
Chiederemo conto alla Giunta e al Consiglio Comunale della situazione indegna della cartellonistica a Roma.

La sicurezza stradale è sempre più a rischio come dimostrato dalla tragedia avvenuta ieri in via Tuscolana ma anche da una lunga serie di incidenti verificatisi negli ultimi mesi.

Il decoro della città è devastato dalle migliaia di cartelloni piantati ovunque, come se Roma fosse terra di nessuno.

I beni artistici e architettonici di quella che fu la Capitale del mondo e che oggi vorrebbe essere la Capitale di Italia, sono nascosti, violentati, cancellati da orrendi impianti installati senza controllo.

La legalità e il rispetto delle regole sono stati accantonati per lasciare spazio alla prepotenza del più forte e del più furbo.

Questi alcuni dei temi e degli slogan della manifestazione di sabato. Mosteremo ai romani e ai turisti di passaggio alcune gigantografie di strade del centro e della periferia sfigurate dai cartelloni. E chiederemo a gran voce l'approvazione della Delibera di Iniziativa Popolare, per la quale hanno firmato oltre 10mila persone e che dovrebbe arrivare in Consiglio Comunale la prossima settimana.


I cittadini con le loro azioni possono cambiare quello che sembra immutabile. Ritroviamoci tutti, sabato mattina 5 novembre, alle ore 11.00 in piazza dell'Ara Coeli, accanto ai capolinea degli autobus.

Prsentazione 10° Censimento dei ciclisti milanesi

Comunicato Fiab-Ciclobby, Milano
Venerdì 4 novembre 2011
presentazione dei risultati del 10° Censimento dei ciclisti milanesi.

Fiab Ciclobby onlus presenta ai componenti della Commissione Ambiente e Mobilità del Comune di Milano e alla stampa i risultati del censimento annuale dei ciclisti, che si è svolto lo scorso mese di settembre.

La presentazione si tiene presso l’Urban Center del Comune, in Galleria Vittorio Emanuele 11/12, venerdi 4 novembre 2011 alle ore 12,00.
                                                    
Il censimento dei ciclisti milanesi viene realizzato da dieci anni all’interno della Cerchia dei navigli grazie all’impegno di oltre settanta volontari coordinati da Ciclobby. La dimensione della serie storica consente alcune interessanti considerazioni sull’utilizzo della bici a Milano.

I dati verranno messi in relazione con i rilevamenti effettuati dalla società di ricerca milanese Polinomia, per definire un quadro il più possibile attendibile del numero di persone che scelgono la bicicletta per muoversi quotidianamente in città.

Interverranno:
Valerio Montieri Fiab Ciclobby
Alfredo Drufuca Polinomia
Carlo Monguzzi Presidente Commissione Ambiente del Comune di Milano

giovedì 3 novembre 2011

In bici al buio

Dopo l'entrata in vigore dell'ora legale, difficilmente il ciclista urbano riesce a schivare le tenebre. Da qui fino al solstizio d'inverno (22 dicembre 2011, ore 5.30), sarà sempre più buio. Anche se vado spesso in giro di notte, ci metto un po' a riabituarmi a certi percorsi poco o per nulla illuminati. Bisogna stare attenti in particolare alle buche, ai sassi e alle spine, quindi alle forature. E ci vuole qualche giorno a sincronizzarsi con questo nuovo ritmo. Raccomando a tutte e tutti le luci, in particolare non uscite mai senza quella posteriore rossa, che si può attaccare anche allo zaino o a una tasca.  

Robocop per i parcheggi ma per Trony no

Comunicato stampa dei Verdi


PUP. BONESSIO (VERDI), MILITARIZZATA VIA FERMI, GUARDIE PRIVATE PROTEGGONO PUP CONTRO CITTADINI

«Siamo alla svolta autoritaria e militarista del sindaco della Capitale. Se da un lato Alemanno dice di essere disponibile al dialogo, dall’altro non fa nulla per impedire che le ditte incaricate degli scavi per la realizzazione dei Pup, militarizzino di fatto intere strade cittadine, come nel caso di via Enrico Fermi, dove in queste ore i comitati segnalano l’arrivo di guardie armate private schierate a difesa dei cantieri». Lo dichiara Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio.

