martedì 25 marzo 2008

Sacchetti di plastica

Modbury, un paesino del Devon – a cui oggi Liberazione dedica un servizio (a firma di Francesca Marretta) –, è il primo paese libero dai sacchetti di plastica in Gran Bretagna (una nazione che consuma annualmente 13 miliardi di sacchetti). La popolazione ha fatto un piccolo sforzo mentale senza aspettare le leggi nazionali, mentre gli animali continuano a morire e l’ambiente patisce gli effetti di questa piaga evitabilissima.

Un esempio di democrazia dal basso, a cui fa da controaltare il decreto dall’alto emanato nella molto problematica Cina. Anche lì hanno detto basta ai sacchetti: la data fissata è giugno 2008.

In Italia si dovrà attendere la normativa che entrerà in vigore il 1° gennaio 2010. A partire da quella data, sarà vietato distribuire i sacchetti. Mancano però le sanzioni per chi continuerà a diffondere il polietilene. Così rischia tutti di finire a tarallucci e vino. Fino a quella data, si continueranno a produrre e a disperdere nell’ambiente 300mila tonnellate di buste in plastica all’anno, per un giro d’affari di mezzo milione di euro (dati Legambiente 2007), ma con conseguenze ambientali gravissime. La plastica deriva dal petrolio, non è un mistero. La plastica va usata molto e in modo inopportuno, fino a quando si continuerà a raffinare benzina. La plastica nuova ha un aspetto attraente, poi si graffia, si rompe e tutti la buttano.

Per ora, basterebbe che i supermercati facessero pagare di più i sacchetti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Luca, ho paura che aumentare il prezzo dei sacchetti non serva a nulla (succede anche con le sigarette).
Quand'ero bambino inventarono l'idea di far pagare i sacchetti di plastica credendo di dissuadere la gente dall'usarli. Non è cambiato niente.....

Ciao, Unto dal Pignone

ha detto...

Forse hai ragione, c'è una soglia sotto la quale nessuno muove la mente per cambiare atteggiamento; forse è meglio la sporta. Quello che temo è che la fase di transizione duri vent'anni, come per il rispetto della legge sull cinture di sicurezza, per intenderci.

Anonimo ha detto...

Sulla paura della fase di transizione sono d'accordo, sul prezzo....sai, finchè non piazzano il prezzo del sacchetto a 5€ non se ne fa niente. E comunque poi interverrebbero i produttori di sacchetti con "la difesa dei posti di lavoro dei poveri operai"...

Ciao, Unto dal Pignone