In questo periodo si parla un po' di piste ciclabili a Roma. Lo ha fatto ancora una volta Il Tempo. Il quotidiano romano ieri ha dedicato un articolo alla ciclabile di Ostia. Realizzata dalla giunta Veltroni nel 2007 è costata circa 300 mila euro. In pratica hanno dipinto di rosso un pezzo di marciapiede. La pista è perennemente invasa da bancarelle, moto e alberi. Piena di buche. Un'opera inutile. I ciclisti non sanno dove andare (potrebbero usare la strada), mentre i pedoni sono arrabbiati (con i ciclisti, le bancarelle, le moto, gli alberi e le buche).
Il classico pasticcio, anche caro. Molti tratti sono larghi 180 cm invece dei 250 minimi previsti per legge. Ancora una volta: o si fanno bene, organiche e interconnesse, oppure è meglio non farle. Con 300 mila euro assumete altri vigili urbani (in bicicletta) e mandateli per strada! Comprate e installate cartelli con limite di velocità a 30 Km/h. Le piste dipinte lasciamole stare. È un modello fallimentare e costoso.
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