«Prima l’editto del Campidoglio contro i giornalisti, poi la militarizzazione delle strade contro cantieri inutili e dannosi, cos’altro c’è da aspettarsi da questo sindaco? Ricordiamo che la protesta degli abitanti di via Fermi è assolutamente legittima. Solo per le indagini archeologiche propedeutiche a quelli per la vera realizzazione dei parcheggi interrati si vogliono tagliare o espiantare circa 30 platani ad alto fusto. Noi Verdi abbiamo chiesto al Corpo Forestale di verificare la legittimità delle autorizzazioni prodotte dal Dipartimento Mobilità del Comune di Roma, dal Servizio Giardini, e dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, perchè riteniamo folle che per lavori preventivi si proceda a compromettere la vita di un’intera alberatura stradale modificando in modo irreversibile il paesaggio». «Continueremo a vigilare – conclude Bonessio - e resteremo al fianco dei cittadini di via Fermi».

Imparate a ripararle

Fonte: Il Mattino di Padova.

«Non comprate più biciclette rubate: imparate a ripararle»

L’appello di Pavan, presidente del Consiglio di quartiere 5. Previsti corsi per apprendere subito un pratico «fai da te»                  di Elvira Scigliano
SACRA FAMIGLIA. Non comprare una bicicletta rubata a 30 euro, ripara la tua a 3 euro. Una filosofia economica e, soprattutto, onesta per contrastare il dilagante mercato di due ruote rubate in città. L’idea è del presidente del Cdq 5 Francesco Pavan (Pd) con la collaborazione dell’Associazione Lamentecomune, Legambiente e Aps. Il timoniere della quinta circoscrizione, stanco di assistere impotente a questo stillicidio di biciclette e desideroso di coinvolgere adolescenti e studenti universitari per dare loro anche un’occasione di aggregazione, ha avviato un progetto su larga scala che toccherà i rioni del Borgo, Montà, Natività e Palestro. Il fenomeno del mercato nero delle biciclette a settembre aveva già registrato 500 cicli rubati dall’inizio dell’anno.
Solo i carabinieri di Prato della Valle avevano ricevuto 250 denunce. Di giorno i luoghi in cui maggiormente vengono commessi i furti sono quelli a ridosso del centro: piazza delle Erbe, piazza dei Signori e perfino davanti al Duomo. Naturalmente fanno gola anche le sedi universitarie, come il Portello, palazzo Maldura o nelle vicinanze del Bo. Mentre in periferia, la stazione resta la capofila dei furti. I predoni aspettano i momenti di maggiore concentrazione di gente come lo spritz del mercoledì sera o gli orari dei pendolari. Di notte poi ogni luogo è paese. I delinquenti si armano di cesoia e ogni notte portano a casa signore refurtive. Succede alla Stanga, all’Arcella e, di recente, il fenomeno è comparso anche in zona Montà-Bezzecca e addirittura Città Giardino. Il passo successivo è portare la merce ai Giardini dell’Arena, bazar di questo mercato nero. Ma non è l’unico. L’Arcella si difende e così il Portello. Dunque nel Cdq 5 è arrivato il tempo di correre ai ripari. Il progetto dell’abc della manutenzione della bicicletta partirà a fine mese.
Il primo (di tre appuntamenti) è già in calendario per sabato 26 e domenica 27 novembre e si terrà al Borgo, in via Romana Aponense 122 dalle 14.30 alle 19.30. La partecipazione è gratuita ma è richiesta l’iscrizione entro il 22 novembre per e-mail a lamentecomune@gmail.com; mentre per informazioni basta cliccare www.lamentecomune.it. Il corso dura 10 ore ed è articolato in 4 incontri di 2 ore e mezza ciascuno o 2 intensivi di 5 ore ciascuno. Saranno stampati 1000 volantini per ogni corso. L’idea è facilissima: la bici è un mezzo salutare, ecologico, economico e imperituro. Basta recuperare qualche componente e imparare una buona manutenzione per assicurarsi un mezzo eterno. Nei laboratori saranno insegnati i fondamenti della riparazione, la manutenzione e la personalizzazione della bici (la punzonatura). La logica dell’iniziativa è insegnare ai ragazzi che la bici non è un mezzo usa e getta e allontanarli dal pericolo della ricettazione. Tanto più che riparare la camera d’aria o le ruote o sistemare freni, manubrio e pedali, non è così difficile come si pensa. Nemmeno la catena farà più paura dopo un incontro con Lamentecomune.Il secondo passo sarà battere a tappeto gli angoli della città e le riciclerie: troppi pezzi riciclabili finiscono per diventare ferri vecchi da smaltire. Del resto il quartiere si è sforzato nella riuscita di questo progetto ma i fondi sono quelli che sono (pochi) e un po’ di risparmio non guasterebbe. «Vogliamo dichiarare guerra al mercato nero – attacca Francesco Pavan – . L’operazione bicicletta è collegata anche con la punzonatura del mezzo che faremo alla fine di ogni lezione. Spesso c’è da dire che viaggiano delle biciclette che definirle insicure è un eufemismo. Sarebbero, da fermare e multare: freni inesistenti, luci dimenticate».

