Sto riacquistando lentamente la voglia di scrivere, dopo la sorpresa per questi risultati elettorali. Anche perché, sui giornali Berlusconi ha annunciato “misure impopolari”. Ah, ah, ah, si ricomincia a ridere: credete ancora alla befana, cari libertini?
Dopo 3 giorni felicemente “no oil”, stamattina alle 6.40 ho caricato due bici sull’inquinante per portarle dal dottore. Una in realtà non è una bici, ma lo sarà (e forse la mostrerò). Al ritorno, su via Mattia Battistini, saranno state le 7.20, il traffico era completamente bloccato. Procedo lentamente, fino a scoprire che il blocco è dovuto a un incidente tra un autobus e un’auto. Un’ambulanza è sul posto, con i lampeggianti accesi e due infermieri in abito fosforescente – una cosa da far svenire un daltonico – si trovano in mezzo alla strada, con sulla schiena una enorme scritta INFERMIERE, che anche l’analfabetismo medio degli italiani dovrebbe riuscire a comprendere. L’auto è abbastanza rotta, ma all’altezza del posto di guida tutto sembra quasi intatto. Una signora in evidente stato di choc cammina lentamente, ma parla, e viene accompagnata sottobraccio verso l’ambulanza. Ora, sapete che cosa facevano almeno 6-7 automobilisti nella coda? Si erano attaccati al clacson. Erano a cinque-otto metri dall’ambulanza.
Qui c’è davvero qualcosa che non va.
Superato l’ingorgo, mi dirigo verso via Pineta Sacchetti e cento metri più avanti vedo un auto seriamente danneggiata in mezzo alla strada con un furgone dei vigili urbani a stendere il verbale. Un altro incidente. Poi sono andato a casa, ho lasciato l’auto e ho preso la bici da corsa, quella che adesso monta degli stupendi copertoni da 28 mm, con cui sembra di andare su un hovercraft. E mi sono fatto 18 Km in santa pace, in mezzo alle auto, alla campagna, al vento, al cielo plumbeo e alla stronzaggine umana.
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