mercoledì 18 giugno 2008

Semafori, curve, regole

L’ottimismo degli automobilisti romani è sconfinato: pensano che sorpassando il ciclista troveranno tutti i semafori verdi e lui non li raggiungerà più. L’ho verificato varie volte e anche stamattina, quando un tipo mi ha superato in curva. La strada in cui si svolge il tutto è via Prati della Farnesina, una strada già resa insidiosa da due fattori: 1) mamme belle, ricche e molto ansiose che accompagnano i figli alla scuola di suore, parcheggiano i suv sul marciapiedi e ripartono senza mettere la freccia, attraversano la strada di corsa, ecc. 2) auto del CD, corpo diplomatico, con autisti che sembrano provenire da zone desertiche, steppe o altopiani completamente privi di strade, ostacoli e vegetazione. L’ottimismo degli automobilisti è sconfinato (la benzina scenderà, il traffico nel prossimo week-end non ci sarà, ecc.), ma i semafori di Roma sono impietosi. Quindi, con un respiro profondo, promettendomi di evitare accuratamente qualsiasi frase ingiuriosa, anche solo sconveniente, mi accingo al sermone sul divieto di sorpassare in curva, il fatto che la bici è un veicolo a tutti gli effetti, che lui s’ammacca, io m’ammazzo. «Scusi tanto», dice l’automobilista. Vai e non peccare più, ego te absolvo, ecc. So’ soddisfazioni, a Roma, nel 2008.

E veniamo all’idea di usare l’esercito per la sicurezza delle città, idea nel frattempo ridimensionata perché si è detto di mandare soprattutto carabinieri, che già fanno parte delle forze dell’ordine. Quando si dice ‘sicurezza’ non si pensa a quel suv che ho visto stamattina andare a 90 Km/h su via Camilluccia, no: sono lo scippo, la cosiddetta microcriminalità a essere sbandierati come questioni di emergenza nazionale, più di qualsiasi altro problema. I pali di Roma sono pieni di fiori lasciati in ricordo di persone morte scippate e aggredite: è uno scandalo, ministro, tuteliamoli. Il bilancio dei morti è da guerra: solo ieri a Roma sono morte due persone (il ciclista investito dalla Panda e una signora a via dei Durantini) e una ragazza investita in viale Marco Polo da uno scooter è ricoverata in gravi condizioni.

Viene qui allora una modesta proposta: affidare la gestione del traffico di Roma a Hezbollah, il gruppo libanese. Un appalto che non potrà non favorire il dialogo mediterraneo. Siccome un suv in sosta vietata non si può rimuovere, perché pesa troppo e la multa non ha alcun effetto deterrente, loro forse troveranno dei sistemi per gestire questo tipo di problemi. Tutto a norma Iso.

A costo di tediare il lettore, abituato alle brevi e pregnanti frasi dei blog, aggiungo qualche considerazione sulla legalità nelle strade. Vi ricordate quanto fu rapido il cambiamento che portò all’uso generalizzato delle cinture di sicurezza? Dopo molti anni, si decise di applicare la normativa già esistente sull’obbligo delle cinture, e si cominciarono a fare le multe. Ne presi una il 6 agosto, mentre andavo in biblioteca: i vigili incrollabili non accettarono scuse. E tutti misero la cintura di sicurezza. E poi, il giorno in cui entrò in vigore l’obbligatorietà dei fari nelle strade extraurbane, era pieno di pattuglie che non stavano a spiegare il come e il perché, ma facevano le multe. Raramente, mi capita di vedere fari spenti fuori città. Adesso io mi domando, per quale motivo dentro Roma non si fanno le multe per eccesso di velocità? Con i soldi delle multe si possono comprare tanti autovelox, pagare altri stipendi a giovani vigili urbani, perché no? Perché lasciare che bombe dotate di ruote girino impunemente per le nostre strade? C’è qualche inviolabile immunità concessa a chi guida veicoli a motore?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho un'attrezzatura infallibile per il SUV in doppia, meglio ancora quello parcheggiato male, si chiama punteruolo, ti accosti, tenendolo in mano, ti accucci fingendo di allacciarti la scarpa e glielo infili nella spalla del pneumatico, la biondansiosa di portare il figlio sicuro tra scuola delle suore e piscina del circolo, sarà costretta a fermarsi... Il bello è che lo stesso rimedio è molto democratico, ti permette di usarlo contro qualsiasi stronzo ti ostruisca il marciapiede.

Anonimo ha detto...

sono meglio i chiodi da tappezziere: li metti sul battistrada di almeno due gomme e dopo un paio di km faranno effetto, sufficientemente lontano da casa.

ha detto...

Certe manovre degli automobilisti non stimolano in me sentimenti filantropici. Tuttavia, credo che siano assolutamente da evitare i danneggiamenti. Sputi e parolacce capita di inviarli.
Le auto in sosta costituiscono un pericolo anche per i ciclisti, ma non sono il problema principale: sono semmai le situazioni dinamiche, in movimento, a essere rischiose (mancato rispetto della precedenza, sorpassi in curva, ecc.) Al semaforo, preferisco affrontare verbalmente le persone in modo civile ma persistente, invece che stillare parolacce (può capitare però) in cui si finisce sempre alla pari: e non deve finire pari.