Andare al lavoro in auto, bus e treno fa male alla salute

Fonte: Adnkronos (2 nov.)

Andare a lavorare fa male alla salute, almeno se ci si sposta in auto, in bus o in treno. Secondo uno studio condotto su 12mila impiegati da 18 ai 65 anni, infatti, viaggiando in macchina, ma anche usando i mezzi pubblici, si moltiplicano stress e stanchezza. Lo stesso non accade, però, a chi inforca la bicicletta o si sposta a piedi.Insomma, per i lavoratori che usano normalmente l'auto o i mezzi pubblici sono più elevate le probabilità di soffrire di stress e stanchezza, spiegano i ricercatori dell'Università di Lund, in Svezia. ''In generale i cittadini che usano il trasporto pubblico o l'auto soffrono più degli altri di stress quotidiano, cattiva qualità del sonno e stanchezza rispetto ai pendolari più attivi", ovvero quelli che si muovono sulle proprie gambe, assicura il ricercatore Erik Hansson. Non solo, "l'impatto negativo per la salute degli utenti del trasporto pubblico aumenta con la durata del viaggio".  Tuttavia i ricercatori evidenziano che i risultati, pubblicati sulla 'BMC Public Health', non dimostrano che il pendolarismo di per sé provochi problemi di salute. Insomma, su questo tema sono necessarie ulteriori ricerche. In ogni caso, sembra che poter andare in ufficio a piedi o in bici sia un toccasana per il benessere dei lavoratori.

mercoledì 2 novembre 2011

Sciopero dei benzinai: un'occasione di crescita

Il benzinaio dal suo lavoro guadagna poco, circa 5 centesimi al litro. Respira schifezze tutta la vita, e le fa respirare anche a chi abita vicino alla stazione di servizio. È l'ultimo anello di una catena che regge il mondo: basta guardare la classifica mondiale delle multinazionali, dominata dalle industrie petrolifere e di mezzi a motore.

Sono troppi, secondo alcuni, i distributori, soprattutto in città. Ma secondo i benzinai sono posti di lavoro.
Comunque i benzinai a novembre scioperano.  
Un'occasione d'oro per iniziare a usare la bici quotidianamente. Fate attenzione! Se iniziate, difficilmente smetterete. 


Quattro giorni di stop, dall'8 all'11 novembre. In tutto saranno 15 i giorni di sciopero, annunciati dalla Fegica (Cisl) e dalla Faib Confesercenti, contro "la più assoluta inerzia del governo" nei confronti della "mancata liberalizzazione del settore" che mette "a rischio di fallimento circa 25 mila  piccole imprese e 140 mila posti di lavoro", impedendo loro di "competere sul libero mercato". Pompe chiuse, allora, dalle 19.30 di martedì 8 novembre alle 7 dell'11. In autostrada si fermeranno invece dalle 22 dell'8 alle 6 dell'11. Le Federazioni di gestori e benzinai contestano anche "la decisione di azzerare l'abbattimento forfettario"
(le deduzioni al reddito d'impresa), un vantaggio fiscale fin qui usato "per riconoscere alla categoria il ruolo essenziale di sostituto d'imposta ricoperto a favore dello Stato", ovvero i circa 35 miliardi di accise che i gestori "incassano, custodiscono e riversano all'erario, sotto la loro assoluta responsabilità e a rischio della propria incolumità".
Con 35 miliardi di accise incassate soprattutto con i mezzi di trasporto privato, secondo voi gliene frega qualcosa del trasporto pubblico? E della bicicletta in città? E dello smog, del traffico e compagnia bella?

Cittadino! Esci dalla tua condizione di schiavo ammaestrato e inforca la bici!

