venerdì 13 marzo 2009

Ancora sul bike sharing

Ancora un'annotazione sul bike sharing. A Torino due gare d'appalto per l'assegnazione del b.s. sono andate deserte. A Roma si è detto di fare una cosa analoga. Succederà la stessa cosa? Il bike sharing non è un'attività molto redditizia. Conviene al Comune come rappresentante della cittadinanza che paga le tasse e muore di smog. ma da qui a pensare di arricchirsi con gli spostamenti in bici per il centro città ce ne corre.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggo su Repubblica di oggi, Cronaca di Roma, che la decisione di terminare il servizio di bike sharing è definitivo. Da domani Camusa cessa il servizio.
Che dire?

Bikediablo ha detto...

@Luca
il sistema CEMUSA è basato sulla pubblicità e quindi sul richiamo di questa sul pubblico o sui turisti.
Comunque Torino almeno qualche paginetta dedicata alla bici sul sito ce l'ha. Qui a Roma GNENTE. :-(

Spero che domani ci siano parecchi a protestare verso questo atteggiamento ondivago della giunta.
Se proprio lo dovevi cassare dovevi farlo subito.
No che lo inauguri, il servizio funziona ed e' gradito seppure ci siano solo 200 bici, e tu lo abbandoni.
Credo che CEMUSA sia in grado di gestirlo perche' lo fa in altri paesi e citta'.
Non so se come si legge ATAC o peggio ancora ACI abbiano le capacita' e soprattutto l'interesse a farlo continuare.

ha detto...

Da quello che ho capito Roma fa molta gola per le possibili collocazioni della pubblicità, che non vengono richieste per strade anonime, ma per piazze urbanisticamente delicate.
Sul contributo del Comune di Roma alla ciclabilità urbana: zero spaccato. Le ciclabili sono intese solo come strade da diporto domenicale, lo testimonia la chiusura da 5 mesi della pista ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo. Per chi gira in città solo fatalismo. Adesso c'è pure la scusa della crisi. Non sanno neanche mettere i tombini nel verso giusto.