venerdì 25 febbraio 2011

L'ostello di Roma

Comunicato stampa dell'Associazione Ex Lavanderia:


Ore contate per l'Ostello al Foro Italico?
Un'opportunità c'è, al Santa Maria della Pietà.
Da alcuni anni, l'Ostello del Foro Italico di Roma, l'unico vero e proprio ostello della città, è a rischio di chiusura.
L'Ente proprietario dello stabile, il Coni, ne rivendica la restituzione. In questi giorni sembra arrivare la stretta finale.
Sempre da anni l'AiG (l'Associazione italiana Alberghi della Gioventù), rivendica un intervento degli enti pubblici per salvare l'Ostello del Foro Italico ma anche per ampliare l'offerta di posti letto per il turismo a basso costo.

L'Associazione Ex Lavanderia ricorda che applicando almeno in parte il Protocollo di Intesa sul S.Maria della Pietà firmato nel 2007 si potrebbe costringere la ASL RME a rispettare i patti ed a liberare i 5 padiglioni destinati ad ostello.
Inoltre, Il Padiglione 28, attualmente occupato abusivamente da società private anch'esso ristrutturato nel 2000 e attrezzato per servizio mensa potrebbe essere recuperato alla sua funzione pubblica e valorizzare la struttura ricettiva.

Nel 2000, 5 padiglioni del S.Maria della Pietà furono ristrutturati per ricevere i pellegrini del Giubileo. Solo 2 anni dopo, violando la Legge che regolava i finanziamenti, la ASL RME cambiava la destinazione ricettiva di quelle strutture che erano pronte per diventare un Ostello della Gioventù con 400 posti e piena accessibilità per i disabili.
L'operazione della ASL RME (che faceva riferimento alla Giunta Regionale di Storace) trovò il silenzio del Comune di Roma (Veltroni). Poche voci tra cui quella dell'Associazione Ex Lavanderia si alzarono contro questo spreco di risorse pubbliche.
L'AiG, allora (articolo sul Corriere del 7agosto 2004) propose di prendere in gestione i 5 padiglioni impegnandosi a versare, oltre all'affitto di mercato, il 5% delle entrate. Purtroppo questa proposta non fu neanche presa in considerazione.
Il Protocollo di Intesa del 2007, destinava 4 dei 5 padiglioni in questione alla realizzazione della Casa dello Studente insieme ad altri 8 padiglioni destinati ad attività didattiche della Sapienza. L'ipotesi del polo universitario è naufragata definitivamente nel maggio 2010. Il motivo della rinuncia della Sapienza è il fatto che la ASL RME non ha mai liberato i padiglioni destinati ad essa come promesso nel Protocollo di Intesa. Anche i padiglioni destinati a casa dello studente dovevano essere resi disponibili entro la fine del 2007 cosa che la ASL non ha mai fatto.

Oggi, ci troviamo di fronte ad uno scandalo. Roma che è già l'ultima in Europa per l'accoglienza del turismo giovanile ed a basso costo, rischia di perdere l'ultimo ostello.

recuperare a questa funzione i 5 padiglioni ristrutturati e la mensa sarebbe una possibile soluzione.

Regolarizzando, infine, come più volte promesso, le attività culturali del Padiglione 31 e quelle della Coop. integrata Passpartout al Padiglione 41 si recupererebbe, seppure in minima parte, quella funzione sociale e culturale dell'Ex Manicomio che migliaia di cittadini hanno chiesto negli anni nella sordità e nella gestione dissennata di un luogo prezioso come il S.Maria della Pietà di tutte le amministrazioni a prescindere dal loro colore.

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