Piste ciclabili

Per iniziare un istruttivo documento sulle piste ciclabili, che proviene da New York (qui),una di quelle cittadine felici, tipo Ferrara e Reggio Emilia, in cui è possibile sviluppare la ciclabilità. I ciclisti a New York sono aumentati dell'80% negli ultimi dieci anni. Il ciclista del video viene multato perché non è transitato sulla ciclabile, ma sulla strada normale. Una regola che vige anche in Italia. È l'art.182 comma 9 del Codice della strada: "9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento."
Pedalando a Roma, la nostra magnifica Caput Mundi, visto che ora le foglie cominciano a cadere sul serio e che a un certo punto pioverà, sorgono spontanei alcuni dilemmi. È meglio farsi multare o scivolare sulle foglie bagnate? Meglio la multa o le forature a ripetizione? Meglio l'asfalto non drenato e pieno di crepe delle ciclabili o quello drenato e (relativamente) liscio delle strade, tirate a lucido dal passaggio delle automobili?

martedì 1 novembre 2011

Ztl a Roma, norme più stringenti

Fonte: La Repubblica (31 ottobre 2011)

Ztl, nuove regole per entrare in centro
ticket su carri funebri e soccorso stradale

Da domani cambiano le tariffe per chi inquina di più. La rivoluzione riguarda principalmente gli autocarri: camion e furgoni potranno accedere in fasce orarie differenti. Per il carico e scarico delle merci la sosta non potrà durare più di 30 minuti.

di LAURA MARI
Da domani pagano anche i carri funebri. E la scure dei nuovi permessi si abbatterà anche sui mezzi per il soccorso stradale. Inoltre, per il carico e scarico delle merci la sosta non potrà durare più di 30 minuti. Da domani scatta la rivoluzione della Ztl, la zona a traffico limitato del centro storico e di Trastevere.

Le novità più importanti riguardano principalmente i mezzi per il trasporto delle merci, camion e furgoni che, a seconda del tipo di veicolo, potranno accedere in fasce orarie differenti. Dal 1 luglio 2012 l'accesso nella Ztl per i mezzi che trasportano merci sarà consentito solo se muniti di permesso e pagheranno anche i veicoli del soccorso stradale e i carri funebri. Inoltre, da domani la sosta per il carico e scarico merci è limitato a 30 minuti e camion e furgoni dovranno obbligatoriamente esporre il disco orario.

Dovranno avere il permesso anche le auto di Acea, Telecom, Enel, Eni, Italgas. Alle aziende private saranno rilasciati permessi senza numero di targa, ma ogni giorno potranno accedere nella Ztl tante auto quante sono stati i permessi rilasciati all'azienda. Le altre saranno multate.

Orari. Ecco le novità più importanti per l'accesso alla Ztl del centro e di Trastevere:
- Autocarri fino a 35 quintali euro 2 e 3: NON potranno accedere dalle ore 7 alle 10 e dalle 16 alle 20
- Autocarri fino a 35 quintali, euro 4, 5 e 6: NON potranno accedere dalle 17 alle 20
 -Autocarri elettrici, Gpl, metano, ibridi e bimodali
fino a 65 qintali: accesso senza limitazioni orari
- Autocarri superiori a 35 quintali e 65 quintali: non potranno accedere dalle 7 alle 20

Le nuove regole verranno applicate già dal 1° novembre, per gli autocarri utilizzati in conto proprio per la distribuzione di merce non deperibile.

Per tutte le altre tipologie di distribuzione merci, le fasce orarie entreranno in vigore secondo questo calendario:
- Autocarri Euro 2 e 3 dal 1° luglio 2012
- Autocarri Euro 4 dal 1° luglio 2013
- Autocarri Euro 5 dal 1° luglio 2014
- Autocarri Euro 6 dal 1° luglio 2015.

L'arma chimica per il clima

Fonte: Il Sole-24 ore

«A volte mi sento come un asino», così Ei-ichi Negishi, premio Nobel della Chimica 2010, descrive la sua attività: un lavoro di ricerca costante, frutto di tanti piccoli passi in salita che conducono a scoperte successive. Passi che, insieme, a volte compongono una rivoluzione. Sorride spesso Negishi, raccontando con semplicità il senso delle sue scoperte e la sua visione. Un progetto e un sogno che punta a risolvere la sfida mondiale del riscaldamento climatico attraverso le leggi della chimica.

«Credo – spiega – che la riduzione dei gas serra non sia la soluzione, che piuttosto risiede nel riciclo e nel riutilizzo di queste emissioni». L'idea è quella di riprodurre il meccanismo naturale che trasforma l'anidride carbonica (CO2) nel materiale organico con cui sono costituite piante ed esseri viventi. La soluzione per vincere la sfida si interseca con le ricerche che hanno permesso a Negishi di vincere il Nobel per la Chimica. Nel 1977 lo scienziato sviluppò un procedimento per legare tra loro molecole di carbonio creando strutture più complesse. In questo processo un ruolo fondamentale è giocato dal palladio, un metallo prezioso che agisce da catalizzatore favorendo la reazione senza rimanere legato ai composti finali. «La chiave è proprio questa. E alla fine del processo il palladio può essere impiegato nuovamente con un meccanismo di riutilizzo che abbassa i costi dell'intero processo».

