martedì 2 novembre 2010
Requiem per una libreria
Davvero una brutta notizia. Il 31 luglio scorso ha chiuso la libreria Remainders di Piazza San Silvestro a Roma. È stata per molti anni una mia meta prediletta, caverna di serendipità, scoperte e appassionate indagini da bibliofilo squattrinato. Ci si trovavano libri fuori catalogo e anche qualche vecchio esemplare. Certo, come nei mercati, al banco delle pezze, bisognava perderci tempo. Poi si doveva scremare le scelte, perché i soldi non bastavano. Se ne usciva molto soddisfatti. La libreria di Piazza San Silvestro, nei suoi quarant'anni di attività, è stata per moltissime persone una meta importante. Assieme alla scomparsa di Remigio Leonardis, performer di Piazza Barberini, questa chiusura segna la fine di un'epoca. Un'epoca già finita da un pezzo. La fine del centro di Roma come meta culturale iniziò con l'apertura di un fast food proprio a Piazza Barberini. Poi arrivarono le jenserie e altre troiate nelle vie centralissime del Tridente. Fine delle botteghe degli artigiani. Andando ancora indietro si potrebbe arrivare a descrivere il lento declino degli antiquari, ma risalirei arbitrariamente a un periodo che non ho vissuto direttamente. Il centro si trasforma fino a non avere quasi più senso. Piazza del Popolo è uno spazio espositivo per automobili e altre minchiate; a Villa Borghese ci cantano Baglioni e Renato Zero. Il centro di Roma non è tutelato a sufficienza. Ci passa tanta gente, pochi ci si fermano. Sono ancora troppe le strade aperte alla circolazione automobilistica. Fra auto blu, taxi, autobus e mezzi dei residenti, la ztl serve a poco. Alcune strade andrebbero considerate alla stregua di monumenti da tutelare. Qualche via ha un suo comitato di esercenti che mantengono una certa personalità, ma non può essere tutto affidato alla volontà dei singoli. A intervenire dovrebbe essere il Comune di Roma.
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3 commenti:
La merda avanza, tutta intorno a te, ovunque.
Sei ottimista, amico. La merda concima.
che tristezza. a milano la libreria remainders è morta già da anni. era un negozio stretto e altissimo in galleria vittorio emanuele. le pareti erano degli scaffli tappezzati da libridi tutti i tipi. era bellissimo passeggiare sui soppalchi cigolanti che li risalivano, lasciando che fossero i libri a chiamarti: sono convinto che fossero li solo per te, aspettare proprio che tu li scoprissi. ormai al suo posto c'è non so più quale negozio di non so più quale griffe e le librerie (mondadori, feltrinelli, rizzoli) sembrano dei supermercati che trattano i libri come se avessero una data di scadenza.
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