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Si apriva una dimensione nuova di pedalate molto silenziose, frenate che erano brusche e un attrito solo un po' superiore a quello di un mozzo normale.
C'era anche un rumore clac-clac, procurato dal pignone che, come si vede sopra, è bloccato da un anello di ferro zincato, coppiglia credo che si chiami tecnicamente. Ma balla e dopo un po' scimunisce. Mi sa che più la corona è piccola più balla, ma qui ci vorrebbe Lanerossi.
Il mozzo a contropedale velosteel |
Inizio a pensare che sia il caso di levare di torno 'sta ruota, o smontarla; infatti faccio un'altra ruota con un mozzo flip flop e senza troppi complimenti la bici diventa una fissa. La ruota resta a riposare, ma la sua sorte sembra segnata. Se le va bene finisce su qualche bici da donna al prestito gratuito. Ma un giorno Piero mi dice che il freno a contropedale si può regolare e che è una buona soluzione. Allora mi metto al lavoro, perché quell'uomo non parla a caso. Nell'occasione, nei laboratori di Rotazioni viene messo a punto uno strumento molto utile:
Trattasi del Bike Components Sequencer®, che permette di mantenere in ordine le parti smontate (se hanno un buco), infilandole nelle due asticelle (L= parti smontate sul lato sinistro e R=parti smontate sul lato destro). Strumento utile al giovane apprendista e all'esperto, il BCS® dà modo di disporre le parti, mantenendo memorizzato il lato e il verso di ogni singolo componente. Costa niente ma è inevitabile un saliscendi di involtini primavera: infatti le bacchette del ristorante cinese sembrano insostituibili. Una volta regolati a dovere i coni, a cui i controdadi vanno serrati a dovere, è stata la volta del punto dolente del mozzo a contropedale, ossia la calotta antipolvere.
Utile sì, ma in perenne attrito con il corpo del mozzo. L'ho smontata e il mozzo adesso è così:
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