lunedì 13 settembre 2010

«Intanto ci siamo messi a passeggiare per le stanze e per i saloni della Villa. "Per fortuna è del Demanio che ce l’ha concessa in uso gratuito. È la Villa Medicea di Castello che Bruno Migliorini, allora presidente dell’Accademia, ottenne come sede. Era in condizioni pessime", aggiunge De Martino. "Ospitava anche una scuola elementare e i bambini nei giorni di pioggia andavano in bicicletta nel salone affrescato". La biblioteca contiene oltre 120.000 volumi dedicati allo studio della nostra lingua e testi di teoria, filologia, edizioni critiche, trattati… Poi ci sono i manoscritti, gl’Incunaboli, le Cinquecentine e i Citati, cioè i testi degli autori citati nel Vocabolario, che ebbe cinque edizioni, compresa l’ultima che si fermò, nel 1923, alla parola ozono».

Paolo Mauri, "Il futuro della Crusca", La Repubblica 19 luglio 2010, pp. 32–33.

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