lunedì 20 ottobre 2008

Gita a Firenze

A Firenze la bici è cultura. Non è appannaggio di una cerchia ristretta di persone che suda e impreca in mezzo al traffico, ma fa parte della vita quotidiana.



All'uscita della Stazione di Santa Maria Novella ti sorprende la quantità di bici ospitate in uno dei parcheggi. Ma in tutta la città ci sono spazi per le due ruote:



Li rispettano, i ciclisti, a Firenze, perché è parte di una cultura - la cultura dei pedali - che il capitalismo rapace dei petrolieri e delle fabbriche di automobili e scooter e minicar ha fatto dimenticare ai distratti cittadini del nulla, agli abitanti dei tanti non luoghi d'Italia. Guarda caso, a Firenze c'è ancora il senso del quartiere. Va in bici il postino con una grande borsa, va in bici il falegname, appoggiando sul pedale due tavole di legno. E le auto vanno piano. Le strisce pedonali sono sopraelevate. È pieno di piste ciclabili, alcune decorate per l'autunno.



Ci sono soluzioni escogitate ad hoc per i ciclisti. Qualcuno ha speso tempo per risolvere questi problemi. Più tempo che soldi.



Voglia più che soldi. Basta pensare alle zone 30 Km/h, qualche pianta nelle aiuole desertificate. La voglia, agli amministratori pubblici, non gliela fa venire Babbo Natale, gliela fanno venire i cittadini. Non basta non andare a votare.
C'è una grande varietà di mezzi a due ruote, a Firenze, a un'ora e mezza (più mezz'ora di ritardo) di treno da Roma.



"Il" bici della Bianchi



Normale amministrazione: due mezzi da carico.

Un produttore di bici di cognome si chiama Bianchi: ha superato con elegante noncuranza il problema:



E poi un centinaio di colonnine elettriche per i più pigri e per i mezzi da carico più consistenti:







Non di solo Perseo si pasce l'uomo del XXI secolo, ma di più di cento colonnine elettriche. Che cosa mi consigli la moto elettrica se non so dove ricaricarla?



Per favore, non continuiamo a propagandare la stupidaggine che a Roma ci sono i sette colli. La Critical Mass è stata inventata a San Francisco, una città che fa venire il vomito con i suoi saliscendi pure se ci cammini. A Roma, a parte Campidoglio, Gianicolo e Monte Mario-Monte Verde non mi pare che ci siano tutte queste salite. E poi solo pedalando s'impara.

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