Non esiste un rimedio universale. Se se la vogliono fregare, ce la faranno. Ma possiamo mettere i bastoni fra le ruote.
Come dice il Sor Mariano, «Anche i ladri sanno quanto valgono certi componenti». Per i giri urbani che prevedono soste al palo è meglio usare una bici non costosissima. Ma è altrettanto vero che una qualunque bici nuova, anche se comprata all’Ipercoop, attira inevitabilmente gli sguardi, anche di ladri meno competenti.
Uno dei sistemi più utili è la mimetizzazione del mezzo. Da questo punto di vista, le bici si dividono in due grandi categorie: quelle che si possono legare a un palo ritrovandole, e le altre. Mi hanno riferito casi in cui il ladro ha segato il telaio per portarsi via la bici, se vogliamo ancora chiamarla così.
Proteggere il proprio mezzo richiede una serie di cautele. Per renderlo meno appariscente, si può riverniciare rozzamente, sverniciare e trattare con smalto trasparente, tenerlo un po’ impolverato, con un po’ di morchia e di fango addosso. Le parti in vista (pedali, manubrio, sella) devono essere poco nuove, magari anche volutamente trascurate. Su un movimento centrale, un cerchio, una catena si può spendere qualcosa in più. Se comprate una bici nuova cambiate per un po’ qualcuno dei pezzi con componenti vecchi e arrugginiti, finché il suo aspetto non si umanizza (non si graffia e sporca un po’).
La catena per legare la bici dev’essere solida. Meglio se ne avete un paio, una delle quali può essere più leggera. Una catena e due fili d’acciaio sono il massimo: l’idea è quella di scoraggiare il ladro o creargli problemi
Uno-due trucchi aggiuntivi. Adesso non cominciate a spargere la voce. Il primo è un lucchetto fissato tra corona e catena. Un eventuale ladro non se ne accorgerebbe facilmente, ma al momento di saltare in sella capirà che c’è un problema in più. Si possono aggiungere anche corde con nodi complicati, con cui legare le ruote al telaio. Soprattutto al buio questi rimedi possono creare qualche problema.
Molti rimuovono la sella, nel caso questa abbia la levetta, e se la portano appresso.
A proposito di buio, di notte non lasciate la bici per strada, a meno che sembri un reperto archeologico. Si fregano tutto, di notte, anche perché non ci si vede bene. E il ladrone al buio lavora con più calma.
Un altro stratagemma è scalare alla marcia più leggera, in modo che un eventuale acquisitore del nostro mezzo, cominciando a pedalare, entri un attimo nel panico.
Chi sa l’inglese, può consultare anche la voce Wikipedia ‘Utility cycling’. Non aggiunge molto a quanto detto, ma cita il caso delle bici pieghevoli, usate anche per evitare i furti, come nel caso della Spagna (penso in particolare a Barcellona e Valencia) La pieghevole l’ho provata, ma non mi ha esaltato, con quelle ruotine...Una volta ho provato anche il monociclo: è impossibile salirci. Non è facile rubare un monociclo, salendoci in sella. Questo potrebbe suggerire una serie di bici inguidabili che creino problemi ai ladri, ma che il proprietario abbia imparato a domare.
I furti delle ruote si prevengono, o limitano usando attacchi tradizionali a dado, oppure fissando lo sgancio rapido con delle fascette grosse di plastica (portando appresso una forbicina, se si fora e si deve cambiare la camera d’aria). Sono in vendita anche attacchi della ruota con brughole pentagonali (in vendita sul sito della “Stazione delle biciclette”, con relativa chiave).
Un grosso problema deriva dalla mancanza di parcheggi specifici per biciclette, attrezzati con strutture che permettano di assicurare a dovere il mezzo, quando non addirittura sorvegliate.
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