martedì 4 novembre 2008

L'infelicità del traffico

Due romani su quattro si sentono soli e infelici. Lo si legge nella ricerca Eurodap. Triplica il numero di coloro che si rivolgono allo psicologo (il 60%, il numero è triplicato negli ultimi 5 anni). Aumentano i problemi di lavoro. Su questo ultimo aspetto non si può fare molto, ma quando si capisce che una buona parte dello stress dei romani dipende dal traffico, allora viene di dire: “Ribellatevi e prendete la bici”. Andare in giro in bici ti farà bagnare se piove, ma ti toglie tanti di quei problemi. Non parlo di uso esclusivo della due ruote, ma di un uso nel traffico, quindi l’80% degli spostamenti. Se poi una volta devi andare in un giorno meno trafficato con moglie, figli e bagagli da qualche parte fuori Roma, allora puoi andarci pure con l’inquinante.
Le ore nel traffico, ai semafori producono uno stress continuo. A Roma il traffico è cronico. Non c’è traffico a Ferragosto e il 25 dicembre alle 14-14.30. Per il resto, il traffico c’è e lì rimane, nonostante i lavori inutili di ampliamento delle strade e tutte le menate che non fanno altro che aumentarlo. Poi basta che piova e si blocca tutto, perché a Roma i cilindri dei motori sono fatti di zucchero e si squagliano. Chi va in bici, poi, migliora il suo tono muscolare e anche le endorfine rendono il mondo più bello di quello che sembra all’interno di un’automobile fornita di lettore mp3. Ci sono molte persone che soffrono la depressione, gli attacchi di panico, ma basterebbe andare a pedalare per risolvere tanti di questi problemi.
Molti hanno paura di essere rapinati. Non portatevi niente appresso e la paura sparirà.

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