«Si tratta di capire, di decidere che cos’è oggi una bicicletta. Da un lato è un reperto archeologico, perché tutti vorrebbero avere un motorino o una moto, dall’altro lato è una delle cose più eco-compatibili che ci siano, perché non consuma, non inquina, non ha clacson, va al ritmo che vuoi. Io credo che ci sarà sempre più gente che andrà in bicicletta, compatibilmente con le piste ciclabili che in gran parte d’Italia non ci sono. Alle volte, quando capiti in certe città, per esempio Ferrara, Mantova, Ravenna e vedi migliaia di persone che si spostano in bici, pensi: sono meglio loro di noi che viviamo a Milano…Quindi la bici da un lato è retroguardia e dall’altro avanguardia».
Gianni Mura intervistato da Alessandro Leogrande, Lo Straniero, numero 102-103, dicembre 2008-gennaio 2009, pp. 135-36.
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