La reazione che usa il palladio per la produzione di macromolecole organiche di carbonio è oggi utilizzata in tantissimi campi: dalla sintesi degli antibiotici a quella di fitofarmaci passando per la produzione di componenti elettronici nel campo della telefonia o dei monitor ultrapiatti. La chimica organica, basata sulle molecole di carbonio, spiega ancora Negishi, «è presente ovunque attorno a noi: dal cibo ai vestiti fino ai materiali di costruzione con il quale sono fabbricate molte parti delle auto e degli aerei. Ad esempio, grazie ai miglioramenti nella sintesi di macromolecole organiche il peso delle carlinghe e delle ali degli aeroplani si è ridotto, e oggi abbiamo a disposizione materiali molto più resistenti dell'acciaio e allo stesso tempo molto più leggeri».

L'obiettivo di Negishi è di usare un processo simile per trasformare i milioni di tonnellate di anidride carbonica dell'atmosfera da problema in risorsa. La difficoltà è che il carbonio contenuto nella CO2 è fortemente ossidato e la perdita di elettroni lo rende dal punto di vista energetico inutilizzabile, al contrario di quanto avviene in quello presente nel petrolio, nel metano o nel grasso animale. «La questione è come ridurre l'ossidazione del carbonio rendendolo di nuovo utile dal punto di vista energetico». La soluzione è nella chimica. «La risposta sta nei catalizzatori: dobbiamo riprodurre il meccanismo della Natura». Imitando il processo biologico si potrebbe riutilizzare l'atomo di carbonio contenuto nella molecola di CO2. Occorre però sviluppare una serie di reazioni che siano economicamente vantaggiose e che usino meno energia di quella che sviluppano: solamente a questa condizione si riuscirà a rendere il carbonio dell'anidride carbonica l'oro nero del futuro.

Dal punto di vista teorico non si tratta di un sogno irrealizzabile: «un processo simile è impiegato ogni giorno da ognuno di noi nelle marmitte catalitiche» spiega il Premio Nobel. Questi convertitori ricevono monossido di carbonio dal motore e lo trasformano in CO2 grazie alla presenza di catalizzatori come il platino o l'iridio. In questo caso, però, la reazione va nella direzione opposta a quella auspicata del recupero energetico che servirebbe per combattere l'effetto serra, «ma la chimica lavora sempre con reazioni che vanno nelle due direzioni», chiarisce sorridendo Negishi.

Il Premio Nobel non vuole dare indicazioni su quando questo traguardo potrà essere raggiunto. «Ogni giorno infatti vi sono dei nuovi progressi» che si accumulano lentamente, e che sono frutto del lavoro di tanti ricercatori chimici. Progressi che lentamente avvicinano alla meta agognata, perché le grandi scoperte si costruiscono faticosamente passo dopo passo, come un asino che scala un'alta montagna, alla ricerca di quelle soluzioni che l'umanità attende.
 
Chi è
Ei-ichi Negishi, nato in Cina nel 1935 da genitori giapponesi, oggi insegna all'Università Purdue di West Lafayette, negli Stati Uniti. Nel 2010 ha ricevuto il premio Nobel in Chimica, assieme a Richard F. Heck e Akira Suzuki, per avere sviluppato delle reazioni che, sfruttando l'azione catalitica del palladio, permettono di legare fra loro gli atomi di carbonio creando molecole organiche complesse. Questa reazione ha fornito ai chimici di tutto il mondo uno strumento potente e preciso per sintetizzare nuove sostanze, farmaci efficaci e materiali dalle caratteristiche fisiche uniche.
 Fonte: Varese News

Da una lettera al direttore, di Claudio Farinone
 
«Basta un giretto a Ferrara, Modena, Amsterdam, Vienna, Strasburgo, Friburgo, ecc. per capire che la pianificazione seria e ragionata di un piano di piste ciclabili abbatterebbe il traffico drasticamente, incentiverebbe il commercio nel centro città, favorirebbe la socialità e quindi la sicurezza, limiterebbe i costi degli spostamenti, ne beneficerebbe la salute e il buon umore dell'individuo e fornirebbe a chiunque di scoprire la propria città e ad amarla di più [...] Ma credo che occorra il sostegno di tutti, istituzioni, commercianti, scuole, e, in primis cittadini che imparino a comprendere che immaginarsi una mobilità diversa fa bene a tutti, ed in tutti i sensi, al di là delle appartenenze, del colore, dell'ideologia».